Il Lavoratore
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Draga Tovarišica/Tovariš, odbor krožka je odločil ta bo tudi letos organiziral tradicionalno tovariško srečanje z večerjo (od 16.ure) za samoprispevek za kritje stroškov politične dejavnosti ter najemnine in vzdrževanja sedeža v Nabrežini.Tako srečanje je tudi možnost za preživeti skupaj par uric in si izmenjati voščila za prihajajoče leto 2019. Zato računamo na tvojo prisotnost, lahko povabiš zraven tudi druge tovariše, tvoje sorodnike in prijatelje. Z nami bo tudi tovarišica Neva s svojo harmoniko.
rezervacije tel.3803584580
Cara Compagna, caro Compagno il comitato direttivo del nostro Circolo ha deciso di organizzare anche quest'anno il tradizionale incontro di autofinanziamento con cena (dalle 16.00) per coprire le spese dell'affitto e manutenzione della nostra sede ad Aurisina e per svolgere l'attività politica. Quest'incontro inoltre e' importante per passare insieme tra compagni qualche oretta e per scambiarci gli auguri per il 2019. Contiamo sulla tua presenza e... puoi invitare anche altri compagni, amici e parenti. Con noi ci sarà anche la compagna Neva con la sua fisarmonica.
prenotazioni tel.3803584580
A 200 anni dalla nascita,
a 170 anni dal “Manifesto del Partito Comunista”
a 151 anni dalla pubblicazione de “Il Capitale”
incontro dibattito su
Promosso dal Partito della Rifondazione Comunista e dal Partito Comunista Italiano, con la collaborazione del Circolo “Tina Modotti”
ne parlerà il professore Gabriele PASTRELLO.
A seguire brindisi augurale per il nuovo anno.
Ob 200. obletnici rojstva,
ob 170.obletnici Manifesta komunistične partije,
ob 151. obletnici Kapitala
srečanje razprava
Organizatorji pobude: Stranka komunistične prenove - evropska levica in Komunistična partija Italije, v sodelovanju z združenjem Tina Modotti. Spregovoril bo profesor Gabriele PASTRELLO.
Ob zaključku večera zdravica novemu letu.
L'emendamento proposto da un deputato 5 stelle per togliere dalla finanziaria ogni fondo destinato all'editoria, compresa quelle delle minoranze, è un pesante attacco alla libertà di stampa. Dimostra chiaramente quanto agli attuali governanti non interessi la libera espressione di idee e proposte ma il controllo ferreo su questa che è una delle libertà fondamentali.
Tanto più grave è questo attacco quando coinvolge i gruppi etnici che parlano lingue diverse, in quanto il diritto all'informazione nella propria lingua è uno degli elementi fondamentali della vita di questi gruppi. Solo il fascismo si era comportato in questo modo, impedendo le pubblicazioni nelle lingue "alloglotte". A dimostrazione che quando si è razzisti non esistono confini al razzismo stesso.
Peter Behrens
segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
Cara compagna, caro compagno,
è convocato per il giorno giovedì 22 novembre alle ore 18.00, nella sede provinciale di Via Tarabochia 3, un attivo di tutti gli iscritti tutte le iscritte con riunione anche del CPF con il seguente ordine del giorno:
Saluti comunisti
Il Segretario provinciale
Peter Behrens
Nel nuovo regolamento proposto per le scuole d'infanzia del comune di Trieste non è più previsto l'obbligo delle perfetta conoscenza della lingua slovena per i dipendenti assunti per la sostituzione di chi fosse assente.
E' un attacco grave al diritto, sancito da leggi italiane ed accordi internazionali, di avere l'insegnamento nella lingua slovena. Anche se si tratta di personale temporaneo e di sostegno (bidelli e bambinaie) la buona conoscenza della lingua d'insegnamento è essenziale. Se vi fossero problemi dettati dai contratti temporanei basterebbe svolgere dei concorsi per posti di lavoro a tempo indeterminato, aperti anche a persone della vicina Slovenia, paese dell'Unione Europea. Infatti la particolare specificità delle scuole in questione dovrebbe permettere anche il superamento su eventuali blocchi alle assunzioni derivanti da norme o direttive di risparmio economico.
Peter Behrens
segretario provinciale PRC-SE SKP-EL
Sul Piccolo di oggi 8 novembre e' apparso un intervento di Debora Seracchiani che esprime favore all'attuale previsione di non realizzare la TAV Trieste Venezia, in contrasto con quanto aveva scritto Ludovico Sonego. Mi sembra strana questa posizione dell'ex deputata europea che in Europa aveva sostenuto strenuamente l'assoluta necessità di realizzare invece l'opera. Ricordo ancora alcuni anni orsono un suo intervento ad una festa del PD ad Opicina in cui in pratica aveva impedito ai gruppi NO Tav di porle una sola domanda. Oggi si scopre contraria a creare un trincea di ferro e cemento che sconvolgerebbe tutto il percorso da Trieste a Venezia e dichiara che i soldi comunque non ci sono, esattamente quello che volevamo domandarle quella volta. Benvenuta finalmente nell'area della ragionevolezza, ma perche' ci ha attaccato duramente per tanti anni, quando in consiglio regionale solo i nostri rappresentanti erano contrari con le stesse argomentazioni a questa inutile grande opera?
Peter Behrens
segretario provinciale del PRC-SE
e uno tra i promotori del comitato NO TAV di Trieste
È uscito il numero di novembre del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.219 kB).
Morti, invalidi, feriti, lavoro militarizzato, distruzioni e fame queste sono le “ricchezze” che la guerra porta sempre a tutti i proletari di qualunque stato, vincente o sconfitto.
Mrtvi, invalidi, ranjenci, militarizirano delo, razdejanje in lakota: to so “bogastva”, ki jih vojna vedno prinaša vsem proletarcem katerekoli države, zmagovite ali poražene.
Il Partito della Rifondazione comunista-Sinistra europea aderisce alla manifestazione indetta dal comitato antifascista per il giorno 3 novembre a Trieste (ritrovo in Campo San Giacomo ore 15.00). Il fascismo sta rialzando la testa dapertutto non e' il momento di restare indifferenti, tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
Tale adesione deve intendersi a nome della Federazione di Trieste, di quella Regionale e del Partito come organizzazione nazionale.
Peter Behrens, segretario provinciale del PRC
Roberto Criscitiello, segretario regionale del PRC
Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC
Oggetto: annunciata manifestazione casa Pound
Abbiamo letto sui giornali che per il giorno 3 novembre è prevista nella nostra città una manifestazione nazionale dell'associazione politica “Casa Pound”.
Esprimiamo la nostra più viva preoccupazione visti i numerosi precedenti di atti di violenza che hanno caratterizzato le iniziative collegate a questa associazione.
Aderenti o ex aderenti come Voi certamente ben sapete hanno commesso anche atti di sangue in molte parti d'Italia. Inoltre l'esplicito richiamo alle posizioni del fascismo e del nazismo, anche se ricondotte al “terzo millennio” pongono queste persone al di fuori dell'ottica della Costituzione italiana.
Riteniamo che nella nostra città, che ha avuto nel passato per colpa del fascismo una storia estremamente pesante, queste manifestazioni non dovrebbero essere permesse. Auspichiamo quindi un Vostro attivo interessamento per garantire la serena vita civile a Trieste, messa in grave pericolo dalla presenza massiccia di aderenti di quell'associazione prevista per quella data.
Per la federazione provinciale del PRC-SE SKP-EL
il segretario
Peter Behrens
È uscito il numero di ottobre del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.272 kB).
A Trieste il 3 novembre Casa Pound organizza una manifestazione nazionale. L’assemblea antifascista, antirazzista e antisessista triestina, NUDM, l‘Anpi, la CGIL, ARCIGAY Arcobaleno, Rifondazione comunista ed altri… si trovano allo ore 15.00 in campo S Giacomo per attraversare la città con una grande manifestazione antifascista di massa.
Tretjega novembra prireja “Casa Pound” državno manifestacijo v Trstu. Tržaški antifašisti, antirasisti; NUDM, VZPI, CGIL, ARCIGAY Arcobaleno, Komunistična prenova in drugi… prirejajo antifašistično manifestacijo z zbirališčem ob 15.00. uri pri Sv. Jakobu.
ai compagni ed alle compagne segretari/e dei circoli
ai compagni ed alle compagne iscritti/e al PRC Trieste
Ci rivolgiamo a Voi, compagni/e comunisti/e che hanno avuto ed hanno a cuore l'esistenza e la vita del nostro partito.
Sta finendo un durissimo anno che non ha visto grandi trionfi delle nostre idee guida. Dalle elezioni nazionali, il cui disastro è oggi sotto gli occhi di tutti e di tutte, che ha portato ad un governo in cui si vedono più lati neri che di altro colore, al proliferare di associazioni dichiaratamente fasciste come Casa Pound.
Eppure testardamente continuiamo. Perché come diceva il compagno Giorgio Canciani "Il comunismo è giusto".
Nell'oscuro mare che abbiamo descritto ci sono però alcuni segni che fanno ben sperare, C'è il nuovo protagonismo degli studenti, il movimento attivo e deciso delle donne, un nuovo ed inedito agitarsi delle masse supersfruttate dei migranti che non accettano più passivamente di essere schiavi e motivano alla lotta anche lavoratori locali per esigere i diritti di tutti. Solo un partito organizzato ed efficiente può essere sponda di questo rinascente movimento nella società.
Sul piano locale i compagni hanno partecipato a molte iniziative, sventolando le nostre bandiere. Siamo inoltre riusciti a garantire l'uscita regolare e la diffusione del "Lavoratore" nelle manifestazioni con migliaia di copie distribuite e un buon riscontro da parte dei lettori. Ma abbiamo bisogno di rafforzare il Partito, questa è una necessità primaria che si può raggiungere solo garantendo autorevolezza alla nostra organizzazione. Per questo vi invitiamo tutti/e a confermare la vostra iscrizione per l'anno 2018 e impegnarvi per il 2019.
Urge però anche fare un bilancio economico. Le nostre sedi sono state tenute attive grazie all'impegno pesante di troppo pochi/e compagni/e. Un maggior coinvolgimento anche per piccole attività sarebbe quindi molto gradito. Inoltre l'attività politica costa e, come ben sapete, ormai i proventi dai compagni eletti sono quasi azzerati, quindi tutta la parte economica deve essere coperta da autofinanziamento e le partite sono molte e pesanti. Per evitare che si sia bloccati da una mancanza economica bisogna quindi fare bene i conti e contribuire al pareggio del nostro bilancio, oggi piuttosto malconcio.
Comunque, per concludere con una nota positiva mercoledi' 7 novembre dalle 18.30 in occasione della giornata della Rivoluzione d'Ottobre alla Casa del Popolo di Sottolongera a lui dedicata ricorderemo il Compagno Giorgio "Jure" Canciani, a 20 anni dalla sua scomparsa, sperando di poter dare, in quell'occasione, buone notizie sul tesseramento e sulla campagna di sottoscrizione per l'autofinanziamento. Comunque sarà un'occasione per incontrarci e parlarci, alla presenza prevista anche del compagno Paolo Ferrero, con cena di autofinanziamento su prenotazione tel. 3803584580.
Saluti Comunisti a tutti/e
Il Segretario Provinciale Peter Behrens
Il Tesoriere Dennis Visioli
Care compagne e cari compagni,
è convocato per il giorno *mercoledì 31 ottobre 2018*, alle ore 19.30, nella sede di Trieste in via Tarabocchia,
(allargato a tutte/ le iscritte/i con il seguente ordine del giorno:
E' evidente la necessità del sostegno ai compagni della Federazione di Trieste in vista della manifestazione di sabato 3 novembre. E' necessario mettere a punto le questioni organizzative, anche pensando alla sicurezza dei compagni che andranno a manifestare, e la scelta della sede della riunione del CPR è quindi obbligatoria. Pur conoscendo le difficoltà logistiche più volte manifestate, vi chiedo uno sforzo per assicurare una presenza rappresentativa.
In stretta collaborazione con i compagni di Trieste, vi comunicherò comunque nei primi giorni della settimana e già prima della riunione di mercoledì alcune proposte organizzative per la manifestazione di sabato, per i compagni del Partito e per chiunque vorrà unirsi.
Vi chiedo di confermare le presenze e comunicare le assenze e raccomando la puntualità. Ricordo che il CPR è aperto a tutti i compagni interessati, a maggior ragione in questa occasione e in particolare a tutti i compagni della Federazione di Trieste.
Saluti comunisti.
Il segretario regionale - Roberto Criscitiello
Il 18 ottobre alle ore 18.30 presso la Casa del popolo di via Ponziana 14, si svolgerà un'assemblea, aperta agli/alle iscritti/e e ai/alle simpatizzanti del PRC per discutere dell'attuale fase politica: prospettive del Partito della Rifondazione Comunista; rapporti con Potere al popolo e con le altre forze di sinistra radicale; agenda politica (lavoro/migrazioni, etc.).
Interverrà il compagno Peter Behrens, segretario provinciale del partito della Rifondazione Comunista.
Si chiede la massima partecipazione, vista la situazione politica.
Per PRC - Circolo "Gramsci"
Gianluca Paciucci
Venerdì 5 ottobre 2018, alle ore 20.30, presso la sede del PRC, in Via Tarabochia n. 3, II piano, incontro con il giornalista, scrittore e documentarista colombiano HERNANDO CALVO OSPINA che presenterà il suo libro
E’ stato il gruppo di manovali di azioni clandestine e terroristiche più efficace e leale prodotto dalla Central Intelligence Agency statunitense, CIA. E’ stata una Squadra d’Urto, una squadra di punta.
Questo gruppo è stato utilizzato in diverse parti del globo terracqueo. Cuba, Vietnam, Laos, Repubblica Domenicana, Angola, Congo, Argentina, Cile, Nicaragua: sono alcuni dei Paesi che hanno patito il suo passaggio. Ma le sue azioni devastanti sono arrivate anche in Canada, Francia, Italia, Messico, etc. La sua impronta è stata lasciata perfino in azioni all’interno della stessa propria Nazione.
Care compagne/cari compagni,
tutte/i le/gli iscritte/i del PRC-SE siete invitate/i a partecipare ad un' attivo presso la sede provinciale in via Tarabochia,3 il giorno mercoledi' 26 settembre alle ore 18.00, per discutere insieme della situazione nazionale ed eventuali adesioni a Potere al Popolo e della manifestazione nazionale Casa Pound e risposta antifascista posizione del PRC con valutazione della proposta della CGIL;
Saluti comunisti a tutte e tutti,
il segretario provinciale Peter Behrens
Drage tovarišice/dragi tovariši,
vse članice in člani SKP-EL ste vabljeni na aktiv, ki bo na pokrajinskem sedežu v ul. Tarabochia, št.3, v sredo, 26.septembra ob 18.00, da se skupaj pomenimo o stanju na državni ravni in eventuelnem pristopu h Potere al Popolo in o državni manifestaciji casa Pound ter o predlogu sindikata CGIL.
Tovariški pozdrav,
pokrajinski tajnik Peter Behrens
Abbiamo letto sui giornali che per il giorno 3 novembre è prevista nella nostra città una manifestazione nazionale dell'associazione politica “casa Pound”.
Esprimiamo la nostra più viva preoccupazione visti i numerosi precedenti di atti di violenza che hanno caratterizzato le iniziative collegate a questa associazione.
Aderenti o ex aderenti come Voi certamente ben sapete hanno commesso anche atti di sangue in molte parti d'Italia. Inoltre l'esplicito richiamo alle posizioni del fascismo e del nazismo, anche se ricondotte al “terzo millennio” pongono queste persone al di fuori dell'ottica della Costituzione italiana.
Riteniamo che nella nostra città, che ha avuto nel passato per colpa del fascismo una storia estremamente pesante, queste manifestazioni non dovrebbero essere permesse. Auspichiamo quindi un Vostro attivo interessamento per garantire la serena vita civile a Trieste, messa in grave pericolo dalla presenza massiccia di aderenti di quell'associazione prevista per quella data.
Il Comune di Trieste ha bloccato l'iniziativa di una mostra promossa dal Liceo Classico Petrarca per dissenso sul manifesto proposto per la presentazione, senza spiegare il motivo del dissenso.
La mostra, opera congiunta degli allievi e degli insegnanti era rivolta a studiare e rendere pubblici gli effetti delle leggi razziali del 1938 sulle classi e sui giovani che frequentavano le scuole a Trieste.
Il Comune aveva promesso l'uso di una sala e la stampa del materiale di propaganda, oggi, dopo il trattamento ricevuto, la scuola ha chiuso i contatti con l'amministrazione e ha dichiarato che di fronte a questi atteggiamenti provvederà direttamente con altri mezzi.
Stigmatizziamo duramente questo modo di amministrare la città, che viene dopo gli interventi del vice sindaco leghista contro i migranti lasciati dalle istituzioni senza una casa di accoglienza, dopo le ronde di Forza Nuova, dopo l'annuncio di una grande manifestazione di Casa Pound per il 3 novembre.
Trieste, città che ha visto Mussolini annunciare le leggi razziste, città che giù aveva subito la chiusura delle scuole slovene e tedesche nel 1928, che ha "ospitato" la Risiera di sana Sabba (unico lager di sterminio in Italia) meritava un trattamento ben diverso.
Esprimiamo piena solidarietà ai giovani ed ai loro insegnanti per questa iniziativa di conoscenza e sensibilizzazione storica.
Il giorno Lunedì 10/9/18 si costituisce il Comitato TRIESTE ANTIRAZZISTA e PER LA GIUSTIZIA SOCIALE. Esso si costituisce a causa del sempre più pesante clima razzista presente in Italia ed in Europa.
Esso si costituisce inoltre sotto la spinta di un movimento di opinione pubblica che sta iniziando a manifestarsi in tutto il Paese e che nella nostra città si è palesato nel riuscitissimo presidio di mercoledì 29 agosto 2018, contro le azioni e le dichiarazioni di stampo xenofobo e razzista prodotte in questi ultimi mesi dalle istituzioni nazionali, regionali e locali.
Il Coordinamento – come anche evidenziato dal nome - impronta la sua azione su alcuni semplici principi
In base a questi principi, il Comitato si dice
In funzione di questi principi e queste dichiarazioni, condanna tutte le politiche e le leggi di ispirazione xenofoba e sicuritaria prodotte in questi anni nel nostro Paese, ed in particolare la azione dell’attuale governo e di quelli passati, in particolare quelli Renzi e Gentiloni, che hanno tragicamente accelerato questa tendenza, con atti e misfatti tra cui il passaggio dalle operazioni Mare Nostrum a quelle Frontex, la battaglia contro le navi delle ONG, gi accordi con la Libia per i lager a cielo aperto ed altro ancora.
Il Comitato, che raccoglie associazioni e persone che ne condividano i principi, si pone come punto di raccordo di tutti coloro che vogliano produrre azioni positive ed incisive basate sui principi suddetti.
È uscito il numero di settembre del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.307 kB).
Quest'anno non cade solo l'anniversario delle criminali leggi razziste del 1938, annunciate a Trieste in un famoso discorso di Mussolini il giorno 18 settembre 1938.
Pochi giorni dopo, il 1° ottobre, si dovrebbe ricordare anche la avvenuta "pulizia etnica" nelle scuole, conclusa 90 anni or sono. Infatti l'anno scolastico iniziato nel 1928 vedeva la definitiva chiusura dei corsi di studio nelle scuole "alloglotte". Non esistevano più scuole tedesche, slovene e croate in Italia. Quelle slovene e croate erano quasi 500. Gli insegnanti furono licenziati a centinaia e solo alcuni, poche decine, trasferiti in Italia a insegnare in lingua italiana nelle scuole di piccoli paesi.
Il primo atto razzista dei fascisti poteva così dirsi concluso, con la legge Gentile, e la pianificata eliminazione degli "allogeni" poteva dirsi avviata, almeno sul piano legale, con l'eliminazione dell'uso della lingua materna.
Purtroppo di questo gravissimo atto non si sente praticamente parlare e non viene quindi ricordato, nonostante l'anniversario.
Eppure dovrebbe essere oggetto di studio, di analisi approfondita, perché è indice di quanto poi successe per tutto il periodo fascista.
Per la federazione provinciale del PRC-SE SKP-EL
il segretario Peter Behrens
Il Partito della rifondazione comunista si batte da sempre per la salvaguardia ambientale e anche per la salute e la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Sul problema della Cartiera Burgo e del progetto per la produzione di cartone da imballaggi, con annesso il pirogassificatore cerchiamo tutti di fare chiarezza contro ogni posizione preconcetta. Lo stabilimento ha gia' oggi un impatto sull'ambiente. La produzione di cartone ridurra' la necessita' di plastica da imballaggio riducendo quindi l'inquinamento ambientale e la produzione di scarti da eliminare con effetto sicuramente positivo, il problema che potrebbe porsi e' quello di un eventuale uso dell'impianto per smaltire anche scarti di altre aziende o attvita'. Il progetto presentato lo esclude, sara' competenza degli organi preposti un'attenta verifica di questa garanzia. Quindi noi non siamo pregiudizialmente contrari, sopratutto se verranno mantenute le promesse di mantenimento e riassorbimento dei posti di lavoro e di sostanziale riduzione complessiva dell'inquinamento.
Peter BehrensPer vari motivi non aproviamo la scelta di rivolgere i finanziamenti per l'anno 2019 ad un unico settore di ricerca culturale. Comunque se proprio questo dovesse essere l'indirizzo accolto dalla Giunta riteniamo che vi siano argomenti di studio e approfondimento molto più legati alla storia ed alla cultura del nostro territorio che non un fugace interessamento del genio di Leondaro da Vinci. Ad esempio nel 2019 corre il bicentenario della morte a Lubiana del triestino Žiga Zois, nato da padre originario della zona veneta del bergamasco e di madre slovena di Lubiana. Lo Zois, eminente esperto di mineralogia, cultore e traduttore delle opere italiane e slovene è considerato, con il suo circolo letterario a Lubiana, uno degli estensori della prima grammatica della lingua slovena, genio poliedrico fu un mecenate dell'arte ed è sicuramente una persona la cui genialità è poco conosciuta nella città che lo vide nascere e con cui mantenne continui contatti. Le ricordiamo che esiste tuttora il palazzo in cui lo Zois nacque, è quello dell'ex archivio del Comune di Trieste, sarebbe quindi positivo un doveroso approfondimento e riconoscimento del valore di questo nostro concittadino che tanto ha fatto per la comprensione tra i popoli, per la cultura e per la scienza. Siamo certi che negli stanziamenti previsti dalla Regione possano trovare adeguati riscontri sia questa come altre iniziative di valorizzazione delle realtà del nostro territorio, senza nulla togliere anche ad eventuali studi su Leonardo.
Per la federazione provinciale del PRC-SE SKP-EL
il segretario Peter Behrens
Il presidente leghista Fedriga ha dichiarato di voler cambiare le regole dell'assegnazione degli alloggi ATER per favorire l'immissione di famiglie italiane. Il metodo sarebbe quello di alzare a 5 anni il periodo di residenza nella nostra regione. Ma gli alloggi ATER dovrebbero servire anche a risolvere i problemi di chi non trova un'abitazione. Chi per 5 anni e' stato residente sul territorio regionale ha evidentemente risolti, visto che le tendopoli non sono molto diffuse. In compenso anche Italiani, magari insegnanti con cattedra assegnata e provenienti dal Veneto, possono avere problemi e non avere la residenza quinquennale. Ci ha pensato la giunta regionale? Viene spontaneo chiedersi se questa manovra, solo propagandistica, non vada a vantaggio esclusivamente di chi i problemi li ha già risolti.
Peter Behrens, Segretario PRC-SE Trieste
Il 21 luglio 2004 Marianna di Domenico, lavoratrice interinale di Pasta Zara, perdeva la vita nel corso del suo turno di lavoro, schiacciata da una pressa. Marianna lavorava come lavoratrice interinale per un'agenzia che non la legava direttamente alla fabbrica e che non le garantiva la tutela di un contratto nazionale e di una futura collocazione a tempo indeterminato su quel posto di lavoro. La condizione di Marianna, così come quella di buona parte dei nuovi lavoratori in Italia si basa su leggi inique, che deregolamentano gli accordi ed i contratti e che rendono stabile e perpetua la condizione di precarietà e incertezza.
Sabato 21 luglio, alle ore 9.00, saremo presenti insieme ad altri in via Delle Saline 2, ai cancelli del pastificio Zara di Muggia, per ricordare nella figura di Marianna Di Domenico, operaia interinale, morta sul lavoro a 26 anni una mattina di quattordici anni fa ma anche tutti gli altri lavoratori morti (in Italia dal 1 gennaio 2018 sono gia' piu'di 150) e gli invalidi a causa di incidenti evitabili sul lavoro. Vogliamo che tutti possano lavorare per vivere non per morire.
Leggiamo sul Piccolo di oggi il rifiuto del sindaco di parlare con i sindacati sul problema della stabilizzazione dei precari delle scuole comunali L'incontro da quel che risulta era stato promosso dallo stesso sindaco e quindi si tratta di un atto di grave scortesia visto che lo stesso si era impegnato anche ad invitare l'assessore regionale a partecipare all' incontro. Si tratta di stabilizzare personale che negli anni ha permesso alle strutture comunali di funzionare e che non puo' essere liquidato senza una spiegazione. Sono famiglie che sperano in una soluzione dei problemi loro e di quelli delle scuole in cui lavorano, puo' essere quindi comprensibile da parte loro una certa apprensione. Di Piazza si e' assunto una responsabilita' notevole di fronte a loro e a tutta la cittadinanza.
È uscito il numero di luglio/agosto del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.249 kB).
1-2 settembre (Circolo “Charlie Chaplin” – Sottolongera): cinema per la Palestina (in collaborazione con Salaam e con il Circolo “Charlie Chaplin”) + eventuale lettura (Darwish, etc.)
15 settembre (concerto itinerante Piazza Ponterosso/Piazza Unità/Piazza Cavana, dalle 17.30 alle 20.00) e 16 settembre (Risiera di San Sabba, ore 10.00): Corale Sociale Europea – per l’80° anniversario dell’annuncio della proclamazione delle leggi antiebraiche del 18 settembre 1938. Incontro organizzato dal Coro Sociale di Trieste, con il supporto dell’Associazione “Tina Modotti” e del Comitato Pace “Danilo Dolci”
Ottobre/novembre/dicembre:
Lunedì 1 ottobre ore 20.30 (al Knulp): prima serata dedicata a Jean Vigo. Proiezione di A propos de Nice (A proposito di Nizza), 1930, 25’; La natation par Jean Taris, champion de France (Il nuoto secondo Jean Taris, campione di Francia), 1931, 9’; Zéro de conduite (Zero in condotta), 1933, 44’
Venerdì 5 ottobre ore 18.30: [proposta di Katrina Danforth] Elisa Cozzarini presenta il libro di Sarah Waring, Agricoltura per Senza Terra, ed. Pentagora. La prima edizione è in inglese, Farming for the Landless. È un’indagine sulla scomparsa delle api, ma anche un bellissimo viaggio europeo.
In questi anni le api stanno subendo perdite devastanti e gli apiari si riducono drasticamente. Cosa c'è dietro questa scomparsa? E quanto pesa per tutta l'agricoltura, per la quale gli insetti impollinatori come le api sono un anello fondamentale? Per le sue implicazioni, infatti, l'apicoltura è vera agricoltura, anche se può essere esercitata da chi è senza terra. Intanto, tra informazione e disinformazione, nell'opinione pubblica stanno crescendo la sensibilità e la consapevolezza verso un problema che rischia di avere ripercussioni epocali. Allo stesso tempo, si affacciano anche nuove soluzioni, nuove prospettive che - viaggiando dalle pianure romene fino al Kosovo del dopoguerra, dai siti remoti in Slovenia e Svezia fino al cuore urbano di Parigi e Londra - l'autrice esplora, per capire meglio cosa si può fare in questo momento cruciale per le api, l'apicoltura e, più in generale, per l'intera comunità dei viventi.
https://www.libreriauniversitaria.it/agricoltura-senza-terra-nuove-prospettive/libro/9788898187522
Lunedì 8 ottobre ore 20.30 (al Knulp): seconda serata dedicata a Jean Vigo. Proiezione di L’Atalante, 1934, 89’ (edizione originale; s/t italiano)
[5-14 ottobre: Barcolana]
Mercoledì 10 ottobre, ore 20.00, 1° ciclo di film “Il mestiere delle armi: contro il militarismo”: Ermanno Olmi, Il mestiere delle armi, 2001, 100’
Mercoledì 17 ottobre, ore 20.00, 1° ciclo di film “Il mestiere delle armi: contro il militarismo”: Ermanno Olmi, Torneranno i prati, 2015, 75’. In occasione della fine della Prima guerra mondiale
Venerdì 19 ottobre, ore 20.00, Cento anni dopo la fine del Grande macello: riflessione (…)
Mercoledì 24 ottobre, ore 20.00, 1° ciclo di film “Il mestiere delle armi: contro il militarismo”: Stanley Kubrick, Full metal jacket, 1987, 112’
Venerdì 26 ottobre ore 18.30: [proposta di Silva Bon] in collaborazione con il Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale "Leopoldo Gasparini" di Gradisca d’Isonzo presentazione delle memorie di Silvano Bacicchi, scomparso lo scorso anno, raccolte nel volume Liberamente comunista. Memorie di un operaio, di un partigiano, di un militante. Silvano Bacicchi è stato una figura di spicco nella storia politica e sociale della nostra regione. Nato a Monfalcone nel 1923, entrò come operaio nel Cantiere Navale a 14 anni. Nel luglio 1944 diventò partigiano e in seguito Vice Commissario di battaglione della Brigata Fontanot. Dal 1945 la politica lo assorbì completamente. Funzionario del Partito Comunista Italiano, fu Consigliere Comunale, Consigliere Regionale e Senatore della Repubblica. Il punto più alto della sua carriera politica e anche quello che gli consentì un contributo di impegno personale alla ricostruzione del Friuli dopo il terremoto come componente della Commissione Bilancio e relatore in aula per il Partito Comunista. Non a caso le sue memorie si aprono con il ricordo di quei giorni drammatici. Ritiratosi dalla politica attiva si dedicò completamente all’ANPI diventando Presidente del Comitato Provinciale di Gorizia e Presidente Onorario Nazionale dell’associazione. I nodi principali che Silvano Bacicchi ha voluto affrontare nel volume sono le dimensioni di popolo della Resistenza nell’Isontino e nella Bassa Friulana, la crisi e la dissoluzione della Jugoslavia, la lunga stagione delle lotte operaie e la crisi della politica italiana ma inevitabilmente la sua è anche la storia non della città dei cantieri ma della città degli operai del cantiere, la sua storia ma anche la nostra.
Mercoledì 7 novembre, ore 20.00, 1° ciclo di film “Il mestiere delle armi: contro il militarismo”: Brian De Palma, Redacted, 2007, 86’
Mercoledì 14 novembre, ore 20.00, 2° ciclo di film “Felice chi è diverso/a”: Salvatore Samperi, Ernesto, 1979, 91’
Mercoledì 21 novembre, ore 20.00, 2° ciclo di film “Felice chi è diverso/a”: Derek Jarman, Caravaggio, 1986, 93’
Mercoledì 28 novembre, ore 20.00, 2° ciclo di film “Felice chi è diverso/a”: (film di Monika Treut)
Mercoledì 5 dicembre, ore 20.00, 2° ciclo di film “Felice chi è diverso/a”: Gianni Amelio, Felice chi è diverso, 2014, 94’
Mercoledì 12 dicembre, ore 20.00, 3° ciclo di film “Resistenze”: Carlo Lizzani, Achtung! Banditi!, 1951, 97’
Mercoledì 19 dicembre, ore 20.00, 3° ciclo di film “Resistenze”: Carlo Lizzani, L’oro di Roma, 1961, 93’
2019
Mercoledì 9 gennaio, ore 20.00, 3° ciclo di film “Resistenze”: Jean-Pierre Melville, L’armata degli eroi, 1969, 145’
Mercoledì 16 gennaio, ore 20.00, 3° ciclo di film “Resistenze”: Claude Lanzmann, Sobibor. 14 ottobre 1943 ore 16.00, 2001, 96’
Venerdì 18 gennaio ore 18.30: Presentazione dei volumi di Sergio Dalmasso su Lelio Basso e Rosa Luxemburg
Dal 1° luglio rincareranno le bollette della luce di oltre 6% e del gas di oltre il 9%. Governo e giunta regionale a chi daranno la colpa questa volta? Migranti o Bruxelles? Ovviamente le SPA erogatrici ed i loro dividendi non saranno neanche nominati.
Interviene il pediatra, compagno Marino Andolina, da poco rientrato da una missione ad Afrin nel Kurdistan siriano
Nell'occasione si ragionerà anche sulle proposte per un prossimo programma di iniziative politiche, sociali e culturali
Sodeluje otroški zdravnik, tovariš Marino Andolina, ki se je pravkar vrnil iz misije v Afrinu (Sirski Kurdistan)
To bo tudi priložnost za skupno načrtovanje bodočih pobud v Ljudskem domu
Ricordiamo i compagni Gilberto Vlaic e Giuseppe »Beppo« Zudini
Per tenere alte le bandiere dei loro ideali, per un mondo migliore e di soliderietà internazionale
Intermezzo musicale a cura di Aljoša Saksida
Durante la serata verrano raccolte offerte pro NO BOMBE MA SOLO CARAMELLE ONLUS
Večer v spomin na tovariša Gilberta Vlaica in Giuseppeja »Beppeja« Zudinija
Dvignimo visoko zastave njihovih idealov, za boljši svet, za mednarodno solidarnost
Glasbeni utrinek bo podal Aljoša Saksida
Nabiralna akcija prostovoljnih prispevkov za ZDRUŽENJE ONLUS NE BOMB TEMVEČ SAMO BOMBONE
È uscito il numero di giugno del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.188 kB).
Drage tovarišice in tovariši, v sredo, 20.junija, ob 20.uri vabljeni v Galerijo Torkla v Dolini na predstavitev publikacije »Diari da Mosul« in na srečanje z zdravnikom tovarišem Marinom Andolino. To bo tudi priložnost za včlanitev v SKP-EL za leto 2018.
Care compagne/cari compagni, mercoledi' 20 giugno alle ore 20.00 siete invitati presso la »Galleria Torkla« a Dolina alla presentazione dei »Diari da Mosul« di e con il pediatra e compagno Marino Andolina. Questa puo' essere anche l'occasione per l'iscrizione al PRC-SE per il 2018.
Molti anni fa esisteva un Ente dichiarato inutile senza alcuna motivazione, l'Ente nazionale prevenzione infortuni. I suoi ispettori avevano facoltà di entrare nelle aziende e valutare la corretta applicazione delle norme antinfortunistiche. Il suo scioglimento ha tolto sicuramente, oltre alla possibilità di controllo anche il deterrente dato dal rischio delle multe in caso di irregolarità. Sarebbe il momento, visto l'enorme aumento degli infortuni sul lavoro di ricostituire un organismo statale come quello fornendo cosi' un aiuto ai lavoratori, che potrebbero chiederne l'intervento in caso di inadempienze del padrone, come un sollecito a questo a rispettare e far rispettare le regole per un lavoro sicuro. Sarebbero i vantaggi di un ritorno al controllo pubblico, vogliamo pensarci?
Peter Behrens
Segretario provinciale del PRC
Calabrese di Joggi (CS), canta da sempre. A tredici anni la prima chitarra. Verso la fine degli anni '70 si trasferisce a Napoli per intraprendere gli studi universitari… finendo invece per esibirsi chitarra e voce in diversi locali della Calabria e della Campania.
Nel 1995 inizia a collaborare con Daniele Sepe e al suo seguito incomincia un'attività concertistica che lo porterà in giro in Italia e in Europa.
Nel 1996 collabora al cd Vient' 'e mare dei Rua Port'Alba.
Collabora alla realizzazione di colonne sonore di film e come musicista dal vivo in spettacoli teatrali:
Nel 2005 Massimo Ferrante pubblica il suo primo lavoro da solista, "U Ciucciu - Voci e suoni dal Sud Italia" (Felmay),
Nel 2006 esce il secondo disco: "Ricuordi" (Felmay).
Nel 2009 inizia la collaborazione con E Zezi – Gruppo Operaio.
Esce il terzo disco: Jamu, sempre per la Felmay (distribuzione per l’Italia EGEA).
Partecipa a numerose manifestazioni e festival in Italia e all'estero.
La strage di lavoratori uccisi per incidenti continua.
Dal 1 gennaio di quest’anno, senza considerare i morti in itinere, cioè per raggiungere il posto di lavoro, sul posto di lavoro sono stati uccisi più di 250 persone.
Persone che volevano solo avere un diritto, quello di avere un reddito per vivere.
Ma nella maggior parte di casi non sono, purtroppo, frutto di un caso sfortunato.
La precarizzazione del rapporto di lavoro, l’insicurezza economica che ne deriva, la necessità di essere presenti a qualunque costo, anche quello di lavorare se malati, il non conoscere veramente il ciclo produttivo con i suoi rischi sono tutti fattori che anno portato ad aumentare i pericolo e quindi gli incidenti. Se si aggiunge che manca una seria campagna di prevenzione, con adeguata istruzione degli addetti, siamo alla tragica situazione attuale, che non è frutto del caso ma di scelte economiche e politiche tese a massimizzare i profitti e ridurre i costi per la produzione.
È ora di cambiare rotta, destinare maggiori fondi alla prevenzione e alla sicurezza e non decontribuire i costi a solo vantaggio dei padroni.
Peter Behrens
Segretario provinciale
In questa importante ricorrenza, si ricordano le lotte dei lavoratori le virtuali vittorie, le sconfitte, le morti sul lavoro, la graduale emarginazione dei valori sociali, della professionalità e della parità professionale tra uomini e donne. In questo giorno particolare, riemerge il bisogno del rilancio di una vigorosa partecipazione per la ripresa di una nobile dignità delle lavoratrici e dei lavoratori offuscata da tempo. Con questa orgogliosa speranza, il Partito della Rifondazione Comunista, custode collegiale di questi valori, invita tutti I cittadini al tradizionale raduno del 1° maggio, davanti alla Casa del Popolo A. Gramsci di via Ponziana, alle ore 8.30, dove saranno disponibili i garofani rossi, per poi confluire assieme nel corteo sindacale unitario a San Giacomo alle ore 9.30.
VIVA LA FESTA DEL LAVORO
Federazione del partito della Rifondazione Comunista - Trieste
In merito alle contestazioni al sindaco di Trieste del 25 aprile si devono fare alcune considerazioni.
La Resistenza non fu solo quella in montagna e nelle città dopo l'8 settembre. La Resistenza iniziò 25 anni prima, quando le squadre fasciste, coperte da monarchia esercito e strutture dello stato, iniziarono ad aggredire, pestare ed uccidere gli oppositori, soprattutto comunisti, anarchici e socialisti. Cominciò quando vennero incendiate le case del popolo e le redazioni dei giornali, come a Trieste quella de "Il Lavoratore". Quando agli oppositori venne impedito di esistere con condanne politiche e deportazioni nelle isole. Quando a molti non rimase che l'emigrazione politica per poter vivere. E fu, signor Sindaco, una resistenza soprattutto rossa, fortemente rossa.
Che dopo l'8 settembre, alla fuga ingloriosa del re che aveva messo Mussolini al potere anche altri si siano scoperti più monarchici che antifascisti, nulla toglie al fatto che la resistenza fosse rossa e non monarchica.
Offensiva quindi l'affermazione di Di Piazza contro i resistenti, quelli che vennero uccisi in Risiera, per rendere "onore" a Edgardo Sogno (coinvolto successivamente in tentativi golpisti nella Repubblica). Furono,non per tutti ovviamente, perché molti morirono eroicamente anche in quel campo, scelte per evitare il cambiamento radicale della situazione, scelte di "continuità" con la monarchia, come se non fosse responsabile del fascismo. Ma non bisogna dimenticare che, appunto, la resistenza fu soprattutto rossa.
Quanto poi al rispetto della democrazia perché "si è stati eletti" ricordo che anche Mussolini venne "eletto", con un sistema elettorale che truffava i vero voto dei cittadini e permetteva le intimidazioni prima e fuori dai seggi. Oggi Di Piazza è stato eletto con un voto dal 54% di votanti con meno del 40% di voti espressi, quindi rappresenta effettivamente solo il 20% dei cittadini di Trieste, se lo ricordi sempre, per cortesia.
Peter Behrens
segretario provinciale di Rifondazione Comunista
È uscito il numero del 25 aprile del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.497 kB).
Il documentario è la storia di Gino Donè Paro, partigiano, che dopo aver operato nella Resistenza in Italia partecipa anche alla Rivoluzione Cubana. Imbarcato sul Granma assieme a Fidel Castro, Che Guevara e agli altri settantanove rivoluzionari, prende parte alla liberazione di Cuba dall'oppressione di Batista.
Programma
Program
È uscito il numero di marzo del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.286 kB).
Dai giornali di oggi si apprende che la Banca d'Italia nel suo Studio sull'andamento del paese ha rilevato nel 2016 un forte aumento del rischio di povertà. Oggi il 25% dei cittadini è in fascia a rischio o alto rischio di povertà assoluta, cioè non è in grado di garantirsi il cibo e le cure necessarie a vivere. E' il risultato di decenni di politiche tese a garantire solo il profitto danneggiando i lavoratori e la parte debole della popolazione. Eppure ci sono ancora partiti che pensano a ridurre le tasse dei ricchi aumentando i costi per i poveri. A questo punto possiamo solo dire tanti auguri a tutti gli Italiani, non solo a quelli che gli hanno votati.
Peter Behrens
Segretario PRC-SE Trieste
Care compagne/cari compagni,
tutte/i le/gli iscritte/i del PRC-SE siete invitate/i a partecipare ad un' attivo presso la sede provinciale in via Tarabochia,3 il giorno giovedi' 15 marzo alle ore 18.00, per la valutazione della tornata elettorale e per discutere sulle possibilità per le regionali.
Saluti comunisti a tutte e tutti,
il segretario provinciale Peter Behrens
Drage tovarišice/dragi tovariši,
vse članice in člani SKP-EL ste vabljeni na aktiv, ki bo na pokrajinskem sedežu v ul. Tarabochia, št.3, v četrtek, 15 marca ob 18.00., za ocenitev volilnih rezultatov in o možnosti za predstavitev na deželnih volitvah.
Tovariški pozdrav
pokrajinski tajnik Peter Behrens
In occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
sabato 10 marzo 2018 ore 20.30
Musiche di Aljoša Saksida su testi di Prešeren, Gruden, Aškerc. Kosovel
Partecipano il gruppo OVCE e il coro femminile ZLATE RIBICE
via Masaccio, 24 - tel. 040 572 114 - entrata libera
Ob MEDNARODNEM DNEVU ŽENA
v soboto, 10. marca 2018, ob 20.30
Glasba: Aljoša Saksida na tekstih Prešerna, Grudna, Aškerca, Kosovela
Nastopajo skupina OVCE in ženski pevski zbor ZLATE RIBICE
ul. Masaccio 24 - tel. 040 572 114 - vstop prost
La lista di Potere al popolo! chiude la sua campagna elettorale con una festa VENERDI' 2 MARZO Casa del popolo - Osteria sociale via Ponziana n° 14.
Programma:
La serata sarà anche un'occasione per conoscere i candidati e le candidate di Potere al popolo! di Trieste, che interverranno durante la serata; è prevista la diffusione di materiale elettorale.
Il 4 marzo vota e fai votare LA LISTA DI POTERE AL POPOLO
V PETEK, 2 MARCA, LJUDSKI DOM na PONČANI, SOCIALNA GOSTILNA ul. Ponziana, 14.
Program:
Večer je tudi prilika da spoznamo kandidate liste Potere al popolo iz Trsta, ti bodo tudi posegli tekom večera. Na razpolago bo volilni materjal, program, itd...
4. marca glasuj in podpiraj LISTO POTERE AL POPOLO OBLAST LJUDSTVU
L'Associazione culturale TINA MODOTTI organizza giovedì 1° marzo alle ore 20.00 presso la Casa del popolo 14 (Trieste) un incontro sulla situazione internazionale con MARINO ANDOLINA, pediatra triestino appena rientrato dall'ennesima missione di pace in Iraq.
Durante la serata vi saranno letture dai Diari da Mosul, scritti da Andolina nell'estate del 2017, a cura di Gianluca Paciucci.
Siete invitate/i, per dire no a tutte le guerre e agli orrori che stanno avvenendo in Siria, Iraq e altre nazioni dell'Asia occidentale, accogliendo le parole di un medico impegnato in prima linea per strappare vite dalle fauci del militarismo e del bellicismo.
Abbiamo visto negli ultimi 30 anni tutti i governi distruggere i diritti dei lavoratori, la sanità pubblica, la scuola, le pensioni… e abbiamo detto BASTA, per questo motivo abbiamo deciso di unire le forze e partecipare per cambiare rotta:
in Potere al Popolo si riconoscono molte persone comuni ma anche forze organizzate da anni come il Partito della Rifondazione comunista, il Pci e Sinistra anticapitalista, anche gruppi e movimenti locali (NOTAV NOMUOS…) e sindacalisti di base. Siamo la parte più colpita della popolazione italiana quelli che fanno lavori precari, hanno difficoltà a curarsi, si scontrano ogni giorno con i dritti negati mentre pochi diventano sempre più ricchi grazie a questo impoverimento della società.
V zadnjih 30 letih so vse vlade uničile delavske pravice, javno zdravstvo, šolstvo, pokojnine… in vzkliknili DOVOLJ, zato smo se odločili, da združimo moči in sodelujemo pri spremembi smeri:
V Oblasti Ljudstvu se prepoznava veliko navadnih ljudi, ampak tudi že več let organizirane politične sile, kot Stranka Komunistične Prenove, KPI in Protikapitalistično Levica, tu so še lokalne skupine in gibanja (NOTAV ter NOMUOS…) in osnovne sindikalistične enote. Smo najbolj prizadeti del italijanskega ljudstva, tisti v prekarnih službah, s težavnim dostopom do zdravstvenih struktur, ki se vsakodnevno spopadajo z zanikanimi pravicami, medtem ko se peščica ljudi čedalje bolj bogati zaradi splošnega družbenega siromašenja.
Dopo anni che sentiamo dire che i trattati europei sono intoccabili oggi il ministro Calenda propone di non rispettarne uno. Finalmente, verrebbe da dire, ci si accorge che alcune cose vanno contro la vita dei cittadini. Però la proposta del ministro è veleno: infatti si pensa di non rispettare gli accordi sugli aiuti di stato abbassando i diritti dei lavoratori (accollando alcuni costi allo stato invece che ai padroni) per mettersi alla pari con i "diritti più limitati" della Slovacchia. Quindi deroga ai trattati se si peggiora la condizione dei lavoratori pur di garantire il profitto?
Perché invece non proporre la possibilità di sanzionare le aziende quando delocalizzano per usare di "condizioni di concorrenza sleale" presso paesi altri? Se vogliono spostarsi per motivi di mercato lo facciano, ma siano obbligate a garantire gli stessi diritti economici e finanziari dei paesi nei quali chiudono le aziende.
Questa sarebbe una proposta da fare alla Comunità europea e sarebbe compresa anche dai lavoratori tutti.
Continua la campagna elettorale di Potere al Popolo, lista sostenuta anche da Rifondazione Comunista Oggi, Mercoledì 14 febbraio dalle 16 alle 18, Potere al Popolo sarà in Piazza della Borsa a Trieste, per ricordare lo sciopero dei fuochisti del Lloyd del 1902 e per ribadire, dopo più di un secolo, la fondatezza della richiesta del proprio programma di LAVORARE TUTTE/I, LAVORARE MENO (a parità di paga!) Intervenite tutte/i
Il 14 Febbraio 1902 in questa piazza, l’esercito austriaco sedava nel sangue una manifestazione cittadina in solidarietà con lo sciopero dei Fuochisti del Lloyd, lavoratori che lottavano per maggiori diritti e per la riduzione dell’orario di lavoro a 10 ore …ma i lavoratori, con la loro perseveranza ottennero alla fine i loro obiettivi!
Anche oggi, vi è chi lavora troppo e duramente – spesso più di 10 ore - e chi invece non lavora proprio!
Lo sfruttamento capitalista, il precariato e la disoccupazione – favoriti dal Jobs Act – fanno diventare ancora più pressanti le richieste di quel tempo.
È uscito il numero di gennaio del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.684 kB).
L'Associazione "Tina Modotti", in collaborazione con il Circolo "Che Guevara", invita giovedì 15 febbraio ore 18.30 presso la Casa del popolo, via Ponziana 14 (Trieste) alla presentazione del libro di Christiane Barckhausen Canale Tina Modotti tra verità e leggenda, Asterios editore, 2017 (edizione originale 1989). Interverranno Antonio Cobalti e Gianluca Paciucci. Si tratta di uno dei primi libri che contribuirono alla riscoperta della grande artista e rivoluzionaria udinese.
"...È vero che fu il cielo del Messico a illuminare queste fotografie, ma non è la luce che ha fatto uscire dalla macchina fotografica quelle inquadrature perfette. Il segreto delle sue fotografie consiste nel rendere il mondo più visibile con lo sguardo della bontà. Quello sguardo volle che non si vedesse il volto della vecchia, ma il fatto che la brocca che portava fosse coperta di sudore e di sangue. Quello sguardo volle che alle spalle dello straccione, del disperato, dell'abbandonato, si vedesse la pubblicità di una boutique di moda per signori, o che sul tavolo davanti al quale l'affamato chiede un impiego ci sia ben evidente il codice del lavoro..."
L'ssociazione "Democrazia e uguaglianza" invita venerdì 16 febbraio in Sala Tessitori di Piazza Oberdan 5 (Trieste) a un'assemblea pubblica dedicata alla scuola. L' incontro, al quale sono stati invitate/i insegnanti, studenti, genitori e tutte/i le cittadine/i, e che prevede un pubblico dibattito, si terrà dalle ore 14.30 alle ore 19.30.I temi che saranno affrontati cercheranno di rispondere al quesito “Quale futuro con questa scuola?” ovvero di indagare il rapporto tra scuola e lavoro, tra pensiero critico e disciplina d'impresa.
«Il presidente dell’ICS - [rileva il vicesindaco Roberti]- ha spedito alla stampa un comunicato delirante. Preferisco non replicare perché ai deliri non voglio dar peso. La risposta migliore, con il 5 marzo - conclude Roberti - sarà interrompere per sempre il giro di affari che si è creato con la gestione dell’immigrazione».Il vicesindaco di Trieste lancia una minaccia per niente velata, in risposta a un testo dell'ICS che rifletteva, con toni forti e preoccupati, sui fatti di Macerata e, soprattutto, sulla copertura mediatica che tende a giustificare o a nascondere certi delitti, e ad amplificarne altri.Non è così che si governa, contro la coesione sociale.
Ricordo che nel mese di gennaio vi sono stati efferati crimini compiuti da italiani contro molte donne, anche straniere (tra cui una prostituta ungherese, evidentemente non degna di parole umane): per queste situazioni nessuno ha messo in moto il can can mediatico avviato per l’orribile delitto di Macerata. Credo che vi sia una precisa volontà ad etnicizzare i fatti e, in special modo, il femminicidio che invece non ha colore né "razza" né classe sociale, ma che è frutto di una cultura patriarcale durissima a morire. Assai grave è la giustificazione fornita dalle destre anche "moderate" e dal leader della Lega nord Salvini alla tentata strage di sabato scorso, ideata e realizzata da un simpatizzante dello stesso partito, ormai da tempo in una deriva xenofoba. È irresponsabile giustificazione della violenza e della vendetta.
Peraltro, sempre negli ultimi anni e nel silenzio totalitario della stampa, vi sono stati numerosi omicidi di carattere razzista e politico ad opera di militanti di estrema destra, permessi anche dal progressivo svilimento delle forme democratiche e dall’attacco persistente alla storia dell'Italia repubblicana, cui qualcuno preferirebbe un'Italia "repubblichina".
Da parte mia, come militante di Rifondazione comunista e candidato di Potere al Popolo!, esprimo la piena solidarietà all'ICS, e apprezzamento per il lavoro che questa organizzazione fa da molti anni con i/le migranti, e per la città di Trieste, per fortuna non tutta rappresentata dalla attuale amministrazione comunale.
Gianluca Paciucci
Lunedi' 22 gennaio dalle 14 alle 16 potete venire a firmare per la lista Potere al Popolo presso la sede di Rifondazione comunista ad Aurisina.
Martedì' 23 gennaio dalle 14.30 alle 16 potete venire a firmare per la lista Potere al Popolo presso la Federazione di Rifondazione comunista in via Tarabochia 3 a Trieste.
V ponedeljek, 22.januarja, od 14.00 do 16.00.ure bomo zbirali podpise za Potere al Popolo na sedežu v Nabrežini.
V torek, 23.januarja, od 14.30 do 16.00.ure bomo zbirali podpise za Potere al Popolo na Federaciji v ul. Tarabochia 3 v Trstu.
PRO:
ZA:
Spiace leggere certe affermazioni infondate da parte di persone, evidentemente male informate.
Dopo anni di blocco contrattuale totale del settore pubblico non è vero che gli aumenti (lordi) supereranno il tasso di inflazione. Chiunque può comodamente vedere via internet sul sito dell'ISTAT che 1.000 euro del 2009 son pari in potere d'acquisto a 1.105 del 2017. Ora, data una paga netta media di 1.500 euro, solo per pareggiare questa perdita i pubblici dipendenti avrebbero dovuto ricevere almeno 160 euro netti in più in busta paga (210 lordi) Quindi alla fine ci sarà comunque una perdita secca e notevole. Si aggiunga che nel corso di questi anni il numero di dipendenti pubblici si è ridotto di decine di migliaia di unità all'anno, con conseguente maggior onere lavorativo per chi rimane, e si vede bene che non si può certo parlare di regalie, ma solo di piccola restituzione di quanto dovuto.
Rimane il fatto che moltissime partite IVA chiudono, ma sono per la maggior parte fittizie, cioè di persone che fanno un lavoro dipendente a tutti gli effetti ma senza assunzione da parte del padrone, quindi senza contributi fissi, senza stipendio garantito, senza diritti. La loro situazione non cambierebbe certo se i dipendenti pubblici continuassero a venir penalizzati. Bisogna invece cercare di far cessare lo scandalo del falso lavoro autonomo e iniziare di nuovo a pensare a contratti collettivi validi per tutti.
È uscito il numero di dicembre del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 915 kB).
Care compagne/cari compagni, mercoledì 20 dicembre dalle 18.30 presso la Casa del popolo »Canciani« di Sottolongera, via Masaccio 24, si svolgera' la tradizionale bicchierata di fine anno. Partecipate!!!
Saranno disponibili le tessere per il 2018! Mostra di manifesti sulla Rivoluzione d'ottobre.
Drage tovarišice/dragi tovariši, v sredo, 20. decembra, od 18.30 ste vabljeni na tradicijonalno tovariško srečanje ob zaključku leta, ki bo v ljudskem domu »Canciani« v Podlonjerju, ul. Masaccio 24.
Na razpolago bodo izkaznice za leto 2018. Na ogled razstava plakatov oktobrske revolucije.
In campo per le prossime elezioni politiche ci sono, per ora, soltanto i soliti amici di banche, speculatori finanziari, evasori fiscali, ladri di stato, padroni sfruttatori, politici antidemocratici che costruiscono nuovi nazionalismi, razzismi e fascismi. In ossequio alle false ricette dell'austerità e del neoliberismo, altri ancora nell’ambiguità di chi non sa e non vuole realmente opporsi a un sistema che produce sfruttamento, precarietà, disuguaglianza e ingiustizie sociali, lo difendono nei fatti.
Ma sabato 18 novembre a Roma è successa una cosa straordinaria: in quattro giorni 800 uomini e donne, studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati hanno dato vita ad una grande assemblea, accogliendo l’invito dell' Ex OPG "Je so' Pazzo" a mettersi in gioco e costruire una lista elettorale "di popolo", e adesso siamo in tanti, già in 50 città, a voler condividere quest'idea folle quanto necessaria: trasformare il teatrino elettorale in un palcoscenico per tutti quelli che di solito possono essere solo silenziosi spettatori, per tutti noi.
Costruire una campagna elettorale che sia prima di tutto una campagna popolare dove a parlare siano le nostre lotte quotidiane, dove le voci siano di lavoratori, studenti, disoccupati, pensionati; una campagna che rafforzi il mutualismo e la solidarietà.
Dall’assemblea di Roma sono emersi i temi fondamentali che caratterizzeranno la nostra lista:
Anche a Trieste vogliamo partecipare a questo percorso di costruzione avviato dall'assemblea del 18 novembre a Roma.
PER QUESTO SIAMO TUTTI INVITATI AD INCONTRARCI NELLA SALA DI VIA FABIO SEVERO 14 (colonne azzurre)
"Comitato triestino promotore di una Lista Popolare alle elezioni"
Rifondazione Comunista invita lunedì 27 e martedi 28 a visiatre l'esposizione di manifesti in occasione del centenario della Rivoluzione d'Ottobre presso la sede provinciale in via Tarabochia 3.
Potete firmare la petizione contro l'intitolazione di una via di Trieste ad Almirante lunedì 27 e martedì 28 dalle 10 alle 12 presso la sede provinciale in via Tarabochia 3.
Stranka komunistične prenove vabi ob 100.letnici oktoberske revolucije, v ponedeljek, 27. in v torek, 28.novembra med 10.00. in 12.00. uro na ogled razstave lepakov, na pokrajinskem sedežu v ul. Tarabochia,3.
Peticijo proti poimenovanju ulice v Trstu po Almiranteju, se lahko podpiše, v ponedeljek, 27. in v torek, 28. novembra med 10 in 12 uro , na pokrajinskem sedežu SKP-EL v ul. Tarabochia,3.
Perché diciamo NO alla proposta di una intitolazione di una via o altro a Almirante.
Con l'occasione verrà presentato uno studio sulla figura del personaggio fascista e razzista coerente e mai pentito, curato da Claudia Cernigoi
Zakaj NE predlogu za poimenovanje ulice ali kraja po Almiranteju.
Na srečanju bo Claudia Cernigoi predstavila raziskavo o tej osebnosti, ki se ni nikoli skesala za svoja dejanja in ostala fašist in rasist.
“Pace, internazionalismo, diritti, istruzione, cultura e lavoro. Dopo 100 anni i sogni ancora attuali dei rivoluzionari Bolscevichi”
Recitazioni di Tatjana Malalan
Inaugurazione MOSTRA di manifesti sulla RIVOLUZIONE D' OTTOBRE
A seguire cena di autofinanziamento per il pagamento delle spese della casa del popolo. Chi desiderasse fermarsi per la cena è pregato di prenotare presso la casa del popolo oppure tel.380 3584 580.
»Mir, internacionalizem, pravice, izobraževanje, kultura in delo, Še vedno aktualne sanje bolševiških revolucjonarjev”
Recitacije Tatjane Malalan
Otvoritev razstave lepakov oktobrske revolucije
Sledi večerja za zbiranje sredstev za stroške ljudskega doma in tovariško druženje. Prosimo, da kdor se namerava udeležiti večerje rezervira v ljudskem domu ali na tel. 380 3584 580.Cari compagni,
il partito si è fatto promotore di questa raccolta di firme. Se potete stampatene una o più copie fatela girare, datela a amici e conoscenti o venite a prenderne in sede. Come vedete non ci sono sigle di partito, fatele poi arrivare al Comune, oppure consegnatele in via Tarabochia 3 al PRC che le consegnerà.Per cortesia fate sapere solo se raccogliete le firme e quante ne avrete consegnate, grazie.
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Peter Behrens,
segretario PRC Trieste
La richiesta di intitolare una via ad Almirante dovrebbe tener conto delle posizioni razziste del personaggio, noto anche per aver firmato un decreto per la fucilazione dei partigiani e dei renitenti alla leva per conto del ministro Mezzasomma nel 1944. Nel 1947 la questura di Roma lo definì “elemento pericoloso all’esercizio delle libertà democratiche, non solo per l’acceso fanatismo fascista dimostrato sotto il passato regime e particolarmente in periodo repubblichino, ma più ancora per le sue recenti manifestazioni politiche di esaltazione dell’infausto ventennio fascista”. Ma chi pensasse successivamente ad un ripensamento dello stesso deve tener presente il suo discorso a Firenze negli anni ’70 in cui disse: “i nostri giovani devono prepararsi all'attacco prima che altri lo facciano. Da esso devono conseguire risultati analoghi a quelli conquistati in altri paesi d'Europa quali il Portogallo, la Grecia e la Spagna".
I tre paesi all’epoca erano governati da giunte fasciste, andate al potere con golpe guidati dai militari.
Un personaggio quindi certo influente, ma con influenze negative. Merita un ricordo ma come esempio da condannare.
Peter Behrens
Segretario del PRC-SE SKP-EL
Federazione di Trieste/Trst
È uscito il numero di novembre del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1.089 kB).
Martedì 14 novembre alle ore 18.00 in via Tarabochia n° 3 (sede messa a disposizione da Rifondazione Comunista) si svolgerà un incontro preparatorio a un'assemblea che intende far ripartire la mobilitazione attorno alla Scuola pubblica.
L'incontro del 14 è promosso dalla ALLEANZA POPOLARE PER LA DEMOCRAZIA E L'UGUAGLIANZA e si rivolge a tutte e tutti coloro che, come singoli individui o in quanto associazioni/movimenti/gruppi/ partiti/sindacati, intendono battersi per l'ABROGAZIONE DELLA LEGGE 107 (detta la 'buona scuola') e per l'analisi critica dell'intera scuola italiana di ogni ordine e grado.
Questo incontro ha lo scopo di favorire il coordinamento delle diverse forze che, nel territorio triestino, si battono contro la legge 107. Le operatrici e gli operatori della Scuola pubblica sono invitate/i a partecipare e a portare il loro contributo all'organizzazione di un'assemblea più vasta e articolata; sono chiamate a collaborare attivamente anche le organizzazioni studentesche che già molto hanno fatto, nei primi mesi dell'anno scolastico, per agire contro l'intera legge o contro specifici tratti di questa (ad esempio l'alternanza scuola-lavoro).
L'Alleanza Popolare, un raggruppamento civico e di sinistra in formazione, vuole collaborare a queste iniziative, ovviamente senza alcun primato ma considerando alla pari tutte/i le/i partecipanti; essa però crede che sia necessaria una migliore unità di scopi e di azioni per rimettere al centro del dibattito politico la drammatica situazione della Scuola pubblica italiana ridotta, da fondamentale strumento di formazione culturale e civile, a supporto professionalizzante per la produttività.
Ci preme infine precisare che il partito che mette a disposizione la sala è solo una parte dello schieramento di Alleanza Popolare, cui peraltro si aderisce in chiave individuale e non per appartenenza collettiva.
Vi invitiamo a una forte e attiva partecipazione, chiedendovi di segnalarci quanto prima la vostra presenza.
Commissione Scuola pubblica - Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza di Trieste
In quest'occasione a 5 anni della scomparsa, ricorderemo il compagno Oskar Kjuder, partigiano, comunista.
Inaugurazione MOSTRA di manifesti sulla RIVOLUZIONE D' OTTOBRE
A seguire cena di autofinanziamento per la manutenzione della Casa del Popolo.
Chi desiderasse fermarsi per la cena è pregato di prenotare tel.040 572114 (ore 17-21) e-o tel. 3803584580.
Ob tej priložnosti bomo, ob peti obletnici njegove smrti, počastili spomin domačina, tovariša, partizana, komunista Oskarja Kjudra.
Otvoritev razstave lepakov oktobrske revolucije.
Sledi večerja za zbiranje sredstev za vzdrževanje ljudskega doma in tovariško druženje.
Prosimo, da kdor se bo udeležil večerje naj rezervira do petka na tel. št. 040572114 (od 17h do 21h) ali na št.3803584580.
Rifondazione comunista, che aderisce all'iniziativa “Antifascismo in marcia”, invita tutti gli antifascisti e i democratici a partecipare alla manifestazione che a Trieste si svolgera' sabato 28 ottobre in piazza Unita' dalle ore 17.30 per contrastare il risorgere del fascismo violento e prevaricatore e per contrastare anche quello meno evidente ma non meno pericoloso di chi si presenta con la faccia sorridente tenendo il manganello nascosto ma sempre pronto all'uso.
Il Segretario Provinciale
Peter Behrens
Per la memoria e le verità storiche.
Manifestazione pacifica di condanna delle rievocazioni delle simbologie del fascismo che vengono richiamate da inquietanti eventi di attualità.
Lutto simbolico in memoria delle persecuzioni e delle vittime della dittatura fascista.
Trieste, città medaglia d’oro della Resistenza, esprima una pubblica e significativa indignazione.
Portate un fiore in segno di lutto accanto alla targa che ricorda l’annuncio delle leggi razziali antiebraiche fatte il 18 settembre 1938 da Mussolini in piazza Unità. (già piazza Grande)
Venite a portare una vostra riflessione scritta.
Da questa Piazza già il 13 luglio del 1920 partì una marcia criminale verso via Filzi 14, sede del Narodni Dom, casa di cultura degli sloveni che venne poi incendiata (attuale sede della Scuola Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste).
Crediamo sia utile e istruttivo che i cittadini, soprattutto i più giovani accompagnati dai famigliari, vedano il video proiettato all’esterno del Narodni Dom e la mostra permanente esposta sulle colonne dell’atrio interno dello stesso. Può essere molto istruttivo per conoscere la vera storia di quel nefasto e luttuoso evento del 1920.
E' più che mai necessario che le generazioni anziane, nonni e padri, parlino ai figli e ai nipoti... Come è necessario che nei programmi scolastici gli insegnanti trattino certi passaggi importanti e significativi della storia d’Italia.
Vogliamo riaffermare in questa occasione la necessità che venga approvata al più presto al Senato, dopo il primo passaggio alla Camera dei Deputati, la legge Fiano che vieta l'esposizione pubblicitaria dei simboli fascisti.
È importante la partecipazione degli aderenti delle varie associazioni democratiche e l’adesione formale delle organizzazioni che intendano attivarsi per la migliore riuscita dell’iniziativa, visto il valore che essa può avere.
In caso del maltempo l’iniziativa si svolgerà sotto il porticato del Municipio
Za spomin in zgodovinske resnice.
Miroljubna manifestacija za obsojanje prebujanju fašističnih simbolov, ki jih ponovno prikličejo zaskrbljujoči dogodki današnjih dneh.
Simbolično žalovanje v spomin preganjanju in žrtvam fašistične diktature.
Trst, mesto z zlato medaljo Odporništva, naj izrazi javno in znatno ogorčenje.
Pripeljite rožo v znak žalovanja blizu tablice, ki spominja napovedi protijudovskih rasnih zakonov, ki jih je 18. septembra 1938 postavil Mussolini na Velikem trgu - trg Edinost Italije. Vabljeni ste, da se pridružite razpravi in prinesete vsak svoj pisni razmislek.
V tem trgu se je že 13. julija 1920 začel kriminalni pohod do ulice Filzi 14, takrat sedež Narodnega doma, slovenske kulturne hiše, ki je bila nato požgana (dandanes sedež Visoke šole modernih jezikov za tolmače in prevajalce, del Univerze v Trstu).
Menimo, da bi bil koristen in poučen za državljane, zlasti za mladoletnike pod spremstvom staršev, ogled posnetkov projektiranih v zunanjem delu Narodnega doma in po trajajoči razstavi na ogled v njegovi predsobi. Vse to je lahko zelo poučno, da spoznajo resnično zgodbo kriminalnega pohoda iz leta 1920.
Važno je predvsem to, da se starejše generacije, dedi in očetje, pogovarjajo o tem s svojimi sinovi in vnuki... Tako kot je potrebno, da med šolskimi urami učitelji obravnavajo z dijaki te pomembne odlomke v nedavni zgodovini naše države.
Ob tej priložnosti želimo ponovno izraziti potrebo, da bi tudi senat, po prvem prehodu v poslansko zbornico, odobril zakon proti apologiji fašizmu "Fiano".
Se la politica si limiterà a fotografare ed amministrare lo stato di cose presenti si condannerà, e con essa chi la pratica, all' insignificanza ed al suicidio, non necessariamente in quest' ordine di sequenza.
L'assemblea del Brancaccio del 18 giugno non si è limitata a lanciare l' ennesimo appello all' unità della sinistra ,ma si è rivolta al senso di responsabilità ed all' impegno civico dei cittadini per far ripartire un pensiero critico e per ricostruire una soggettività politica di sinistra , senza cui non si dà alcuna politica di cambiamento e che sia cambiamento essa stessa.
Anche a Trieste sentiamo la necessità di doverci misurare con i problemi e le contraddizioni che segnano negativamente un percorso di sviluppo e di coesione sociale del territorio.
Ma per costruire un' alternativa servono piu' luoghi di dibattito , un confronto programmatico tra soggettività diverse, un rinnovamento dell' agire politico sottratto alla spettacolarizzazione massmediatica ed al cicaleccio o alle pantomime del ceto politico che ne calca le scene , uno spettacolo privo di contenuti e di idealità che degradano la politica e la dialettica sociale.
E' nostra intenzione invece agire coerentemente nel merito dei problemi a prescindere da logiche di schieramento , di convenienza , di appartenenza poiché la nostra bussola è la Costituzione della Repubblica democratica ed a quel dettato intendiamo ispirare il nostro agire politico.
Vogliamo costruire anche a Trieste l' Alleanza Popolare per la Democrazia e l' Eguaglianza e misurarci nel merito di alcune proposte per Trieste e la Regione:
QUESTI SONO ALCUNI DEI NOSTRI OBIETTIVI CHE VORREMMO DISCUTERE CON TUTTI/E VOI!
CI RITROVEREMO PER LA PRIMA ASSEMBLEA TEMATICA
a TRIESTE SABATO 14 OTTOBRE ore 17.00 in SALA Studio “ERRE” via Fabio Severo 14/b
presso la sede dell’Associazione “Tina Modotti”, via Ponziana 14 – 1 piano -Trieste
ingresso con tessera FICC (da acquisire direttamente in sede)
A S. M. Ejsenštejn (Riga 1898-Mosca 1948) il cinema rivoluzionario deve il primo classico, La corazzata Potëmkin (1925); il cinema mondiale lo annovera tra gli autori di maggior forza innovatrice. Accostatosi con entusiasmo alla rivoluzione come altri intellettuali borghesi, sperimentò, quale scenografo e regista di teatro, forme espressive eccentriche e dinamiche.
Dopo il parziale insuccesso di critica di Ottobre (1927, per il decennale della Rivoluzione d’ottobre), ma ormai con una formidabile padronanza dei mezzi tecnici e intellettuali, il regista torna a un suo progetto del 1926, interrotto proprio per lavorare alla celebrazione dei primi dieci anni dalla Rivoluzione d’ottobre, affrontando l'attualità del problema della terra nella Linea generale ovvero Il vecchio e il nuovo (1926-’29). Gli autori –G.V Aleksandrov e Eduard Tissé (operatore) vanno considerati molto di più che semplici collaboratori- cercano vie nuove. Ejsenštejn scrive di voler passare “dal pathos della grande lotta rivoluzionaria, dalla fiamma della rivolta alla realtà quotidiana delle campagne, al recinto delle bestie, ai libri dei conti della fabbrica del latte.” Cerca di unire sperimentalismo a comprensibilità, scelte d’avanguardia e grande pubblico, proprio come sottolinea Giovanni Buttafava in Il cinema russo e sovietico (Biblioteca di Bianco & Nero – Ubu libri, 2000): “ [il regista] tenta di conciliare i decreti governativi e le Georgiche di Virgilio, statistica e metafora, sperimentalismo e semplicità, massa e individuo…” (pag. 59).
Il soggetto è lineare. In un villaggio russo qualsiasi, dominato dall’ignoranza e dalla miseria, una vedova poverissima, Marfa Làpkina (vero nome dell’interprete, che non girò in seguito alcun altro film), si dibatte negli stenti. Non avendo un cavallo, non può arare la terra. Prega il kulàk di prestarle il cavallo, magari per un solo giorno, ma costui rifiuta. Dovrà arare con una vacca, non certo florida. Altri che non hanno bestie stanno ancora peggio e tirano l’aratro loro stessi. Marfa invita i compaesani a organizzare una latteria cooperativistica. Ma l’appello è accolto con diffidenti sogghigni. Solo con l’aiuto di un agronomo, Marfa riesce a formare una piccola collettività. La cooperativa acquista una scrematrice. I contadini, che si sono convinti dell’utilità della macchina, entrano a far parte del consorzio. Dopo qualche tempo la cooperativa acquista un toro di razza. I contadini ricchi lo ammazzano, sperando di far fallire tutta l’impresa. Ma la cooperativa para il colpo e si procura un trattore. Ora si apre un’ampia strada verso un’economia collettivizzata.
Nella primavera del 1929, terminato il montaggio, Ejsenštejn e i suoi collaboratori vengono convocati da Stalin in persona che impone loro il cambiamento del titolo (da La linea generale –del Partito, si intende- a Il vecchio e il nuovo), un finale diverso (che celebri il legame tra contadini e operai, mentre il finale originale mostrava l’incontro casuale tra Marfa e il trattorista, divenuto contadino) e due mesi di un viaggio didattico attraverso le campagne russe per “guardare in faccia la realtà”. Cosa vuole da lui la critica ufficiale? Un film comprensibile, pratico, didascalico. Ma lui dichiara, ostinatamente, una poetica genialmente diversa: “Non sono un realista. Sono un materialista: credo sia la materia a provocare in noi delle sensazioni. Io fuggo dal realismo andando verso la realtà”, toccando così un punto cardine di quella rivoluzione del cinema portato avanti con forza.
La linea generale quindi si basa su vibrazioni tonali, psico-fisiche con il chiaro intento di testimoniare la coscienza storica dell’autore: l’organizzazione e il potenziamento delle forze della natura al servizio dell’essere umano, in un momento decisivo di costruzione civile. Questo intento è portato avanti per il tramite di un fenomenale sistema metaforico: l’idillio fra la contadina-natura e il meccanico-industria, le macchine che riconciliano l’uomo alla natura e la campagna alla città, tutti i riti pagani della nuova religione della collettivizzazione (la falciatura, le nozze del toro, la sfilata dei trattori…), con elementi di grande tensione erotica (la sequenza della monta del toro, la sequenza della scrematrice). “Anche la zolla di terra è mito, è leggenda della Rivoluzione…”
(Aldo Grasso, Ejsenštejn, Il Castoro, 1995)
Appuntamenti successivi:
Cara compagna, caro compagno,
è convocata la seduta del Comitato politico federale MARTEDI' 10 OTTOBRE 2017 alle ore 18.00 nella sede provinciale di Via Tarabochia, 3.
Ordine del giorno:
1) Discussione sullo stato dei lavori per la costituzione di una forza alternativa e di sinistra a Trieste e in regione;
2) Iniziative del Partito, diffusione del Lavoratore, autofinanziamento per mantenere le sedi e per per l'attività politica ;
3) 100 anni della Rivoluzione D'Ottobre, (l' iniziativa della Federazione è programmata il 7 novembre presso la CDP a Sottolongera), proposte per le iniziative nelle altre sedi del Partito e campagna di chiusura del tesseramento 2017;
4) Organizzazione in sede centrale di un'iniziativa (fine novembre o inizio dicembre) per i 150 anni della pubblicazione de Il Capitale e i 100 anni della Rivoluzione D'Ottobre, attualità di due tappe fondamentali del pensiero Comunista;
5) Varie ed eventuali.
Ricordiamo che la puntualità di ciascuno di noi ci permetterà di iniziare, svolgere e terminare i lavori con regolarità, per la soddisfazione di tutti. Se sei impossibilitato ad essere presente, ti invitiamo a contattare per tempo la Segreteria della Federazione. I ritardi iniziali si riflettono negativamente sul prosieguo del dibattito. Si rammenta che il CPF opererà in conformità a quanto stabilito dal regolamento sia in relazione all'orario di inizio dei lavori sia per quanto riguarda la durata degli interventi (di norma 5 minuti).
Saluti comunisti
Il Segretario provinciale
Peter Behrens
Il percorso del Brancaccio va avanti e cresce grazie alle assemblee che si stanno celebrando in tutta Italia, fra piccoli e grandi centri. Solo per citare questi ultimi, già nel mese di Luglio, si sono tenuti i primi incontri a Firenze, Roma e Milano. Sono seguite a Settembre le assemblee di Torino, Bologna, Pescara e Perugia. Presto sarà la volta di Genova, Napoli, Venezia, Palermo e, a seguire, tante altre città. Parte da qui la nostra iniziativa “Cento Piazze per il Programma”: incontri partecipati, seri, bellissimi, ricchi di idee e di entusiasmo, in cui stiamo dando seguito al percorso iniziato il 18 Giugno a Roma. Da tutti scaturisce la volontà di costruire insieme una Sinistra unita e capace di invertire la rotta del Paese: due caratteristiche indivisibili, perché la prima è in funzione della seconda.
La strada che porta a questo risultato non passa attraverso tavoli di vertice, ma dalla costruzione di un progetto politico innovativo, chiaro, radicale, che possa realizzare una Lista civica e di sinistra con candidati credibili e scelti democraticamente dai cittadini e nei territori, non calati dall’alto. Per questo abbiamo deciso di iniziare dalla partecipazione dei cittadini e dalle assemblee tematiche in cui scrivere insieme il programma.
Vi abbiamo proposto di lavorare sulle priorità programmatiche decise dall’assemblea del Brancaccio e di tenere, a partire dall’ultimo fine settimana di Settembre, le assemblee sui primi cinque punti:
1) Lavoro, diritto al reddito, pensioni, equità di genere e intergenerazionale;
2) Diritti, welfare (diritto alla salute, giustizia e assistenza sociale); scuola, ricerca e università; ruolo dello Stato (art. 3 Cost.) e discussione sull’Europa
3) Fiscalità: equità e progressività;
4) Innovazione, energia, ambiente, modelli di sviluppo;
5) Immigrazione, inclusione e politiche securitarie, modello sociale.
Molti ci hanno chiesto di poter utilizzare anche il fine settimana successivo (6-8 Ottobre) e non possiamo che essere d’accordo. Per questo abbiamo deciso di estendere le date dell’iniziativa e programmare negli ultimi due fine settimana di Ottobre (20-22 e 27-29) la seconda sessione di assemblee in cui discuteremo degli altri temi, indicati come prioritari per il programma:
6) Attuazione della Costituzione: sovranità popolare, modello democratico, cittadinanza, partecipazione, partiti politici;
7) Economia ecologica e sostenibile, vincoli europei, pareggio di bilancio (art. 81 Cost.), politica monetaria, cooperazione e sviluppo comune;
8) Politiche giovanili, sostegno al disagio, lavoro e valorizzazione delle risorse e dei talenti;
9) Beni comuni, valorizzazione del patrimonio naturale, artistico e culturale. Mezzogiorno e sviluppo delle aree depresse;
10) Pace, disarmo, lotta al terrorismo, politica internazionali. Globalizzazione dei diritti.
Tutti i punti dovranno essere trattati nella prospettiva della parità di genere, delle differenze e delle pari opportunità fra generazioni, nella fruibilità delle risorse e nel diritto a decidere del proprio futuro.
Le assemblee locali dovranno essere rivolte alla cittadinanza e aperte alla più ampia partecipazione di singoli, soggetti civici e associativi. Per questo, dovranno essere pubblicizzate nel modo più largo possibile, tenersi in luoghi pubblici o aperti al pubblico e, ove possibile, all’aperto.
Al tal fine, vi invitiamo a comunicarne date e luoghi degli incontri all’indirizzo e-mail perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com: ne daremo diffusione nazionale tramite il nostro sito web (www.perlademocraziaeluguaglianza.it) e pagine social, in modo che chiunque voglia possa partecipare.
Le assemblee dovranno celebrarsi in tempi e modi che ne garantiscano apertura, pluralità e trasparenza in modo che tutti possano partecipare attivamente e prendere la parola, nel rispetto della parità di genere, dando spazio ai contributi di chi vive i problemi in prima persona, dei giovani e delle associazioni e realtà locali. Accanto agli interventi dei cittadini, sarà opportuno prevedere quelli di esperti della tematica che si è deciso di affrontare.
Tutti gli incontri dovranno convergere nella redazione di una proposta programmatica.
Vi chiediamo di raccogliere i vostri contributi in una proposta sintetica di massimo 5 cartelle, in cui siano indicati: il nome e i componenti del gruppo proponente, il tema, la proposta dettagliata in punti, completa dei tempi, modi e risorse per realizzarla. Per facilitarvi la redazione, abbiamo predisposto un modello che potrete scaricare QUI.
Ogni ulteriore documento di dettaglio/dossier/documentazione potrà essere inviato in allegato.
Tutto questo, perché non vogliamo scrivere un “libro dei sogni”, ma concentrarci su proposte concrete e credibili, volte a migliorare la vita delle persone e a realizzare una società più giusta e democraticamente avanzata.
Le vostre idee e proposte dovranno essere inviate sempre all’indirizzo email perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com e saranno caricate sul sito, affinché tutti gli aderenti al nostro progetto possano leggerle e valutarle, previa registrazione.
L’obiettivo è di costruire un programma plurale e condiviso democraticamente. Ancora, di decidere insieme come proseguire il nostro percorso e strutturare democraticamente la nostra organizzazione, che non sarà mai di leader, ma di persone che lavorano insieme per un progetto democratico.
Fino ad allora, vi invitiamo ad organizzarvi in Coordinamenti locali temporanei e di scopo, aperti a quanti si aggiungeranno, inclusivi e plurali e paritari, aventi il compito di sostenere l’organizzazione delle assemblee e favorire la massima partecipazione di cittadini, comitati, associazioni e realtà locali. Se lo riterrete utile, e non divisivo vi invitiamo a indicare un portavoce e un portavoce che, insieme, mantengano i rapporti con gli altri coordinamenti locali e con il livello nazionale.
A conclusione delle assemblee tematiche ci rivedremo tutti a Roma, in Novembre, per una grande assemblea nazionale in cui presentare il frutto di questo lavoro: il nostro progetto per il Paese.
Chiunque voglia partecipare attivamente e aderire al nostro percorso potrà registrarsi da lunedì 25 settembre compilando il form a questo link.
Invitiamo a registrarsi anche chi aveva partecipato all’incontro del Brancaccio e consegnato solo la scheda cartacea.
Vi invitiamo, altresì, a contribuire con una donazione al progetto e alle assemblee locali, che – lo ribadiamo – si basano interamente sulle nostre forze e sull’autofinanziamento.
Per sostenere il nostro progetto, le edizioni del Gruppo Abele hanno pubblicato un libro, “Indicativo futuro: le cose da fare. Materiali per una politica alternativa”, raccoglie molte delle idee sui temi di discussione che stiamo affrontando: attuazione della Costituzione, lavoro, economia, reddito, Europa, scuola, migranti, democrazia partecipativa, politica e futuro della sinistra. Per questo lavoro ringraziamo Livio Pepino, che ha curato l’introduzione, e gli autori che ci hanno generosamente e autorevolmente affiancato: Alessandra Algostino, Giuseppe De Marzo, Lorenzo Marsili e Yanis Varoufakis, Federico Martelloni, Filippo Miraglia, Mario Pianta, Christian Raimo. Chi vuole può acquistarlo al prezzo di € 5,00 (scrivendo a: egallina@gruppoabele.org) e venderlo in occasione degli incontri pubblici, chiedendo un contributo in più rispetto al prezzo di copertina (€ 7,00), per finanziare le assemblee locali.
Buon lavoro e andiamo avanti!
Anna e Tomaso
http://www.perlademocraziaeluguaglianza.it/2017/09/20/cento-piazze-per-il-programma/
È uscito il numero di ottobre del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 905 kB).
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba lancia una campagna per la raccolta di fondi da destinare in solidarietà a Cuba per i danni causati dal passaggio dall’uragano Irma.
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba apre la Campagna con un suo contributo iniziale di 5.000 Euro e invita tutte le sue organizzazioni territoriali, i soci e tutti gli amici di Cuba a promuoverla e ad attivarsi per ottenere un buon risultato.
I contributi destinati a questa campagna possono essere versati:
I fondi raccolti verranno inviati a Cuba sul numero di conto che sarà indicato dal Governo cubano tramite l’Ambasciata di Cuba in Italia.
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba informerà delle somme raccolte e su quelle inviate.
Interverranno
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
LUNEDI' 18 settembre alle ore 19.30 presso la CASA DEL POPOLO ZORA PERELLO a SERVOLA (Via Di Servola, 114) incontro con il dottor MARINO ANDOLINA
Andolina ci parlerà della sua esperienza nei teatri di guerra mediorientali.
v PONEDELJEK, 18. SEPTEMBRA ob 19.30 v LJUDSKEM DOMU ZORA PERELLO v ŠKEDNJU (Škedenjska ulica, 114) srečanje z zdravnikom MARINOM ANDOLINO
Andolina bo spregovoril o svojih izkušnjah na vojnih srednjevzhodnih prizoriščih.
DOMENICA 10 SETTEMBRE
NEDELJA, 10. SEPTEMBRA
Martedì 5 settembre il Ministro degli interni Marco MINNITI su invito del senatore RUSSO del Partito Democratico, sarà presente ad un dibattito pubblico all'Hotel Savoia Excelsior
Nel giro di pochi mesi il ministro Minniti è stato il maggior protagonista di una serie di provvedimenti del Governo volti a confinare nelle periferie i soggetti socialmente più fragili e marginali (nuovo DASPO urbano), a stravolgere il ruolo degli operatori sociali, a blindare le operazioni umanitarie delle ONG nel mar Mediterraneo, a segregare gli immigrati nei lager libici.
Per noi questo è l'ennesima brutale guerra ai poveri, ai migranti e a tutti i soggetti sociali che subiscono gli effetti più devastanti delle politiche di austerity, da dare in pasto ad una opinione pubblica contaminata dai pregiudizi ed imbarbarita dalle menzogne e dalla paura.
Diamo appuntamento a tutti alle 16.00 di Martedì 5 per un presidio nel parcheggio davanti alla stazione marittima. Successivamente ci sposteremo tutti e tutte assieme in piazza della borsa dove ci sarà un altro momento di piazza comunicativo (dalle 18 circa).
Organizza:
MOBILITAZIONE CITTADINA “MINNITI NOT WELCOME”
Hanno aderito:
È uscito il numero 5/2017 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 713 kB).
È disponibile il programma delle iniziative da settembre a dicembre: scaricatelo da qui (PDF - 191 kB).
È disponibile il programma delle proiezioni a settembre: scaricatelo da qui (PDF - 507 kB).
Incontro dibattito LUNEDI' 11 settembre 2017 presso la Casa del Popolo Giorgio Canciani, SOTTOLONGERA (via Masaccio 24) BUS 35 e 35/ dalle ore 18.30 con filmati del periodo
Seguirà dalle 20.00 musica degli Inti Illimani proposta dal gruppo CAMINO REAL
Possibilità di cenare e trovarsi in compagnia per discutere e confrontarsi.
Siete tutti invitati!
Srečanje – razprava v ponedeljek, 11. septembra, ljudski dom “ Giorgio Canciani”, Podlonjer (ul. Masaccio 24) BUS 35 e 35/ ob 18.30 Predvajanje dokumetarcev iz tistega obdobja.
Od 20.00. glasba skupine Inti Illimani v izvedbi ansambla CAMINO REAL
Po želji večerja in preživitev večera v dobri družbi, za soočanje in pogovor, za kar si vedno vzamemo premalo časa.
Vabljeni!
I movimenti latinoamericani propongono azioni urgenti di solidarietà in tutto il mondo per il Venezuela. Giornata di solidarietà il 22 agosto.
Anche a Trieste aderiamo all’appello delle organizzazioni aderenti all’ALBA (Alleanza Bolivariana per l’America Latina) esprimendo solidarietà al popolo venezuelano, al governo e all’Assemblea Costituente, al diritto legittimo e sovrano di decidere del futuro nazionale; e condividendo il comunicato diffuso alcuni giorni fa (dal quale pubblichiamo alcuni stralci), manifesteremo in piazza della Borsa martedì 22 dalle ore 18.
“Ci impressiona l’escalation di violenza messa in atto dalle forze di destra, con vittime già numerose. Si è arrivati al punto che “civili” formati a Miami e in Colombia, forze di destra hanno attaccato postazioni militari, cercando di provocare più vittime (…) deputati della destra hanno detto pubblicamente che la loro tattica è produrre il massimo di violenza e caos, ottenendo un’ampia copertura mediatica internazionale così da provocare un intervento internazionale nel paese.
Hanno aderito:
Finisce con un’archiviazione la querela fatta da Fabio Tuiach nei confronti del nostro esponente nonché ex presidente del consiglio comunale Iztok Furlanič. Tutto iniziò la sera del 14 ottobre, quando durante la trasmissione Ring in onda sulle frequenze di Tele4 il nostro esponente attaccò il consigliere comunale della Lega nord in seguito alle affermazioni oltraggiose di quest’ultimo nei confronti di Maometto. Iztok Furlanič criticò in modo molto aspro il fatto che Tuiach sembrasse non comprendere che in questo modo aveva profondamente offeso “giusto un miliardo di persone”.
In quella stessa trasmissione Tuiach usò epiteti alquanto offensivi e irripetibili nei confronti dell’ex presidente Furlanič, che però non ha mai voluto querelare il Tuiach. Chi inizia a fare politica deve infatti anche rendersi conto che sarà oggetto di attacchi da parte di coloro che non condividono le sue idee politiche. Tanto più, come nel caso di Tuiach, quando si basa la propria politica sullo scontro e la denigrazione di determinate categorie di persone, che siano essi omosessuali, mussulmani, comunisti, usando nei loro confronti anche termini volgari e pesanti. Evidentemente il Tuiach riesce a parare meglio i colpi sul ring di quanto riesca a farlo nell’arena politica.
Il GIP dr. Luigi Dainotti, nella motivazione dell’archiviazione del procedimento, che fa seguito alla richiesta di archiviazione già proposta dal PM, ha infatti sottolineato che “la parola stupido, pur maleducata, non integra gli estremi del reato, essendo stata pronunciata nell’ambito di un aspro dibattito politico televisivo…..nel corso del quale lo stesso Tuiach, intervenuto telefonicamente, ha utilizzato toni accesi…”.
Inizia giovedì 3 agosto a Sagrado (Go), presso il Parco Milleluci sul retro del Municipio, la Festa di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra che si concluderà domenica 6 agosto. Nel corso dei quattro giorni di festa non solo momenti di dibattito politico e di attualità ma funzioneranno chioschi enogastronomici e tutte le sere, dopo le ore venti, intrattenimenti musicali.
Programma completo della Festa:
Sul Piccolo di venerdì 28 l’intervento di Massimiliano Panarari sembra essere molto limitato.
Limitato perché analizza quella che lui chiama “sinistra-sinistra” come in pratica il solo campo ex PD e Pisapia, mentre vi sono moltissime altre realtà, ma anche in questo caso limita personalizzando il dibattito al solo “con o contro Renzi”.
Il dibattito in corso è invece ben più ampio, non solo per i protagonisti, ma anche per le motivazioni. Non si tratta, per la sinistra vera non lo è mai, di un fatto di persone, ma di idee. Con il termine “renzismo” si è individuato quello scivolamento verso il neoliberismo economico cominciato dal PD ben prima di Renzi e che anche con il ritiro di questi dalla politica rischia di rimanere quale guida politica di quel partito. L’eliminazione delle garanzie sul lavoro, l’assalto alla costituzione per piegarla ai voleri del grande capitale, il ridurre il ruolo del parlamento nel legiferare a tutto vantaggio del governo, il sistema elettorale escludente, la riduzione dei diritti sanitari, scolastici, pensionistici, tutte politiche iniziate prima di Renzi e sulle quali non c’è nel PD vero dibattito su come cambiare rotta sono i veri temi del dibattito a sinistra. Con questo PD, che sull’argomento insiste caparbiamente a mantenere una rotta che ha arricchito pochissimi e impoverito la maggior parte degli italiani (un terzo circa sono a rischio altissimo di povertà e gli stipendi negli ultimi 20 anni si sono ridotti di valore, dati FMI) è impossibile avere accordi. Questo è il vero dibattito a sinistra. Dicano quelli del PD se intendono proseguire con le cure alla La Garde, che dopo aver diffuso i dati della povertà in Italia ha dichiarato: “si deve proseguire con le riforme se si vuol uscirne”, senza coside4rare che la situazione è peggiorata proprio quando si è dato inizio a quelle riforme.
Quindi si è a sinistra non essendo pro o contro Renzi, ma essendo a favore di politiche economiche che favoriscano la redistribuzione del reddito prodotto e contro la sua sempre maggior concentrazione in pochissime mani. Su questo tema si misurerà la reale portata del confronto in atto.
La sede rimarrà chiusa dal 31 luglio al 22 agosto. In caso di necessità sono disponibili i seguenti recapiti telefonici:
Sedež stranke bo od 31. julija do 22. avgusta zaprt. Za vsako komunikacijo so vam na razpolago telefonske številke:
Si parla di nuovo di formare delle ronde per la legalità a Trieste.
Rifondazione Comunista, nel confermare la propria contrarietà alla costituzione di “gruppi di volontari” al fianco dei vigli urbani o di qualsivoglia forza dell’ordine, ritiene, qualora questa sciagurata scelta fosse avvallata, che tra le illegalità che dovrebbero essere monitorate, sicuramente ci sono quelle riferite al rispetto delle norme sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Verificare, soprattutto nei cantieri edili, dove anche nelle nostre realtà esistono situazioni di forte illegalità, se chi vi lavora è stato regolarmente assunto e assicurato, se è stato formato sull’antinfortunistica , se usa i dispositivi di protezione individuale ecc.
Questi a parere delle comuniste e dei comunisti sono alcuni fenomeni di illegalità sulle quali dovrebbe esserci un maggior impegno delle istituzioni e delle strutture ispettive preposte alla vigilanza, che purtroppo i vari Governi nazionali che si sono succeduti, hanno gradualmente indebolito.
Lasciare a casa i volontari e rafforzare queste strutture, dev’essere l’impegno di chi governa e amministra questa città.
Il 21 luglio 2004 Marianna di Domenico, lavoratrice interinale di Pasta Zara, perdeva la vita nel corso del suo turno di lavoro, schiacciata da una pressa. Marianna lavorava come interinale per un'agenzia che non la legava direttamente alla fabbrica e che non le garantiva la tutela di un contratto nazionale e di una futura collocazione a tempo indeterminato su quel posto di lavoro. La condizione di Marianna, così come quella di buona parte dei nuovi lavoratori in Italia si basa su leggi inique, che deregolamentano gli accordi ed i contratti e che rendono stabile e perpetua la condizione di precarietà e incertezza.
Venerdi' 21 luglio, alle ore 9.00, saremo presenti in insieme ad altri in via Delle Saline 2, ai cancelli del pastificio Zara di Muggia, per ricordare nella figura di Marianna Di Domenico, operaia interinale, morta sul lavoro a 26 anni una mattina di tredici anni fa ma anche tutti gli altri lavoratori morti e gli invalidi a causa di incidenti evitabili sul lavoro.
“Lavorare per vivere non per morire!”.
La recente proposta di legge per il divieto della propaganda e della simbologia fascista sta facendo discutere e qualcuno sostiene che le idee, anche se brutte, non devono essere colpite.
Il pericolo però è che ci si limiti a sanzionare i gesti e non le azioni ed istigazioni criminali che rappresentano.
Mi spiego: il saluto romano è un gesto di riconoscimento per chi è razzista, assertore del diritto alla violenza fisica contro gli avversari, favorevole alla pulizia etnica, alla eliminazione dei "tarati" fisici e mentali, alla eliminazione degli ebrei ecc.. In se il saluto non è nulla, sono le idee che il saluto rappresenta ad essere criminali, e sono proprio queste che dovrebbero essere colpite e sanzionate perché istigazione a delinquere e apologia di reato.
Invece con la legge proposta si rischia che, depurato dal ciarpame simbolico e folkloristico, rimanga intatto lo strato violento e pericoloso di quelle idee oggi purtoppo molto diffuse anche fuori dall'ambito strettamente "fascista".
Quanti leghisti, che non si sognano di gridare "viva il duce", quanti benpensanti del "prima gli italiani" sostengono quelle idee? Idee che sono tra l'altro anche lesive del dettato costituzionale.
Bisogna rendersi conto che il crimine vero sono proprio le idee criminali come il fascismo non i singoli simboli.
VI ASPETTIAMO!!!
NA RAZPOLAGO BO ZGOŠČENKA »PINKO«.
TE PRIČAKUJEMO!!!
A pagina 8 del Piccolo di lunedì vengono messi in chiaro i rischi dei cosiddetti “trattati commerciali multilaterali” noti come CETA e TTIP.
Una azienda canadese ha chiesto alla Romania di pagare 4 miliardi di euro di danni per “mancati profitti” poiché il governo di quel paese ha fermato una produzione altamente inquinante. Per estrarre l’oro presente in alcune colline infatti avrebbero previsto la creazione di un enorme cratere, lavaggi con cianuro con altissimi rischi per i fiumi e per la falda acquifera, allontanamento forzato degli abitanti di un paese e, ovviamente, chiusura di tutte le loro attività.
Il blocco imposto dal governo di Bucarest, ovviamente, ha bloccato anche i profitti che l’impresa contava di realizzare, in barba alla vita del terreno e dei cittadini inquinati, da ciò la causa promossa. Ma si badi, come dalle clausole previste nei “trattati internazionali” non davanti ad un giudice, che decide in base a legge e al pari diritto di tutti i cittadini. A decidere sarà un arbitrato della Banca Mondiale, che guarda sempre prima ai diritti economici che non a quelli umani e politici. E se la corte arbitrale decide che si, la Romania deve pagare il profitto “perso” dalla multinazionale non esisterà appello possibile.
Ebbene i CETA e i TTIP che il parlamento italiano si appresta ad approvare prevedono che sulle controversie economiche di questo tipo siano corti arbitrali analoghe a decidere, togliendo potestà ai cittadini ed alle leggi davanti al profitto anche solo “preventivato” degli investitori. I cittadini sono d’accordo con questo?
Esprimiamo piena solidarietà al lavoratore, prima ancora che sindacalista, Sasha Colautti. L'azienda non può trattare come un oggetto una persona comunicandogli un trasferimento a centntinaia di chilometri di distanza. Sasha è un essere umano, con una famiglia, le sue amicizie, il suo impegno nella città in cui è conosciuto.
Oppure, come alla fine del 1800 è proprio questo che si vuol colpire? Allontanarlo dai suoi compagni di lavoro e di lotta, colpirlo negli affetti per obbligarlo a lasciar perdere il suo impegno per una vita migliore e con più diritti anche sul posto di lavoro e dare un ammonimento a chi volesse continuare la sua strada?
Con questa azione che ha il chiaro sapore di una rappresaglia contro un sindacalista impegnato e deciso, il padrone dimostra di essere rimasto esattamente lo stesso di ieri, se non dici sempre e solo SI è pronto a colpirti con ogni mezzo.
Prenesite si letak za upravne volitve v občini Devin-Nabrežina (PDF - 109 kB).
Scaricate il volantino per le elezioni comunali a Duino-Aurisina (PDF - 109 kB).
È uscito il numero di giugno del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 2 MB).
Maj je tu in z njim tudi Forum Tomizza, ki bo potekal v Trstu, Kopru in Umagu med 17. in 20. majem. Pri njem bomo tudi letos sodelovali kot soorganizatorji enega izmed festivalskih predvečerov – v sodelovanju s Kulturnim društvom Tina Modotti.
Vabimo vas, da se nam pridružite na Aperitivu z Milanom Rakovcem, ki bo v Društveni gostilni Ljudskega doma na Pončani (Ul. Ponziana 14) v torek, 16. maja, ob 19. uri. S kolumnistom, pisateljem in režiserjem se bo pogovarjal Bojan Brezigar, dolgoletni urednik Primorskega dnevnika. Prav on je istrskega ustvarjalca (omeniti velja vsaj romana Riva i druži in La Triestina) ter pobudnika Foruma Tomizza povabil k pisanju kolumn, ki jih še danes beremo v rubriki Tomizzev duh na kulturnih straneh Primorskega dnevnika.
Maggio è qui e anche l'appuntamento tradizionale con il Forum Tomizza che si svolgerà a Trieste, Capodistria e Umago tra il 17 e il 20 maggio e al quale quest'anno partecipiamo insieme all'Associazione culturale Tina Modotti organizzando uno degli eventi pre-festival.
È con piacere che vi invitiamo all'Aperitivo con Milan Rakovac che si terrà presso l'Osteria sociale della Casa del popolo (via Ponziana 14) martedì 16 maggio alle ore 19.00. Il pubblicista, scrittore e regista Milan Rakovac converserà con Bojan Brezigar, ex direttore del quotidiano sloveno Primorski dnevnik che proprio sotto la sua direzione offrì una rubrica settimanale a Milan Rakovac. Rakovac, nato a Rakovci presso Parenzo-Poreč nel 1939, è tra gli ideatori del Forum Tomizza - incontri internazionali di frontiera, e cura tuttora la rubrica Tomizzev duh sulle pagine culturali del quotidiano sloveno. Tra le sue opere ricordiamo i romanzi Riva i druži e La Triestina.
ASSOCIAZIONE "TINA MODOTTI" E "SLOVENSKI KLUB"
Venerdì 12 maggio ore 17.30 via Tarabochia 3 (sala del Partito della Rifondazione Comunista). Parleranno:
Marco Barone, blogger
Claudia Cernigoi, giornalista
V petek, 12. maja, ob 17.30 v ulici Tarabochia 3 (dvorana SKP). Spregovorila bosta:
Marco Barone, blogger
Claudia Cernigoi, novinarka
Il senatore Russo afferma che il passato non va dimenticato, ma come segno di rispetto per le persone che hanno ingiustamente sofferto. Per questo motivo a suo parere non dovrebbero essere esibite stelle rosse e bandiere "jugoslave" nel corteo del primo maggio. Altrettanto afferma Serracchiani.
Ma questi due personaggi sono informati del fatto che il 1° maggio 1945 finalmente, dopo 20 anni di soprusi e violenze, una parte della popolazione triestina potè finalmente parlare nella sua lingua senza paura? Che "il terrore dei 40 giorni" è frutto di propaganda successiva che ha ingigantito fatti storicamente limitati? Ci aspettiamo adesso la proposta di impedire l'esposizione delle bandiere americana e inglese per i morti sotto i bombardamenti che terrorizzarono la città.
In compenso questi personaggi continuano a non accorgersi che a manifestazioni ufficiali partecipano assieme a loro anche le bandiere dell'arma milizia (quella che inquadrava gli squadristi di Mussolini facendoli pagare dallo stato) e della X MAS struttura collaborazionista con i nazisti e quella si vero terrore della popolazione.
Ma forse questi essendo italiani erano brava gente per definizione.
Il revisionismo ha evidentemente fatto passi da gigante, da quando è stata approvata la "legge sul ricordo".
Quello che rimane incontrovertibile è che l'esercito Jugoslavo fu il primo esercito alleato ad entrare nella città, liberandola, e che la cosa fu riconosciuta anche da Fonda Savio che consegnò la città ai rappresentanti militari di quell'esercito.
V torek, 2. maja od 9.00 do 10.00 in v sredo, 3.maja, od 18.30 do 20.00 bo na sedežu SKP na trgu v Nabrežini zbiranje podpisov za predstavitev liste SKP na volitvah v občini Devin-Nabrežina
Martedì 2 maggio dalle 9.00 alle 10.00 e mercoledì 3 maggio dalle 18.30 alle 20.00 nella sede del PRC in piazza ad Aurisina raccolta firme per la presentazione della lista del PRC alle elezioni comunali di Duino-Aurisina.
È uscito il numero 3/2017 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 864 kB).
Oggi Trump cavalca la bomba, credendosi un cowboy come nel famoso film di Kubrik, ma se la guerra scoppiasse sul serio la morte colpirebbe tutto il pianeta e non solo il bersaglio mirato. Per la prima volta al mondo un paese, gli USA, si è dichiarato pronto ad usare PER PRIMO L’ARMA ATOMICA anche se non direttamente aggredito.
Contro questa follia, contro ogni guerra fomentata dai fabbricanti e venditori di armi
per ribadire che il desiderio dei lavoratori e degli uomini di buona volontà è quello di non vedere distrutte le proprie vite, le proprie case, i propri diritti da una criminale volontà di guerra.
L’Italia, che ripudia la guerra per Costituzione non può neppure appoggiare le guerre criminali di altri paesi.
i comunisti triestini
Una serata dedicata ai valori della resistenza e dell'antifascismo, alle lotte di donne e uomini passate e presenti. Un excursus temporale con letture, video, interventi storici, poesie e canti nell'antifascismo di ieri e di oggi.
Intervengono:
Organizzano: ANPI, ARCI, ASSOCIAZIONE CULTURALE “TINA MODOTTI“, COMITATO PERMANENTE ONDINA PETEANI
Trump dimostra nuovamente la sua faccia guerrafondaia e priva di scrupoli. Il lancio della “superbomba” capace di distruggere in maniera indiscriminata tutto per centinaia di metri attorno a se non è una “dimostrazione di capacità militare” ma solo l’uso indiscriminato, e vietato, di armi di distruzione di massa. Come potevano sapere i governanti ed i militari statunitensi che nell’area colpita non c’erano civili? Oppure basta la loro assicurazione e in Europa siamo tutti sereni? E degli animali e dell’ambiente colpiti? Nessuno ne parla, ma campi, cacciagione, anche solo insetti sono un ciclo vitale completo, che nell’area interessata dall’esplosione è stato cancellato. Non potendo vincere sul terreno i mostri che loro stessi hanno a suo tempo scatenato oggi vogliono combatterli usando il massimo deterrente possibile, senza negarsi neppure il possibile primo uso di una atomica. Tanto le “canaglie” sono sempre gli altri, perché gli USA si sono autoproclamati sceriffi del mondo. Ma a volte, anche nelle storie del West, lo sceriffo è il più corrotto di tutti. È ora di aprire gi occhi e di smettere di dare aiuto a questi assassini seriali.
giovedì 20 aprile alle ore 19.00 presso la CASA DEL POPOLO ZORA PERELLO SERVOLA (Via Di Servola, 114) presentazione del libro
con:
Segue cena per autofinanziamento, per la CDP su prenotazione presso la casa del popolo oppure telefonando al nr. 3803584580!
V četrtek, 20. aprila ob 19.00 v LJUDSKEM DOMU ZORA PERELLO v ŠKEDNJU (Škedenjska ulica, 114) predstavitev knjige
sodelujejo:
Sledi večerja za samofinanciranje (za ljudski dom) rezervacije v ljudskem domu ali na tel. 3803584580!
Senza neppure attendere di vedere se, come molto probabile, il presunto assalto con armi chimiche non fosse solo un indesiderato fatto collegato al bombardamento di depositi chimici della “guerriglia” oppure una aperta provocazione di questa, gli USA si sono dichiarati giudici e boia in un colpo solo. L' aggressione senza alcuna legittimità internazionale contro uno dei paesi membri dell'ONU, la Siria, li pone senza ombra di dubbio tra i paesi “canaglia”, quelli che fanno le leggi solo e sempre secondo il proprio comodo in puro stile Far West degno di un presidente che si atteggia a cowboy. Il Partito della Rifondazione Comunista auspica che l'Italia, sappia essere fedele all'articolo 11 della Costituzione nel ripudiare la guerra e chi la fomenta, anche se purtroppo le passate esperienze non lasciano ben sperare. Per bloccare l'immane massacro in Siria servono meno armi, non di più, e sopratutto smetterla di dare appoggio a presunti “militanti”, che altro non sono che copertura di organizzazioni terroristiche.
Ieri, 12 aprile il consiglio comunale di Trieste ha raggiunto il massimo livello dell'assurdo votando una mozione contro la presenza di bandiere della Repubblica Federativa Jugoslava alla manifestazione del primo maggio. Non è facoltà del comune decidere su quali simboli non vietati da leggi possano essere esposti a manifestazioni che non sono promosse dal comune stesso. D'altra parte ben strano è questo intervento da parte di un' istituzione che ne in questa ne nelle passate consiliature mai si è espressa contro la presenza di bandiere di associazioni collegate alla ex RSI, quelle si vietate dalla legge che proibisce la presenza di simboli del regime fascista, anche alle proprie manifestazioni. Senza voler scendere nella polemica di quale esercito alleato abbia liberato Trieste dai nazifascisti neppure in campo storico compete al consiglio comunale intervenire. Totalmente illogica ed illegittima quindi la mozione così come votata. Particolarmente offensive poi le parole del astenuto Paolo Menis (M5S) che bolla come deficienti chi il primo maggio ricorda anche la Liberazione della città dal nazifascismo. Altrettanto incomprensibile risulta l'astensione dell'opposizione PD compreso in quanto questa mozione avrebbe dovuto essere dichiarata irricevibile ed eventualmente comportare quantomeno l'allontanamento dall'aula al momento del voto.
Il segretario provinciale
Peter Behrens
Questo libro è un viaggio che dura diciassette anni, inizia a Barcellona nel 1997 e finisce a Mosca nel 2013. Si tratta di una raccolta di interviste realizzate a donne che hanno vissuto la guerra civile spagnola e che appartengono a gruppi politici diversi: sono anarchiche, marxiste, antifasciste o libertarie. Unite nella differenza e divise negli ideali, queste donne hanno lottato per lasciare un mondo migliore di come l'hanno trovato.
Durante l’incontro verranno proiettati alcuni spezzoni del film Libertarias (1996) di Vincente Aranda. La vicenda narrata è quella di una ragazza ingenua e sensibile, chiusa in un convento di clausura fin da bambina, che si trova per un caso fortuito, nella Catalogna dei primi giorni della guerra civile (luglio 1936), a collaborare, senza perdere i propri valori, con un gruppo di anarchiche impegnate nella lotta al fianco delle Mujeres Libres.
Isabella Lorusso, nata ad Ostuni, è laureata in Scienze politiche presso l’Università di Bologna. Rientrata in Italia dopo anni di insegnamento della lingua italiana all’estero presso università e istituti di cultura, ha pubblicato Voci dal POUM, Otokongo e T1/3.Storia di un femminicidio, tutti per l’editore Ibiskos.
Martedì 21 marzo dalle ore 18.00, inaugurazione della *Osteria Sociale Casa del Popolo*, in Via Ponziana n. 14. Siamo tutti/e invitati/e a salutare la nuova gestione (Cooperativa La Collina). L'inaugurazione sarà anche l'occasione di poter visitare al 1° piano della Casa del popolo la mostra *"Catalogna bombardata"* a cura del CENTRO MEMORIAL DEMOCRATIC DELLA GENERALITAT DE CATALUNYA.
La Guerra Civile Spagnola (1936-1939) fu il primo conflitto armato in cui l’aviazione rivestì un ruolo decisivo. I ripetuti bombardamenti che colpirono la ‘zona repubblicana’ inaugurarono un nuovo modello di scontro bellico, all’interno del quale la retroguardia si convertì in fronte di guerra e la popolazione civile in bersaglio per il nemico. Questa Mostra ci introduce ai bombardamenti della Catalogna, che produssero migliaia di morti, feriti e ingenti danni materiali, focalizzando l’attenzione sulle principali città, teatro del massacro e delle distruzioni, come Barcellona, Lleida, Granollers, Tarragona, Reus o Figueres. Inoltre, si dà risalto alla resistenza delle cittadine e dei cittadini, che costruirono centinaia di rifugi antiaerei in tutta la Catalogna per far fronte agli attacchi indiscriminati dell’aviazione fascista, principalmente italiana e tedesca, che appoggiava militarmente l’esercito franchista.
Gianluca Paciucci,
Associazione "Tina Modotti"
“Il mestiere del poeta: trasmettere segnali convenuti e manifestare così la propria autentica presenza, concepire gli strumenti linguistici adeguati per ogni fenomeno poetico da far nascere.
Rimanere persona singola e avvicinare l’universo dei simili, ammaliare e comunicare le proprie esigenze vitali, illusioni e delusioni comprese, modellare fantasie con crudi suoni espressivi.
Versi da lupo e versi scanditi per convocare a un rito propiziatorio l’umana stirpe.
Con l'accumularsi degli anni e con diversi libri alle spalle, le parole si raccolgono ancora di più su se stesse, pregne di esperienze, emozioni, di risonanze di altri tempi, di colpi di becco della coscienza e dell'ansietà per le scadenze in arrivo...” (Marko Kravos)
Marko Kravos, (1943) poeta sloveno di Trieste; anche scrittore, saggista, traduttore. Laureato in slavistica, diresse una casa editrice a Trieste ed ebbe la docenza di lingua e letteratura slovena all'Università di Trieste. E' membro della Lega degli scrittori sloveni di Lubiana e dell'associazione internazionale scrittori PEN: negli anni 1996-2000 è stato presidente del Centro PEN Sloveno.
Sono 26 le sue raccolte di poesia e 15 edizioni librarie di prosa per l'infanzia. E’ tradotto in più di 25 lingue.
Traduce dall'italiano, dal srebo-croato e spagnolo. Recente la pubblicazione bilingue de Il mio Carso – Moj Kras di Scipio Slataper nella sua traduzione.
Raccolte recenti: Impulsi di coppia – Parni zagon (Catania 2013), Sol na jezik - Sale sulla lingua, (Trieste 2013), V kamen, v vodo ( poesia scelta, Lubiana 2013), So nas jezik (serbocro. Banja Luka 2016), U kamen, u vodu, (Belgrado 2016), Zlato ustje – L’Oro in bocca (Ts 2017).
»Biti pesnik: z običajnimi znaki opozarjati na svojo enkratno bivanjsko zgodbo, sestavljati sproti jezik, ki bo najprimerneje priklical v življenje novo stvaritev. Vztrajati kot posameznik in ostajati blizu tovarišiji in sopotnikom, izzivati radovednost in čudenje ter sporočati o svojih življenjskih potrebah, o idealih in porazih, sestavljati sanjski svet in ga uglašati s surovo vsakdanjostjo. Oglašati se kot zver in z obrednimi ritmi v stihih priklicati človeški trop k skupni stvari.
Za mano je veliko let in veliko knjig, morda so zato besede vse bolj zgoščene: kot bi se v njih nabrale usedline izkušenj, občutij, lesket iz drugih časov, kak zbodljaj slabe vesti, tesnoba ob vsem, kar neizbežno še pride.« (Marko Kravos)
Marko Kravos, (1943) je tržaški pesnik, pisatelj, esejist in prevajalec. Po študiju slavistike je bil urednik pri tržaški založbi, nekaj let pa profesor na stolici za slov. jezik in književnost na Univerzi v Trstu. Član Društva slovenskih pisateljev in Slovenskega centra PEN, ki mu je predsedoval v letih 1996-2000.
Izdal je 26 zbirk, okrog 15 pa je njegovih proznih knjig za otroke in odrasle. Preveden je v preko 25 jezikov, sam prevaja iz italijanščine, srbohrvaščine in španščine. Lani je izšel v Trstu dvojezično Moj Kras, Il mio Carso Scipija Slataperja v njegovem prevodu.
Zbirke iz zadnjih let: Impulsi di coppia – Parni zagon (Catania 2013), Sol na jezik - Sale sulla lingua, (Ts 2013), V kamen, v vodo (izbor, Lj. 2013), So nas jezik (srhrv. Banja Luka 2016), U kamen, u vodu, (Beograd 2016), Zlato ustje – L’Oro in bocca (Ts 2017).
sabato 18 marzo ore 09.00
sobota 18. marca ob 09.00
Siamo partite in tre - Odpotovale smo v treh je predstava na temo moči žensk.
O njihovi zmožnosti, da zavihajo rokave, ob življenjskih in zgodovinskih izzivih, tudi v trenutkih ko se dozdeva, da nič ni več pomembno, da ni več upanja.
Trije ženski portreti, portreti resničnih žensk, ki so vezani na zgodovino krajev, od koder prihajajo: iz Argentine, Bosne Hercegovine in Italije. To so ženske z imenom in priimkom, ženske, ki se osebno izpostavljajo proti brutalnosti diktature in vojne ter krivici smrti zaradi izkoriščanja na delovnem mestu.
Ženske, ki se združijo z drugimi ženskami in moškimi za izgradnjo drugačne in pravičnejše družbe, ob zavesti, da je »edina izgubljena bitka tista, v katero nisi šla«.
Besedila so povzeta iz pripovedi Carmen Gasparotto in Eliane Rosa Attuoni in so bila izbrana na natečaju »Elca Ruzzier, ženska, ki je ne smemo pozabiti 2015«, za objavo katerih je poskrbela založba Vita Activa iz Trsta, poleg tega je tu še nekaj neobjavljenih tekstiov izpod peresa Adriane Giacchetti.
V predstavi se prepletata beseda in pesem, pesmi izvirajo iz raznih krajev, eno pa je napisal in uglasbil Gianni Zuttion, glasbenik in delavec v tržiški ladjedelnici.
Vstop prost, zahvaljujemo se za prostovoljne prispevke!
ORSA MINORE – artigianato vocale è un trio vocale femminile, nato dal desiderio e dal piacere di condividere emozioni pensiero e canto. Il repertorio spazia dal canto popolare e sociale italiano a quello popolare dell’area balcanica, eseguito in polivocalità. Il percorso artistico individuale delle tre componenti unisce la ricerca sia in ambito musicale che teatrale.
Nel 2014 Orsa Minore ha debuttato con Sebben che siamo donne - parola e canto contro la violenza, spettacolo che intreccia al canto popolare e sociale italiano la testimonianza di donne che in un determinato momento della vita sono state vittime della violenza del proprio compagno o marito e sono riuscite a superarla (testi nati all’interno del laboratorio di scrittura “Rinarrate” proposto dal GOAP, il centro anti-violenza di Trieste).
Il concerto D’amore e di lotta propone, attraverso il canto popolare e sociale italiano, frammenti di storia delle donne, quella storia che la storiografia ufficiale, troppo impegnata a occuparsi di “virtù eroiche” guerre e violenze, ha iniziato a riconoscere da poco.
Canti d'amore e ninnenanne, canti antimilitaristi, canti del lavoro e canti di speranza, provenienti da diverse aree geografiche italiane. Canti tramandati oralmente da donne che, di generazione in generazione, hanno fatto della memoria un deposito di senso.
Adriana Giacchetti - Attraversa ambiti teatrali e musicali come cantante, attrice, percussionista e autrice di testi. Ha collaborato con Velemir Teatro, Accademia della Follia, Fabbrica delle Bucce e l'attrice Roberta Biagiarelli (accompagnamento musicale). Fondatrice di Luna e L'Altra Teatro. In ambito musicale attività con Banda Berimbau (poliritmia afrobrasiliana), Maxmaber Orkestar (musica klezmer e balcanica), codirettora del coro sociale “voci arcitunate” di Trieste.
Realizza reading poetici/letterari/canori e lezioni/concerto di storia italiana attraverso il canto popolare e sociale.
Chiara Minca - Cantante e percussionista, si occupa di musica tradizionale. Ha collaborato con diverse realtà musicali in Italia (Maxmaber Orkestar, Detìndere Quintet, Sharg Uldusu Ensemble). Fondatrice assieme ad altri musicisti della Banda Berimbau, prima batteria di samba a Trieste. Codirettora del coro sociale “voci arcutinate”.
Ha lavorato con Giovanna Marini nella produzione “I Turcs tal Friul” di P.P.Pasolini.
Fondatrice dell’associazione culturale “Fabbrica delle Bucce-arte e spettacolo” con la quale realizza spettacoli di teatro popolare di ricerca, spettacoli didattici e scientifici per le scuole, e organizza il festival “Caravanserragli”.
Daniela Gattorno - Nasce artisticamente nel Circo di Liana, Nando e Rinaldo Orfei, dove vive per tredici anni. Attrice e regista, ha collaborato con varie importanti realtà artistiche nazionali e internazionali. Si è dedicata al Teatro di Strada, collaborando anche con i Furclap nel recupero della memoria del lavoro femminile friulano. Attiva nell’ambito del Teatro Ragazzi, partecipa e cura la regia delle ultime produzioni del Teatro Stabile La Contrada di Trieste, realizza laboratori teatrali nelle scuole in collaborazione con l’Associazione LaFaBù e partecipa a spettacoli di Teatro Danza nell’ambito del “Dance-Project Festival” organizzato dall’Actis di Trieste.
Care compagne e cari compagni,
in vista dello svolgimento del X Congresso del Partito della Rifondazione Comunista che si terrà a Spoleto dal 31 marzo al 2 aprile 2017, si è aperta nei Circoli e nelle Federazioni la fase congressuale.
Il Circolo PRC “Canciani« e il circolo »Pescatori« svolgeranno il loro Congresso sabato 4 marzo dalle ore 10.00 presso la Casa del Popolo Zora Perello a Servola (via di Servola,114).
Il Congresso si incentrerà sulla presentazione dei due documenti congressuali, che verrano illustrati da due compagne/i che si riconoscono in uno o nell'altro dei documenti sui quali l'assemblea delle/degli iscritte/i sarà chiamata a votare per esprimere le/i delegate/i al Congresso provinciale, che si terrà a Trieste il 18 marzo a partire dalle ore 09.00.
Invitiamo le/i compagne/ a procurarsi i documenti congressuali in Federazione, oppure presso il Circolo; invitiamo inoltre le/i compagne/i a rinnovare la tessera PRC il più presto possibile, ci si potrà iscrivere anche nel giorno del congresso.
Tutte le /i compagne/i sono invitati a partecipare anche al congresso provinciale che si svolgerà sabato 18 marzo alle ore 9.00 presso la sede provinciale del PRC in via Tarabochia,3.
Trieste, 23 febbraio 2017
Draga tovarišica, dragi tovariš,
obveščamo te da pred 10.vsedržavnim kongresom SKP, ki bo v Spoletu od 31.marca do 2.aprila, bodo sklicani tudi kongresi teritorjalnih krožkov in pokrajinskih federacij, toplo Te vabimo da se udeležiš kongresa krožkov „Canciani“ in »Pescatori«, ki bo v soboto, 4. marca, ob 10.00 v ljudskem domu Zora Perello, v Škednju (Škedenjska ulica, 114).
Razprava bo potekala okoli dveh dokumentov, ki so jih pripravili na Političnem državnem odboru. Oba dokumenta bosta predstavljena na kongresu krožka, v primeru, da bi si jih raje prej prebral/a, jih lahko dvigneš na sedežu krožka in na pokrajinskem sedežu v ul. Tarabochia,3, oziroma jih dobiš na spletni strani SKP.
Z vabilom, da se kongresa udeležiš, ti sporočamo da v primeru da nisi še obnovil članstva za leto 2017 to lahko storiš na kongresu.
Vse tovarišice in tovariši so vabljeni tudi na pokrajinski kongres, ki bo v soboto 18.marca ob 9.00 uri zjutraj v Trstu na pokrajinskem sedežu SKP v ul. Tarabochia,3.
Trst, 23.februar 2017
Care compagne e cari compagni,
in vista dello svolgimento del X Congresso del Partito della Rifondazione Comunista che si terrà a Spoleto dal 31 marzo al 2 aprile 2017, si è aperta nei Circoli e nelle Federazioni la fase congressuale.
Il nostro circolo svolgera' il suo
Il Congresso si incentrerà sulla presentazione dei due documenti congressuali, che verrano illustrati da due compagne/i che si riconoscono in uno o nell'altro dei documenti sui quali l'assemblea delle/degli iscritte/i sarà chiamata a votare per esprimere le/i delegate/i al Congresso provinciale, che si terrà a Trieste il 18 marzo a partire dalle ore 09.00.
Invitiamo le/i compagne/ a procurarsi i documenti congressuali in Federazione, oppure presso il Circolo; invitiamo inoltre le/i compagne/i a rinnovare la tessera PRC il più presto possibile, ci si potrà iscrivere anche nel giorno del congresso.
Tutte le /i compagne/i sono invitati a partecipare anche al congresso provinciale che si svolgerà sabato 18 marzo alle ore 9.00 presso la sede provinciale del PRC in via Tarabochia,3.
23 febbraio 2017
Draga tovarišica, dragi tovariš,
obveščamo te da pred 10.vsedržavnim kongresom SKP, ki bo v Spoletu od 31.marca do 2.aprila, bodo sklicani tudi kongresi teritorjalnih krožkov in pokrajinskih federacij, toplo Te vabimo da se udeležiš kongresa krožka, ki bo v četrtek, 2. marca, ob 20.00 na sedežu v Nabrežini.
Razprava bo potekala okoli dveh dokumentov, ki so jih pripravili na Političnem državnem odboru. Oba dokumenta bosta predstavljena na kongresu krožka, v primeru, da bi si jih raje prej prebral/a, jih lahko dvigneš na sedežu krožka in na pokrajinskem sedežu v ul. Tarabochia,3, oziroma jih dobiš na spletni strani SKP.
Z vabilom, da se kongresa udeležiš, ti sporočamo da v primeru da nisi še obnovil članstva za leto 2017 to lahko storiš na kongresu.
Vse tovarišice in tovariši so vabljeni tudi na pokrajinski kongres, ki bo v soboto 18.marca ob 9.00 uri zjutraj v Trstu na pokrajinskem sedežu SKP v ul. Tarabochia,3.
23.februar 2017
Intervengono:
Mercoledì 22 febbraio a Trieste, ore 17.00, via Tarabochia 3 presso la sala di Rifondazione comunista, primo piano.
Organizza il gruppo di studio di Resistenza Storica.
A Gorizia si è vista la vera essenza del giorno del ricordo. Il presidente della Lega Nazionale Urizio ha chiesto di impedire l'accesso alle scuole all'ANPI, dopo che altri hanno chiesto nei giorni precedenti di togliere finanziamenti a case editrici quali la KV e impedire convegni storici che non vedano presenti solo persone omologate alla versione nazionalista della storia del dopoguerra. Urizio lo scorso anno, anche grazie a finanziamenti pubblici, ha svolto delle ricerche su "foibe sconosciute" riuscendo a trovare un testo "inedito" che parlava di una foiba a Corno di Rosazzo. Come dimostrato ampiamente il documento era già noto da molti anni e indagini erano state svolte nel '47.
Eppure, anche dopo la richiesta di archiviazione della magistratura di Udine nel 2016 Urizio a Gorizia ha detto che la denuncia sulla (inesistente) fossa di Rosazzo ha squarciato il velo di omertà sulla questione delle foibe.
Invece quello che vorrei sapere è se il Dono Paoletti, i cui parenti hanno ricevuto a Gorizia il 10 febbraio scorso la medaglia "l'Italia ricorda" , è lo stesso Dono Paoletti che su "La Porta Orientale" primo numero del 1941, esaltava fascisticamente la guerra assieme all'alleato tedesco, affermando che serviva a tosare i tentacoli della piovra ebraica sul continente europeo.
Se così fosse a parte il fatto che essendo morto in azione militare non potrebbe essere ricompreso nei commemorati della legge del Ricordo, ci sarebbero ben altri motivi per rivedere le motivazioni della medaglia e per valutarne l'eventuale ritiro.
Dopo numerosi rifiuti per motivi di ordine ambientale e tecnico, anche dalle commissioni di valutazione ambientale dei ministeri romani come uno zombie, rispunta un progetto per una linea ad alta velocità e alta capacità sul Carso triestino. Sembra impossibile che ogni volta si debba ricominciare daccapo per combattere un progetto devastante sia sul piano ambientale che sociale. A giustificare questa “rinascita” non può essere certo l'aeroporto di Ronchi, asfittico ormai da anni e che non verrebbe rilanciato solo dalla possibilità di raggiungere Trieste o Venezia un po' più rapidamente di oggi, con 3 o 4 coincidenze al giorno. Sotto il rispuntare di questo velenoso progetto probabilmente vi sono interessi legati a speculazioni delle grandi ditte di costruzione, che contano di usare come grimaldello l'ipotesi ventilata di uso del porto di Trieste come terminale per i collegamenti con la Cina. Questa oggi è solo un'ipotesi, per la quale neppure sarebbe necessaria l'opera ma basterebbe invece un miglior coordinamento tra le strutture esistenti.
Una volta di più si dimostra come gli interessi della popolazione, le indicazioni degli enti territoriali e la difesa dell'ambiente non rientrino nei programmi di governo e giunta regionale, si aggiunga che, ciliegina sulla torta, la recente legge regionale di salvaguardia dell'ambiente e delle cavità carsiche consente per le grandi opere come questa di andare in deroga a qualsiasi forma di tutela.
Dal Piccolo di oggi apprendiamo che due senatori hanno annunciato che intendono presentare un'interrogazione al ministro dell'istruzione contro un'incontro in provincia di Bergamo organizzato per discutere sui temi della giornata del ricordo l'11 febbraio. Il motivo di questa interrogazione è la presenza dello storico Piero Purini che i due senatori Gasparri, e Giovanardi, dichiarano »riduzionista«. Piero Purini si è sempre basato su documentazione storica originale ed innecepibile. Se qualcuno desidera puo' chiedere con lui un contradittorio, chiedere invece che non vengano consentiti eventi simili, volendo chiudere la bocca a chi non accetta la verità di regime ma studia i fatti, è un atto di violenza innacetabile. Ricordiamoci tutti come la sventolata foiba di Rosazzo che doveva contenere fino a 800 corpi sia stata dichiarata dalla magistratura una notizia priva di qualsiasi fondamento, Gasparri e Giovanardi vorrebbero lasciar parlare solo queste persone qui? Esprimiamo perciò piena solidarietà ad' un ricercatore serio e che parla sempre solo a ragion veduta.
È uscito il numero 1/2017 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 212 kB).
E se ci diranno che la gente incivile
può essere instradata solo col fucile,
noi che già li conosciamo questi apostoli armati
di cui sempre nella storia ci siamo vergognati,
noi risponderemo
noi risponderemo…
No, no, no, no!
Nei primi anni ’60 poteva succedere che un regista estroso e intelligente, come Luciano Salce, se neinfischiasse del Technicolor e girasse il suo bravo film in bianco e nero; che snobbasse il solito circo degli attori di grido o, magari, delle star internazionali imposte dalla produzione, per ingaggiare invece dei perfetti sconosciuti o un giovane cantante di talento, privo tuttavia di esperienza cinematografica, qual era Luigi Tenco; che si mettesse a fare un buon film con pochi soldi ma con molte idee, solido mestiere e una invidiabile freschezza.Cosa ancor più straordinaria, poteva succedere che perfino la critica più esigente fosse costretta a fare i conti con questo film anomalo e che il pubblico decretasse un buon successo a quel coraggioso regista. Stiamo parlando de La cuccagna, film del 1962 che il Circolo Cinematografico Charlie Chaplin ha scelto come tributo ad una delle voci più anticonformiste del panorama musicale italiano, spentasi il 20 gennaio di cinquant’anni fa, Luigi Tenco, il poeta dalla faccia dura e dall’anima tenera. Il film, che verrà proiettato giovedì 19 gennaio alle 20.30 alla Casa del Popolo di via Masacccio, è un graffiante ritratto dell'Italia del boom economico, degli imprenditori improvvisati, dei loschi finanzieri, dei capitalisti falliti, degli arrivisti senza scrupoli e di tutti i cialtroni, grandi e piccoli, che cercano di arrampicarsi lungo la scala sociale, sfruttando il vento in poppa di una congiuntura favorevole.Il punto di vista di questa "storia semplice", quasi minimalista, sullo sfondo della rampante corsa al benessere, è quello di una giovane ragazza della capitale, Rossella (l'esordiente Donatella Turri), che non ne può più della sua famiglia e che vorrebbe trovarsi un lavoro, per raggiungere l'agognata indipendenza economica.In tasca ha solo un diploma di stenodattilografa, ma è decisa a trovare un impiego qualsiasi, perché non riesce più a sopportare un padre brontolone e di vedute ristrette, una madre insignificante, una sorella che piange sempre, un cognato missino e, per finire - ma è l'unica presenza con cui va un po' d'accordo - un fratello gay, per quei tempi pietra dello scandalo. In tanto squallore non c'è un solo raggio di calore umano, un solo rapporto interpersonale che sia soddisfacente; nessun amico o fidanzato con i quali sfogarsi: in breve, sembra che tutto il cinismo e tutta l'indifferenza di una piccola borghesia egoista e mediocre siano concentrati sul capo della povera fanciulla, per avvelenarle la vita giorno dopo giorno e per soffocare ogni sua aspirazione alla libertà e alla giovinezza.La ricerca del posto di lavoro si rivela ben presto una autentica odissea, un lungo e defatigante peregrinare, nella calura estiva della grande città, da una situazione assurda e deprimente all'altra, da una delusione all'altra. Tutta una galleria di palloni gonfiati, di personaggi improbabili e caratteriali, di arrivisti senza morale e di satiri vogliosi di approfittare di lei, si snoda davanti allo spettatore in un clima fra il satirico e il grottesco, strappandogli un sorriso venato, spesso, di malinconia, se non addirittura di amarezza. Nei frettolosi ritorni a casa, trova sempre la famiglia imbambolata davanti al televisore, a guardare, in religioso silenzio, Carosello e i giochi a quiz di Mike Bongiorno (quanto poco è cambiata l'Italia, in tutti questi anni…) e più che mai lontana dalle sue aspirazioni, dai suoi problemi e dalle sue frustrazioni. L'unica nota diversa e, per certi aspetti, gratificante di tutto quel vagabondare, è la conoscenza con Giuliano (Luigi Tenco), un giovanotto solitario e misantropo, arrabbiato con il mondo intero, il quale ostenta un cinismo che non gli appartiene perché, in fondo, è una persona semplice e di buon cuore, che nasconde il suo disagio esistenziale e la sua cronica timidezza dietro la maschera del ribelle a tutto campo. Nei suoi confronti Rossella nutre un sentimento contraddittorio: è, al tempo stesso, attratta e spaventata da quel ragazzo che non è come tutti gli altri; che ama la vita, pur dicendo di odiarla; che si presenta con disarmante autenticità, invece di nascondersi dietro le mille maschere suggerite dalla furbizia e dall’arrivismo. Anche Giuliano è attratto da Rossella, ma preferirebbe farsi spellare vivo, piuttosto che abbandonarsi a una confessione d’amore, lui che afferma di non credere in niente e che professa un nichilismo tanto estremistico quanto forzato. Giuliano, che suona la chitarra con passione, ha ricevuto da poco la cartolina-precetto e dovrebbe andare sotto le armi; ma non ne ha alcuna voglia, anche perché ciò contrasta con tutte le sue convinzioni più radicate. Per conoscere Tenco, attraverso un personaggio che gli sta addosso come un vestito cucito su misura: schivo, ribelle, amaro, pessimista, ma al tempo stesso generoso, idealista, sognatore e capace di sentimenti profondi e delicati.
La Festa del tesseramento è un momento importante per l'Associazione sia come momento di informazione, sia per raccogliere le quote associative (dell'Associazione e per la FICC**) che sono il principale introito, oltre ai contributi volontari, atto a sostenere le numerose attività, non avendo -e nemmeno cercando, a dir la verità- alcun finanziamento pubblico: esse sono la garanzia della nostra autonomia.
Nel corso della serata vi sarà anche un intermezzo di letture e canti a cura di Adriana Giacchetti Chiara Minca Gianluca Paciucci e Massimo Serli, condito da vino e succhi, in un momento di convivialità.
Tutti gli incontri si terranno presso la Casa del popolo, via Ponziana 14 – 1° piano, tranne quando espressamente segnalato
Eventi da confermare:
Il 21 gennaio 1921 è stato fondato il Partito Comunista in Italia. In occasione di tale anniversario la Federazione di Trieste del PRC organizza un incontro sui temi dei motivi di quella scelta e sulla conferma delle motivazioni di oggi per costruire una forza comunista capace di operare politicamente.
presso la Federazione provinciale PRC-SE a Trieste in ViaTarabochia, 3 (I piano). Con l'occasione ci si potra' iscrivere al Partito. Segue bicchierata.
Lo “sfratto” preannunciato alla Casa delle Culture da parte del comune è un atto gravissimo che dimostra come gli attuali amministratori del comune vedano la cosa pubblica. Per loro il potere è senza mezzi termini solo un mezzo per fare i propri interessi e voleri, senza tener conto delle necessità della popolazione e dei cittadini. Che nel caso si tratti di una azione dai chiarissimi motivi solo politici è dimostrato dagli insulti gratuiti lanciati dal consigliere Tujach di “zecche rosse” e di “anarcofancazzisti” verso chi gestisce e chi frequenta la Casa delle Culture. Si tratta cioè solo di un atto di prepotenza, senza altra giustificazione, di un “prevalere” delle simpatie politiche su ogni altra logica, una situazione che, come sotto Mussolini, permette di proseguire solo a chi è allineato con le proprie personali scelte e poi, magari, poter dire che nessun altro esiste.
Cari signori della Giunta Comunale, l’Italia ha già sperimentato questo modo di fare, finendo poi per essere un campo di rovine. Speravamo che oggi, nella diversità delle idee, potesse esserci rispetto, e gli insulti non lo dimostrano, e apertura anche ad altri pensieri, e la chiusura di uno spazio sociale lo esclude. Finalmente dovrebbe essere chiaro a tutti quale è il vostro concetto di democrazia, chissà se agli elettori piace veramente.
TOMBOLA DI SOLIDARIETA' PRO:
segue cena... e un occasione per farci gli auguri di un BUON 2017!!!
TOMBOLA SOLIDARNOSTI ZA:
sledi večerja... in priložnost za izmenjavo voščil SREČNO 2017!!!
Care compagne/cari compagni
presso la Casa del popolo »Canciani« di Sottolongera via Masaccio, 24 si svolgera' la tradizionale bicchierata di fine anno.
Partecipate !!! Saranno disponibili le tessere per il 2017!
Drage tovarišice/ dragi tovariši
vabljeni na tradicionalno tovariško srečanje ob zaključku leta, ki bo v ljudskem domu »Canciani« v Podlonjerju (Ul.Masaccio, 24).
Na razpolago bodo izkaznice za leto 2017!
È uscito il numero 10/2016 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 263 kB).
Cari compagni,
invio l'intervento che ho tenuto in ricordo di Fidel, non per fare pubblicità alla mia persona, ma perché penso che possa offrire degli spunti di riflessione sulla Storia di Cuba e del Comandante. Ricordo il prossimo appuntamento del giorno 17, alla Cena del tesseramento a Borgo San Sergio, e vi chiedo cortesemente di confermare la vostra partecipazione.
Fraterni saluti
Alma Masè
Fra poco dovrei compiere novanta anni, non me lo sarei mai immaginato e non è mai stato frutto di uno sforzo, è stato un capriccio del caso. Ben presto sarò come tutti gli altri. A tutti arriverà il proprio turno, ma resteranno le idee dei comunisti cubani come prova che in questo pianeta, se si lavora con fervore e dignità, si possono produrre i beni materiali e culturali di cui gli esseri umani hanno bisogno e che bisogna lottare senza tregua per ottenerli. Ai nostri fratelli dell’America Latina e del mondo dobbiamo far sapere che il popolo cubano vincerà.
Forse sarà l’ultima volta che parlerò in questa sala. Ho votato per tutti i candidati presentati alla consultazione del Congresso e ringrazio per l’invito e per l’onore di essere stato ascoltato. Mi congratulo con tutti e in primo luogo con il compagno Raúl Castro per il suo straordinario impegno.
Riprenderemo la marcia e perfezioneremo quel che c’è da perfezionare, con lealtà trasparente e con le forze unite, come Martí, Maceo e Gómez in una marcia inarrestabile.
Fidel Castro Ruz
19 aprile 2016, alla chiusura del VII Congresso del PCC.
Care compagne, cari compagni, amiche e amici di Cuba,
ho voluto iniziare con le parole di Fidel che, allora, mi sembrarono un presagio. Fidel, come lo abbiamo sempre affettuosamente chiamato in tantissimi a Cuba e nel mondo, se n’è andato alle 10.29 della notte del 25 novembre, 60 anni esatti da quando era salpato assieme a 81 guerriglieri dal porto di Tuxpan, in Messico, alla volta di Cuba per iniziare una Rivoluzione degli umili, per gli umili e dagli umili, entrata di diritto nella Storia, con la maiuscola.
Solo pochi giorni prima il 15 novembre, avevo visto, nei siti cubani d’informazione, una foto che lo ritraeva attento e sorridente, anche se fisicamente provato, mentre riceveva la visita del Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, il compagno Tran Dai Quang.
Anche se razionalmente mi ero preparata da tempo a questa notizia, il dolore nell’apprenderla dai messaggi di amici e compagni cubani mi ha scosso profondamente, unendo il mio a quello del suo popolo e a tantissimi nel mondo. Perché poco può la ragione nei confronti dei sentimenti. Coloro che nel corso di questi anni, in tutte le parti del globo, hanno affiancato Cuba nelle sue battaglie ideali, hanno difeso la sua Rivoluzione Socialista, lo hanno fatto perché animati da sentimenti di solidarietà, da ideali di condivisione, da autentico amore verso quella consistente parte di umanità che soffre e cerca il proprio riscatto. “El amor con amor se paga” come diceva Josè Martí.
Nell’ottobre 1993 ricostituimmo, nella nostra città, il Circolo dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba. Associazione nata il 27 aprile del 1961, 10 giorni dopo il tentativo d’invasione da parte dei mercenari al soldo degli USA a Playa Giron e fra i cui fondatori vi fu anche Vittorio Vidali . Decisione maturata al ritorno da un viaggio a Cuba in occasione del Primo Maggio, quando a L’Avana assistemmo dalla tribuna alla sfilata. Potete ben immaginare l’emozione che ci travolse nel vedere avanzare nel mezzo della prima fila, l’alta figura di Fidel in divisa verde olivo, mentre veniva eseguito l’inno cubano “La Bayamesa”!
Erano gli anni difficili del periodo especial. Già nel 1990 Fidel aveva avvisato che sarebbero andati incontro a “un periodo especial en tiempo de paz”, dovuto alla progressiva caduta dei paesi dell’Est, loro principale interlocutore economico. Dal 1992 Cuba si trovò a poter contare sul 25% delle risorse economiche precedenti. Eppure non venne chiusa una scuola, né un ospedale, nonostante ciò tutti ebbero il minimo vitale garantito!
Pochi allora, avrebbero scommesso sulla sopravvivenza di Cuba e della sua Rivoluzione. In quegli anni abbiamo fatto la nostra parte per aiutare i bisogni materiali della popolazione, con campagne mirate e finalizzate a progetti e con l’invio di donazioni. Oggi continuiamo nel nostro impegno anche contribuendo a far conoscere la sua storia e la sua ricca e variegata cultura.
Ricordo con amarezza i commenti, anche da parte di compagni con i quali condividevamo ideali e percorsi politici, che ci ripetevano che dovevamo rassegnarci, che Cuba sarebbe caduta, che sarebbe stata la fine di un sogno, che ricordassimo la vicina Jugoslavia. Caparbiamente perché conoscevamo la storia dell’isola caraibica, abbiamo continuato nel nostro impegno.
Da quando il 10 ottobre 1868 Carlos Manuel de Céspedes, ricco proprietario terriero suonò la campana de la Demajagua”, bruciò il proprio zuccherificio, liberando i suoi schiavi e al grido di “Viva Cuba Libre!” dette inizio alla Prima Guerra d’Indipendenza, nell’isola iniziò a formarsi il popolo cubano con la propria coscienza indipendentista e ribelle. Questa guerra durò 10 anni.
In quell’anno José Martí, intellettuale, maestro, scrittore, poeta e Apostolo della Libertà di Cuba, aveva 15 anni e a 16 fu imprigionato dagli spagnoli proprio per il suo impegno rivoluzionario e indipendentista che lo portò, dopo il fallimento della seconda Guerra d’Indipendenza detta Guerra Chiquita (agosto 1879-dicembre 1880), ad organizzare, riunendo gli indipendentisti nel Partido Revolucionario, con Antonio Maceo e Maximo Gomez, la III Guerra chiamata la “Guerra Necesaria” che iniziò il 24 febbraio 1895. Il 19 maggio dello stesso anno Josè Martí cadde in combattimento a Dos Rios, nell’attuale provincia di Granma. Fu una guerra dura, combattuta anche a colpi di machete, quella che condussero i “mambises”. Nonostante fossero inferiori per numero agli spagnoli, all’inizio del 1898 avevano praticamente conquistato tutta l’isola. E qui avvenne un fatto che avrebbe segnato negativamente la vita di Cuba per oltre mezzo secolo a venire. Proprio nel febbraio di quell’anno, gli Usa inviarono l’incrociatore Maine a L’Avana per il rimpatrio di propri concittadini. Il giorno 15 il Maine esplose causando 266 morti. Gli Stati Uniti, con i mambises già vincitori, dichiararono guerra alla Spagna, distruggendo la loro flotta a L’Avana e nel contempo occuparono Filippine, Hawaii e Portorico. La pace fu firmata a Parigi il 10 dicembre del 1898 fra Spagna e Stati Uniti estromettendo Cuba.
Da allora l’isola venne occupata militarmente fino al 1902. Fu Washington ad imporre, nella nuova costituzione cubana, l’Emendamento Platt che recitava “Cuba acconsente che gli USA si riservino e mantengano il diritto d’intervento per la conservazione dell’indipendenza cubana ed il mantenimento di un governo solido” ed essa non può stipulare trattati internazionali senza l’approvazione del governo statunitense. A quell’epoca risale la base yanqui nella baia di Guantanamo, tutt’ora esistente. Questo da parte statunitense nell’ottica della “dottrina Monroe” che nel 1823 aveva proclamato la loro egemonia su tutto il continente americano.
Ho voluto ricordare sinteticamente questi avvenimenti della storia cubana, affinché sia chiaro a tutti l’entroterra culturale e politico in cui si è formato Fidel, nonostante fosse figlio di un proprietario terriero di Birán (attuale provincia di Holguín) e, come lui stesso ha asserito nelle interviste con Gianni Minà e con Ignacio Ramonet, per questa ragione avrebbe potuto condurre una vita agiata. Fa parte dell’aneddotica attorno alla sua persona lo sciopero che organizzò con i lavoratori di suo padre, assieme al fratello Raul, quando si rese conto delle loro necessità e delle condizioni precarie di vita che conducevano. Durante la riforma agraria, il primo latifondo espropriato fu proprio quello appartenente alla sua famiglia.
Tornando alla storia di Cuba del ‘900, nell’isola si susseguirono presidenti addomesticati come stabilito dalla cosiddetta “Republica mediatizada”, cioè dipendente dagli USA, ma anche feroci dittatori come Antonio Machado e successivamente Fulgencio Batista, autentici torturatori ed assassini. Il popolo cubano in questi contesti non fu mai remissivo e continuò a ribellarsi, a cercare di organizzarsi politicamente, anche armandosi. Da questi fermenti rivoluzionari, nacque, nel 1953, la cosiddetta “generazione del centenario”, in riferimento ai 100 anni dalla nascita di José Martí, che Fidel organizzò, allora giovane avvocato di neanche 27 anni, nell’attacco alla Caserma Moncada di Santiago de Cuba. Sappiamo com’è andata, che fallì, che Fidel, assieme al fratello Raul e ad altri rivoluzionari venne catturato sulla Gran Piedra, nella Sierra Maestra, dal tenente Pedro Sarria Tartabull che, disobbedendo all’ordine di ucciderli sul posto, al grido di: “Non sparate. Le idee non si ammazzano” li riportò a Santiago dove, il 21 settembre di quell’anno, ebbe luogo il processo. Fidel, in carcere, si fece ritrarre davanti al ritratto di José Martí, come messaggio che la sua lotta era la stessa dell’Apostolo. La sua requisitoria, conosciuta mondialmente come “La storia mi assolverà” è l’elaborazione degli ideali di Martí ed è il manifesto programmatico della Cuba Rivoluzionaria e Socialista.
Purtroppo, sovente chi parla o peggio “blatera” dell’isola caraibica lo fa in totale ignoranza e in malafede senza il minimo sforzo per approfondire e conoscere l’argomento.
Ritornando agli anni difficili del periodo especial, successe incredibilmente che invece di essere lasciata al proprio destino, Cuba e la Rivoluzione Socialista Cubana attirarono le simpatie di una parte consistente del mondo. Mentre dagli Sati Uniti venivano organizzate violazioni di spazi aerei, annunci di futuri sbarchi, anche armati, guerra batteriologica con epidemie inspiegabili per la realtà dell’isola, attentati e quant’altro, sempre più gruppi ed associazioni si stringevano a fianco dei cubani.
Fu nel 1996, durante la conferenza della FAO a Roma, quando Fidel con un breve e concreto discorso bacchettò i cosiddetti grandi per le spese militari, per le distruzioni climatiche, per le devastazioni dei territori che condannavano alla fame intere popolazioni. Concludendo, affermò “Le campane che oggi suonano per coloro che muoiono di fame , suoneranno domani per tutta l’umanità se essa non avrà voluto, o saputo, o potuto essere sufficientemente saggia da salvare se stessa”. Fu il discorso più applaudito e commentato di tutto l’evento. Parlo 8 soli minuti dei 10 assegnatigli.
In quel frangente, come militanti della solidarietà, venimmo invitati a Roma ad un incontro con lui presso l’hotel Holiday Inn della Magliana. Quel 17 novembre è rimasto fra i miei ricordi più cari. Era la prima volta che avevo l’occasione di ascoltare Fidel dal vivo. Ricordo quando entrò nella sala, in doppiopetto blu e cravatta, abito che gli aveva regalato un sarto italiano, suo grande ammiratore, e noi in piedi, applaudendo entusiasti, mentre qualcuno gridò “Fidel sei la nostra dignità”! Rimase sbalordito, commosso, ed iniziò affermando “Voi siete la trincea d’amore nei riguardi di Cuba”. Ovviamente parlò del tema della fame, della denutrizione, del saccheggio delle risorse e fece anche una battuta riguardante le spese incredibilmente alte nel mondo capitalista per il cibo per cani e gatti, asserendo che non aveva intenzione di affamare i nostri amici animali ma proponeva almeno di fare a metà.
In quello stesso anno nella Cuba doppiamente bloccata, sia dagli USA che dal periodo especial, in uno dei centri scientifici de L’Avana stavano mettendo a punto un farmaco l’HEBERPROT-P per curare il piede diabetico ed evitare l’amputazione. Farmaco che in questi 20 anni ha curato centinaia di migliaia di pazienti non solo nell’isola ma in tutta l’America Latina e che a noi, nell’Italia che si riempie la bocca con “diritti umani e democrazia”, è precluso, in quanto supinamente accettante i diktat degli Stati Uniti, che da quello stesso 1996 (democratico Clinton) hanno decretato la perseguibilità di paesi che commerciassero con Cuba, elargendo multe salatissime. Attualmente, qualcosa riguardo a questo farmaco, si sta muovendo giacché immunologi statunitensi si sono indignati ed hanno deciso di disobbedire al blocco iniziando ad importarlo. E se è vero che a Cuba è precluso l’accesso a farmaci perché di fabbricazione statunitense, come quello per la cura del cancro osseo infantile, che come Associazione forniamo ogni anno, è anche vero che a noi è impedito usufruire di quelli prodotto nell’isola che bloccano il proliferare del cancro al polmone, usato con successo da oltre 5 anni.
Negli stessi anni vennero incentivate e create facoltà universitarie d’informatica, vennero aperti i Centros de Joven Computación” , mentre qui i media strepitavano che ai poveri cubani era proibito internet, mentendo spudoratamente o volutamente non informandosi che a Cuba sono preclusi i cavi sottomarini statunitensi. Quindi, necessariamente la connessione doveva avvenire tramite satellite, lenta e costosissima. Da alcuni anni sono arrivati i cavi sottomarini dal Venezuela che dapprima hanno privilegiato i servizi ed i posti di lavoro mentre ora si sta diffondendo il wi-fi in tutta l’isola.
Nel 1997 iniziarono, grazie ai progetti di Eusebio Leal, lo storico dell’Avana Vecchia, importanti restauri di questa parte della città divenuta Patrimonio dell’Umanità nel 1982. Venne costituita una società mista “Habaguanex” con il 51 % cubano ed il restante straniero i cui utili sono reinvestiti per ulteriori restauri, senza che questo centro storico, fra i più grandi del mondo, venisse svuotato degli abitanti che ne sono l’anima. La validità d questi interventi ha avuto riconoscimenti dall’UNESCO.
Il restauro è ancora in corso essendo un’area vastissima e di pregio.
Qui iniziò l’edificazione della città dalla sua fondazione del 1519, che proseguì fino ai primi anni del ‘900. Nel corso dell’ultimo secolo andò incontro a un progressivo degrado. Giova sottolineare che era nei piani di Fulgencio Batista raderla al suolo per costruirvi grattacieli stile Miami. Questo per rispondere ai detrattori che hanno incolpato i Rivoluzionari ed in primis Fidel, dello stato precario degli edifici di questa parte della città.
Anche durante il periodo especial Cuba ha continuato con la solidarietà verso altri popoli e paesi. Dal 1987 sono stati accolti bambini e ragazzi di Cernobyl per essere curati, impegno che continua tutt’ora, a 30 anni distanza dal disastro della centrale nucleare.
Nel novembre 2000 abbiamo avuto modo di visitare la struttura dove sono ospitati, anche con loro familiari, a Tararà, una località sul mare a 20 km da L’Avana. I pazienti non vengono solo curati, ma continuano a studiare, con l’apporto d’insegnanti di madre lingua, coltivano le loro passioni e in quel frangente ci offersero uno spettacolo di danze folkoristiche, esibizioni di canto e di danza classica.
Nella stessa occasione abbiamo anche visitato la Scuola di Medicina Latinoamericana (ELAM) inaugurata l’anno, prima dove studiano gratuitamente ragazzi provenienti da 74 paesi, anche dai rioni poveri degli Stati Uniti. Ragazzi che a casa loro non avrebbero i mezzi economici per poter frequentare la facoltà di medicina e che hanno come unico impegno al loro ritorno di mettersi al servizio di chi ha bisogno. Lo slogan di questa scuola è “Un sogno divenuto realtà”. Quasi 21000 giovani si sono laureati fino ad oggi. Un attuale progetto della nostra Associazione finanzia anche questa importante struttura.
Allora ci trovavamo nell’isola per partecipare al II incontro mondiale di solidarietà con Cuba che vide la partecipazione di 4500 delegati arrivati da 160 paesi. Questo evento era stato organizzato dall’ICAP (Istituto Cubano di Amicizia fra i Popoli), organizzazione che mantiene i rapporti con le associazioni mondiali di amicizia e solidarietà.
Sul palco nel palazzo dei Congressi de L’Avana campeggiava uno striscione con la scritta: “El mundo debería ser un grande abrazo” (il mondo dovrebbe essere un grande abbraccio), frase di José Martí.
Fidel partecipò a tutte le giornate e concluse l’incontro, sottolineando che se Cuba non avesse fatto della solidarietà internazionale il proprio impegno costante, noi non saremmo accorsi così numerosi per partecipare a questo evento. E’ bene ricordare le sue parole semplici ed incisive: “Cuba non elargisce ciò che le avanza, ma condivide quello che possiede”.
La solidarietà internazionale fu una costante sin dal trionfo della Rivoluzione e nel corso dei decenni la collaborazione cubana in progetti umanitari ha cambiato le condizioni di vita di milioni di persone nel continente latinoamericano e non solo. Ricordiamo “Barrio Adentro” in Venezuela, Bolivia e altri paesi latinoamericani, che ha portato medici e personale sanitario ad esseri umani che non avevano mai usufruito di cure, la “Misión Milagro”, sempre negli stessi paesi con interventi oftalmologici di elevata qualità a persone disagiate.
Fu proprio in quest’ottica solidaristica che nel 2001 Fidel suggerì la creazione di un metodo di alfabetizzazione destinato a paesi del sud del mondo. Fu così che Leonela Rélys Díaz, dottoressa in scienze pedagogiche, mise a punto il metodo “Yo si puedo” che ha permesso a 5 milioni di persone di 28 paesi del mondo d’imparare a leggere e scrivere. Nel 2006 è stato premiato dall’UNESCO che ne ha riconosciuto l’efficacia.
Per le stesse ragioni solidali nel 2005 venne costituita la Brigata Henry Reeves, un contingente di medici specialisti in situazioni di disastri e gravi epidemie che negli anni è partita per l’Angola, Haiti, Cile, Pakistan, Guatemala e dovunque fosse necessario il loro intervento. Ricordo che nello stesso anno si offrirono d’intervenire in Luisiana dopo l’uragano Katrina, ma Bush rifiuto il loro aiuto. L’ONU, tra l’altro, ha riconosciuto Cuba come uno dei migliori paesi nell’affrontare le calamità naturali, quali gli uragani che spesso devastano l’isola. L’ultimo è stato il Matthew.
Qui vale la pena fare una riflessione. Mentre la Cuba rivoluzionaria, pur stritolata dal blocco economico statunitense, ha iniziato immediatamente a diffondere la cultura con la massiccia campagna di alfabetizzazione del 1961, ha costruito scuole, creato facoltà universitarie, aperte anche a giovani del terzo mondo, inviato missioni mediche dove ce ne fosse necessità, gli Stati Uniti hanno disseminato il mondo di guerre, hanno creato le famigerate Scuole d’America, come Fort Benning in Georgia, dove sono stati addestrati i torturati e gli assassini delle feroci dittature latinoamericane con la loro scia di morte.
Proprio nell’2005, a fine maggio, Fidel sollecitò i compagni dell’Istituto Cubano di Amicizia fra i Popoli, l’ICAP, ad organizzare in tempi brevissimi, un Incontro Mondiale contro il terrorismo e la manipolazione mediatica. Per uno di quei miracoli che riescono bene ai sognatori, neanche una settimana dopo ci ritrovammo in 700 a L’Avana. Ricevuta la mail di convocazione il giovedì 26, il martedì 31 maggio arrivai nella capitale cubana, assieme ad invitati da altre parti del mondo. L’Incontro si tenne dall’1 al 4 giugno e fu intenso di testimonianze e di denunce. Fra i partecipanti c’erano persone che avevano sofferto sulla propria pelle gli effetti del terrorismo: familiari del volo di Cubana de Aviación esploso alle Barbados nel 1976, Giustino di Celmo, padre di Fabio ucciso in un attentato all’hotel Copacabana, il cui autore è Luís Posada Carríles, nel libro paga della CIA e amico personale della famiglia Bush (Giustino è morto un anno fa a L’Avana senza aver ottenuto giustizia), Javier Couso, militante politico spagnolo, attualmente deputato al Parlamento Europeo d’Izquierda Unida, fratello di José, nel 2003 in Irak come reporter, assassinato dai militari statunitensi che spararono contro l’hotel Palestine, Hebe de Bonafini con le Madri di Plaza de Mayo delle quali tutti conosciamo il coraggio nello sfidare la feroce dittatura di Videla e compari, Martin Almada, paraguayo, educatore, avvocato e difensore dei diritti umani (che significano diritto a vivere un’esistenza degna), militante politico, vittima dell’Operazione Condor, incarcerato e torturato nel suo paese dal dittatore Stroessner. Non è difficile immaginare il coinvolgimento emotivo che ci provocarono le loro testimonianze.
Fidel assistette a tutti gli interventi e ricordo che quando parlò Hebe de Bonafini andò ad abbracciarla con commovente tenerezza.
Nel concludere l’incontro ci avvisò che il terrorismo del 21° secolo avrebbe usato altri mezzi, oltre alle armi e alle bombe, e che saremo stati travolti da uno “tsunami mediatico”, con un’informazione addomesticata e univoca, finalizzata ad addormentare le coscienze che si sarebbero uniformate ai poteri forti. Ci esortò a resistere, a usare tutte i mezzi alternativi possibili per diffondere la verità, a non lasciarci sopraffare dal pensiero unico. Fu profetico se pensiamo a cosa sono oggi i media, sovrapponibili uno all’altro, complici di macellerie sociali, occultatori e manipolatori di notizie.
Il Comandante era informato del piano Bush del 2004 con il fine di annettersi Cuba e contro i paesi dell’ALBA (Alternativa Bolivariana per i paesi dell’America Latina) Venezuela e Bolivia. In seguito nel 2005, il Dipartimento di Stato USA ha stanziato milioni di dollari per addomesticare l’informazione attraverso il CIMA (Centro per l’Assistenza ai Media Internazionali) destinati ad oltre 70 Paesi. Tali finanziamenti sono continuati anche con la presidenza Obama. E’ questa la chiara risposta al cambio di linea editoriale di tante testate.
A fine luglio 2006, mi accingevo a partire per L’Avana dov’ero stata invitata dall’Istituto Cubano di Amicizia fra i Popoli, a partecipare all’evento per l’80simo compleanno del Comandante, quando il giorno 31 le agenzie di stampa mondiali avevano battuto la notizia della sua malattia. Partì ugualmente ed allora non ebbi alcun dubbio che Fidel avrebbe resistito anche in questo frangente. Lui, che aveva superato indenne 638 attentati da parte della CIA, con l’avallo dei vari governi degli Stati Uniti, sarebbe uscito vincente anche questa volta. In quell’occasione ebbi la conferma del grande affetto del popolo cubano verso il suo leader. Nella capitale, nonostante esistesse l’allarme e vi fossero delle navi della marina statunitense al largo de L’Avana, la vita continuava con i soliti ritmi tranquilli, mentre alle finestre, sulle porte delle case erano appesi messaggi d’augurio per la salute e per il compleanno di Fidel. Messaggi spontanei, scritti a matita, a penna, nulla di prestampato o ufficiale. Ministri di tutti i culti religiosi si erano raccolti nella cattedrale della città in una preghiera collettiva per la sua salute, mentre i babalawos (i sacerdoti yoruba, la religione afrocubana comunemente conosciuta come santeria) celebravano riti propiziatori rivolgendosi agli orishas (i santi). Ebbi modo di assistere ad una preghiera ad Obatalà (nel sincretismo la Vergine della Mercede), simbolizzata da una colomba bianca. Questa era popolarmente era considerata la protettrice di Fidel. Quando l’8 gennaio 1959 arrivò a L’Avana, mentre teneva un discorso, una colomba bianca gli si posò sulla spalla destra e questo venne interpretato simbolicamente come una benedizione da parte della divinità orisha.
La sera del 12 agosto, sul Malecón, il lungomare de L’Avana, venne organizzata la “Cantada por la Patria” nel Parco della Dignità, costruito nel 2000, durante la vicenda del piccolo Elián Gónzales, di fronte a quella che è l’Ambasciata degli Stati Uniti e che allora era l’Ufficio d’Interessi (edificato in epoca della presidenza Carter). Grandi artisti cubani si esibirono di fronte a decine di migliaia di persone, testimoniando con canzoni e poesie il loro affetto e il loro augurio per il Comandante.
Intanto le notizie sul suo stato di salute erano confortanti e i giornali e la televisione diffondevano immagini della visita di Hugo Chavez, accorso al suo capezzale, che conversava con lui.
Partì fiduciosa nel suo recupero, certa che lo avremo rivisto nella sua uniforme verde olivo, come nella foto che abbiamo esposto. Foto che venne scattata da Gianfranco Ginestri, compagno della nostra Associazione di Bologna, il 12 agosto 1996, alla vigilia del 70° compleanno di Fidel. Se lo trovò davanti all’improvviso e con una macchinina fotografica usa e getta, lo immortalò sorridente e con il gesto spontaneo di saluto. Anni dopo seppe da parte del figlio Fidelito, che amavano molto questa istantanea perché l’unica nella quale il padre avesse guardato l’obiettivo. Ginestri, che è anche giornalista free-lance, è stato lo “scopritore” di Gino Donè Paro, “el italiano” della spedizione del Granma, divenendone grande amico.
Purtroppo il Comandante non apparve più, com’eravamo abituati a vederlo. Dal marzo 2007 iniziò a scrivere le sue riflessioni, pagine di lucide analisi su vari argomenti e nel febbraio 2008 annunciò la rinuncia alla presidenza, diventando un privato cittadino, el compañero Fidel, anche se continuava ad essere un attento osservatore e commentatore della realtà mondiale attraverso i suoi scritti.
Fidel nei giorni scorsi è partito per l’ultimo viaggio, rifacendo a ritroso quella “Carovana della Libertà” che nel 1959 aveva percorso da Santiago de Cuba a L’Avana. Immagini toccanti hanno attraversato il web, d’immense concentrazioni di folla accorsa a salutare il Comandante. La Piazza della Rivoluzione de L’Avana, che contiene comodamente 1.500.000 di persone, è risultata troppo piccola, con fiumane di gente nei viali adiacenti.
Se n’è andato lasciando l’isola con la 25ma vittoria nella votazione contro il blocco statunitense, 191 paesi a favore di Cuba e 2, a sorpresa, astenuti: USA ed Israele; con un’aspettativa di vita per i cubani di 80 anni per le donne e 78 per gli uomini; con un tasso di mortalità infantili del 4,2 per mille. E con riconoscimenti importanti da parte dell’UNICEF: unico paese dell’America Latina e dei Caraibi che ha sconfitto la denutrizione infantile e che garantisce i diritti dei bambini, nonché il migliore dell’aerea per l’esistenza delle bambine, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il suo sistema sanitario da prendere ad esempio per tutti i paesi del mondo e ha confermato che l’isola ha eliminato la trasmissione del virus HIV da madre a figlio. L’UNESCO a sua volta ha riconosciuto come l’unico paese in America Latina a garantire l’educazione a tutti. Questa organizzazione pochi giorni fa ha dichiarato la “rumba cubana patrimonio immateriale dell’umanità”, che va ad associarsi alla “tumba francesa” e agli altri 9 siti riconosciuti negli ultimi 30 anni. ONU, UNICEF, OMS e UNESCO: non certo pericolose associazioni “no global”!
A coloro che ora si chiedono “Cosa succederà?” voglio rispondere con le parole di Aleida Guevara, figlia del Che, da una recente intervista al Fatto Quotidiano:
Quante volte in Europa mi hanno chiesto: cosa succederà a Cuba quando Fidel Castro non ci sarà più? Ho sempre risposto: un popolo decide di fare una rivoluzione socialista a 90 miglia dall’impero più forte di questo pianeta e resiste all’embargo più criminale della storia dell’umanità, non perché esiste un uomo ma perché ha coscienza sociale.
Ci sia o non ci sia Fidel Castro, il popolo cubano ha un livello culturale sufficiente per non lasciarsi ingannare. Il merito di Fidel Castro è stato quello di costruire una coscienza di Popolo.
Concludo, compagni e amici, con queste parole:
Parlate spesso di diritti umani, ma è anche necessario parlare dei diritti dell'umanità. Perché alcune persone camminano a piedi nudi, in modo che altri possano viaggiare in auto di lusso? Perché alcuni vivono trentacinque anni, in modo che altri possano vivere fino a settant'anni? Perché alcuni sono miseramente poveri, in modo tale che altri possano essere estremamente ricchi? Parlo in nome dei bambini che nel mondo non hanno un pezzo di pane. Io parlo in nome dei malati che non hanno alcuna medicina, di coloro i cui diritti alla vita e alla dignità sono stati negati" -Fidel Castro
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE! YO SOY FIDEL!
La federazione di Trieste del PRC-SE plaude al risultato referendario, che ha dato un segnale di fedeltà e rispetto verso la Costituzione nata dalla Resistenza che dice che compito della Repubblica è “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della società e della persona nonché l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Ora si tratta di dare nuovamente corpo a questa premessa essenziale, abolendo la legge Fornero, eliminando il Jobs Act e i voucher, ridando garanzie di lavoro e stabilità a tutti i lavoratori. A questa ultima tornata referendaria hanno preso parte a Trieste quasi 10.000 cittadini in più rispetto alle elezioni comunali, il 14,5 %. Sono sicuramente gran parte voti di una sinistra che era delusa e stanca. Oggi che il motivo per riprendere le speranze c’è, si auspica che questa sinistra sappia uscire nuovamente allo scoperto e al lavoro. Per una nuova politica, che tenga conto delle esigenze del territorio, senza imposizioni dall'alto onde non incorrere nuovamente in inconvenienti causati per troppa approssimazione come ad esempio l'abolizione della Provincia di Trieste, che sta causando gravi disagi ai Comuni ed agli abitanti.
Peter Behrens,
Segretario provinciale del Partito della Rifondazione comunista – Sinistra Europea
Il PRC-SE invita i cittadini a votare al prossimo referendum come atto di democrazia effettiva e non di delega alle istituzioni del potere di decidere. L’invito, coerentemente con le posizioni del Partito, che sono di difesa della Costituzione e dei valori che la hanno sempre distinta è quello a dire no ad una “riforma” che ne stravolge il senso, assegnando poteri enormi e incontrollabili al governo del momento.
La morte di Fidel Castro, già presidente di Cuba, è un grave lutto per chi desidera un mondo libero e senza imposizioni da parte degli stati più forti su quelli più deboli. La rivoluzione cubana, di cui era comandante in capo, è stata soprattutto decolonizzazione e ricerca di un modo di vivere diverso, libero da pressioni esterne e legato alle risorse del territorio usate per tutta la società. I comunisti di Trieste, nell’esprimere il proprio cordoglio alla famiglia ed al popolo di Cuba invitano che lo desidera a sottoscrivere il libro d’onore presso le case del popolo: di Borgo San Sergio in via di Peco nr. 14, (da martedì a domenica 17.00-20.30), di Ponziana in via Ponziana nr.14,( da martedì a domenica 11.00-15.00 e 18.00-20.00), di Servola in via di Servola nr. 114 ( da lunedi' a sabato 11.00-20.00) e quella di Sottolongera in via Masaccio nr.24 (da lunedi' a sabato 17.00-21.00) e presso la sede del PRC in via Tarabochia 3 (da lunedi' a venerdi' dalle 9.30 alle 13.00), alla casa di cultura a Prosecco (giovedi' 8 dicembre dalle 13.30 alle 19.00) e a Muggia. Le firme raccolte entro il giorno 17 dicembre saranno poi consegnate all’ambasciata cubana.
Martedi' 6 dicembre alle ore 18.00 in via Tarabochia nr. 3 presso la sede provinciale del PRC si svolgera' un'iniziativa su Fidel e Cuba con Alma Mase, la segretaria di Trieste dell'Associazione Italia Cuba, e Iztok Furlanič partecipante alle brigate internazionali di lavoro volontario a Cuba per tre mesi.
Di fronte ad atteggiamenti di fatto razzisti, come quelli messi in atto dall’attuale giunta triestina e dai partiti che la compongono si rimane letteralmente senza parole. Poveri esseri umani, che già nulla hanno, a parte i vestiti che indossano, vengono cacciati di prima mattina dal riparo che avevano costruito, inadatto e pericolante, ma esistente. Mandati al freddo, sotto il cielo, bello o brutto che sia. Poi magari li si caccerà anche dalle strade e dalla città. Non facevano del male a nessuno dormendo nel Silos, cacciarli senza fornire loro una soluzione temporanea è un invito ad arrangiarsi in qualunque modo. Non c’è da stupirsi che magari qualche associazione criminale li “arruoli” e ne faccia carne da lavoro. Chi non ha nulla da perdere può essere costretto a fare qualsiasi cosa. Magari pacifici ed innocui adesso si che possono diventare un pericolo, perché devono arrangiarsi, come possono. Mentre altre istituzioni pubbliche, assieme ad ICS e Caritas si stanno adoperando per trovare altri luoghi e spazi di accoglienza, il Comune non fa altro che spostare il problema dal Silos all'esterno. Perché, se al Silos non possono stare, il Comune non appronta un paio di sale dei magazzini del porto vecchio, ormai di sua proprietà, come alloggio temporaneo? Una ventina di brande, una stufa per il riscaldamento, una cucina da campo, un allacciamento all’acqua e queste persone vivrebbero come esseri umani, non come bestie. Ma ai nostri “difensori dell’occidente” questo non interessa. I migranti sono bestie, per loro, non esseri umani che scappano da luoghi di morte, tortura e distruzione. Se poi, ridotti alla disperazione, questi disgraziati commetteranno qualche crimine, si ricordino i vari assessori, che la colpa è solo di chi non li ha saputi integrare e poi chiedere a loro il rispetto della città che li ha accolti.
Peter Behrens
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista
Per discuterne insieme e vedere come sfuggire ai ricatti del governo e alle riforme distruttive che ci impone
Perché gli enormi problemi dell’Italia non si risolvono certo con un senato di nominati ne con l’eliminazione delle provincie, organismi intermedi che garantiscono anche i piccoli comuni contro lo strapotere delle mega città, ma combattendo seriamente criminalità organizzata, corruzione, evasione ed elusione fiscale e contributiva.
Perché si inizino non grandi opere ma recupero e messa in sicurezza dei territori con piccole opere di ripristino ambientale e di adeguamento strutturale degli edifici e delle infrastrutture, che non invogliano la criminalità organizzata e fanno ripartire l’occupazione e la crescita sociale.
In serata alle ore 20.00 incontro con iscritti e simpatizzanti presso la Casa del popolo Canciani di Sottolongera (via Masaccio 24)
È uscito il numero 8/2016 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 1,7 MB).
Interverrà il compagno Peter Behrens, segretario della Federazione di Trieste del PRC. Seguirà una bicchierata.
Posegel bo tov. Peter Behrens, pokrajinski tajnik SKP. Sledi tovariško druženje.
A seguire cena di autofinanziamento. Chi desiderasse fermarsi anche per la cena è pregato di prenotare tra le 17.00 e le 21.00 alnr. 040 572114 (Casa del Popolo) oppure Arianna tel. 3382585746.
Sledi večerja in tovariško druženje. Tovariši, ki bi se radi zadržali na večerji so zaprošeni da rezervirajo na štev. 040 572114 med 17.00 in 21.00, ali tel. tov. Arianna 3382585746.
Nella Casa del Popolo A. Gramsci di Ponziana (Via Ponziana, 14) sabato 5 novembre si celebrerà il
Interverrà il compagno Peter Behrens, segretario della Federazione di Trieste del P.R.C.
Alla serata che inizierà alle ore 18.30 sono invitati gli iscritti e i simpatizzanti, seguirà una bicchierata.
4. decembra bo volilni referendum o onesposobljenju Ustave, ki ga je vsilila Renzijeva vlada. Mi bomo glasovali NE, ker ta “reforma” ukinja democracijo: Renzi hoče “enega samega moža na povelju”, kot se je dogajalo v najbolj mračnih obdobjih naše zgodovine. Senata ne bodo ukinili, pač pa bodo ukinili pravico občanov, da lahko izvolijo senatorje, s predlaganim novim volilnim zakonom za Poslansko zbornico pa bo lahko stranka, ki doseže 25% glasov, pridobila 54% razpoložljivih sedežev: celotna oblast bo koncentrirana v rokah maloštevilnih.
Renzi, namesto da bi znižal dohodnine parlamentarcev, ukinil doživljenjske odškodnine in privilegije, krči možnosti občanov o soodločanju pri izbirah, ki jih zadevajo neposredno. Onesposobljenje Ustave, ki je nastala iz Odporništva je sklepno dejanje dolgoletnih napadov na delavke in delavce: od prekernost do svobode odpuščanja iz službe, od kleščenja do raznovrstnih privatizacij. Tu so še zakon Fornero o pokojnina in podpis evropskih sporazumov, ki so ljudstvom odvzeli suverenost in jo prenesli na banke in multinacionalke.
Sedaj nameravajo celo podpisati z ZDA sporazum TTIP – na osnovi katerega bi lahko dokončno privatizirali zdravstvo in družbene storitve ter uničiti kakovostno kmetijstvo. Obstaja zelo tesna povezava med izvotlitvijo demokracije in uničenjem socialnih pravic ter pustošenjem javnih dobrin in okolja.
Prenesti oblast v roke maloštevilnih služi le interesom peščice: svetovne finance in multinacionalk.
Napad na demokracijo in na pravice se opravičuje, tako da se ponavlja, da ni denarja, da je kriza in moramo varčevati. To je laž:
Bogataši so s krizo postali še bogatejši, kot je razvidno iz objavljenih seznamov tistih, ki svoj denar odnašajo v davčne oaze. Nadaljujejo se velike davčne utaje in v resnici jim nihče ne kljubuje, tako kot se stalno večajo dobički velikih podjetji, ne da bi jih slednja ponovno investirala v razvojne projekte. In kot da bi ne bilo dovolj posoja Evropska Centralna Banka brezobrstno kar 80 milijard evrov zasebnim bankam (temu pravijo Quantitative Easing), ampak od tega revni ljudje ne dobijo ničesar.
Draga tovarišica/dragi tovariš, toplo vabljen/a na
ki bo v četrtek 27. oktobra, ob 19.30 v gledališču Prešeren v Boljuncu.
Pridi, da...se srečamo, se pogovorimo o stanju v občini, o volilni kampaniji za NE, o aktualnih problemih, itd...
Za vse, ki niso še obnovili članstva, oziroma, bi se želeli včlaniti, bodo ob tej priliki na razpolago izkaznice SKP-EL.
Tvoja prisotnost je zaželena in važna!!!
Tovariški pozdrav
Cara compagna/caro compagno Ti invitiamo all'
giovedi' 27 ottobre – ore 19.30 presso il teatro Prešeren a Bagnoli.
PER... incontrarci, per discutere sui problemi del nostro comune, sulla campagna per il NO al referendum, ecc...
A conclusione dell’incontro saranno disponibili le tessere del PRC-SE per coloro che non avessero gia' provveduto.
La Tua presenza oltre che gradita e anche importante!!!
Saluti comunisti
Interverrà l’autore HERNANDO CALVO OSPINA giornalista e scrittore colombiano, residente in Francia, dove è Presidente dell’Associazione Francia-Cuba. Ha scritto numerosi libri su tematiche latinoamericane e antimperialiste. Ingresso libero.
Non abbiamo dubbi sul fatto che sulla morte di Giulio Regeni sarà difficile fare effettiva e convincente luce. Troppi interessi si scontrano oggi in Egitto, e probabilmente nessuno in quella situazione è veramente innocente. Ma aver tolto lo striscione che chiedeva verità sull’uccisione di quel giovane italiano è una vergogna soprattutto per le motivazioni addotte. Alla barbarie non ci si può assuefare, se il comune intendeva modificare le forme di pressione (non basta certamente mettere un piccolo avviso sul sito WEB, visibile solo da chi lo visita) avrebbe dovuto indicare in che modo intendeva farlo, ad esempio promuovendo il boicottaggio sulle merci provenienti dall’Egitto…
Il centro-destra con questa decisione ha dimostrato che della morte di un connazionale ucciso in quel modo violento e criminale non desidera conoscere motivi e autori.
Certo un modo molto strano di tutelare gli Italiani all’estero.
Il progetto TAV sul Carso,è già stato due volte cassato dal Ministero per l'ambiente con valutazione di impatto ambientale negativa, già dichiarato irrealizzabile dal ministro per le infrastrutture ed i trasporti che ha parlato di realizzabile solo opere leggere di scarso costo per velocizzare il tratto da Ronchi a Aurisina. Ebbene, il mostro rispunta. In un documento ministeriale di afferma che la velocizzazione consisterebbe in pratica nel realizzare quanto previsto dal progetto TAV-TAC del 2010, quello definito troppo impattante. Ebbene, sarebbe interessante sapere chi viene preso in giro? Non sarà che, di pezzetto in pezzetto si conta di realizzare comunque l'opera?
Ebbene in aiuto interviene anche il progetto di legge in discussione in Consiglio regionale col titolo "Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della geodiversità, del patrimonio geologico e, speleologico e delle aree cariche", in cui, all'art. 17 si prevede chiaramente che le disposizioni di tutela NON valgono per la realizzazione di grandi infrastrutture di interesse nazionale. Come dire che le opere più devastanti e inquinanti sono superiori a tutto.
Luciana Castellina sarà a TRIESTE martedi 4 ottobre per partecipare all'incontro-dibattito sul tema "Un percorso unitario per una sinistra plurale" alle ore 11.30 al Caffè San Marco in via Battisti 18 . L'incontro è stato promosso dal circolo del Manifesto di Trieste "Raffaele Dovenna". Modererà il dibattito PIERLUIGI SABATTI.
Il PRC-SE aderisce ed invita tutti a partecipare al presidio in difesa dello spazio libero del Kurdistan, a cavallo tra Turchia e Siria. In quell'area, oggi sotto attacco pesante dell'esercito turco, viene sperimentata una nuova forma di vita sociale che tende ad escludere ogni integralismo religioso, riconosce la pairtà di uomo e donna, è un efficace barriera contro l'espansione di Dahesh (ISIS). Contro l'estendersi delle forze oscurantiste è dovere di tutti i democratici denunciare il tentativo di cancellare questa esperienza e questa speranza per una vera pace nell'area. Appuntamento per informarsi sulla realtà della Rojava sabato dalle 16.30, piazza della Borsa a Trieste.
È uscito il numero 7/2016 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 511 kB).
Il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea federazione di Trieste esprime piena solidarietà al Comitato Danilo Dolci, invitando tutti i cittadini ad essere presenti domenica 18 settembre alle ore 18.00 in piazza Unità per dimostrare contro il divieto da parte del Comune di utilizzo di quella piazza in cui Mussolini preannunciò le criminali leggi razziali nel 1938. Voler spostare la manifestazione in altro luogo è chiaramente un abuso di potere in quanto non spetta certamente al Comune decidere quali siano i luoghi in cui le Associazioni ed i Partiti sono tenuti a svolgere le proprie manifestazioni. Del resto non c'è nulla da stupirsi in un 'Italia in cui un operaio che difende il proprio diritto al lavoro viene ucciso perché non si può bloccare il profitto che sul suo lavoro vine costruito. Il primo gradino per la dittatura è quello di mettere sotto controllo ed impedire la libertà di manifestazione.
Sul Piccolo di domenica 4 settembre è stata data la notizia che la “ripresa”, se mai c’è stata, è finita. Questo anche se solo due giorni prima si era detto che invece il PL riprendeva a crescere anche se di poco, ma in modo significativo, in quanto erano aumentati i fatturati dei servizi: non quantità e qualità, solo i fatturati cioè il coso dei servizi stessi.
Ma si sa le statistiche economiche sono una scienza inesatta legate ai parametri di riferimento che sono diversi per ogni società di valutazione, per nulla di nuovo fin qui. Neppure si può parlare di grandi novità sul piano delle proposte del governo. Se si dice che va bene bisogna andare avanti con privatizzazioni dei beni pubblici, riduzione dei diritti dei lavoratori (“pardon” riforme del lavoro si dice oggi), e manovre sul fisco in modo da ridurre sempre più i servizi garantiti a tutti i cittadini per farli fornire solo ai cittadini che possono pagare. Quando qualcuno dice che va male allora si dice che non si è fatto abbastanza in quei campi e che si deve andar avanti con le “riforme!”. In più Renzi dice che è necessario cambiare la Costituzione, come se la presenza del senato elettivo (dopo ci sarà comunque un senato solo i cittadini non potranno più scegliere i loro rappresentanti) fosse un ostacolo agli investimenti all’onestà fiscale e alla creazione di posti di lavoro. Scusi signor primo ministro, ma il collegamento logico tra i due fatti ci manca.
In compenso, nel nome della libertà di impresa, dopo che il governo ha fatto esattamente quanto Marchionne voleva sul piano della “flessibilizzazione” del lavoro, arriva la notizia che la dirigenza di Exor, la finanziaria degli Agnelli, si trasferisce in Olanda ma, assicura un sorridente Elkan, non è per pagare meno tasse, Exor sarebbe già un guscio vuoto perché gli interessi della famiglia sono già da tempo in Olanda.
In compenso domenica Marchionne era a Monza, magari applaudito dai tifosi della Ferrari, e nessuno del governo ha pensato di chiedergli di pagare le tasse in Italia e di riportarvi le aziende ecc.
A già, dimenticavo, il senato è ancora elettivo, per questo lui e gli Agnelli stanno all’estero coi loro soldi…
Ma ci facciano il piacere, avrebbe detto Totò.
Ordine del giorno:
Si raccomanda la massima puntualità e la massima partecipazione. L'invito è esteso ad Associazioni e ad amici/amiche con cui la "Tina Modotti" ha già collaborato o auspica una collaborazione.
Fulvio Bozzetta è tra i fondatori del Canzoniere triestino. Alterna la passione per la musica popolare all’attività di creazione e arrangiamento di proprie canzoni.
Assieme a Luciana Rigotti e Susanna Lenhard, le ultime vestali della tradizione popolare triestina, cura la pagina Facebook “Brava la sessolotta”.
Ingresso a offerta libera
TUTTI GLI INCONTRI SI TERRANNO PRESSO LA CASA DEL POPOLO, VIA PONZIANA 14 – 1° PIANO, TRANNE QUANDO ESPRESSAMENTE SEGNALATO
Scarica il volantino con i candidati ed il programma per le elezioni comunali di Trieste.
Prenesi si letak z imeni kandidatov in volilnim programom za tržaške občinske volitve 2016.
In questo caldo agosto ci sono state due notizie degne di rilievo.
Il 17 il Piccolo riporta che il ministro degli esteri tedesco Steinmeier ha dichiarato che »le manovre della NATO ai confini della Russia sono talmente provocatorie da chiedersi se la Nato non sia guerrafondaia«, il 30 invece si riporta che Marchione ha dichiarato che »non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa, perchè i mercati non hanno coscienza, non hanno morale e non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è«.
Queste due affermazioni ci fanno piacere perche' rendono onore ai Comunisti che da sempre affermano che la NATO sia un problema e non una soluzione e che il mercato, lungi dal creare ricchezza e giustizia, altro non fa che arricchire pochi alle spalle dei molti.
Certo è strano sentirle dalle persone citate. Ma se non conoscono loro ciò di cui parlano, chi dovrebbe conoscerlo meglio? Steinmeier certo conosce benissimo la NATO e parla a ragion veduta, Marchione che nel nome del mercato ha distrutto migliaia di posti di lavoro in Italia per trasferirlo dove davano maggior profitto evidentemente sa di aver prodotto ingiustizia e iniquità.
Ma questi personaggi, dopo aver riconosciuto gli errori passati, si sono forse dimessi? Hanno iniziato politiche diverse da quelle di prima? Assolutamente no: la Germania rimane nella NATO e la FCA ex FIAT continua a perseguire l'efficentismo per fare profitti. La soluzione dovranno essere altri a trovarla ora come in passato i Comunisti sono presenti, oggi anche con queste due autorevoli conferme in più.
Il segretario provinciale Peter Behrens
Gli uffici della Federazione rimarranno chiusi dall'1 al 22 di agosto.
Uradi federacije bodo od 1. do 22. avgusta zaprti.
Funzioneranno chioschi enogastronomici con cibi tipici friulani e vini locali. Spazio birreria
Il 21 luglio 2004 Marianna di Domenico, lavoratrice interinale di Pasta Zara, perdeva la vita nel corso del suo turno di lavoro, schiacciata da una pressa. Marianna lavorava come interinale per un'agenzia che non la legava direttamente alla fabbrica e che non le garantiva la tutela di un contratto nazionale e di una futura collocazione a tempo indeterminato su quel posto di lavoro. La condizione di Marianna, così come quella di buona parte dei nuovi lavoratori in Italia si basa su leggi inique, che deregolamentano gli accordi ed i contratti e che rendono stabile e perpetua la condizione di precarietà e incertezza. Il Partito della Rifondazione Comunista, rimarcando il perdurare di un sistema ingiusto che non tiene conto delle difficoltà sociali, collettive e personali delle lavoratrici e dei lavoratori che vedono quotidianamente ignorati e cancellati i diritti faticosamente acquisiti, manifesta viva preoccupazione ed indignazione per il degrado istituzionale e politico anche di questo Governo che non vuole dare una risposta seria e costruttiva a coloro che rappresentano la forza indispensabile per il suo esistere, i lavoratori, del cui benessere, salute e vita in fondo a nessuno importa.
Giovedi' 21 luglio, alle ore 10.30, saremo presenti in via Delle Saline 2, ai cancelli del pastificio Zara di Muggia, per ricordare nella figura di Marianna Di Domenico, operaia interinale, morta sul lavoro a 26 anni una mattina di dodici anni fa tutti i lavoratori morti e gli invalidi a causa di incidenti evitabili sul lavoro.
Il Partito della Rifondazione Comunista rinnova i sensi del piu' profondo cordoglio alla famiglia e mantiene fermo il proprio impegno per cancellare quelle inique condizioni di lavoro anche a causa delle quali Marianna è morta.
Invitiamo tutti i partecipanti a portare un fiore e/o una poesia a suo ricordo.
Trieste, 19 luglio 2016
Per il PRC- SE
il segretario provinciale Peter Behrens
Sono più di 8 milioni le lavoratrici e i lavoratori dipendenti in attesa del rinnovo del contratto.
Sono metalmeccanici, lavoratori del commercio e dei servizi, infermieri, medici, insegnanti.. Lavoratrici e lavoratori del settore privato e di quello pubblico, questi ultimi bloccati da 7 anni.
Per questo motivo le retribuzioni continuano a diminuire: secondo Eurostat, l’Italia insieme a Cipro è il solo paese europeo che nel 2016 ha visto diminuire la retribuzione oraria del lavoro. In tutti gli altri paesi d’Europa il salario orario è aumentato dell’1,7%.
Dietro il blocco c’è la volontà di distruggere il contratto nazionale: per ridurre e differenziare i salari, per eliminare lo strumento di solidarietà generale che unisce le lavoratrici e i lavoratori e mettere le persone in competizione l’una contro l’altra, come merci in concorrenza.
Federmeccanica e Confindustria dicono che questo serve per affrontare la crisi, perché “i soldi non ci sono”. E’ falso. Negli ultimi venticinque anni la quota di ricchezza andata al lavoro si è ridotta di 8 punti di Pil, un’enormità! E la compressione salariale non ha fatto altro che incentivare le aziende a non investire in ricerca e innovazione. Salari bassi e mancata innovazione sono le cause principali della crisi del paese.
Il governo continua con le stesse ricette: regala soldi alle imprese e va avanti con le privatizzazioni invece di fare politiche industriali, precarizza il lavoro e dà il via libera ai licenziamenti illegittimi con il Jobs Act, non rinnova il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.
Il governo continua a regalare risorse ai ricchi invece di redistribuire la ricchezza che c’è: l’1% più ricco della popolazione italiana detiene quasi il 15% della ricchezza, tre volte la ricchezza posseduta dal 40% più povero che ne detiene solo il 4,9%. 600mila persone possiedono 3 volte la ricchezza di 24milioni di persone!
Rifondazione Comunista rivendica:
In autunno si voterà sulla manomissione della Costituzione voluta dal governo Renzi. Noi votiamo NO perché questa riforma taglia la democrazia: Renzi vuole “l’uomo solo al comando”. Come è avvenuto nelle epoche più buie della nostra storia.
Non viene abolito il Senato: si abolisce il diritto dei cittadini di eleggere i senatori. Insieme alla modifica della legge elettorale della Camera per cui un partito con il 25% dei voti può avere il 55% dei seggi, si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Renzi invece di ridurre lo stipendio dei parlamentari, abolire i vitalizi e togliere i privilegi, riduce la possibilità dei cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano.
Renzi fa quello che ha ordinato J.P.Morgan - una delle principali banche d’affari del mondo – secondo cui le Costituzioni nate nel dopoguerra dalla sconfitta delle dittature, vanno smantellate perché prevedono “la tutela costituzionale dei diritti dei lavoratori” e “il diritto di protestare se sono proposte modifiche sgradite dell’esistente”!!!
E’ per eliminare ogni ostacolo nel portare avanti le politiche neoliberiste, che si vuole manomettere la Costituzione.
Perché mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi: finanza e multinazionali.
Votiamo NO al taglio della democrazia!
Per i diritti del lavoro, l’uguaglianza, la solidarietà.
È morto il compagno partigiano (combattente nella brigata Garibaldi - Trieste) Giordano Cresti “Jordan” (11-10-1925). Attivo militante nell’ANPI e dalla costituzione iscritto e attivista di Rifondazione Comunista circolo J.Canciani di Servola, sempre presente alle manifestazioni e alle ricorrenze a dare una mano ai vecchi e un aiuto ai giovani compagni.
Pronto a parlare con tutti delle sue esperienze di vita e confrontarsi con un mondo, così diverso da quello per cui aveva combattuto. Carissimo compagno ci mancava causa la tua età da tempo la tua presenza attiva, ora possiamo dirti solo Hasta siempre e grazie.
Saluteremo il compagno “Jordan” venerdì 15 luglio dalle 10.00 alle 12.00 a Costalunga.
È uscito il numero 6/2016 del Lavoratore: scaricatelo da qui (PDF - 287 kB).
Il 13 luglio 1920 i fascisti triestini, guidati da Giunta, assalirono ed incendiarono il centro culturale e politico degli slavi a Trieste, il Narodni Dom noto anche come Hotel Balkan.
La costruzione, di notevole pregio e fattura, comprendeva biblioteche, teatro, sedi bancarie e di altre aziende. Fu un colpo tremendo inferto alla comunità slovena triestina. Il primo di moltissimi duri atti per cercare di sradicarla e assorbirla o deportarla. Dopo il Balkan tutti gli altri centri culturali, sportivi e musicali vennero progressivamente assaliti e distrutti nell’arco di un paio di anni, fino a giungere alla “riforma scolastica” del ’26 che eliminava definitivamente la lingua slovena dall’insegnamento nelle scuole triestine.
Quel 13 luglio fu quindi l’inizio della pulizia etnica attuata dagli italiani nelle zone appena “liberate” e “ricongiunte alla patria” e dimostrò al mondo intero quali fossero le intenzioni dei fascisti per il lro futuro. Poterono a ragione dire che a Trieste lo squadrismo ebbe il suo battesimo e la sua prima azione.
Oggi purtroppo ci troviamo ancora ad essere governati da persone che ritengono la diversità un pericolo e solo l’uniformità un pregio. Speriamo che la ragione torni quanto prima a regnare, e assicuri a Trieste, che no ha bisogno di tensioni, una situazione di pace per vivere e lavorare con serenità.
Il segretario provinciale
Peter Behrens
In occasione del 14 luglio, anniversario della Presa della Bastiglia e Festa Nazionale francese, il Circolo Cinematografico Charlie Chaplin propone giovedì 14 c.m. alle 20.45, nel cortile interno della Casa del Popolo “G. Canciani” di Sottolongera, il film “Danton” di Andrzej Wajda. Il cineasta polacco mette in scena lo scontro fra Danton, interpretato da Gerard Depardieu, e Robespierre concentrandosi soprattutto sulla psicologia dei personaggi, tratteggiati sullo sfondo di un pezzo di Storia, che diventa per il regista emblematico del rapporto tra potere ed appoggio popolare e delle contraddizioni interne a quei regimi che, in nome dell’interesse supremo della nazione e dei cittadini, scatenano forme repressive proprio di quella democrazia che dicono di voler salvaguardare. Son passati quattro anni dall’inizio della Rivoluzione e la Repubblica francese attraversa un periodo di crisi. Mentre i confini sono minacciati dalla forze realiste, la situazione interna al Paese fra povertà, carestie e lotte intestine degenera rapidamente. Danton, uno dei grandi protagonisti della Rivoluzione, rientra a Parigi allarmato dalla situazione per mettere in atto un programma di pace che metta fine al regime del Terrore. Si scatena, irrimediabile, il conflitto con Robespierre, fino alla resa dei conti.
Ingresso riservato ai soci, tesserini disponibili in sala a 15 € e valevoli dodici mesi; in caso di maltempo la proiezione verrà spostata nei locali interni.
In allegato il calendario delle proiezioni fino a dicembre.
E’ stato approvato in data 5 luglio dal Parlamento Europeo riunito in plenaria a Strasburgo, a larga maggioranza, il
Il rapporto è un forte monito del Parlamento europeo che chiede che sia giuridicamente vincolante il rispetto dei diritti umani, sociali e dell’ambiente, negli accordi commerciali internazionali dell’UE.
Il testo approvato chiede che ogni accordo includa una clausola giuridicamente vincolante sui diritti umani, e che la sua piena attuazione sia rigorosamente e costantemente monitorata.
Il rapporto chiede inoltre anche alla Commissione europea di agire in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per promuovere la definizione di regole applicabili per la gestione sostenibile delle catene di approvvigionamento globali delle multinazionali.
Inoltre, si insiste sul fatto che i paesi firmatari degli accordi commerciali con l’Unione europea debbano essere obbligati anche a ratificare e attuare le convenzioni fondamentali del lavoro dell’OIL, e sulla necessità di mantenere e rafforzare il ruolo dell’OIL, nel corso dei negoziati per gli accordi commerciali.
Si afferma la necessità di valutare l’impatto di genere degli accordi commerciali, sia ex ante che post.
Si chiede poi la piena trasparenza nei negoziati, che ancora manca a quelli in corso, come il TTIP e il Tisa.
La mancanza di trasparenza è infatti a nostro avviso uno dei motivi per cui le persone non hanno fiducia nella politica dell’UE. Dopo il voto sulla Brexit, l’Ue non si può continuare come nulla fosse, senza cambiare – aggiunge . l’UE non può continuare a demolire i diritti sociali e del lavoro, attraverso politiche neoliberiste ed austerità. Le persone, i loro diritti, i diritti umani e sociali, devono sempre venire prima dei profitti.
In allegato il testo del Rapporto, per chi ha più tempo e più voglia!
L’Anpi-Vzpi provinciale di Trieste, assieme al Comitato referendario per il no alla riforma del Senato e per il sì alla correzione della legge elettorale “Italicum”, organizza una conferenza stampa alle ore 10.30 nella propria sede per illustrare le modalità della raccolta straordinaria di firme che avrà luogo nei giorni di sabato 11 e domenica 12 giugno.
L’iniziativa si inserisce nella campagna già avviata in tutta Italia volta ad informare sulla valenza del referendum istituzionale e sulla partecipazione diretta dei cittadini alle scelte che determineranno il futuro della Repubblica Italiana.
L’Anpi-Vzpi condivide, con larghi settori della società, una grande preoccupazione rispetto alla manomissione in particolare di due principi fondamentali della Costituzione: il bilanciamento dei poteri e il diritto di rappresentanza dei cittadini in Parlamento.
Alla conferenza stampa il presidente dell’Anpi provinciale illustrerà le modalità della raccolta delle firme e le motivazioni dell’iniziativa.
Il CIRCOLO ARCI STELLA invita presso la CASA del POPOLO “G. Canciani” a SOTTOLONGERA (Via Masaccio, 24) mercoledì, 22 giugno ore 20.30, alla presentazione del CD
DRUŠTVO ARCI ZVEZDA vabi v LJUDSKI DOM “G. CANCIANI” Podlonjer (Ul. Masaccio, 24) v sredo, 22.junija ob 20.30, na predstavitev zgoščenke
Il gruppo musicale Chiriké promuove la diffusione di musiche tradizionali dell’America Latina, principalmente Cuba, Venezuela, Colombia e Perú.
Alla festa tutti i due giorni potrete incontrarvi e scambiare opinioni con i candidati della lista SINISTRA UNITA ZDRUŽENA LEVICA per il comune e le circoscrizioni. In caso di maltempo i dibattiti si svolgeranno in sala.
Glasbena skupina Chiriké promovira tradicionalno glasbo Latinske Amerike, posebno Kube, Venezuele, Kolumbije in Peruja.
Na prazniku se boste lahko oba dneva srečali s kandidati za občinski in rajonske svete liste SINISTRA UNITA ZDRUŽENA LEVICA.
V primeru slabega vremena bodo razprave v dvorani.
Dopo aver cercato di comporre una lista che rappresentasse tutte le forze di sinistra alternative al PD si è giunti alla formazione di una lista più unitaria possibile che si presenta per le elezioni comunali con il simbolo di »SINISTRA UNITA ZDRUŽENA LEVICA« e che comprende oltre a PRC-SE e PcdI anche personalità indipendenti di sinistra. Persone che vivono sul territorio, che lavorano o cercano un lavoro, alcuni sono precari altri sono studenti oppure operai, insegnanti, pensionati. Cittadini normali che si scontrano giorno per giorno con i problemi della sanità, con la burocrazia, con la paga o la pensione che non basta fino alla fine del mese, con i figli da mandare a scuola, con il lavoro che non c'è… Le stesse persone che incontri ogni giorno, quelle che possono capire i tuoi problemi perché li provano sulla propria pelle anche loro, persone serie che magari parlandone con te possono provare a fare del Comune di Trieste un Comune più funzionante ed a servizio della gente comune.
Po neuspelem poskusu oblikovanja ene liste, ki bi predstavljala vse alternativne levičarske sile DS, smo se morali zadovoljiti z oblikovanjem liste, ki se na skorajšnjih občinskih volitvah predstavlja s simbolom »SINISTRA UNITA ZDRUŽENA LEVICA« in ki združuje SKP-EL in PcdI ter nekaj neodvisnih levičarskih osebnosti.
Gre za ljudi, ki živijo na teritoriju, ki delajo ali iščejo zaposlitev, nekateri so prekarni delavci, nekateri drugi študentje, drugi spet delavci, šolniki, upokojenci. To so navadni občani, ki se vsak dan spopadajo s težavami v zdravstvu, z birokracijo, z nezadostno plačo ali pokojnino, z otroki, ki jih je treba pošiljati v šolo, z delom, ki primanjkuje…To so ljudje, ki jih srečuješ vsak dan, ki lahko dobro dojemajo tvoje težave in probleme, ker jih tudi sami doživljajo, gre za resne osebnosti, ki se s teboj lahko pogovorijo in skupaj s teboj lahko poskusijo, da bi Občina Trst delovala boljše in v sozvočju s potrebami navadnih ljudi.
Discutiamo insieme anche degli altri problemi del territorio: servizi pubblici, ambiente, viabilità, salute, giardino ex cinema teatro, luoghi di aggregazione sociale, feste rionali e carnevale, ecc... mercoledì 25 maggio alle ore 18.30 in via di Servola,114, Casa del Popolo Zora Perello, con i candidati della lista Sinistra Unita – Združena levica.
Pogovorimo se tudi o ostalih problemih teritorija: javnih storitvah, okolju, prometu, zdravstvu, o območju bivše kinodvorane, o agregacijskih centrih, vaških praznikih (o pustu idr...) Srečanje občanov s kandidati liste Sinistra Unita - Združena levica bo v sredo, 25 maja ob 18.30, v Škedenjski ulici, št. 114, v Ljudskem domu Zora Perello.
La società si esprime spesso sull’argomento
del clima della terra e dell’inquinamento
che distrugge la natura, le persone, l’ambiente,
per necessità produttiva ma in politica inadempiente.
Si impone perciò il ricorso tipico, esemplare,
di incentivare un’energia alternativa o solare.
Peggiore però è l’inquinamento delle menti,
che rende le persone emarginate e indifferenti,
in ogni situazione di vita,di bisogno, di umanità,
prevale la diffidenza, sulle diverse realtà
e aliena ideali, speranze, sogni, rapporti sociali
anziché opporsi alle ingiustizie per i diritti esistenziali,
nella società eterogenea densa di protagonismo
in cui il talento individuale supera il corporativismo.
Si crei una rete politica di confronto e di onestà,
in collaborazione di un programma serio per la città,
che limiti le tasse, la burocrazia, l’arroganza del potere,
per un Progetto di socialità di diritto e dovere,
che esprima una nobiltà dei sentimenti,
nel programma di bilancio per scelte esaurienti,
condivise con lealtà dai comunisti, senza ipocrisia,
auspicando una leale civiltà, non solo espressa in poesia.
Claudio Sibelia
Hanno già superato quota 1200 le firme raccolte in provincia di Trieste per i due referendum con cui si chiede di abrogare le norme più pericolose della nuova legge elettorale (n. 52/2015), nota come “Italicum”. Lo comunica il Comitato Difesa Costituzione di Trieste, che dai primi di aprile partecipa alla raccolta delle firme, in corso in tutta Italia.
Da qualche giorno, insieme a quelle contro l’”Italicum”, si raccolgono anche le firme per il referendum sulla “riforma” della Costituzione, in merito al quale il Comitato Difesa Costituzione ha già iniziato la campagna per il NO.
L’obiettivo è quello di contrastare lo stravolgimento dell’assetto istituzionale, che le modifiche alla Carta Costituzionale insieme all’”Italicum” comportano, sbilanciando l’equilibrio dei poteri a vantaggio del Governo e sottomettendo di fatto a quest’ultimo anche le istituzioni di garanzia (Corte Costituzionale, Presidnete della Repubblica, CSM) previste dalla Costituzione attuale a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.
In Largo Bonifacio (inizio viale XX settembre) sabato 21 maggio – dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 – funzionerà un banchetto per la raccolta delle firme, che proseguirà anche in Capo di Piazza domenica 22 maggio dalle 10 alle 13 e in Foro Ulpiano, dalle 17 in poi, durante la manifestazione contro la Ferriera.
Decenni di tagli regionali e nazionali hanno portato la sanità triestina al collasso. In più il Burlo viene progressivamente smantellato per trasportarlo a Cattinara, dove rischia di diventare solo un “reparto pediatrico” di un ospedale, senza le particolari caratteristiche di eccellenza che lo hanno caratterizzato sino ad ora. E questo, sembra, solo per aprire nuovi spazi alla speculazione edilizia. Case di riposo carissime e con liste d’attesa senza fine, asili per i bambini cari e pochi. In compenso aumentano i poveri e chi deve rivolgersi alla carità per avere un pasto caldo al giorno.
Discutiamone giovedì 26 maggio alle ore 18 in via di Ponziana 14, Casa del Popolo Gramsci, con i candidati della lista “Sinistra Unita – Združena levica”, perché Trieste ha bisogno di sanità e di assistenza garantite a tutti i cittadini.
La lista “Sinistra Unita Združena levica«, candidato a sindaco Iztok Furlanič, comunica ai cittadini che possono conoscere il programma ed incontrare i candidati presso la sede in Via Tarabochia, 3 ( 1° piano) oggi mercoledi' 18 maggio dalle 09.00 alle 18.00, giovedi' e venerdi' dalle ore 09.00 alle 14.00.
Il Partito della Rifondazione Comunista vede con soddisfazione che il progetto TAV Trieste Venezia è stato cassato dalla commissione Via nazionale. Da anni Rifondazione a Trieste e sul Carso ha partecipato attivamente a tutti gruppi che contestavano il progetto, rilevandone l’inutilità, la pericolosità ambientale, il costo eccessivo rispetto ai benefici previsti. Alla fine il buon senso ha prevalso, riconoscendo che tutti i motivi che ci avevano spinto ad agire contro quell’opera era giusti e ben argomentati. Un lavoro di quasi 20 anni alla fine ci ha dato ragione, ma intanto quanti miliardi di lire, e poi quanti milioni di euro, sono stati spesi per realizzare dei progetti che alla fine, per fortuna, sono rimasti solo sulla carta? A suo tempo si erano impegnati per questa opera sia personaggi di “sinistra” (la prima e più forte sostenitrice Debora Serracchiani allora parlamentare europea) che di destra (Tondo e Riccardi, presidente ed assessore della regione). Ma oggi tutti affermano di essere contrari a questa opera. Ma per quel danno erariale, chi pagherà? Eppure, quando noi di Rifondazione ci impegnavamo, con i comitati NO TAV venivamo accusati di essere contro il progresso e contro il futuro di Trieste. Quando abbiamo dimostrato in consiglio regionale che le carte usate dai progettisti per valutare l’impatto sulla città erano carte vecchie di 50 anni, senza intere porzioni dell’abitato e della città stessa, ci hanno dato degli esagerati… pur dovendo poi ammettere che avevamo ragione. Oggi risulta che avevamo ragione su tutto, che accelerare di 15 minuti i pochi treni che ci collegano a Venezia non ha senso, se il costo previsto è di 7 miliardi di euro (se basta…) e cantieri per anni con aggravio dei trasporti sulle strade. Aver portato a conoscenza del progetto i borghi carsici interessati, ma anche i cittadini di Trieste, con decine di iniziative pubbliche e con esposizione dei progetti e delle carte dell’opera, aver creato un movimento d’opinione in merito, aver raccolto il parere di centinaia di cittadini, inviato a Roma all’Ufficio VIA, è stata opera del nostro partito e del comitato NO TAV di Trieste, che con le proprie forze hanno saputo combattere una battaglia data per perdente da tutti. A dimostrazione che a volte bisogna lottare per poter vincere. Oggi, a buona ragione, possiamo dire che la vittoria del buon senso e dei cittadini è una vittoria nostra e delle nostre ragioni.
Per la federazione provinciale del PRC-SE
il segretario Peter Behrens
Tra porto e industrie in crisi, quale futuro per la città.
Una delle principali preoccupazioni del prossimo consiglio comunale dovrà essere quella occupazionale. Tra industrie in fase di crisi e di smantellamento si rischia la perdita di migliaia di posti di lavoro. EZIT chiusa per debiti, Ferriera in bilico, Burgo e Wartsila in crisi, per non parlare che dei grossi impianti e sorvolando sul loro indotto, si prospetta un quinquennio tumultuoso, se non si corre rapidamente ai ripari.
Discutiamone mercoledì 18 maggio in via Tarabochia 3, 1° piano, con i candidati della lista “Sinistra Unita – Združena levica”, perché Trieste ha bisogno sia di lavoro che di garanzie sulla salute dei lavoratori e dei suoi cittadini.
Periodo sismico
Che siamo dentro un periodo politicamente sismico, lo si vede ad occhio, dato che – come in genere gli eventi sismici – esso non muta lo stato di cose presenti, ma solo distrugge sul posto ciò che trova. E’ naturalmente una immagine approssimativa: ma per dare una risposta alla domanda: “ma come fai a votare nei referendum istituzionali come casa pound? “. Rispondo che, se Renzi ha voluto trasformare un referendum da esercizio della sovranità popolare in un plebiscito pro o contro il suo governo, non è colpa mia e devo cavarmela come meglio posso. Prima di tutto richiamando il referendum, “questo” referendum, alle sue peculiarità e poi togliendo spazio a casa pound, per esempio ricordando che la attuale Costituzione contiene un articolo che consente di agire politicamente contro qualsiasi tentativo di far rivivere il fascismo e ciò non può essere lasciato in ombra. Chi vota NO a questa pasticciata proposta di snaturare la Costituzione vota anche per mantenere l’impostazione antifascista della Costituzione stessa.
E’ chiaro? no, non è chiaro, anzi suscita perplessità e dubbi, ma non si dissipano se non dicendo chiaramente NO a questo fine. E’ colpa di Renzi se facendo del referendum uno strumento per schierarsi pro o contro il suo governo obbliga a dire NO comunque, trovandosi a una decisione uguale a quella della sua opposizione di governo.
Mi sono dilungata un po’ sulla questione perché è possibile che in futuro ci troviamo a simili impicci, chiamo sismico questo periodo per far capire che la politica cammina a zig zag e produce lotta greca e sindaci islamici a Londra, un candidato presidente negli USA che non vorrebbe nessuno dotato di un po’ di buon gusto. Sono segni della crisi irreversibile del capitalismo e indicano che ne dobbiamo uscire sia pure con calma e prudenza, ma anche tenacia e decisioni precise mirate a far arrivare al massimo la sua crisi e provocare la sua sconfitta politica con un progetto di “rivoluzione culturale”.
Tuttavia ben più di questo compito é importante vincere l’astensionismo che da tempo semina indifferenza verso la cosa pubblica, ed esalta ciò che è privato. Non resisto alla tentazione di ricordare qui subito che gli antichi Greci chiamavano il privato “idiotes” nel senso di colui che occupandosi solo degli affari suoi (idia) diventa appunto idiotes, mentre solo chi si occupa anche degli affari pubblici diventa polites, cittadino. Ne parlerò, ma ora mi fermo qui esortandovi a fuggire dall’idiozia.
Come voto al referendum? Annuncio che voto NO come Zagrebelski, Rodotà e altri noti costituzionalisti antifascisti.
Lidia Menapace
Pubblicato il 11 maggio 2016
Care compagne/cari compagni,
potete venire a firmare per la lista Sinistra Unita – Združena Levica, candidato a sindaco Iztok Furlanič
bus 35 35/
Sabato 30 aprile ore 18.00 presentazione del libro Diego De Henriquez il testimone scomodo
V soboto, 30. aprila, ob 18.00 predstavitev knjige “Diego De Henriquez il testimone scomodo”
Il 17 Aprile siamo chiamati ad esprimerci con il voto nel referendum che chiede di abrogare la norma che consente la prosecuzione dello sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi fino all'esaurimento degli stessi anziché alla scadenza delle concessioni. Si tratta di un referendum per fermare le trivellazioni in mare entro le 12 miglia alla scadenza della concessione statale. Il mare e il sottosuolo sono beni comuni che vanno salvaguardati e non svenduti o regalati a società private.
Il quesito referendario cancella una norma introdotta dal governo Renzi che consentirebbe a chi è già titolare di un permesso di poter realizzare nuovi impianti vicino alla costa e soprattutto di venir meno ai propri obblighi di ripristino ambientale.
Il 17 aprile, come è accaduto con il primo referendum contro il nucleare, il voto assume un significato, simbolicamente rilevante, che va molto al di là della lettera del quesito stesso.
Un successo del referendum renderà più forte la spinta a modificare la politica energetica del governo, imporrà un più forte impegno nella transizione verso le energie rinnovabili, verso un futuro ecologicamente sostenibile che salvaguardi la salute delle persone e la salvaguardia dell'ambiente, per un modello sociale ed economico alternativo a quello del Governo Renzi.
Non facciamoci scippare il diritto alla partecipazione diretta attraverso il referendum. Si tratta di scelte che riguardano il nostro mare, il nostro territorio e la qualità della vita, delle nostre vite e quelle delle future generazioni.
Una vittoria del SI rappresenta un’occasione per cambiare rotta rispetto alle politiche liberiste e di austerità che considerano l'ambiente e il lavoro come variabili dipendenti dal profitto.
E’ tempo di innovazione e di energia pulita, di giustizia sociale e ambientale. Ce lo possiamo permettere.
Il nostro è il Paese del sole, “il fossile è scaduto”, è il tempo del cambiamento!
Difendiamo il territorio, il mare, il paesaggio, il clima…..dagli interessi speculativi delle grandi multinazionali e da una politica obsoleta e subalterna.
Rifondazione comunista fa appello a tutte le cittadine e i cittadini, alle proprie iscritte ed iscritti, ad andare a votare il 17 aprile, votare SI e andarci già nelle prime ore del mattino.
Invitiamo tutte e tutti a massimizzare gli sforzi in queste ore per contattare quante più persone possibile e invitarle a esercitare il proprio diritto al voto respingendo l’invito all’astensione che arriva da un governo e da un partito che hanno appena manomesso la Costituzione nata dalla Resistenza.
Fermiamo le trivelle e la prepotenza di questo governo antipopolare.
E’ partita di slancio a Trieste la raccolta delle firme per i referendum abrogativi contro il cosiddetto ”Italicum” (la nuova legge elettorale fortemente voluta dal premier Renzi). Nel corso dell’assemblea alla Stazione Marittima di mercoledì 6 aprile e nei banchetti di sabato 9 e domenica 10, sono state raccolte infatti oltre 350 firme a cura del locale Comitato Difesa Costituzione.
I due quesiti referendari riguardano l’abrogazione dell’abnorme premio di maggioranza previsto per la lista che raccolga più voti (il 54% dei seggi con solo il 40% dei voti) e la previsione dei capilista “bloccati” – candidabili in 10 collegi – cioè scelti dai capipartito e non dai cittadini. Si tratta di disposizioni analoghe a quelle della precedente legge “Calderoli”, più nota come “”Porcellum”, dichiarate incostituzionali nel gennaio 2014.
Queste norme, combinate con le modifiche alla Costituzione contenute nel disegno di legge “Boschi” approvato ieri in via definitiva dalla Camera, permetterebbero ad un solo partito – anche minoritario nel Paese - di controllare tutte le istituzioni, comprese quelle di garanzia (Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica, ecc.). Verrebbe così vanificato il delicato sistema di pesi e contrappesi, che in ogni democrazia evoluta salvaguarda sia i diritti delle minoranze, sia i diritti fondamentali dei cittadini, dagli abusi di chi detiene il potere.
Altri banchetti per la raccolta delle firme funzioneranno sabato 16 e domenica 17 aprile, dalle 11 alle 18, nel comprensorio dell’ex OPP di San Giovanni, durante la manifestazione “Horti Tergestini”.
Possono firmare tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali, muniti di un documento di identità valido.
Comitato per il Si nei due referendum abrogativi relativi alla Legge 6 maggio 2015 n.52
comitato a difesa della Costituzione - Trieste
comitato locale di Trieste del Coordinamento Democrazia Costituzionale
Trieste, 15 aprile 2016
invitano all'incontro con il poeta e filosofo bosniaco SENADIN MUSABEGOVIC, venerdì 15 aprile ore 20.00, presso il Caffè San Marco (Via Battisti, 18 - Trieste). Durante l’incontro verranno letti testi, in lingua originale e in italiano, dal volume di poesie “La polvere sui guanti del chirurgo” (Infinito, 2007). Interverranno Gianluca Paciucci dell’Associazione "Tina Modotti" e Pierluigi Sabatti, presidente del Circolo della Stampa. Ingresso libero.
Senadin Musabegović, filosofo e poeta bosniaco, è nato a Sarajevo nel 1970. Durante l'assedio della città ha combattuto nelle file dell’esercito della Bosnia ed Erzegovina, e ha lavorato come giornalista per il BH Press. Dopo la guerra è arrivato aSiena, dove ha terminato gli studi alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel2004, ha presentato la sua tesi di dottorato, "La guerra: ricostruzione del corpo totalitario" presso l'Istituto Europeo di Firenze. Ha cominciato a scrivere poesie, saggi e racconti già durante il conflitto. Da allora ha pubblicato tre libri di poesia: "Colpi del corpo" (1995), "La crescita della Patria" (1999) e "La pala del paradiso" (2004). Nel 1999 ha ricevuto il Premio dell'Associazione degli scrittori della Bosnia Erzegovina per i suoi saggi, così come il premio Planjax per le sue opere poetiche. Attualmente insegna presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Sarajevo, dove tiene corsi di sociologia culturale e teoria dell'arte.
Ha pubblicato articoli e saggi su riviste nazionali, così come su riviste e antologie internazionali. Ha tenuto, come professore ospite, conferenze in università europee (Cambridge, University of Sussex, Inter-UniversityCenter - Dubrovnik, Istituto Universitario Europeo - Firenze) e in università statunitensi (tra cui il Massachusetts Institute of Technology).
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, dichiara:
"E’ partita oggi con migliaia di banchetti in tutt’Italia la raccolta delle firme per i referendum sociali, costituzionali, del lavoro. Questi referendum disegnano una vera e propria alternativa alle politiche liberiste di Renzi, Draghi e Merkel, quelle politiche che stanno distruggendo la democrazia, il welfare, il lavoro e stanno imbarbarendo l'Europa. Rifondazione Comunista sostiene tutti i referendum con il massimo impegno. Sono un’occasione straordinaria perché le donne e gli uomini di questo paese riprendano nelle proprie mani la possibilità di decidere del proprio futuro: dalla scuola al lavoro, dai beni comuni alla Costituzione".
9 aprile 2016
Anche i Comuni hanno ricevuto i moduli per la raccolta delle firme per le due richieste di referendum abrogativi di alcune norme della nuova legge elettorale (il cosiddetto “Italicum”). Il primo quesito referendario chiede di abrogare le norme che prevedono l’elezione dei capilista “bloccati” – senza cioè poter esprimere preferenze - con possibilità di candidare la stessa persona in 10 collegi contemporaneamente. Il secondo quesito chiede invece di abrogare le norme che prevedono abnormi premi di maggioranza sia per la lista che ottenga almeno il 40 per cento dei voti al primo turno, sia per quella che ottenga più voti all’eventuale ballottaggio.
Il Comitato Difesa Costituzione di Trieste ha consegnato i moduli per le richieste di referendum ai sei Comuni della Provincia, i quali li mettono a disposizione dei cittadini nei seguenti luoghi e orari (purtroppo diversi da Comune a Comune. Alleghiamo per comodità la tabella oraria di tutt'e sei i comuni):
In Comune possono firmare soltanto gli elettori di quel Comune. Si firma muniti di un documento di identità valido.
Maggiori informazioni in merito alle richieste di referendum sull’”Italicum” nei siti: comitatodifescostituzionetrieste.blogspot.it www.referendumitalicum.it
Trieste, 11 aprile 2016
E’ partita giovedì 6 aprile, con un buon numero di firme raccolte durante l’assemblea nella sala del CRAL alla Stazione Marittima di Trieste, la campagna per le richieste di due referendum abrogativi delle principali norme contenute nella nuova legge elettorale n. 52/2015 (il cosiddetto “Italicum”).
Il primo quesito referendario chiede di abrogare le norme che prevedono l’elezione dei capilista “bloccati” – senza cioè poter esprimere preferenze - con possibilità di candidare la stessa persona in 10 collegi contemporaneamente.
Il secondo quesito chiede invece di abrogare le norme che prevedono abnormi premi di maggioranza sia per la lista che ottenga almeno il 40 per cento dei voti al primo turno, sia per quella che ottenga più voti all’eventuale ballottaggio.
Si tratta, come ha spiegato il prof. Mauro Barberis durante l’assemblea promossa dal Comitato Difesa Costituzione di Trieste, di bloccare il progetto – portato avanti dal PD e dalla maggioranza che sostiene il Governo Renzi - di trasformare in senso autoritario e plebiscitario la struttura istituzionale dell’Italia, stravolgendone in questo senso anche la Costituzione.
La raccolta delle firme continuerà ai banchetti già programmati per tutti i fine settimana del mese di aprile. I primi funzioneranno sabato 9 aprile in largo Barriera Vecchia, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, ed inoltre domenica 10 aprile in piazza della Borsa, dalle 9.30 alle 12.30.
Possono firmare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali, muniti di un documento di identità.
Comitato a Difesa della Costituzione
c/o ANPI, largo Barriera Vecchia 15 – Trieste
http://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.it/
Comitato locale del Coordinamento Democrazia Costituzionale
http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
UCRAINA - FERRERO (PRC - SINISTRA EUROPEA): "SALUTIAMO MOLTO POSITIVAMENTE LA BOCCIATURA DA PARTE DEL POPOLO OLANDESE DELL'INGRESSO NELL'UNIONE EUROPEA DELL'UCRAINA GOVERNATA DAI NAZISTI/AFFARISTI. SI FACCIA ANCHE IN ITALIA UN REFERENDUM CONSULTIVO SULL'INGRESSO DELL'UCRAINA!"
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, dichiara:
"Rifondazione Comunista saluta molto positivamente il risultato del referendum in cui il popolo olandese ha bocciato l'ingresso nel'Unione Europea dell'Ucraina governata dai nazisti in seguito al golpe di piazza Maidan. In Ucraina vi sono truppe paramilitari che utilizzano i simboli delle SS e queste truppe paramilitari sono pienamente riconosciute dal governo, così come in Ucraina non esiste alcun pluralismo politico al di fuori del regime nazista - affaristico di Poroschenko. Chiediamo che si faccia anche in Italia un referendum consultivo sull'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea! I popoli hanno diritto a dire la loro sulla loro vita e su cosa decide l'Unione Europea!"
7 aprile 2016
Parte il 6 aprile in regione, con un’assemblea nella sala del CRAL alla Stazione Marittima di Trieste, la raccolta delle firme per i referendum contro l’”Italicum”.
Partirà mercoledì 6 aprile, in Friuli Venezia Giulia, la raccolta delle firme per i referendum contro l’”Italicum”, la nuova legge elettorale voluta dalla maggioranza che appoggia il Governo Renzi. La campagna è promossa da un Comitato nazionale presieduto dal giurista prof. Massimo Villone, presidente onorario il prof. Stefano Rodotà. Vi aderiscono numerose personalità e giuristi anche in rappresentanza di molte organizzazioni di diverso orientamento politico.
L’inizio della raccolta, che nei giorni immediatamente successivi prenderà avvio anche in tutta Italia, sarà solennizzato con un’assemblea pubblica con inizio alle ore 17 presso la Stazione Marittima, Molo Bersaglieri - Sala CRAL (accesso sul lato sinistro). Lo hanno annunciato oggi, in una conferenza stampa, due esponenti del Comitato Difesa Costituzione di Trieste, Silvia Di Fonzo e Federico Buttò.
Introdurrà l’assemblea Silvia Di Fonzo, alla quale seguirà l’intervento del prof. Mauro Barberis, giurista dell’Università di Trieste e presidente del Comitato Difesa Costituzione.
Barberis illustrerà i due quesiti referendari: il primo dei quali riguarda i capilista bloccati - eletti cioè senza preferenze - e le candidature plurime degli stessi (il che consente ai capipartito di nominare gran parte della futura Camera dei Deputati). Il secondo riguarda invece l’abnorme premio di maggioranza (pari al 40 per cento dei seggi) ed il ballottaggio senza soglia tra i due partiti più votati: l’insieme di questi meccanismi permetterebbe anche ad un partito con meno del 25 per cento dei voti di controllare la Camera.
“Sono queste le norme più pericolose della nuova legge elettorale – hanno dichiarato gli esponenti del Comitato - entrambe ispirate ad una concezione plebiscitaria del potere, che stravolge i principi della Costituzione, mettendo a rischio anche i fondamentali diritti di libertà dei cittadini”.
“Insieme alle modifiche della Carta Costituzionale - introdotte con il cosiddetto disegno di legge “Boschi” - alla nuova legislazione sul lavoro, a quella sulla scuola, alla “riforma” della RAI e della pubblica amministrazione, anche il cosiddetto “Italicum” porta il segno di una deriva autoritaria, che concentra il potere sul Governo e sul suo leader. E il leader domani potrebbe essere un esponente delle peggiori destre populiste e xenofobe, che già avanzano in molti Paesi europei”.
La raccolta delle firme contro l’”Italicum” (ne serviranno almeno 500 mila entro i primi di luglio) è infatti strettamente legata alla campagna per il NO al referendum confermativo sulle modifiche costituzionali, che si terrà nel prossimo ottobre. Questa campagna vede già la mobilitazione di un ampio schieramento di forze sociali, culturali e politiche. Il Comitato Difesa Costituzione di Trieste è impegnato ovviamente anche su questo fronte. Altre iniziative di informazione seguiranno l’assemblea del 6 aprile, mentre a partire da venerdì 9 aprile, le firme contro l’”Italicum” saranno raccolte anche ai gazebo che il Comitato collocherà nei punti strategici del centro di Trieste.
Iniziative per la raccolta delle firme si terranno naturalmente anche nelle altre Province della Regione.
Come sempre, i cittadini potranno firmare anche presso le segreterie del Comuni di residenza.
Nello spirito della difesa della Costituzione, infine, gli esponenti del Comitato triestino hanno sottolineato l’importanza di votare domenica 17 aprile, nel referendum abrogativo sull’estrazione di petrolio e gas dal mare entro il limite delle 12 miglia dalla costa:
“Indipendentemente dal voto che si esprimerà – hanno concluso – è fondamentale andare a votare, per difendere lo strumento stesso del referendum, l’unico veramente efficace che la Costituzione mette a disposizione dei cittadini per correggere le scelte errate del Governo e del Parlamento. Uno strumento che l’irresponsabile campagna astensionista, condotta da alcuni esponenti delle istituzione e del PD, tra cui Debora Serracchiani, tenta di svilire.”
Comitato a Difesa della Costituzione
c/o ANPI, largo Barriera Vecchia 15 – Trieste
http://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.it/
Comitato locale del Coordinamento Democrazia Costituzionale
http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
Lunedì 4 aprile p.v., alle ore 11, presso la *sede dell’ANPI di Trieste* (l.go Barriera Vecchia 15, I p.) avrà luogo la conferenza stampa dal titolo:
assemblea mercoledì 6 aprile a Trieste promossa dal *Comitato a Difesa della Costituzione di Trieste.
Alcuni esponenti del Comitato illustreranno le finalità e le modalità di svolgimento dell’assemblea che si terrà mercoledì 6 aprile, con inizio alle ore 17, presso la Stazione Marittima, Molo Bersaglieri - Sala CRAL (accesso sul lato sinistro).
L’assemblea segnerà l’avvio in Friuli Venezia Giulia della raccolta delle firme per due referendum abrogativi contro la legge elettorale n. 52/2015 (il cosiddetto “Italicum”).
Relatore all’assemblea sarà il prof. Mauro Barberis, giurista dell’Università di Trieste, che si soffermerà sia sulle finalità dei referendum abrogativi dell’”Italicum”, sia sulla successiva campagna contro le “deforme” costituzionali volute dalla maggioranza che sostiene il Governo Renzi.
Comitato a Difesa della CostituzioneIl Circolo di cultura popolare Stella invita mercoledi'30 marzo alle 20.00 presso la Casa del Popolo »Canciani« a Sottolongera (via Masaccio,24) alla serata culturale dedicata a tutte le donne
a cura del gruppo Orsa minore artigianato vocale con: Adriana Giachetti, Chiara Minca, Daniella Gattorno
Ingresso ad offerta libera (bus 35- 35/)
Društvo ljudske kulture Zvezda vabi v sredo 30 marca ob 20.00 na kulturni večer posvečen ženskam
skupina Orsa minore vokalni obrtniški izdelek sodelujejo : Adriana Giachetti, Chiara Minca, Daniela Gattorno
v ljudskem domu »Canciani« v Podlonjerju (ul.Masaccio, 24) bus 35- 35/
vstop - prostovoljni prispevek
L'Associazione culturale "Tina Modotti"vi invita all'incontro con la scrittrice slovena BARBARA KORUN
BARBARA KORUN è nata nel 1963 a Ljubljana in Slovenia dove tuttora risiede. Laureata in slavistica e letterature comparate, docente di lettere in diversi ginnasi della capitale slovena, è saggista, critica letteraria e teatrale ma soprattutto poeta. Ha pubblicato nel 1999 la raccolta di poesia "Ostrina miline" (La scabrosità della dolcezza), nel 2003 le prose poetiche “Zapiski iz podmizja” (Scritti da sotto il tavolo), nel 2004 la silloge “Razpoke” (Spaccature) e nel 2011 “Pridem takoj” (Vengo subito).È presente in numerose antologie nazionali e internazionali ed è tradotta in ventiquattro lingue.
BARBARA KORUN pesnica, esejistka, kritičarka, rojena leta 1963 v Ljubljani, kjer živi. Po diplomi iz slavistike in primerjalne književnosti je dolgo let poučevala na ljubljanskih gimnazijah.Leta 1999 je izdala pesniško zbirko "Ostrina miline", leta 2003 kratke poetične proze “Zapiski iz podmizja”, leta 2004 zbirko “Razpoke” in leta 2011 “Pridem takoj”. Za prvo in zadnjo zbirko je bila tudi nagrajena. Za zadnjo je prejela celo dve nagradi.
E’ sconcertante e increscioso che una donna delle istituzioni, quale dovrebbe essere la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, inviti gli elettori a non andare a votare al referendum sulle trivelle il prossimo 17 aprile.
Auspicare il fallimento di questa iniziativa referendaria attraverso il non raggiungimento del quorum, significa sabotare l'attuazione dell’art. 75 della Costituzione della Repubblica Italiana che disciplina l'istituto referendario, Costituzione sulla quale la Serracchiani ha giurato. Del resto, che fossero in atto tentativi da parte del Governo di boicottare la riuscita del referendum lo si era capito subito, quando è stata respinta la petizione per un unico Election Day in occasione del primo turno delle elezioni amministrative in primavera. Ciò avrebbe consentito di risparmiare le spese di questa tornata elettorale.
Chi ha l’onore e l’onere di ricoprire una carica nelle istituzioni non puo’ dimenticare il principio costituzionale che stabilisce che la sovranità appartiene al popolo (art. 1) che la esercita anche attraverso l'istituto del referendum.
Dai rappresentanti delle istituzioni ci si aspetterebbe piuttosto una campagna per il NO (sostenuta possibilmente da argomenti razionali), anziché il codardo rifugio nel sostegno all'astensione.
La sovranità delle lobby economiche non è ancora prevista dalla nostra Carta Costituzionale.
Comitato a difesa della Costituzione, Trieste
Pian piano si vuole distruggere tutto in nome del risparmio: diritto al lavoro, alla salute, alla maternita', alla vecchiaia. E come sempre a pagare per prime saranno le donne. Noi vogliamo ricordare le lotte ed il significato del 8 marzo con una serata dedicata a tre compagne del Circolo di Servola: Bianca Furlan, Devana Pizziga e Marghet Mazzoni, tre compagne che tanto hanno fatto per la Casa del Popolo, per il Partito, per il circolo culturale Grbec, per rendere migliore la societa' triestina. Siete tutte/i invitate/i all' iniziativa con: il coro femminile Grbec, Tatjana Malalan e Adriana Giachetti, che si svolgera'
Segue cena per autofinanziamento, su prenotazione tel.3803584580!
Postopoma nameravajo v imenu prihrankov uničiti vse: pravico do dela, zdravstva, materinstva, starosti. In kot vedno bodo prve na vrsti ženske. Mi želimo obuditi spomin na boje in na pomen 8. marca z večerom, ki bo posvečen trem tovarišicam skedenjskega krožka, to pa so Bianca Furlan, Devana Pizziga in Marghet Mazzoni, tri tovarišice, ki so si veliko prizadevale za ljudski dom, stranko, kulturni krožek Grbec, za boljši Trst. Vsi ste vabljene/i na pobudo, ki bo na vrsti
Sodelujejo : ženski pevski zbor Grbec, Tatjana Malalan in Adriana Giachetti.
Sledi večerja za samofinanciranje, rezervacije tel. 3803584580!
Manca ormai solo il voto della Camera ad aprile per l'approvazione di una revisione costituzionale che riduce il Senato a un'assemblea non eletta dai cittadini e sottrae poteri alle Regioni per consegnarli al governo, mentre scompaiono le Province. Potevano essere trovate altre soluzioni, equilibrate, di modifica dell'assetto istituzionale, ascoltando le osservazioni, le proposte, le critiche emerse perfino nel seno della maggioranza. Si è preferito forzare la mano creando un confuso pasticcio istituzionale, non privo di seri pericoli. La revisione sarà oggetto di referendum popolare nel prossimo autunno, ma la conoscenza in proposito è scarsissima. I cittadini, cui secondo Costituzione appartiene la sovranità, non sono mai stati coinvolti nella discussione. Domina la scena la voce del governo che ha voluto e dettato al Parlamento questa deformazione della Costituzione, che viene descritta come passo decisivo per la semplificazione dell'attività legislativa e per il risparmio sui costi della politica: il risparmio è tutto da dimostrare e la semplificazione non ci sarà. Avremo invece la moltiplicazione dei procedimenti legislativi e la proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e nuovo Senato, tra Stato e Regioni. Il risultato è prevedibile: sono ridotte le autonomie locali e regionali, l'iniziativa legislativa passa decisamente dal Parlamento al governo, in contraddizione con il carattere parlamentare della nostra Repubblica, e per di più il governo non sarà più l'espressione di una maggioranza del paese.
Già l'attuale parlamento è stato eletto con una legge elettorale definita Porcellum. Ancora di più in futuro: con la nuova legge elettorale (c.d. Italicum) - risultato di forzature parlamentari e di voti di fiducia - una minoranza, grazie ad un abnorme premio di maggioranza e al ballottaggio, si impadronirà alla Camera di 340 seggi su 630. Ridotto a un'ombra il Senato, il Presidente del consiglio avrà il dominio incontrastato sui deputati in pratica da lui stesso nominati. Gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, Csm) ne usciranno ridimensionati, o peggio subalterni. Se questa revisione costituzionale sarà definitivamente approvata la Repubblica democratica nata dalla Resistenza ne risulterà stravolta in profondità. E' gravissimo che un Parlamento eletto con una legge giudicata incostituzionale dalla Corte abbia sconvolto il patto costituzionale che sorregge la vita politica e sociale del nostro paese. Nel deserto della comunicazione pubblica e con la Rai sempre più nelle mani del governo, chiediamo a tutte le persone di cultura e di scienza di esprimersi in un vasto dibattito pubblico, anzitutto per informare e poi per invitare i cittadini a partecipare in tutte le forme possibili per ottenere i referendum, firmando la richiesta, e per bocciare con il voto nei referendum queste pessime leggi. Sentiamo forte e irrinunciabile il compito di costruire e diffondere conoscenza per giungere al voto con una piena consapevolezza popolare, prima nel referendum sulla Costituzione e poi nei referendum abrogativi sulla legge elettorale. Per ottenere questi referendum sulla Costituzione e sulla legge elettorale occorrono almeno 500.000 firme, per questo dal prossimo aprile vi invitiamo a sostenere pienamente questo impegno.
Facciamo appello a tutte le persone di buona volontà affinché diano il loro contributo creativo a questo essenziale dovere civico.
Il Comitato a Difesa della Costituzione di Trieste esprime piena solidarietà e sostegno al Centro multiculturale italo-sloveno, minacciato di sfratto dalla sede di via Valdirivo 30, su richiesta della proprietaria dell’immobile.
Si tratta infatti di una realtà operante da quasi mezzo secolo in tutte le variegate attività che promuovono il dialogo e la conoscenza reciproca tra le culture, in quelle per la difesa dei diritti umani e sociali, per la pace e la tutela dell’ambiente.
Il Centro ha promosso tra l’altro, già due anni fa, la nascita del Comitato per la Difesa della Costituzione, che oggi è impegnato nella campagna per il NO al referendum del prossimo ottobre sulle modifiche alla Costituzione ed a breve darà inizio alla raccolta delle firme per i referendum abrogativi delle norme più nefaste contenute nella nuova legge elettorale (il cosiddetto “Italicum”).
Siamo cioè alla vigilia di un punto di svolta cruciale, per il futuro della democrazia in Italia.
E’ però anche il momento in cui le garanzie costituzionali di libertà – faticosamente conquistate nei decenni scorsi - sono a rischio, le voci critiche vengono sbeffeggiate e si diffonde una pericolosa acquiescenza verso qualunque cosa facciano o propongano i detentori del potere.
Per queste ragioni è importante difendere le voci ancora indipendenti e non omologate.
Il Comitato Difesa Costituzione ritiene quindi che debba essere garantita al Centro multiculturale italo-sloveno la possibilità di continuare nelle sue attività, svolte a beneficio dell’intera collettività e senza usufruire di alcun finanziamento pubblico.
Il Comitato parteciperà ad ogni iniziativa tesa a trovare una soluzione che consenta la prosecuzione delle attività e delle iniziative, che in via Valdirivo 30 hanno trovato una sede preziosa ed insostituibile.
Trieste, 13 marzo 2016
Comitato per la Difesa della Costituzione
c/o ANPI, largo Barriera Vecchia 15 – Trieste
http://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.it/
Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea federazione di Trieste Stranka Komunistične Prenove – Evropska Levica federacija Trst aderisce ed invita i cittadini a partecipare al
Per i Comunisti la guerra non è mai una soluzione ma sempre un problema che fa crescere terrorismo odio etnico e disastri anche nei paesi che non la subiscono.
L’Associazione Tina Modotti e il Comitato Srebrenica (Trieste) invitano alla presentazione del libro
Interverranno
Tvrtko Klarić, curatore dell’ edizione zagrebese
Gianluca Paciucci, autore della prefazione di Bratska pisma
Verranno letti brani dall’epistolario, in italiano e in b-hr-s
ingresso libero
L'Associazione culturale "Tina Modotti" (Trieste) vi invita SABATO 13 FEBBRAIO ORE 18.00 presso la Casa del popolo in via Ponziana,14 all'incontro
viaggio da Addis Abeba a Città del Capo via terra con mezzi pubblici, minibus, barche, treni e navi, a piedi in bicicletta e motocicletta. Lettura di brevi racconti di viaggio, una linea di suoni e note, una sequenza di immagini; sensi diversi che si incontrano lungo la strada. Testi e foto Gianugo Fabris (contastorie); Ivan Fanucci (disegni e musica); Chiara Minca (voce); Massimo Serli (voce cronista); Gelindo Riccardo (voce uomo friulano); Muna Somu (voce donna swahili). Ingresso libero.
Sul Piccolo del 27 gennaio è apparsa una segnalazione a firma Gabrio Dilissano con l’invito a non cercare una soluzione di sinistra per le amministrative ma a sostenere l’attuale coalizione.
Vorremmo far presente al gentile elettore che è stato lo stesso sindaco a dire che per il prossimo scontro elettorale avrebbe fatto a meno della sinistra. Non che la cosa ci stupisca, visti i sempre più frequenti scivoloni effettuati anche senza bisogno da questa amministrazione, facendoli non ha rispettato punti qualificanti del programma in base al quale la FdS aveva dato il suo sostegno alla elezione del sindaco Cosolini. Citiamo ad esempio: la scelta, discussa in coalizione e osteggiata dalla Federazione della Sinistra, di vendere azioni HERA per fare cassa, l'accettazione sullo smantellamento dei servizi ospedalieri, senza esigere l’immediata apertura dei servizi territoriali sostitutivi (per ora solo promessi), la cessione passata in silenzio di parte dei servizi cimiteriali da ACEGaS ad una ditta privata, la scelta di mantenere, per gli appalti di fornitura servizi, le gare al massimo ribasso (con l’ovvia conseguenza della riduzione sul numero di ore / addetto da pagare dalle ditte e quindi con il peggioramento dei servizi stessi, l'approvazione di un Piano del traffico in palese contrasto con l'opinione dei Consigli circoscrizionali, ormai sviliti nel loro ruolo… , e gli altri esempi potrebbero essere moltissimi.
Molte cose sono state fatte e bene, fino agli ultimi due anni. Poi è iniziata la deriva verso azioni politiche certamente negative. Ma, come vede, non solo a livello nazionale.
Sembra che anche localmente il PD segua il vento romano e regionale, quel vento che parla di diritti da tagliare sul lavoro, con stipendi pubblici bloccati, statuto dei lavoratori distrutto, regalie a vario titolo al padronato, ma anche con risparmi tagliando sulla sanità, spinta sempre più verso la “sussidiarietà” del pubblico a pagamento, la scuola riformata in senso aziendalista, la casa sempre più messa sul mercato con aspetti sociali sempre più marginali… Lei sostiene che nel caso di elezioni amministrative è la discussione su temi locali che deve essere privilegiata: ma pensiamo sia palese a tutti come le ricadute di misure prese a livello nazionale e regionale condizionino pesantemente la vita nei territori che ormai si vedono fortemente limitati sul versante della democrazia partecipativa dalla legge regionale che ha istituito le UTI Ci scusi, signor Dilissano, ma essere di sinistra è possibile, prima di tutto, proprio cambiando le proprie prospettive a seconda delle situazioni e dei tempi, ma mai seguendo l’onda del populismo delle mancette occasionali (come i 500 euro, che nessuno vuole “indirizzare agli extracomunitari”, si tranquillizzi) da dare, che caso, proprio sotto elezioni e neppure promettendo stabilizzazioni lavorative, che avvengono solo se i padroni trovano conveniente lucrare sui contributi da non versare se si bloccano i contratti a tempo determinato, tanto ormai si licenzia liberamente.... Blocco su cui esprime dei dubbi lo stesso organo della confindustria.
Poi se Lei non sa cosa vuol dire neoliberismo, ci capirà, le lezioni di economia sono lunghe e noiose: Le possiamo dire solo studi ciò che ha fatto Renzi da quando è al governo, avrà una bella antologia di politiche neoliberiste: eliminare poteri politici di controllo e togliere diritti ai lavoratori per darli ai padroni, in somma sintesi.
Ci scusi, ma tutto ciò è chiaramente di destra. Come di destra dichiarata sono gli alleati che il premier del PD sta imbarcando in questi giorni per rendere più salda la sua azione di governo. Senza senso quindi, richiamare a far fronte comune contro le destre partiti che si collocano alla sinistra del PD. Qualcuno si è già dimenticato anche del patto del Nazareno?
Noi speriamo che gli elettori, che subiscono gli effetti delle "riforme" del governo Renzi, sappiano capire che è ora di dare un segnale preciso e di dire BASTA. (Questo l'unico slogan che ci siamo permessi di usare!!)
Per la Federazione della Sinistra
Peter BEHRENS
Bruna ZORZINI
nell' ambito della campagna di informazione rivolta alla cittadinanza sul prosieguo delle trattative tra Unione Europea e Stati Uniti per la ratifica del Trattato Transatlantico sul Commercio e gli investimenti organizza il prossimo GIOVEDÌ 21 Gennaio 2016 alle ore 17.30 presso il CIRCOLO DELLA STAMPA di TRIESTE in Corso Italia 13 UN INCONTRO PUBBLICO aperto alla cittadinanza sul tema: “OGM: TUTELE ALIMENTARI ed AGGRESSIONE ALLA SALUTE NON POSSONO CONVIVERE. Come difendersi dai pericoli del TTIP sul versante dell'alimentazione e della nutrizione“.
Parleranno sull' argomento:
Un BANCHETTO INFORMATIVO sarà presente in via delle TORRI MERCOLEDI' 20 GENNAIO a partire dalle ore 10
A tutte e tutti coloro che rifiutano la guerra, gli interventi militari, il commercio delle armi.
Il 16 gennaio 2016 saranno esattamente 25 anni dai primi bombardamenti USA nella prima guerra d'Iraq, con i quali si è dato avvio a quella terza guerra mondiale a pezzi di cui ha parlato Papa Francesco.
Questa guerra giustificata per esportare la democrazia e combattere il terrorismo è invece cresciuta su se stessa trascinando tutto il mondo in un piano inclinato che non pare avere fine. La guerra non è la risposta al terrorismo, che invece alimenta, ma viene generata da sporchi interessi per sporchi affari, dallo scontro sulle fonti energetiche, dai conflitti di potenza, dalla vendita delle armi.
Tutto questo mentre dilagano e si accrescono ingiustizia sociale, miseria, fame, emarginazione e oppressione, neocolonialismo, che fanatismo e terrorismo usano per i loro progetti reazionari.
L'Isis è una creatura dell'Occidente e degli attuali regimi turco e saudita forse sfuggita di mano ai creatori, e dietro la guerra al Califfato dilaga lo scontro tra sunniti e sciti in tutto il Medio Oriente, scontro che se non fermato può davvero portare ad un conflitto di proporzioni devastanti.
Intanto restano irrisolte, anzi si aggravano le due principali ingiustizie del Medio Oriente, la negazione del diritto al popolo palestinese di avere un suo libero stato e l'oppressione e divisione analoga verso il popolo curdo.
Dopo 25 anni di disastri della guerra sarebbe ragionevole dire basta, invece dopo le stragi terroriste di Parigi si vuole portare l'Europa ad una furia bellicista che porterà solo nuovi danni e nuovi lutti.
C'è un legame oramai evidente tra la grande crisi economica e la guerra.
Per questo la guerra ha molte facce e molti fronti, inclusi quelli che stanno portando allo stato d'emergenza e alla restrizione della democrazia in molti paesi.
Spesso la risposta bellica agli attentati ha fini elettorali interni ai paesi. Così si adottano misure autoritarie e liberticide che colpiscono al cuore le democrazie europee, già piegate da anni di politiche di austerità e di controriforme autoritarie. Lo stato di emergenza in Francia non colpisce il terrorismo ma i diritti civili e sociali, e prefigura gli orrori di una Guantanamo europea.
L'Unione Europea che impone politiche di massacro sociale nel nome della riduzione del debito, ora autorizza a superare i vincoli del rigore per le spese di guerra. Un ospedale non si può costruire in deficit, ma un carro armato sì. E, mentre i migranti sono vittime delle “nostre guerre”, la politica di guerra li usa per alimentare lo spirito securitario e xenofobo che colpisce migranti quanto ogni forma di dissenso. In Italia da tempo i governi violano l'articolo 11 della Costituzione e il nostro paese è sempre più coinvolto nella guerra, con la vendita di armi alle monarchie reazionarie del Golfo, con le truppe in Afghanistan, con l’invio di 450 militari italiani in Iraq a difesa di interessi privati, con l'annuncio dell'invio di migliaia di soldati in Libia.
Bisogna dire basta alla guerra e alle politiche di guerra, che stanno trascinando il mondo sul piano inclinato che porta al disastro finale.
BISOGNA FINALMENTE RISPETTARE L'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE, L'ITALIA RIPUDI LA GUERRA E LE POLITICHE NEOCOLONIALI. ESSERE NEUTRALI NELLA GUERRA E CONTRO LA GUERRA È IL SOLO MODO DI AGIRE PER FAR FINIRE LA GUERRA.
VOGLIAMO:
Per adesioni individuali all’appello scrivere a eurostop.it@gmail.com
Trieste contro le guerre
mercoledì 13 gennaio 2016
alle ore 18.00
Casa del Popolo, via Ponziana 14 (I piano)
Interverra' il compagno Peter Behrens, segretario provinciale del partito, sul ruolo del PRC-SE nella situazione attuale.
Seguirà una bicchierata
MERCOLEDI' 6 gennaio 2016 dalle 18.00 in poi presso la Casa del Popolo “Canciani” di via Masaccio,24 (Sottolongera)
PRO:
...segue cena ..e un occasione per farci gli auguri di un BUON 2016 !!!
SREDA, 6. januar 2016 od 18. ure ljudski dom “Canciani” ul. Masaccio, 24 (Podlonjer)
ZA:
...sledi večerja..., to bo tudi priložnost za izmenjavo voščil...SREČNO 2016 !!!
Ieri sul Piccolo è apparsa la notizia di un attacco da parte di una esponente della destra triestina contro la presidente locale dell’ANPI, la staffetta partigiana Stanka Hrovatin. L’attacco era dovuto al fatto che la compagna Hrovatin ha correttamente sostenuto che Trieste venne liberata dai nazifascisti dall’esercito jugoslavo e non da altri. A questo ha portato l’improvvida posizione assunta l’anno scorso dal sindaco Cosolini di “elevare” a giornata storica altra data, legata al passaggio di consegne sulla città ad un altro esercito della coalizione alleata. Ecco a cosa porta e a cosa serve il revisionismo storico, a offendere e infangare chi ha lottato per la libertà e per la sconfitta del male rappresentato dal razzismo, dalla sopraffazione e dalle idee criminali di nazisti e fascisti.
Il segretario provinciale del PRC
Peter Behrens
Care compagne/cari compagni, martedi' 29 dicembre dalle 19.00 presso la Casa del popolo »Canciani« di Sottolongera, via Masaccio 24, si svolgera' la tradizionale bicchierata di fine anno. Partecipate !!!
Drage tovarišice/dragi tovariši, v torek 29. decembra od 19.h vabljeni na tradicionalno tovariško srečanje ob zaključku leta, ki bo v ljudskem domu »Canciani« v Podlonjerju (Ul.Masaccio, 24).
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha costituito il 29 ottobre scorso il Comitato che sosterra’ il No nel referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione, che sono state fortemente volute dal governo Renzi ed imposte al Parlamento come parte essenziale del suo programma politico.
Inoltre, il Coordinamento ha già depositato in Cassazione, il 16 ottobre la richiesta di due referendum abrogativi sulla nuova legge elettorale (l’Italicum) che ripropone amplificandoli gli stessi aspetti di incostituzionalità del porcellum, che la Consulta ha censurato con la sentenza n. 1/2014.
Il Comitato è apartitico e nasce dall’incontro fra le associazioni attive nella società civile sui temi della democrazia, alcuni soggetti politici e sindacali e la migliore cultura giuridica costituzionale italiana, e chiederà l’adesione delle forze politiche e sindacali che vorranno impegnarsi per il no. La presidenza del Comitato è stata assunta dal prof. Alessandro Pace, che sarà coadiuvato da due vicepresidenti in persona di Anna Falcone e Alfiero Grandi.
Con la formale nascita del Comitato per il NO si è aperta una fase estremamente impegnativa della nostra lotta contro la deriva conservatrice e autoritaria che minaccia il Paese. Ancora una volta saremo costretti a scendere in strada per chiedere alle cittadine e ai cittadini italiani di assumersi, con una firma e col voto, la responsabilità connessa con la sovranità riconosciuta a ognuno di noi dal primo articolo della Costituzione repubblicana.
Lidia Menapace – partigiana - “Gli elementi fondanti della Costituzione italiana uscita dalla Resistenza”
Lidia Menapace, portavoce della Convenzione permanente di donne contro le guerre. Partigiana, femminista, co-fondatrice del Manifesto, già senatrice della Repubblica eletta nel 2006. Autrice di numerosi libri, i più recenti dei quali: Un anno al senato – Lucido diario di fine legislatura (2008), A furor di popolo (2012) e Io, partigiana (2014).
Franco Campanella – senatore Lista Tsipras - “I lavori parlamentari e la demolizione sistematica della Carta”
Francesco Campanella, senatore di Altra Europa con Tsipras. Funzionario della Regione siciliana, sindacalista della FP Cgil. Eletto in Sicilia col M5S, espulso perché critico. Eletto nel Comitato Nazionale dell'Altra Europa con Tsipras. Componente della prima commissione Affari Costituzionali del Senato. Ha il sito web www.francescocampanella.org
Mauro Barberis – docente di diritto presso l’ Università degli Studi di Trieste - “Il riformismo compulsivo di Renzi”
Mauro Barberis, ordinario di Filosofia del diritto all'università di Trieste, è autore di una trentina di libri fra cui Libertà (1999), Europa del diritto (2008) e, con Luigi Ferrajoli, Dei diritti e delle garanzie (2013). Tiene blog sui siti del Fatto Quotidiano e di Micromega. Ha firmato il ricorso anti-Italicum presso il Tribunale di Genova.
Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) ovvero il Parternariato Transatlantico su Commercio e Investimenti è un trattato in via di negoziazione tra Stati Uniti e Unione Europea che dovrebbe integrare le due economie per favorirne la crescita nel lungo periodo. In realtà i vantaggi si concentrerebbero nelle mani di pochi poiché l’obiettivo reale è la riduzione delle barriere non tariffarie ovvero di leggi e di regolamenti che oggi esistono per la tutela dei diritti dei cittadini sul piano politico-sociale ed economico.
I negoziati sono svolti senza trasparenza e sotto l’influenzacostante delle lobby economico-finanziare. La governance antidemocratica è confermata dal proposto Regulatory cooperation council (Consiglio per la Cooperazione Regolativa) che dovrebbe armonizzare verso il basso le normative europee, come il principio di precauzione, che è necessario per prevenire il possibile impatto negativo di un’attività o di un prodotto su ambiente e salute.
L’obiettivo principale del TTIP è la mercificazione e la privatizzazione di beni e servizi, la sottrazione ai cittadini dei beni comuni come l’acqua, il territorio, la cultura, il welfare.
I servizi pubblici non sono oggetto dei negoziati, viene affermato, ma negli accordi la definizione di servizio pubblico è confinata solo all’amministrazione della giustizia, all’ordine pubblico e alla regolazione delle rotte aeree internazionali.
Istruzione, sanità, servizio idrico, servizio postale, comunicazioni sarebbero alla mercè delle multinazionali. Gli standard in campo ambientale, alimentare, chimico, biotecnologico, agricolo, cosmetico verrebbero armonizzati in difesa degli interessi delle grandi lobby degli affari. L’armonizzazione avrebbe un pesante impatto occupazionale e sociale, sarebbero ridotti i diritti dei lavoratori, la democrazia contrattuale e limitati gli spazi delle rappresentanze sindacali.
Sebbene la relazione votata dal Parlamento europeo sia contraria all’inclusione dell’ISDS (Investor to State Dispute Settlement: Meccanismo di risoluzione delle controversie fra Stato e investitori) che tutela gli interessi delle imprese, anche le più recenti proposte riguardanti questo arbitrato fra investitori e governi limiterebbero la sovranità degli Stati su leggi e programmi in materia di sanità pubblica, di sostenibilità ambientale, di diritti dei lavoratori. Le Corti di arbitrato sono tribunali privati e semisegreti il cui giudice riceverebbe parcelle proporzionali alle compensazioni miliardarie che le imprese chiederebbero agli Stati per aver limitato la loro capacità di investimento in settori di pubblico interesse.
Il comitato Stop TTIP ha organizzato la conferenza dibattito del 27 novembre prossimoper spiegare le motivazioni della nostra’opposizione al Partenariato Transatlantico di Commercio e Investimenti creato per togliere le barriere non doganali tra gli USA e la UE. Queste barriere sono le normative di protezione che il TTIP vorrebbe eliminare. Gli scambi economici potrebbero crescere contabilmente ma solo nel lungo periodo e con valori banali come illustrato nella tabella pubblicata dal NEF Blog. Il rischio è l’aumento dell’importazione di prodotti di qualità inferiori, il crollo del mercato interno e la riduzione del PIL nella UE.
La segretezza con la quale si sono svolti gli incontri di discussioni non ci permette di sapere i contenuti della discussione fra i negoziatori e i loro esperti di normative. Si dialoga con proposte e revisioni di proposte, mentre poco si sa riguardo alla posizione degli USA. Ci domandiamo: gli Stati membri o i membri del Parlamento Europeo sono autorizzati a leggere le proposte degli USA?
In Germania si sono chiesti come ci si può fidare di “amici” che ci propongono accordi d’investimento e commercio mentre in concomitanza fanno spionaggio industriale e politico non solo nella nostra vita privata ma nelle nostre fabbriche? Lo scopo di questo trattato è pure di neutralizzare la Cina? (Intervista tra Bruce Stokes, Pew Research Center a Peer Steinbrück negli USA ).
Il turismo e l’industria agroalimentare sono voci importantissime della nostra economia. Nel sito del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali troviamo un Elenco dei Prodotti DOP, IGP e STG (aggiornato al 20.10.2015) con 277 voci e la dichiarazione che: L'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall'Unione europea. Un'ulteriore dimostrazione è data dalla grande qualità delle nostre produzioni, ma soprattutto dal forte legame che lega le eccellenze agroalimentari italiane al proprio territorio di origine. Il sistema delle Indicazioni Geografiche dell'Ue, infatti, favorisce il sistema produttivo e l'economia del territorio; tutela l'ambiente, perché il legame indissolubile con il territorio di origine esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità; sostiene la coesione sociale dell'intera comunità. Allo stesso tempo, grazie alla certificazione comunitaria si danno maggiori garanzie ai consumatori con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare più elevato rispetto ad altri prodotti. In sintesi 274 prodotti DOP,IGP,STG e 523 vini DOCG, DOC, IGT”. Da aggiungere le tante specialità italiane locali. Se fosse approvato il TTIP i nostri marchi di eccellenza rischierebbero di non essere più protetti. Gli OGM, pesticidi ecc oggi vietati nella UE potrebbero entrare con un accordo del genere provocando un danno enorme alla nostra economia.
Questo accordo è stato discusso tra i negoziatori europei e statunitensi. Ma noi non sappiamo niente. Potremo saperlo solo quando tutto fosse firmato. Una cambiale in bianco che i nostri figli dovranno pagare.
Nelle relazioni oggi disponibili sul web si capisce che il TTIP è legato al CETA (accordo economico tra la UE e il Canada) il TISA accordo per i servizi (che copre tutto il nostro quotidiano come l’istruzione, la sanità, le comunicazioni, sistemi d’indicazioni geografica ecc) e al ISDS o Risoluzione per le controversie Stato Investitore.
Si sono avuti 11 incontri di negoziazione: Luglio 2013 Washington, Novembre 2013 Bruxelles, Dicembre 2013 Washington, Marzo 2014 Bruxelles, Maggio 2014 Arlington,Virginia, Luglio 2014 Bruxelles, settembre/ottobre Chevy Chase Maryland, Febbraio 2015 Bruxelles, Aprile 2015 New York, Luglio 2015 Bruxelles, Ottobre 2015 Miami.
Nel mese di maggio 2014 a Bruxelles le forze di polizia hanno arrestato 240 persone che manifestavano contro il EBS (European Business Summit = Vertice Europeo per il Commercio) e il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership = Partenariato Transatlantico per il Commercio egli Investimenti) tra cui alcuni membri belgi del Parlamento Europeo.
Nel mese di ottobre 2014 in seguito alle pressioni delle associazioni e dei cittadini sono apparsi documenti declassified (delle sintesi divulgative per i non addetti ai lavori) . Non sappiamo se si è mai menzionato il mercato delle armi delle quali gli Stati Uniti e l’UE sono importanti produttori. Sappiamo quanto diverse sono le visioni sul possesso delle stesse nelle due sponde dell’Atlantico.
Comitato Stop TTIP di Trieste
Jolly del Folk è un duo di corde alla ricerca del suono perduto e propone musica propria e arrangiamenti di musica folk e cantautoriale. Dalla musica gitana e balcanica, a quella popolare argentina, i due Jolly ci mettono cuore e corde vibranti per raccontare le storie, le persone e i sogni di questo e di altri mondi. Il duo abbraccia in modo sentito tematiche a favore dell’uguaglianza.
I Jolly del Folk sono:
Organizza: Circolo ARCI Stella
Quanto sta accadendo alla Cartiera Burgo di San Giovanni di Duino, è purtroppo la conferma delle notizie che da alcuni mesi giravano sia all’interno che all’esterno dello stabilimento.
Nell’esprime la piena e convinta solidarietà nei confronti delle centinaia di lavoratrici e lavoratori, diretti e dell’indotto, il Direttivo del circolo di Rifondazione Comunista Kras-Altipiano “Giuliano Goat “, auspica che le Istituzioni, Regione e Ministero in primis, diano pieno sostegno alle rivendicazioni sindacali atte alla salvaguardia dei posti di lavoro e dell’operatività di questa fabbrica, che da lavoro in particolare a maestranze che provengono principalmente dai comuni di Duino Aurisina e Monfalcone. Questi soggetti pubblici devono pertanto fare il possibile e l’impossibile, affinché la proprietà receda da questa decisione.
In particolare, risulta inspiegabile l’intenzione di ridurre la produzione in una realtà come quella di Duino, dove sono stati fatti ingenti investimenti sia sul personale che sugli impianti e dove soprattutto si stanno producendo dei prodotti di qualità che hanno, come si usa dire, mercato. Contestualmente è ancor meno capibile il voler sottoutilizzare uno stabilimento che si trova in una posizione straordinariamente unica , rispetto ai collegamenti stradali, ferroviari e portuali. Ciò che effettivamente manca è invece capire quali strategie sta seguendo la dirigenza aziendale ed esigere la presentazione di un vero e proprio piano industriale, tanto per lo stabilimento di Duino che per gli altri del gruppo.
Il Direttivo del circolo “Giuliano Goat” sarà sicuramente al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e sosterrà assieme a loro la lotta per la difesa dell’occupazione e per il futuro di questa importante realtà produttiva per il nostro territorio.
Per il direttivo
Elena Legiša
Trieste, 06 novembre 2015
In riferimento all'articolo di Fabio Dorigo (Il Piccolo 4/11/2015) sull’assemblea per la costituzione di una lista di sinistra e democratica, tenutasi nella sede di Rifondazione Comunista lo scorso giovedì 29 ottobre, riteniamo opportuno precisare che l’Altra Europa con Tsipras non è intervenuta e a tutt’oggi non ha dato alcuna adesione.
Per dare voce e rappresentanza, in termini di programma, alle emergenze della città, non riteniamo praticabile la sola risposta partitica, nè pensiamo a programmi fatti a tavolino, che non nascano cioè da una condivisione collettiva delle realtà sociali.
A Trieste, come a Bologna ed in altre realtà dove si andrà a votare il prossimo anno, noi metteremo a disposizione le nostre capacità e risorse per costruire una Coalizione Civica, inclusiva e plurale, solidaristica e democratica, con respiro europeo e perciò ci rivolgeremo direttamente ai cittadini.
Inoltre è per noi ineludibile che le candidature rispondano ai criteri già stabiliti nelle precedenti elezioni europee: no ai politici di lungo corso e no a candidati indagati o condannati per reati comuni.
Infine, rispetto all’affermazione del segretario del PRC: “Nessun paletto è stato posto per ora”, auspichiamo che per Trieste non si verifichi quanto accaduto altrove, dove il candidato è stato scelto senza consultazioni preliminari.
Marino Calcinari
portavoce Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "TSXTSipras"
Geni Sardo
Comitato Nazionale L’Altra Europa con Tsipras
Dal 5 al 26 novembre, al Multicultura Center di via Valdirivo 30 si terrà la nona rassegna cinematografica organizzata dal Circolo Cinematografico Charlie Chaplin sulla tematica delle migrazioni umane. L’iniziativa denominata “Popoli in cammino” si svolgerà, come negli anni passati, in collaborazione con il Centro regionale della F.I.C.C. e con il Comitato Pace, Convivenza e Solidarietà Danilo Dolci e vedrà l’intervento di alcuni rappresentanti delle comunità di migranti e delle associazioni di volontariato, attive sul nostro territorio. Quella che proporremo nelle quattro giornate in programma, riteniamo sia un’iniziativa controcorrente, poiché viviamo in tempi in cui l’immigrazione è vista solo come un problema di sicurezza e di ordine sociale e l’immigrato viene visto solo come un potenziale criminale, un attentatore alla nostra presunta superiorità culturale, un “ladro” dei nostri posti di lavoro e delle nostre case o, quando va bene, un fastidioso “rompiscatole”; ecco allora che risulta “voce fuori dal coro” quella che affronta i fenomeni migratori da una prospettiva diversa di solidarietà, di intercultura, di necessità di un risanamento del divario economico tra i vari Pesi del mondo e di superamento di ogni forma di razzismo. I tempi sono quelli della competizione ad ogni costo ed in tutti i campi (“mors tua, vita mea” dicevano gli antichi Romani) ed ognuno pensa a salvare se stesso, ignorando che i periodi più bui nella storia sono proprio quelli in cui solidarietà, collaborazione ed interscambio non sono più stati considerati quali valori utili allo sviluppo ed al progresso. Per la proiezione inaugurale è stato scelto “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati, che verrà proiettato il giorno 5 novembre alle ore 20.30. Il film, vincitore del Nastro d’Argento 2008 come Miglior Soggetto, resta uno dei pochi esempi italiani in cui giallo, thriller e poliziesco si intrecciano al tema dell’immigrazione e dei pregiudizi: Hassan, lavoratore serio e apprezzato, molto integrato nella piccola comunità veneta in cui vive, viene accusato di aver ucciso la giovane supplente, di cui si era invaghito. Nessuno crede alla sua innocenza, nemmeno il giovane aspirante cronista che conosce bene il tunisino e che, in un primo tempo, non riesce a collocarsi alla giusta distanza dai fatti. Con questa proiezione si vuole anche rendere omaggio al regista, prematuramente scomparso l’anno scorso. Non mancano nella nostra rassegna altri interessanti registi italiani: Vittorio Moroni è l’autore di Le ferie di Licu (giovedì *12 novembre*), che affronta in modo leggero il desiderio conflittuale presente nella maggior parte degli immigrati di integrarsi quanto prima nel Paese d’arrivo, pur senza perdere i contatti con la cultura del Paese di provenienza. Così Licu, ragazzo di ventisette anni, musulmano, immigrato regolare del Bangladesh, che vive e lavora a Roma, tifa la squadra di Totti e si sforza di parlare il migliore italiano possibile, si trova d’un tratto a dover tornare in Patria per celebrare un matrimonio "combinato", usanza tipica e radicata nella cultura e nelle tradizioni del suo paese natale. Gli verranno concesse però solo quattro settimane di ferie (non retribuite) per tornare nel suo paese e sposare una ragazza che non conosce. Ci sposteremo d’ambientazione giovedì 19 novembre: il film “L’ospite inatteso” (2007) di Tom McCarthy ci porta infatti negli Stati Uniti dove il professor Vale vive una monotona esistenza finché, recandosi nella sua seconda abitazione, a New York, la trova abusivamente occupata da una coppia di immigrati clandestini. Invece di cacciarli, decide di ospitarli, lasciandosi contagiare dall’amore per le percussioni, imparando a suonare il djembe e scuotendosi dall’apatia che lo aveva precedentemente pervaso. A concludere il ciclo, il 26 novembre, un altro autore italiano, Gianni Amelio, che con “Così ridevano” (2007), Leone d’Oro alla 55ª Mostra del Cinema di Venezia, ci riporta alla Torino degli anni Sessanta, quella dei cartelli con scritto sopra “Non si affitta ai meridionali”, affrontando il tema dell’immigrazione interna dalle regioni del Mezzogiorno a quelle del Nord. Nel racconto ancora un tentativo di integrazione e di affrancamento dalle condizioni socio-economiche svantaggiate, cui il destino a volte sembra tenerti legato ed ancora un’accusa di omicidio, a turbare gli equilibri faticosamente raggiunti. Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 20.30 e saranno ad ingresso libero e gratuito.
Per ulteriori dettagli, in particolare riguardo gli ospiti chiamati a portare testimonianza, diamo appuntamento al pubblico ed ai giornalisti alla libreria In Der Tat, in via Diaz 22, mercoledì 4 novembre alle ore 18.30.
Info: Marino Bergagna
presid. Circ. Cinem. C. Chaplin
dirig. naz. Fed. It. Circ. Cinema
3481686226
Mara, una giovane maestra, arriva dalla Toscana per una supplenza annuale. La nuova arrivata è bella, solare, attira gli sguardi e le invidie degli uomini. C’è chi la spia quando si fa buio, chi tenta degli approcci maldestri. Mara sceglierà proprio l’uomo che all’inizio le aveva fatto paura, il taciturno meccanico Hassan, lavoratore serio e apprezzato, molto integrato nella piccola comunità. Ma alla vigilia della sua partenza dal paese la ragazza viene trovata morta, il suo cadavere affiora dalle acque del Po. Del suo omicidio viene accusato Hassan. Gli indizi sono tutti contro di lui. Nessuno crede alla sua innocenza, nemmeno il giovane aspirante cronista che conosce bene Hassan e che tempo dopo racconterà la sua storia…
Licu è un ragazzo di ventisette anni, musulmano, immigrato regolare del Bangladesh, che vive a Roma e divide il suo appartamento con altre otto persone. Nonostante i duri orari di lavoro, non si lamenta e vive da "romano", tifando la squadra di Totti e sforzandosi di parlare il migliore italiano possibile. D'un tratto però, si trova a dover tornare in Patria per celebrare un matrimonio "combinato", usanza tipica e radicata nella cultura e nelle tradizioni del suo paese natale. Riceve infatti da sua madre la foto di una ragazza di diciotto anni: si chiama Fancy ed è la sposa che la sua famiglia ha scelto per lui. Licu avrà solo quattro settimane di ferie per tornare nel suo paese e sposare questa ragazza che non conosce.
La monotona esistenza del professor Walter Vale, docente universitario di Economia, viene messa a soqquadro dall'incontro con la senegalese Zainab e il siriano Tarek, una giovane coppia di immigrati clandestini che si è insediata, a sua insaputa, nel suo appartamento di New York. Dopo l'iniziale diffidenza, Walter e Tarek, grazie alla comune passione per la musica, iniziano a passare molto tempo insieme. Quando Tarek verrà arrestato per uno sfortunato equivoco, Walter prenderà a cuore la sua situazione per cercare di evitargli l'espulsione dal paese. Nel frattempo, in città giunge anche la madre del ragazzo, Mouna, che farà rinascere in Walter sentimenti da tempo sopiti...
Nel 1958 il siciliano Giovanni arriva a Torino, dove già si trova il fratello più giovane Pietro. Giovanni ha un progetto ambizioso: lui, analfabeta, vuole che Pietro compia gli studi fino al diploma e diventi maestro, perché possa raggiungere quei traguardi di apprendimento e di cultura che arricchiscono e fanno maturare una persona. Ma intanto anche Giovanni deve in qualche maniera sistemarsi e vivere. Così, faticosamente, si inserisce nel giro degli altri immigrati, soprattutto siciliani, che in quel periodo arrivano numerosi nel capoluogo piemontese. La mattina, Pietro fa finta di andare a scuola, ma non ci va, senza dire niente al fratello. Giovanni intanto fa vari lavori, si fa conoscere, infine passa dall'altra parte e diventa tra coloro che procurano lavoro ai nuovi arrivati. Passano alcuni anni, Pietro affronta l'esame, prende il diploma, dovrebbero essere tutti e due felici. Giovanni intanto si è sposato, vorrebbe mettere a posto le cose. Ma una sera, mentre sono insieme, si allontana per parlare con un uomo. Comincia una lite, Pietro accorre, l'uomo cade a terra ucciso. Pietro viene arrestato e condannato per omicidio... Storia d’emigrazione interna, ambientata nella Torino degli anni Sessanta, quella dei cartelli con scritto sopra “Non si affitta ai meridionali”.
Aderiscono fino ad adesso:
Ordine del giorno:
Ingresso a offerta libera
Il Comitato Direttivo del Circolo P.R.C. Antonio Gramsci
S'alternano, in montaggio parallelo con convergenza finale, due storie, l'una a far da specchio all'altra: l'"apocalittica" o arcaica e la "tedesca" o moderna. In una un giovane (P. Clémenti), disperato divoratore di farfalle, serpenti e carne umana che vaga per i campi desolati di un vulcano (l'Etna) è gettato dalla società in pasto alle belve; nell'altra il malinconico erede (J.-P. Léaud) di una dinastia industriale che non vuole obbedire, ma non sa disobbedire, è divorato dai porci per i quali prova un'attrazione fisica. La prima ha il cupo e chiuso orrore di una saga di tensione epico-lirica; la seconda è in chiave ironico-satirica con cadenze di operetta morale. L'una è consegnata a un violento silenzio, rotto da grida, lamenti, rumori; l'altra s'affida alla parola in un fitto e caustico dialogo, persino in coppie di versi dalle rime baciate. Morale della favola: la società organizzata è un porcile in cui si ripete storicamente la tendenza (necessità) a distruggere i propri figli ribelli o indifferenti che si rifiutano di accettare l'ordine costituito.
A essere messa in scena non è solo la critica sociale a una classe che non è più in grado di controllare e gestire gli effetti deleteri della sua sete di potere e denaro (come surrogati di un’evidente incapacità di vivere il presente per il presente, essendo sempre proiettata in un futuro eternamente passato e in un passato infantilmente presente). Trova “posto” anche uno scavare senza pietà nella decadenza privata, negli incubi e manie personali, nell’orrore intimo di una condizione degradante e asfissiante, da cui paradossalmente, la stessa classe dominante (Julian e Ida in testa) sente di dover uscire o comunque farci i conti. Una borghesia dunque schiava dei suoi angusti e grotteschi limiti, della sua ossessiva ansia di libertà che cozza contro le ataviche paure di chi si appresta alla propria dipartita (e qui tornano in azione i due magnati Klotz e Herdhitze, che preferiscono una fusione dei propri gruppi allo scandalo reciproco), conscia, anche se non siamo più negli anni Trenta e la Germania del boom non è più quella di Hitler, di chi è il suo nemico e di chi la seppellirà nel museo della storia.
Canto sociale, canto politico, canzone di protesta, canzoni di lotta. 4 modi per rappresentare un repertorio che non ha uguali in Europa, assolutamente confrontabile con quello altrettanto ricco e studiato degli Stati Uniti.
Quando è incominciata questa vicenda? In che modo? Quali sono state le persone che nel tempo hanno interpretato quei repertori. Ma prima ancora quali i repertori?
Queste sono alcune delle domande a cui cercherò di rispondere nella parte introduttiva dell’incontro. Poi ascolteremo alcuni esempi e cercheremo di eseguirne qualcuno.
Ma come si esegue quel tipo di canzoni sia individualmente che in coro? E' un tema che affronteremo, seppure molto rapidamente, poiché costituisce uno dei “terreni di confronto” più sensibili tra ricercatori ed esecutori dal dopoguerra ad oggi, a partire dall’America di Woody Guthrie, Pete Seeger e Bob Dylan per arrivare sino a noi e ai nostri giorni.
Per informazioni e iscrizioni al laboratorio: rosa1914rossa@yahoo.it
cell. 334 7037783
cell. 333 3817484
Gualtiero Bertelli è nato a Venezia, nell’isola della Giudecca, il 16 febbraio 1944. Il padre, Enrico, era operaio all’antico Arsenale, la madre, Lidia Gottardo, una casalinga.
Alla fine degli anni Cinquanta percorre la sua stagione del rock e successivamente della canzone d’autore, fondando due gruppi musicali che lo vedranno attivo fino al 1963. In questo periodo, grazie all’amicizia con Luigi Nono, incontra Sergio Liberovici di Cantacronache, occasione che prepara la svolta nella sua attività musicale.
In quegli anni la ricerca demografica e in particolare sul canto storico/politico si coniuga con l’attività di autori, come Fausto Amodei e Ivan della Mea.
Nel 1964, grazie all’incontro con Luisa Ronchini, nasce il Canzoniere Popolare Veneto e con questo si sviluppa la ricerca sulla canzone popolare veneziana e la composizione di nuove canzoni.
Dal 1965 Bertelli prende parte all’attività del Nuovo Canzoniere Italiano, fondato da Gianni Bosio e Roberto Leydi, e entra a far parte del gruppo di nuovi autori quali Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli e altri. Nello stesso anno realizza il disco “Sta bruta guera che no xe finia”.
Nel 1972 fonda il Nuovo Canzoniere Veneto, che sarà attivo fino al 1980.
Nel 1987 Bertelli torna all’attività musicale con la pubblicazione del LP “Barche de carta”.
Nel 2002 Bertelli pubblica il CD live “Quando la luna a mezzogiorno” accompagnato dal pianista Paolo Favorido e da allora riprende in pieno l’attività musicale e teatrale, fondando anche “La Compagnia delle Acque”. È di questi ultimi anni la stretta collaborazione con l’editorialista e scrittore Gian Antonio Stella e con il vice direttore del Gazzettino di Venezia Edoardo Pittalis.
Un enigmatico visitatore (T. Stamp) s'insinua nella famiglia di un industriale milanese (M. Girotti) e ha rapporti erotici con la moglie (S. Mangano), la figlia (A. Wiazemsky), il figlio (A.J. Cruz Soblette), la domestica (L. Betti) e con lo stesso capofamiglia. Quando lo straniero se ne va, tutti sono cambiati, si perdono o si rinnegano, e la famiglia è disgregata. Il teorema è dimostrato: l'incapacità dell'uomo del borghese moderno di percepire, ascoltare, assorbire e vivere il sacro. Soltanto la serva Emilia, di origine contadina, lo scopre e, dopo il "miracolo" della levitazione, farà ritorno alla terra in odore di santità. È un altro film di P.P. Pasolini all'insegna della congiunzione tra Marx e Freud (qui anche di Jung e Marcuse). Originalmente concepito come una tragedia in versi, Teorema fu sviluppato in un romanzo con versi e prosa che si alternano e poi in un film che è uno dei risultati filmici più originali di Pasolini.
La religiosità latente, sotto la vernice blasfema e libertaria, fu colta dalla giuria dell'OCIC (Office Catholique International du Cinema) che alla Mostra di Venezia gli assegnò il suo massimo premio, decisione duramente deplorata dalle gerarchie ecclesiastiche, scandalizzate dall'accostamento di sacro e sesso. Coppa Volpi dell'interpretazione femminile L. Betti. Sequestrato per oscenità. Regista e produttori denunciati e poi assolti.
Teorema conferma in quale misura il cinema per Pasolini sia il “luogo del sacro” (la definizione è di Adelio Ferrero), che si tratti del mito classico (Edipo Re, Medea) o del cristianesimo (Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini). Qui siamo di fronte alla tecnica evangelica della parabola (una narrazione a scopo di comunicazione ideologica) e il film pullula di segni disseminati in quantità: la domestica Emilia riceve dal postino Angelo -che si muove agitando le braccia come ali- l’annuncio dell’arrivo dell’ospite; a lei che rappresenta la semplicità del popolo l’ospite è il primo a concedersi; lei è l’ultima a salutarlo quando parte; nel finale è protagonista di una levitazione -una simbolica assunzione in cielo- ed infine si fa seppellire nella nuda terra; c’è poi l’imprenditore che francescanamente si spoglia dei beni e dei vestiti, e finisce per trasformarsi in un grido nel deserto; senza considerare la ricorrente e già citata simbologia del sole e della luce. Simbologia che spicca in particolare nel passaggio dal grigio, che domina la sequenza di presentazione dei personaggi della famiglia (una sequenza di grande suggestione, senza dialogo, tutta costruita su inquadrature, montaggio e gestualità degli attori, accompagnata dalla musica di Morricone), alla luce portata dall’arrivo dell’ospite.
interviene il sen. Antonino Cuffaro
La serata si concluderà con la proiezione del film "Non mi avete convinto" di Filippo Vendemmiati, lunga intervista ad Ingrao, alternata ad immagini di repertorio e registrazioni inedite.
Come in molte altre città d'Italia, si svolgerà a TRIESTE lunedì 21 settembre alle ore 18:00 il PRESIDIO davanti al Consolato onorario d'Ungheria in via Francesco Parisi 18.
Per richiedere al governo Orban di recedere dai respingimenti dei migranti e da politiche disumane e vessatorie nei loro confronti, di negazione di solidarietà ed accoglienza per quanti fuggono da situazioni di guerra, fame, catastrofi e dittature.
La manifestazione prosegue la marcia delle donne e degli uomini scalzi che l' 11 settembre ha visto sfilare in 74 città italiane - oltre 600 a Trieste - decine di migliaia di persone sulla base di una piattaforma politica che chiede: la realizzazione di corridoi umanitari , di politiche di vera accoglienza, l' apertura delle frontiere ai processi di integrazione nel quadro di una Europa solidale e democratica.
Una petizione verrà consegnata al Console onorario.
Il luogo di ritrovo è la SEDE di DOMIO della Nccdl CGIL, in strada della Rosandra 58, alle ore 17:30. Qui sotto la mappa del ritrovo e del breve percorso.
Dopo la manifestazione antifascista del 23 maggio, contro l'organizzazione di Casa Pound che voleva riportare gli italiani a combattere a cento anni dall'inizio della I guerra mondiale, invitiamo tutti i cittadini che si sentono preoccupati per la crescita e la diffusone delle idee politiche di sopraffazione e di incultura che questo gruppo porta avanti e diffonde. E' incultura infatti propagandare la guerra come "igiene " del mondo, la separazione del "prima gli italiani" lasciando magari morire persone che scappano dalle guerre, dalla miseria e dalla fame, quando in Italia si sprecano tonnellate di cibo ogni giorno.Questi "fascisti del terzo millennio" sono l'esatta riproposizione dei fascisti del millennio passato, nulla di nuovo, di quelli che all'Italia hanno già portato saccheggio morte, distruzione e miseria nel nostro paese. Vogliamo permettere che succeda nuovamente? Vanno fermati con la presenza culturale e di denuncia continua, per questo motivo diamo appuntamento a tutti alla manifestazione di protesta e di informazione sabato 19 settembre nel pomeriggio a Gorizia, in luogo ancora da definire.
Inoltre invitiamo tutti i Cittadini ad esprimere la propria condanna del fascismo, razzista e gruerrafondaio, partecipando anche, oggi dalle 16 alle iniziative per ricordare in Piazza Unità d'Italia a Trieste la comunicazione delle leggi razziali del 18 settembre 1938, perenne infamia del fascismo, di casa Savoia e dell'Italia del tempo.
-Diciamo no al fascismo ed ai suoi esaltatori di oggi, per non finire a morire combattendo domani-
Per la federazione provinciale del PRC-SE
il segretario Peter Behrens
Come PRC-SE aderiamo alla manifestazione promossa dal Coordinamento Libertario regionale FVG e sosteniamo ogni iniziativa utile per fermare la strage del popolo Kurdo attualmente in atto sia da parte dei tagliagola dell'Isis che da parte dell'esercito turco che ne bombarda le postazioni in Siria. Protestiamo contro la presenza di Erdogan a Milano per l'Expo e invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione di solidarietà con la popolazione di Kobane sabato 12 settembre alle ore 16.00 in piazza della Borsa a Trieste.
Il segretario Provinciale
Peter Behrens
Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà.
E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie.
Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze.
Numerosi cammineremo scalzi anche in altre città d’Italia e d’Europa.
Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.
La marcia delle donne e degli uomini scalzi
È arrivato il momento di decidere da che parte stare.
È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa.
Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.
Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi.
Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.
Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra.
Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro.
Ordine del giorno:
La relazione introduttiva sarà svolta dal compagno Peter Behrens, segretario segretario provinciale del partito.
Seguira' dibattito.
A conclusione dell’Assemblea, saranno disponibili le tessere del PRC 2015 per coloro che non avessero gia' provveduto.
La serata si concluderà con una bicchierata.
Il Comitato Direttivo del Circolo P.R.C. Antonio Gramsci
Apertura chioschi dalle 18.00
Franco Belci e Giorgio Rossetti, in due interventi pubblicati dal Piccolo, tornano, con autorevolezza, a perorare la causa di una sinistra unita e plurale oggi, a loro dire, mancante.
Che le persone di sinistra abbiano difficoltà a ritrovarsi nel panorama politico esistente non è cosa di oggi. Già da tempo quello che è stato visto da molti come “il partito della sinistra”, il PD, ha perso questa caratteristica. Con la gestione Renzi poi la cosa è diventata talmente evidente che nessuno, nemmeno il più ben disposto, può nascondersela. Un partito che sceglie di rappresentare le aziende e di garantire il loro profitto piuttosto che la dignità dei lavoratori non può certo definirsi di sinistra e i recenti “provvedimenti sul lavoro” altro non sono stati che attacchi ai diritti conquistati della legge 300 (statuto dei lavoratori).
Ma, ci dicono, se non si permette di licenziare, di cambiare i lavoratori che non vanno bene (troppo garantiti, ormai non adeguati agli strumenti di lavoro ecc.), se non si può sostituirli con altri, più giovani, più sani, più disponibili allora le aziende se ne vanno. Con buona pace del diritto di vivere anche un sereno invecchiamento senza dover combattere continuamente per poter mangiare.
E qui si pone il problema che cercano di analizzare i due personaggi della politica triestina. Come si può caratterizzare oggi una politica di sinistra?
Si è cercata una via in Grecia, ma la scarsa solidarietà dei popoli europei ha lasciato quel paese di fatto solo ad affrontare la buriana. Colpa di chi non ha capito che certe politiche lacrime e sangue oggi le impongono li, ma le stanno praticando di fatto anche in Italia, in Spagna, in Francia e, perché no, anche in Germania, sia governi di destra che governi detti “di sinistra”. Queste politiche si chiamano eliminazione dell’intervento pubblico nei servizi garantiti ai cittadini: riduzione dei servizi sanitari, scolastici, di garanzia sociale del lavoro e pensionistici. Ci fate caso? Tutto quello su cui ha operato con pesanti tagli il governo Renzi, chiamandoli “riforme” e mettendovi davanti il termine “buona”, come quando da bambini ci dicevano, per quello che rifiutavamo, un “mangia che è buono…”.
E noi a subire perché “altrimenti gli investitori scappano”.
Ecco, su questo dovrebbe intervenire una vera sinistra, plurale o singolare poi sarà la necessità a farla essere tale. Gli investitori non possono scappare se le industrie produttive, quelle strategiche, sono in mano pubblica. Un Marchionne, che rappresenta una azienda privata, può dire “o mi lasciate campo libero in FIAT, o vado in Polonia”, se l’azienda fosse stata statale non avrebbe potuto dirlo.
Ma l’aria che spira è contraria a questo tipo di pensiero. Si veda con l’acqua, dove a fronte di un referendum chiarissimo sulla volontà dei cittadini che quel bene fosse pubblico e non commerciale, si è invece andati avanti con la privatizzazione, e le amministrazioni a guida PD si sono distinte per caparbietà nel cedere ai privati fonti di approvvigionamento, reti di distribuzione e gestione del servizio.
Perché per decenni ci hanno detto che privato è efficiente e positivo, pubblico è negativo e dispersivo.
Invece privato è riservato solo a chi può pagare e garantire profitto al “venditore fornitore”, che in nome del profitto è libero di cercare il minor costo del lavoro e delle materie, anche a danno della società (si veda la raccolta dei pomodori con lavoro tutto in nero), mentre pubblico è destinato a tutti, ricchi e poveri, costa solo per la manutenzione, non prevede profitti o, dove ci siano, sono reinvestiti a vantaggio di tutta la società e non solo di pochi e, soprattutto, è legato al proprio territorio e garantisce tutti i lavoratori.
Queste sono le cose che dovrebbe dire una forza di sinistra, rivalutare la positività del lavoro collaborativo e svolto a vantaggio dell’interesse sociale (come recita la costituzione) e denunciare la negatività di un lavoro in cui il profitto, cioè l’arricchimento privato, è l’unico metro di giudizio.
Oggi a sostenere queste tesi sono rimasti solo coloro che si richiamano al comunismo. Rimane il fatto che ogni altra soluzione non blocca il sordido ricatto: meno diritti e garanzie sul lavoro o abbandoniamo la barca al suo destino, perché altri ci lavorano a costi minori.
Non basta cambiare moneta, come propongono alcuni illusionisti della politica, se la società rimane uguale. Scappavano dalla lira dopo le prime fasi delle privatizzazioni, scappano dall’euro se i diritti non vengono massacrati. Quella che si deve cambiare è la visione della società intesa come insieme degli uomini che ne fanno parte. Questo e solo questo fa essere di sinistra. E se ci sarà intesa su questo terreno, saremo lieti di poter collaborare anche con altre forze politiche.
Peter Behrens
Segretario provinciale del Partito della Rifondazione comunista – Sinistra Europea
Atteso che il bilancio del Comune di Trieste giunge con 8 mesi di ritardo,
che questo ritardo non può essere giustificato con la limatura (tra l’altro non di decisione di altri enti, ma interna all’amministrazione) di alcune poste,
che anche volendo dare per valide queste motivazioni nel frattempo avrebbero potuto essere illustrati gli elementi guida che hanno diretto il lavoro per la stesura del bilancio stesso,
che dieci giorni, di cui 4 vanificati da sabati e domeniche non possono essere sufficienti alla valutazione, anche per sommi capi, di un documento così complesso ed articolato,
che questo vale sia per il migliore come per il peggiore dei bilanci possibili
annuncia il proprio rifiuto di votare a scatola chiusa un documento che vincola la città e le attività nella e per la stessa per almeno 36 mesi ed esprime la propria protesta contro un modo di amministrare sia a livello locale che nazionale che fa dell’urgenza un paravento dietro il quale nascondere di fatto la volontà di non voler confrontarsi con nessuno e di chiudere a priori il dialogo con la cittadinanza le sue istanze.
Per questo motivo non esprimeremo alcun tipo di voto su un documento che, di fatto, ci è sconosciuto, inconoscibile e che si presenta blindato ed inemendabile.
Chioschi enogastronomici con cibi tipici friulani, vini locali e del Collio, spazio birreria.
Ogni sera dalle 18.30 discuteremo con vari ospiti sulla Costituzione, sul lavoro nel cantiere e la legalità, sulla sanità, sulla scuola, sulla sinistra in Italia e in Europa...
La Federazione della Sinistra esprime profonda preoccupazione per le manifestazioni di Forza Nuova e Casa Pound che stanno avvenendo a Muggia, come in altre località d’Italia. Sono i segnali di un non scomparso senso comune fascista e razzista della nostra società.
La crisi che ci attanaglia non è colpa dei migranti e dei richiedenti asilo. La crisi deriva dall’ingordigia di profitto di capitalisti italianissimi, e dei loro compari di tutto il mondo, che vogliono tagliare paghe e lavoratori, per ottenere maggiori profitti dai pochi che rimangono, sempre più precari e minacciati, sui luoghi di lavoro.
Migranti e richiedenti asilo sono l'altra faccia della stessa medaglia, persone scacciate da guerre e crisi economiche causate dalle devastanti politiche internazionali dell’Italia e della NATO.
La destra, per nascondere questa realtà, scarica sui più deboli ed indifesi tutte le colpe, ed ha buon gioco a strumentalizzare un sentire popolare fatto di delusioni e paure, che non ragiona, ma guarda solo il diverso colore della pelle o sente parole che non comprende.
È un chiaro segnale di imbarbarimento delle coscienze, che a chi ha fame si propongono solo botte e rifiuti.
Vogliamo ricordare che il rifiuto e l'odio portano solo ad altro rifiuto ed alimentano altro odio; ricordiamo inoltre che non gestire con senso di umanità questi flussi, peraltro inarrestabili, li lascia in mano alla mafia ed al crimine organizzato.
La politica "securitaria" che questa gente vorrebbe (dispiegamento di polizia, esercito, invasioni all’estero...), costa molto più di una politica di accoglienza e di aiuto nei luoghi in cui il problema si crea.
Auspichiamo che le forze veramente democratiche del paese sappiano rispondere adeguatamente al razzismo non più strisciante e sempre più invadente.
A questa gente rispondiamo con le parole di Vittorio Arrigoni: RESTIAMO UMANI
PRC federazione provinciale di Trieste
il segretario prov. Peter Behrens
PCdI federazione provinciale di Trieste
ilvice segretario prov. Paolo Iacchia
Il 21 luglio 2004 Marianna di Domenico, lavoratrice interinale di Pasta Zara, perdeva la vita nel corso del suo turno di lavoro, schiacciata da una pressa. Marianna lavorava come interinale per un'agenzia che non la legava direttamente alla fabbrica e che non le garantiva la tutela di un contratto nazionale e di una futura collocazione a tempo indeterminato su quel posto di lavoro. La condizione di Marianna, così come quella di buona parte dei nuovi lavoratori in Italia si basa su leggi inique, che deregolamentano gli accordi ed i contratti e che rendono stabile e perpetua la condizione di precarietà e incertezza. Il Partito della Rifondazione Comunista , rimarcando il perdurare di un sistema ingiusto che non tiene conto delle difficoltà sociali, collettive e personali delle lavoratrici e dei lavoratori che vedono quotidianamente ignorati e cancellati i diritti faticosamente acquisiti, manifesta viva preoccupazione ed indignazione per il degrado istituzionale e politico anche di questo Governo che non è in grado di dare una risposta seria e costruttiva a coloro che rappresentano la forza indispensabile per il suo esistere, i lavoratori.
Martedi' 21 luglio, alle ore 10.30, saremo presenti in via Delle Saline 2, ai cancelli del pastificio Zara di Muggia, per ricordare Marianna Di Domenico, operaia interinale, morta sul lavoro a 26 anni una mattina di undici anni fa.
Il Partito della Rifondazione Comunista rinnova i sensi del piu' profondo cordoglio alla famiglia e mantiene fermo il proprio impegno per cancellare quelle inique condizioni di lavoro anche a causa delle quali Marianna è morta.
Invitiamo tutti i partecipanti a portare un fiore e/o una poesia a suo ricordo.
Per il PRC- SE
segretario provinciale Peter Behrens
Siamo qui ancora con te oggi, Marianna,
affinchè il lavoro diventi speranza e non condanna in
questo posto di lavoro, di vita e di morte,
che nessun lavoratore rischi la tua sorte.
Siamo con te, con i tuoi cari e compagni, testimoni
di una società che delinea i destini del domani,
e in questa strada impervia ti ha perduta,
ma nel cuore dei lavoratori non resterai muta.
Ti sentiamo tra noi, per la tua dignità non espressa.
I diritti per il lavoro e la sicurezza non sia soppressa.
Sei rimasta un simbolo di donna operaia del lavoro,
che rappresenta un valore e un’armonia del mondo intero,
che accomuna lavoro, umanità, vita, speranza, amore e
che oggi ti ricordiamo con una poesia e un simbolico fiore.
Trieste, 21 luglio 2004 – 2015
Claudio Sibelia
circolo PRC-SE Gramsci (Ponziana)
Ha avuto ragione Alexis Tsipras: “la democrazia batte la paura”.
Il voto di oggi ha spezzato l’assedio cui la Grecia era stata sottoposta da settimane di minacce, disinformazione e terrorismo psicologico da parte delle élite europee e dei mercati finanziari attraverso i mass media del continente.
La vittoria del No ha rotto l’embargo della democrazia ed ha dimostrato che in Europa i singoli popoli – e tutti assieme a maggiore ragione – possono spuntarla contro chi vuole imporre e praticare le politiche dell’austerità. Si rompe l’embargo che vuole affamare il popolo.
Sono le politiche praticate dagli organi dirigenti della Ue le grandi sconfitte. Sappiamo che già prima ne era chiaro il fallimento, eppure non è bastato a toglierle di torno. Il pronunciamento di economisti, di premi Nobel, di storici e finanche del Congresso Usa avevano dimostrato che il re era nudo. Ma esso continuava a restare sul trono e a comandare.
C’era bisogno di qualche cosa di più. Di un nuovo fatto democratico che respingesse esplicitamente le politiche dell’austerità dimostrando che nella coscienza di un popolo si era fatta strada un’alternativa.
Nel caso greco è quella proposta dal governo eletto a gennaio e che oggi trova un’altra importantissima legittimazione diretta.
Questa rafforza l’azione del governo greco al tavolo della trattativa che la Merkel ha voluto sospendere in attesa del risultato referendario nella speranza di creare panico e finendo invece per legittimarlo in anticipo. Con una sonora sconfitta della scelta di Renzi di appiattirsi sulle posizioni della cancelliera, contro gli stessi interessi del nostro paese.
È difficile pensare comunque che le cose ripartano semplicemente da dove erano state lasciate. C’è bisogno di un accordo sull’immediato che permetta lo sblocco degli aiuti mancanti.
È necessario – questa è la lezione che ci viene da Atene – che l’Europa nel suo complesso proceda a una ristrutturazione e a una riduzione del debito greco in primo luogo e di tutti quelli che sono cresciuti in altri paesi per colpa delle politiche di austerità.
La proposta di una Conferenza sul debito in Europa, avanzata da Syriza, torna quindi di grande attualità. È la strada per risolvere veramente il problema del debito e permettere alle economie europee di ripartire su nuove basi e con nuovi modelli di sviluppo civile e economico. È la strada per sconfigger le politiche neoliberiste che schiacciano il benessere delle persone sugli interessi della finanza.
Per questo la vittoria del No è una vittoria di tutti i popoli d’Europa.
Dopo questo voto gli oligarchi europei che hanno condotto la trattativa in modo irresponsabile devono andare a casa.
Un voto europeista democratico per portare avanti il sogno di Ventotene, di un’Europa politicamente unita su basi federali, solidale, aperta sul Mediterraneo, accogliente con i migranti, fattore di pace a livello mondiale.
L'altra Europa con Tsipras - Comitato nazionale
QUESTA NON E’ UNA BUONA SCUOLA, non è fondata sulla formazione e sulla crescita di tutte le alunne e gli alunni: è una scuola di competizione tra istituti in cui i valutatori seguono i criteri di un’azienda. Vogliamo essere valutati da personale qualificato all’interno di un sistema scolastico finalizzato alla crescita completa di tutte le alunne e di tutti gli alunni.
Martedì 7 luglio verrà approvato il DdL Buona Scuola che, di fatto, trasforma la nostra scuola in un' azienda, con a capo un Dirigente Scolastico unico arbitro delle sorti della scuola: decide il Piano dell'Offerta Formativa, valuta gli insegnati, li chiama nella sua scuola o li allontana. La Buona Scuola di Renzi mira a creare un clima di competizione tra istituto ed istituto alla ricerca di finanziamenti e "clienti", fra docente e docente, rendendo impraticabile un metodo collegiale di responsabilità condivise, e a considerare la competitività un valore anche fra studenti a scapito della formazione e della crescita culturale e civile di tutte le alunne e gli alunni.
Per protestare contro questa riforma distruttiva alle ore 18 del 7 luglio, in Via delle Torri, alcuni aderenti al Comitato LIP a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica, effettueranno un volantinaggio volto ad informare l'opinione pubblica su quanto accade e sui danni che il Ddl causa alla Scuola Statale.
Sulla vicenda della Grecia in Italia vi è una enorme disinformazione e giornali e telegiornali italiani raccontano un mucchio di menzogne. La storiella più diffusa è che i greci hanno fatto un mucchio di debiti e non vogliono pagarli, anzi chiedono agli altri paesi europei di continuare a prestargli i soldi senza poi restituirli. Secondo questa storia la Merkel che è molto buona e li vuole aiutare ma loro sono truffaldini e mattacchioni e invece di cogliere le generose offerte dell’Unione Europea si mettono a fare casino e indicono un referendum che rischia di portare la Grecia fuori dall’Europa.
Questa storiella è falsa e i fatti sono i seguenti:
La discussione tra il governo greco e l’Unione Europea non riguarda le cifre del bilancio – su questo non ci sono differenze - ma chi le deve pagare: i greci ricchi o quelli poveri? Gli speculatori e le banche o il popolo greco?
I padroni del vapore non vogliono che voi: il popolo italiano, francese, irlandese, spagnolo, portoghese, popoli che hanno beccato stangate su stangate, possiate anche solo pensare che è possibile fare in un altro modo. Non vogliono che voi abbiate un esempio che dice che per uscire dalla crisi invece che fare i sacrifici bisogna far pagare i ricchi e gli speculatori. Il governo greco viene perseguitato perché può essere un esempio per voi, può dimostrare che cambiare strada, che uscire dall’austerità, non solo è necessario ma è possibile.
I governi tedeschi, quelli che si ergono a giudici implacabili contro la Grecia e che cercano di destabilizzarla per impedire il referendum popolare, sono specialisti nel non pagare i loro debiti. Lo hanno già fatto tre volte nel corso dell’ultimo secolo. La prima volta dopo la prima guerra mondiale, la seconda nel 1953 e la terza nel 1990 dopo la riunificazione. Vediamo brevemente.
Nel 1923 l’iperinflazione portò alla totale perdita di valore della moneta tedesca, al default e all’interruzione del pagamento del Debito che il governo tedesco stava pagando per le riparazioni di guerra. Il piano statunitense (Daves) che impose nel 1924 una nuova moneta, previde che i tedeschi avrebbero potuto onorare i loro debiti emettendo un prestito obbligazionario da collocare sul mercato della finanza mondiale per una somma totale di 800 milioni di marchi oro. Si trattò a tutti gli effetti di un enorme prestito internazionale dato ai tedeschi per permettergli di pagare il debito.
Nel 1928 avvenne però anche una ricontrattazione del debito, con la riduzione delle quote da pagare e un enorme allungamento dei tempi di restituzione a 60 anni! (Piano Young)
Nel 1933. Dopo aver vinto le elezioni, i nazisti smisero di pagare i debiti e le riparazioni dovute. Negli anni successivi cominciarono ad invadere i loro vicini, non dimenticando mai, appena arrivati, di svuotare le casseforti degli altri.
Nel 1953, dopo la seconda guerra mondiale, la Germania ha nuovamente battuto cassa per non pagare il suo debito. Il 27 febbraio 1953, la conferenza di Londra, ha infatti deciso l’annullamento di circa i due terzi del debito tedesco (62,6%). Il debito di prima della guerra è stato ridotto da 22,6 a 7,5 miliardi di marchi e il debito del dopoguerra è stato ridotto da 16,2 a 7 miliardi di marchi. Oltre al taglio del debito la Germania ottenne anche un forte dilazionamento: oltre 30 anni di tempo per pagare la quota di debito rimanente. L’accordo è stato firmato dalla repubblica federale tedesca con 22 paesi, tra cui la Grecia.
La conferenza di Londra aveva però messo una clausola: La parte di debito relativo ai danni provocati dalla guerra veniva posticipato ad un ipotetico periodo futuro nel caso in cui si fosse verificata la riunificazione della Germania.
Nel 1990, quando vi è stata la riunificazione, la Germania non tenuto in alcun conto i suoi impegni presi nella conferenza di Londra del 1953 riguardo alle riparazioni di guerra. Il Cancelliere di allora, Helmut Kohl, si è rifiutato di applicare l’accordo di Londra del 1953 sui debiti esterni della Germania là dove veniva previsto che le le riparazioni destinate a rimborsare i disastri causati durante la seconda guerra mondiale dovevano essere versati alla riunificazione. Qualche acconto è stato versato ma si tratta di somme minime. La Germania non ha regolato i suoi conti dopo il 1990, ad eccezione delle indennità versate ai lavoratori forzati. I soldi prelevati con la forza nei paesi occupati durante la seconda guerra mondiale e i danni legati all’occupazione non sono stati rimborsati a nessuno. Tantomeno alla Grecia.
Da notare che i nazisti, al tempo dell’occupazione militare, hanno imposto alla Grecia il pagamento dei costi della loro occupazione. Insomma non solo hanno distrutto e ucciso, ma hanno letteralmente saccheggiato il paese... Tenuto conto dell’inflazione dopo il 1945, la Germania ha un enorme debito con la Grecia che è stato calcolato in 162 miliardi di euro. Non proprio noccioline….
Questi sono i governanti tedeschi, che si ergono ad autorità morale contro il popolo greco e il suo governo. Governano una nazione che è stata rimessa in piedi dal Piano Marshall dopo che aveva scatenato una guerra, distrutto il continente e fatto decine di milioni di morti. Una nazione, un governo e un popolo che non hanno mai pagato i propri debiti e che proprio grazie a questo e agli aiuti sono potuti ridiventare una potenza mondiale. E’ bene ricordarglielo mentre stanno cercando di assassinare il popolo greco per la seconda volta.
Paolo Ferrero
Grecia: stanno cercando di distruggere tutti e tutte noi. È il momento di alzare la nostra voce contro i ricatti delle oligarchie europee. Domenica prossima il popolo greco potrà decidere di rifiutare il ricatto dell'austerità votando per la dignità, con la speranza di un'altra Europa. E' un momento storico, che impone a ciascuno in Europa di schierarsi.
Diciamo NO all'austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette. Diciamo NO alla povertà e ai privilegi. Diciamo NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali. Diciamo NO alla paura e alla distruzione della democrazia. Diciamo insieme SÌ alla dignità, alla sovranità, alla democrazia e alla solidarietà con il popolo greco.
Questa non è una questione tra la Grecia e l'Europa. Riguarda due visioni contrapposte di Europa: la nostra Europa solidale e democratica, costruita dal basso e senza confini. E la loro versione che nega la giustizia sociale, la democrazia, la protezione dei più deboli, la tassazione dei ricchi.
Basta! È troppo! Un'altra Europa è possibile ed è davvero necessaria. Costruiamo un forte OXI, un chiaro NO europeo.
Domenica sarà un giorno decisivo per l'Europa. Per noi, popolo europeo. Per i nostri sogni, per le nostre speranze. Difendiamo insieme la dignità, i diritti, la democrazia.
Venerdì 3 luglio alle ore 20:30 a Trieste davanti alla Chiesa greco-orientale (in Riva 3 novembre n. 7 ,angolo via S. Nicolò)
Il Comitato per la Legge d'Iniziativa Popolare per una buona scuola della Repubblica ( LIP ) lo aveva preannunciato al caffè libreria san Marco e la conferma è arrivata. L'emendamento Blažina, passato al Senato con la fiducia al DdL Renzi sulla "cattiva scuola" e prossimo a passare alla Camera, toccherà profondamente la formazione musicale nell'ambito del Friuli Venezia Giulia e il PD sarà corresponsabile di aver affossato la Legge di tutela della Minoranza slovena, nella parte che dovrebbe soddisfare il diritto costituzionale allo studio musicale nella madrelingua.
Dopo l'approvazione faticosa della Legge 38 nel 2001 con Fulvio Camerini e Milos Budin, questo diritto doveva trovare cittadinanza nel sistema pubblico di formazione presso il Conservatorio Tartini di Trieste.
D'ora in poi questo sarà possibile solo negli Istituti privati della Minoranza, il Komel di Gorizia e la Glasbena matica di Trieste, attraverso uno storno dei fondi previsti all'articolo 15 della Legge 38.
L'articolo 2 comma 4 della Legge Renzi riguardante il Friuli Venezia Giulia recita infatti: "In relazione a quanto disposto dalla lettera c del comma 3 ( potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali ... mediante il coinvolgimento degli istituti pubblici e privati ) le scuole con lingua di insegnamento slovena o bilingue della regione Friuli Venezia Giulia possono sottoscrivere, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, apposite convenzioni coi centri musicali di lingua slovena di cui all'articolo 15 comma 2 della legge 23 febbraio 2001 n. 38."
La Legge di tutela della Minoranza slovena in Italia è l'unica Legge dello Stato che riguardi in specifico il Conservatorio Tartini di Trieste. L'articolo 15, dedicato all'Istruzione musicale e finanziato con 1049 milioni di lire all'anno, recita al primo comma: "Con decreto del Ministro dell'Universita' e della ricerca ... e' istituita, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la sezione autonoma con lingua di insegnamento slovena del conservatorio di musica Giuseppe Tartini di Trieste. Con il medesimo decreto sono stabiliti i relativi organici del personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario ... ".
Mentre il comma 2 aggiunge: "Con ordinanza del Ministero dell'universita' ... saranno fissate le modalita' di funzionamento e le materie della sezione autonoma di cui al comma 1, nonche' le modalita' di reclutamento del personale docente, amministrativo e tecnico. Ai fini del reclutamento del personale docente il servizio prestato nei centri musicali di lingua slovena "Glasbena matica" e "Emil Komel" e' considerato alla stregua del servizio prestato in conservatori o istituti di musica pareggiati. ...".
Ebbene, a quattordici anni di distanza il Miur non ha emesso il decreto nè l'ordinanza citati e la Sezione slovena del Tartini è rimasta sulla carta. Con la perdita accertata di sette milioni e mezzo di euro e un numero imprecisato di cattedre, studenti e personale ATA. Non a caso, questa legge non è citata nello Statuto di Autonomia del Conservatorio. A suo tempo, due pronunciamenti del Consiglio docenti espressero contrarietà verso la norma. Le modalità di reclutamento del personale costituirono l'argomento principale della levata di scudi, ma non l'unico. Si percepì infatti un muro di gomma politico, sottotraccia, negli anni di maggior forza della destra che si esprimeva, negli Enti locali, in modo apertamente nazionalista.
A fronte di una situazione negli anni più volte denunciata, dal Comitato intitolato all'italo sloveno Danilo Dolci - laureato honoris causa a Bologna in pedagogia - dalla Cgil e da altre Associazioni, l'emendamento Blažina suona come un "de profundis" a quanto la Legge aveva predisposto saggiamente: la condivisione della formazione musicale fra Comunità autoctone italiana e slovena in Friuli Venezia Giulia. Si priva così la popolazione regionale e la città di Trieste di un'opportunità culturale; e il Conservatorio Tartini di un atout da spendere internazionalmente. Perpetuando la separazione esistente fra i sistemi scolastici italiano e sloveno, in contraddizione con l'impegno assunto dalla presidente della Regione Serracchiani, d'introdurre lo studio della lingua slovena nella Scuola italiana. Come previsto da altre leggi.
L'accesso ai fondi stanziati per la mai realizzata Sezione slovena al Tartini per agevolare lo studio musicale in lingua slovena nelle Scuole private, rende pressochè impossibile realizzare la Sezione autonoma al Conservatorio.
A un quarto di secolo dalla caduta del Muro di Berlino, l'integrazione fra le Comunità linguistiche attraverso l'universalità del linguaggio musicale, avrebbe dovuto ispirare la realizzazione della Sezione in lingua slovena non solo al Tartini, ma anche all'interno del Liceo musicale di recente istituito.
Il popolo greco subisce un pesante ricatto da parte dei poteri economico-finanziari europei. Domenica la Grecia sarà teatro di un referendum decisivo per le sorti del paese e per l’espressione democratica dei cittadini.
Nell’ambito della giornata di manifestazioni e cortei nelle città di tutta Europa a sostegno del popolo greco,
(in Riva 3 novembre n. 7 ,angolo via S. Nicolò), si terrà una manifestazione di solidarietà al popolo greco.
La follia del capitalismo si mostra nella vicenda Greca in maniera chiarissima. La Grecia viene lasciata sola, con mancanza di farmaci (le ditte produttrici hanno già detto che se non li pagano non glieli vendono), con mancanza di cibo (già oggi molti bambini greci hanno cibo insufficiente per una vita dignitosa) con difficoltà e povertà diffusa.
Il solo fatto che non possa essere pagato un prestito di un miliardo di euro (con una esposizione complessiva sui 40 miliardi) crea il panico nelle borse e, come titolano i giornali, in un solo giorno ne vengono "bruciati" 300 di miliardi.
Sarebbe bastato regalarne un decimo alla Grecia e il resto si sarebbe "salvato", ma non si vuole, probabilmente perché c'è chi ritiene che la Grecia debba diventare il primo paese senza guida politica e "senza stato del popolo", governato solo dalle scelte dei mercati, quindi per i "liberisti" il primo paese libero dalla bestia statale. Che questo comporti essere governati dalle scelte di BCE, FMI e altri organismi non elettivi, senza controllo alcuno, che decidono secondo logiche non umane ma solo finanziarie sembra essere cosa che non interessa a nessuno.
Il referendum greco è una lotta impari per salvare il diritto dei popoli a gestire il proprio futuro secondo umanità e secondo un diritto che non sia solo ferrea legge economica, ma anche solidarietà, comprensione, cultura. Vogliamo capirlo o ci mettiamo anche noi tra quelli che gridano allo scandalo del debito non saldato perché per farlo bisogna non dar da mangiare al popolo?
Ma poi, passato l'esperimento greco, dove si farà il prossimo passo?
Il PRC-SE inoltre invita i cittadini a partecipare anche a Trieste alla manifestazione di solidarietà con il popolo greco che si svolgerà venerdi' 3 luglio.
Per federazione provinciale del PRC-SE
il segretario Peter Behrens
Il Partito della rifondazione comunista invita all' incontro sul tema «Il revisionismo storico, una necessità di oggi per distruggere le conquiste di ieri” con la compagna Lidia Menapace (Portavoce della Convenzione permanente di donne contro le guerre, autrice di numerosi libri. Giovanissima prese parte alla Resistenza come staffetta partigiana. Nelle elezioni politiche del 2006 viene eletta al Senato nelle liste del PRC.)
Introduce la compagna Erika Innendorfer.
Stranka komunistične prenove vabi na srečanje na temo « Zgodovinski revizionizem, zakaj se čuti potebo da se odvzemajo včerajšnje dosežene pravice« s tovarišico Lidio Menapace (Lidia je predstavnica stalne komisije Ženske proti vojni, avtorica številnih knjig, partizanska kurirka, leta 2006 senatorka, izvoljena na listi SKP.)
Uvod:tovarišica Erika Innendorfer.
Il 1° luglio 2015 alle ore 18.30 presso la sede dell’Associazione culturale “Tina Modotti”, sita in via Ponziana n° 14 (Trieste), si terrà un incontro di studio sulla figura di ANGELO VIVANTE (1869 – 1915), intellettuale socialista triestino che esattamente il 1° luglio di un secolo fa si tolse la vita.
Figlio di un’importante famiglia della borghesia ebraica triestina, Angelo Vivante si avvicinò e poi aderì al Partito Socialista, probabilmente nel 1903. In seguito divenuto direttore de “Il Lavoratore” (1907 – 1909), si segnalò per una militanza integerrima e critica, animata da profonde convinzioni pacifiste e dal sogno concreto dell’amicizia tra i popoli italiani e slavi, nella specifica situazione del capoluogo giuliano. Nel 1912 scrisse il suo capolavoro “Irredentismo adriatico” che suscitò aspre reazioni nella classe politica e nell'opinione pubblica nazionalista. Lo scoppio della Prima guerra mondiale, cui Vivante si oppose fermamente, peggiorerà le sue condizioni di salute e contribuirà a spingerlo al suicidio.
A rievocarne le vicende saranno Anna Millo, docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Bari, e Fulvio Pappucia, già insegnante nel campo dell’educazione per gli adulti. Invierà una comunicazione scritta la storica Marina Rossi. Modererà l’incontro Gianluca Paciucci.
Ingresso libero.
Gianluca Paciucci, Associazione "Tina Modotti"
Con la mascalzonata del voto di fiducia Renzi ha imbavagliato il parlamento e cercato do mettere di fronte al fatto compiuto un movimento ampio e composito cresciuto di giorno in giorno anche in FVG in modo proporzionale all’arroganza del Governo, all’ignobile ricatto cui sono stati sottoposti i precari, usati come “scudo umano” per portare a compimento un attacco senza precedenti alla suola pubblica.
Con questa controriforma la scuola sarà sottratta ai suoi protagonisti reali (docenti, studenti e genitori) per essere messa nelle mani di una sola persona, il dirigente scolastico, e assoggettata alle logiche aziendalistiche.
Non sarà più luogo di formazione di cittadini e cittadine liberi ed uguali, di garanzia del diritto allo studio per tutti, ma luogo che enfatizzerà le differenze di territorio, di condizione economica e di classe sociale.
Questo voto di fiducia è una chiara violazione della democrazia e della Costituzione.
E’ una sfida a un movimento che saprà trarre un motivo in più per organizzarsi, per raccogliere forze e consensi, per prepararsi alla lunga battaglia per la cancellazione di questa riforma con tutti gli strumenti che la Costituzione ci dà e che il movimento democraticamente sceglierà.
Per CPR di Rifondazione Comunista del FVG
il segretario regionale Roberto Antonaz
Piero Purini voce narrante e sax
Paolo Venier voce
Aljoša Starc – Čada pianoforte, fisarmonica, clarinetto
Olivia Scarpa fagotto
Uno spettacolo storico in cui si raccontano queste vicende poco note, accompagnate dalle canzoni di protesta e di rivolta che i soldati di tutte le nazioni coinvolte intonarono come atto di dissenso contro il conflitto.
Un doveroso omaggio a chi soffrì e morì in quell'immenso mattatoio che fu la grande guerra.
Piero Purini pripovedovalec – saks
Paolo Venier glas
Aljoša Starc – Čada klavir-harmonika-klarin
Olivia Scarpa fagot
Zgodovinska predstava v kateri teče pripoved o manj znanih doživetij tistih, ki so se skušali izogniti vojni, s kuliso protestnih in uporniških pesmi, ki so jih vojaki vseh narodnosti intonirali kot dejanje oporečništva proti konfliktu
Dolžni poklon tistim, ki so trpeli in umrli v tisti ogromni klavnici, ki je bila velika vojna
NEL CORSO DELLA FESTA ROSSA
presso la Casa del Popolo “G.Canciani” di Sottolongera via Masaccio, 24 - autobus 35 e 35/
V OKVIRU RDEČEGA PRAZNIKA
Ljudski dom „Giorgio Canciani“ v Podlonjerju ul. Masaccio, 24 bus 35 in 35/
Il consigliere comunale della Federazione della Sinistra, Iztok Furlanič, il segretario provinciale del Partito della Rifondazione comunista Peter Behrens e il vicesegretario del Partito Comunista d’Italia Paolo Iacchia, nell’esprimere la propria solidarietà e fiducia nei confronti del compagno Marino Andolina, si aspettano che il lavoro dei magistrati dimostri la totale insussistenza delle accuse contro di lui. Rimane inalterata la stima nei confronti di un compagno che ha sempre speso se stesso ed i propri beni per l’attività di medico, senza ottenere mai benefici personali di carattere economico.
Anche per quanto riguarda la candidatura proposta per la prossima tornata elettorale del comune di Muggia si esprime la certezza che la magistratura saprà sbarazzare il campo da accuse infamanti quanto, a nostro avviso, immotivate. Non esiste, al momento, alcun motivo per modificare la decisione assunta dai due partiti, sperando che il tempo (un anno) sia sufficiente, pur nelle lungaggini giudiziarie, a far chiarezza e quindi a permettere al compagno di partecipare alla competizione elettorale in piena libertà.
I due partiti rimarcano che, se la ricerca fosse pubblica e non privata, quindi posta sotto controllo universitario e non sotto controllo di multinazionali interessate più ai profitti che al benessere dei cittadini, tutto questo non sarebbe successo, in quanto protocolli, verifiche ecc. sarebbero state tutte controllate e verificabili.
Si nota, tra l’altro, come sul tema vari tribunali, sia giudiziari che amministrativi, si siano nel tempo espressi con sentenze anche estremamente diverse, impedendo o imponendo la somministrazione delle infusioni anche agli stessi pazienti, creando così certamente la base per un eventuale errore (una persona bloccata da un tribunale, ma autorizzata da un altro, è iniettabile o no?). Se si aggiunge che nel tempo si sono incrociate anche decisioni diverse e contrastanti da parte dei ministeri incaricati si capisce come il tutto sia molto nebbioso nelle sue varie articolazioni.
Aggiungiamo che il dottor Andolina non ha mai parlato di cura capace di risolvere stati di malattia grave, ma di palliativi compassionevoli, capaci di ridurre, in alcuni casi, stati di grave sofferenza e di migliorare la qualità della vita delle persone malate.
Gli aderenti al Coordinamento LIP (a sostegno della legge di iniziativa popolare per una buona scuola della Repubblica) si sono trovati ancora una volta, il 20 giugno, per tentare di salvare la scuola dal disegno di legge di Renzi.
All'interno della manifestazione di Bioest hanno acceso tanti piccole luci nella speranza che illuminino quei parlamentari che si accingono a votare il ddl o, ancor peggio, un maxiemendamento che bypassi gli altri emendamenti e su cui è annunciata la fiducia.
Un governo che avanza a colpi di machete chiamati fiducia non è esempio di democrazia.
Il ddl di Renzi riporta indietro la scuola di vent'anni, con una spolverata di tecnologia fittizia la fa apparire luccicante, con una manciata di euro finge di finanziare in maniera epocale la scuola. Dice anche che con le sue 100.701 assunzioni porrà fine al precariato e migliorerà la scuola attingendo dai nuovi assunti risorse umane per un organico funzionale.
I numeri non sono manipolabili: l'anno scorso ci sono state 143.652 nomine di supplenza annuali cui si aggiungono 20.000 pensionamenti da reintegrare. Nel suo delirio Renzi pensa di saper moltiplicare i pani e i pesci e di riuscire con questi numeri a mantenere le promesse fatte.
È un governo bugiardo.
Il Comitato chiede ai Parlamentari: FERMATEVI, non votate, chiedete lo stralcio per l'immissione in ruolo dei precari e consentite una serena e ragionata discussione sulla riforma della scuola.
21 giugno 2015 - Comitato LIP di Trieste
Si svolgerà a Monfalcone ( Gorizia) sabato 20 giugno dalle ore 10 alle ore 13 presso la SALA CONFERENZE dell' AZIENDA PORTO in via delle TERME ROMANE il CONVEGNO:
L' iniziativa è stata organizzata dal Circolo del Manifesto di Trieste "Raffaele Dovenna" e dal circolo SEL di Monfalcone.
Presenta Marino Calcinari, la relazione introduttiva sarà svolta da Giovanni Iacono.
Tra i relatori: l' ing. Paolo Maschio, presidente AS Porto di Monfalcone; l' ing. Giuseppe Sgroi, responsabile laboratorio Energia Forum BETA di SEL; l' ing. Cristiano Gillardi, Energy manager; Luigi D'Auria, coordinatore SEL di Monfalcone ; Renato Kneipp segretario FILT CGIL di Trieste, Mitter Mandolini, Presidente Articolo 17 Porto di Monfalcone, dott.ssa Alda Sancin,Associazione NO SMOG, Trieste, dott.Lino Santoro, APCS, Trieste.
Le conclusione saranno svolte dall' on. SERENA PELLEGRINO , capogruppo SEL Commissione Ambiente e Lavori Pubblici.
Coordina Roberta Russi.
Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea federazione di Trieste Stranka Komunistične Prenove – Evropska Levica federacija Trst aderisce ed invita i cittadini a partecipare alla manifestazione Antifascista e antimilitarista di sabato 23 maggio con ritrovo alle ore 15.00 presso il piazzale della stazione ferroviaria a Gorizia.
il segretario provinciale
Peter Behrens
Il Comitato Politico Regionale di Rifondazione Comunista, riunito a Udine il 19 maggio, aderisce alla Manifestazione antifascista ed antimilitarista indetta a Gorizia sabato 23 maggio. Rifondazione Comunista ha contribuito attivamente alla realizzazione della Manifestazione non soltanto per contrastare l'adunata provocatoria di Casa Pound, dei fascisti del terzo millennio come si autodefiniscono, indetta per lo stesso giorno, ma per riaffermare i valori della pace e della convivenza in una terra di confine che ha pagato duramente per le ideologie nazionaliste e la violenza delle guerre che hanno devastato il suo territorio. Noi saremo a Gorizia, assieme alle delegazioni slovene ed austriache che hanno dato la loro adesione, per ribadire che non c' è nulla da festeggiare nell' anniversario della "grande guerra", voluta dalle classi dirigenti dell' epoca e che hanno causato milioni di vittime tra uomini e donne che la guerra non la volevano. Rivolgiamo perciò un invito alla partecipazione più ampia possibile alla Manifestazione che partirà sabato alle ore 15 dal Piazzale della Stazione di Gorizia, una Manifestazione che vogliamo di massa, pacifica e con al centro lo slogan " mai più guerre tra popoli fratelli che devono convivere e collaborarare al benessere comune" come è stato per secoli e dovrà essere in futuro.
Per il CPR di Rifondazione Comunista
il segretario regionale
Roberto Antonaz
Saranno presenti l'autrice ed il blogger Marco Barone.
Prisotna bosta avtorica in bloger Marco Barone.
Nella settimana in cui la Camera approverà a testa china il DDL 2994 (chiamato "Buona Scuola"), imposto dal Governo, che avrà l'effetto di trasformare ORGANI COSTITUZIONALI quali la Scuola, in aziende con a capo un manager sceriffo nonostante la contrarietà dimostrata dai lavoratori della scuola, dagli studenti, dai genitori e da molte persone non coinvolte direttamente nella scuola ma che vedono il pericolo di un imbarbarimento dell'istruzione, dimostrata dall'enorme adesione allo sciopero e alle manifestazioni del 5 maggio.
Torniamo a far sentire la nostra voce a difesa della Scuola, bene comune, Organo Costituzionale.
Il 19 maggio alle ore 19, in Piazza Unità d'Italia, daremo origine ad un FLASH MOB: con tanti ombrelli colorati nel tentativo di proteggere la Nostra Scuola ci toglieremo i bavagli e leggeremo gli articoli della proposta di "Legge di iniziativa popolare per una Buona Scuola per la Repubblica", che ottempera al dettato costituzionale contrariamente a quanto fa la "Buona Scuola" di Renzi.
Comitato Di Trieste della LIP (a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica)
A quattro anni dai referendum sull' acqua , cosa resta di quella grande mobilitazione di massa che aveva riaperto nel nostro paese la speranza di fare marcia indietro sulla svendita delle ex municipalizzate, ed anzi di rilanciare una lotta piu' vasta, di riappropriazione collettiva e di ripubblicizzazione dei servizi pubblici?
A Trieste, negli ultimi giorni d'aprile s'è consumata una rottura, forse irreversibile nella compagine di centrosinistra che governa la città: la decisione, assunta dal PD e dal sindaco Cosolini di abbassare la maggioranza pubblica assoluta, detenuta dal Comune, delle azioni di ACEGAS - l'ex municipalizzata che fa parte dl gruppo HERA, ha posto una pesante ipoteca sulla possibilità di fare marcia indietro rispetto ad un processo di svendita del servizio pubblico , su cui invece molti avevano scommesso anche qui a Trieste, all'indomani del voto referendario.
Mentre infatti a Napoli ed in altri comuni maggioranze di centrosinistra investivano sull'obiettivo di realizzare aziende speciali, sotto controllo pubblico, per adeguare la propria linea di gestione amministrativa all'esito referendario, qui a Trieste, inopinatamente, s'è deciso di procedere in senso opposto, fino alla conclusione di dismettere per intero il controllo pubblico dell' Acegas e con cio' compromettendo il futuro degli altri servizi di pubblica utilità e della qualità della loro erogazione.
E' possibile percorrere ancora una strada diversa?
Per rispondere a questa domanda l'Associazione Politica per la Costituente della Sinistra ha organizzato per mercoledì 20 maggio a Trieste presso la sala conferenze di via Tarabochia 3 nella sede della Federazione triestina del Partito della Rifondazione Comunista una assemblea cittadina cui interverranno in qualità di relatori, ad ognuno dei quali è stato assegnato un tema specifico da trattare per approfondire l' argomento in oggetto:
“Dare fuoco a una biblioteca non è solo un crimine culturale…è una teomachia. Le persone che incendiano le biblioteche…quelle sono persone i cui nomi dovrebbero scomparire dalla lingua” (Đevad Karahasan)
Sarajevolution è un viaggio nella realtà culturale della Sarajevo di oggi. Accompagnati da Avdo, tassista, ci muoviamo fra le strade di Sarajevo per carpirne lo spirito, i ritmi e andare oltre l’immagine da cartolina che offre al visitatore occasionale. Per riflettere sulle complessità che emergono, Sarajevolution offre uno sguardo da una prospettiva nuova esplorando luoghi vivaci della città che ne compongono il vasto panorama culturale. La cultura che trova spazio nelle biblioteche, nei musei, nei teatri - ma anche quella cultura che si cela nel modo di intendere la vita quotidiana, che usa l’umorismo, la risata, come strumento di conoscenza di sé. La conoscenza, l’amore per l’altro, sono stati obiettivi scientemente colpiti durante la guerra, e la Vijećnica - la Biblioteca Nazionale e Universitaria della Bosnia Erzegovina distrutta nel '92 dalle forze militari serbe che assediavano Sarajevo, ne rappresenta l’esempio più illustre. È questo splendido palazzo, svuotato delle sue storie, lasciato per 20 anni distrutto e vuoto, il centro del nostro viaggio: un luogo dove memoria e presente si intrecciano indissolubilmente. Intorno ad esso ruotano le storie di molti degli intervistati, persone che oggi, con il loro lavoro e la loro passione rendono viva la città e ricuciono i fili della sua storia. Gli attori che registrano audiolibri per i ciechi, il restauratore di libri, lo scrittore che non riusciva a scrivere della biblioteca data alle fiamme… Ogni volto, ogni parola, ogni luogo ci raccontano qualcosa di questa città. Qualcosa che esula dal dramma del passato e che non manca di interrogarci sul nostro rapporto con essa.
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La delibera consiliare sulla cessione delle azioni di HERA ha creato una spaccatura tra i componenti della maggioranza che potrebbe col tempo diventare insanabile. La Federazione della Sinistra ha votato NO assieme a due consiglieri di SEL, ma era evidente che anche alcuni consiglieri del PD hanno votato a favore solo per disciplina di partito. Quindi se si fosse votato seguendo solo le proprie convinzioni la delibera non sarebbe passata.
L'eventualità di una uscita della Federazione della Sinistra dalla maggioranza è sembrata concreta quando è stato proposto dal PD un sub-emendamento all'emendamento “10” della consigliera Rosolen. Con questa modifica si sarebbe data mano libera al sindaco nella vendita futura di azioni HERA, ma anche svuotato di competenze il consiglio comunale in sede di discussione del piano delle opere. Di fronte ad un altro passo verso la trasformazione del sindaco in “podestà” io avrei comunicato durante la seduta che la Federazione avrebbe “riconsiderato la sua appartenenza alla maggioranza”. Per fortuna la Rosolen ha ritirato la sua mozione per evitare il suo travisamento con il sub-emendamento. E' penoso constatare che il buon senso talvolta deve venire dalla destra estrema.
Io considero Roberto Cosolini il miglior sindaco che ho conosciuto in più di vent'anni di esperienza politica (ci vuole poco), ma ci sono forzature iperliberiste che un uomo di sinistra non può sopportare.
Marino Andolina
capogruppo della Federazione della Sinistra
in Consiglio Comunale
Anno XVI numero 6 del 1/5/2015
Il primo maggio non si lavora, salvo per cose assolutamente necessarie. È ovvio che infermieri, medici ecc. DEVONO essere in servizio. Quello che invece non deve essere disponibile è il lavoro delle migliaia di persone destinate a servizi non essenziali, come l’EXPO di Milano.
Andare oggi o domani in quel baraccone non fa, per il visitatore, nessuna differenza, mentre per chi vi lavora è un insulto obbligarlo a lavorare anche in questa giornata dedicata al ricordo delle lotte e delle conquiste sociali.
O è forse proprio perché si devono colpire queste conquiste che anche questa giornata deve essere colpita?
Ricordare che ci fu chi si conquistò con scioperi, sangue, scontri di piazza le otto ore di lavoro, il riposo dei sabati e delle domeniche, la fine del lavoro infantile, le ferie, il diritto alla malattia …può essere pericoloso. Ebbene, sapere che esiste ancora un giorno dedicato a questo ricordo, al diritto di trovarsi assieme, tutti, senza stare a guardare a che categoria si appartiene, sapere che c’è un giorno che mette insieme tutti i lavoratori, questo da fastidio ai padroni. Metti mai che i lavoratori si mettano in testa delle idee e comincino poi a pretendere di avere nuovamente dei contratti veri, delle paghe corrette, dei diritti da far valere…
Meglio, come disse Renzi, obbligarli a lavorare (lui parlava degli orchestrali della Scala, ma avrebbe potuto ben dire un tanto di tutti noi, colpito uno, colpiti tutti…).
Non dovete mai disturbare il manovratore, mai interferire con chi decide, e il padrone è quello che decide, tutti zitti e tutti buoni. È lui che vi paga (mica il vostro lavoro che lui rapina, deh, che pensate…), non vorrete mica essere sovversivi, i diritti sono per chi fa profitti, mica per chi lavora…
Sono passati 70 anni da quei giorni di riscatto. I giorni in cui un popolo, finalmente attivo e operoso trovò il coraggio di uscire dagli atrii muscosi e dai fori cadenti di Manzoniana memoria e, invece di aspettare che fossero gli altri a liberarlo, decise di partecipare, soffrendo, lottando, RESISTENDO, guadagnandosi il rispetto dei “liberatori”, che videro nelle masse italiane (non certo nella infingarda dinastia reale) un possibile riscatto per il paese.
E vennero le ulteriori vittorie, quella referendaria sul sistema statale e quella per la costituzione.
Una costituzione che non poté fare a meno di tenere in alto conto le esigenze di chi aveva salvato l’onore del paese (non certo della “patria”). Operai, contadini, lavoratori e cittadini videro, per la prima volta sancite alcune basi fondamentali: diritto al lavoro, alla salute, alla paga giusta, alle ferie, all’istruzione… poi ci vollero anni perché queste parole divenissero fatti concreti, ma le basi c’erano ed erano state guadagnate da quella lotta di liberazione che aveva messo sullo stesso piano la cacciata dei nazisti stranieri, dei loro complici politici italiani e della dinastia che aveva imposto Mussolini al potere per 20 anni.
I padroni temevano quelle masse organizzate e che avevano un partito di riferimento che difendeva i loro interessi…
Poi altri anni, gli anni ’80: pian piano sgretolati i diritti acquisiti, ridotte le paghe (ricordate gli assalti alla scala mobile?), progressivamente rese “compatibili” le richieste sindacali (compatibili con che? Ma con il profitto dei padroni, ovviamente), rese “valutabili” le esigenze di salute e di istruzione (ma valutabili con che? Sempre con i profitti dei padroni, non serve dirlo). Il lavoro, sempre più parcellizzato, sempre più a partita IVA, sempre più flessibile e precario, perché “offriva più opportunità” (a chi? Ma ovviamente a chi doveva fare profitti…).
Alla fine il più tragico suicidio, quello di un grande partito operaio che aveva perso il piacere di difendere i lavoratori, che non riusciva a trovarsi in un mondo che cambiava così rapidamente. E fu la Bolognina.
Ma torniamo a 70 anni fa: per distruggere quelle conquiste ci sono voluti quasi 30 anni di duro attacco padronale. Ma quelle giornate ci ricordano anche che se il popolo si trova unito contro i profittatori può riprendere in mano i propri destini e ottenere molto, perché ha costruito tutto. I partigiani, in Italia, in Jugoslavia, in Russia, in Francia ci hanno liberato non solo della presenza di partiti autoritari, diretti da persone autonominate e criminali, ma hanno dato al popolo coscienza della propria forza…
Cera un volta un sistema politico in cui i lavoratori non contavano, i sindacati prestavano solo servizio di mediazione senza mai protestare, garantendo al massimo che ci fosse la paga;
c’era una volta un sistema che aveva pensato bene di abbassare le paghe dei dipendenti pubblici del 25%;
c’era una volta un sistema che dava pieni poteri al governo ed ai suoi rappresentanti locali, senza tener conto di parlamento e consigli elettivi;
c’era una volta un sistema in cui “qui si lavora non si fa mica politica…”;
c’era una volta ed è pian pianino tornato ad esistere:
le leggi le decide il governo, al massimo le fa passare con la fiducia, ma il parlamento non le discute mai
i comuni sono diventati ostaggio del sindaco, e con le nuove leggi saranno ancora più “proprietà” nelle sue mani,
i sindacati sono messi in un angolo e si limitano a fare i gestori di servizi (CAF, Patronato e poco o niente altro)
le paghe dei dipendenti pubblici sono ferme da 6 anni, con una perdita di circa il 25% di valore…
C’era una volta il fascismo, e ci stiamo di fatto rientrando…
Sia a livello statale che a livello regionale negli ultimi mesi si discute di tagliare i conti delle società partecipate. Si tratta di società alle quali sono stati assegnati i servizi precedentemente erogati dagli enti pubblici (trasporti, energia, gestione della nettezza urbana, manutenzione delle strade e chi più ne ha più ne metta) nel falso mito del “privato è meglio”. Quindi, si diceva, se gestiamo questi servizi come società per azioni la concorrenza porterà a migliorarli, abbattendone i costi.
Ma la realtà dei fatti ha dimostrato che questa era una idea completamente sbagliata. I servizi sono peggiorati, il loro costo è aumentato, in compenso la maggior parte delle s.p.a. create è in deficit e oggi, se questo deficit venisse inserito nel debito pubblico tutti i rapporti economici del paese impazzirebbero.
Quello che invece è aumentato è il numero dei consiglieri d’amministrazione (di nomina per la maggior parte politica) e di dirigenti (per la maggior parte assunti senza concorso pubblico). Il tutto, ovviamente con aumento dei costi.
Questo mentre i lavoratori, dipendenti non pubblici (pur svolgendo “pubbliche funzioni”) sono gestiti “privatisticamente” (quindi senza concorso a loro volta) con stipendi di “categoria” e tutele oggi ridotta dal jobs act, hanno paghe basse rispetto alle analoghe precedenti, sempre che non siano dipendenti di ditte o cooperative in subappalto. Il tutto mentre vigono coperture pubbliche per i costi.
Ad esempio l’asporto rifiuti, il trasporto urbano ecc. vengono pagati da comune e provincia con contributi fissati. C’è utile solo se la spa spende meno di quanto viene erogato (quindi se taglia stipendi o servizio o aumenta i costi per il cittadino), e parte di questo “utile” diventa dividendo quindi magari finisce anche a delle banche (leggi HERA in cui gli azionisti “non pubblici” stanno per avere anche la maggioranza delle azioni).
Noi comunisti proponiamo una cosa controcorrente: eliminare queste SpA e tornare alla gestione diretta e pubblica dei servizi. Per esempio a Trieste tornare alla vecchia cara ACEGAT, con dipendenti pubblici, assunti con contratto pubblico dopo concorso, con dirigenti pubblici, senza consigli d’amministrazione. Tanto, se sono comuni e provincie a pagare, sia tutto diretto e controllato da chi paga, senza costosissimi intermediari, soprattutto visti i risultati economicamente deprimenti che ci propinano.
Si potrebbe cominciare, tanto per rispettare il voto democratico dei cittadini, con la immediata ripubblicizzazione dell’intero ciclo dell’acqua, su cui un referendum ha espresso una chiara e precisa volontà di pubblico e un rifiuto del privato.
Con un voto in consiglio comunale il 20 aprile è passata la possibilità di non avere più la maggioranza pubblica su Hera. D’accordo, la cosa era assieme a molti altri comuni, ma oggi è possibile scendere fino al 38% (cioè il 62% ai privati) su tutti i servizi erogati dalla ex municipalizzata. Significa che gli utili (fatti con gli appalti dei comuni) andranno in gran parte ai privati, che tra comune e gestore delle pulizie e dell’acqua, gas e luce, ci sarà ancora più distanza, che accordi potranno essere disdettati “perché non avete seguito la via giusta” ecc. Meno padroni a casa nostra e del nostro, veduti gli ori di casa poi, egregio signor Sindaco, cosa venderemo per avere i servizi che dobbiamo comunque pagare? Ce lo spiega, a noi della “sinistra ideologica”, lei che è della parte liberista? O nessuno le ha spiegato che chi vende gli ori poi vende solo se stesso?
Con la legge regionale sulle autonomie locali si fa un ulteriore passo verso la cancellazione della democrazia.
I comuni piccoli DEVONO sparire accorpandosi con altri più grossi, ci si dice per razionalizzare e ridurre i costi (quindi, tra l’altro, anche i dipendenti). Ma anche questi comuni maggiori poi devono riunirsi in Unioni in cui sono i soli sindaci a rappresentare il comune e che decidono su quasi tutto, togliendo anche i pochi poteri ai consigli eletti dai cittadini. Che la costituzione affidi ai comuni particolari compiti di gestone territoriale, che essi si siano creati anche sulla base di affinità tra le popolazioni ed i territori, non conta nulla. Decenni di esperienze, di rapporti storici, di attività vengono stravolti per decisione dall’alto, tra l’altro presa senza consultare effettivamente “la base” su cui si opera.
Accorpare uffici non significa razionalizzare, perché ognuno conosce casa propria, ma non necessariamente conosce quella degli altri e non sempre basarsi solo sulle leggi funziona. Ad esempio, cosa ne sa l’ufficio tecnico del comune di Trieste dei problemi territoriali di quello di Sgonico? Probabilmente nulla, quindi tutta una serie di problematiche non verrebbero analizzate, con rischio di disastri ambientali e sociali non valutabili.
Tra l’altro una regione come la nostra, caratterizzata da presenze linguistiche diverse e con vari livelli di tutela garantita ha anche altri parametri di giudizio. Dove oggi si possono presentare, ad esempio, testi in lingua slovena e si deve ricevere risposta nella medesima lingua, sarà possibile un domani? Funzionari regionali hanno già detto che ciò non può essere garantito, demandando comunque allo statuto delle Unioni tra comuni, statuto che può comunque essere sempre cambiato, e quindi i diritti diventano “variabili” e legati alla maggioranza vincente neppure nel singolo comune, ma nella “Unione”. Unione dui cui Trieste è un esempio tipico. Tutti i comuni della provincia sarebbero “Uniti”, rappresentati dai soli sindaci, ma con voto “pesato”, cioè legato al numero di abitanti del comune, con il risultato che il sindaco di Trieste pesa per 15 voti, tutti gli altri assieme per 11… Vi sembra un gioco scorretto? Forse non avete torto, ma pensate, se a Trieste vince la destra e la volta dopo la sinistra … cosa succede degli altri.
Quindi una legge che distrugge le comunità e va contro gli interessi dei cittadini, una legge da abrogare quanto prima possibile.
L’ultima pubblicazione di Paolo Ferrero, segretario del Partito della Rifondazione Comunista, offre una lettura alternativa a quella che è la vulgata corrente che tutti i partiti che formano il governo e la stessa comunità europea ci propinano a rete unificate: la spesa pubblica italiana è così alta e fuori controllo che ha causato un enorme buco nelle finanze italiane da far cadere lo stato nel baratro del debito. Un debito enorme, che negli anni è aumentato a dismisura, arrivando a toccare circa il 132 per cento del PIL (secondo dati della Commissione Europea alla fine del 2015 il debito pubblico italiano si assesterà intorno al 133 per cento del PIL), con interessi annui di 80 miliardi di euro. Cifre spaventose. Il governo italiano, per cercare di far fronte al debito, ha tagliato progressivamente la spesa pubblica, con gravissime ricadute sulla scuola, il sistema di assistenza pubblica, sanitaria e sociale. Ad ogni finanziaria, i tagli alla scuola, sanità e sistema sociale aumentano, come spesso aumenta l’IVA (tra le più alte d’Europa). Tutte queste manovre, scrive Ferrero, vengono giustificate nella narrativa dominante dando la colpa ai cittadini: l’Italia è stato per anni un paese che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, supportato anche da politici che non hanno saputo porre un freno a questo carnevale e anzi, ci hanno mangiato sopra. Questa è la narrativa che non solo ci viene proposta a reti unificate, ma è diventata anche cavallo di battaglia dei diversi attori della politica italiana: da Mario Monti, chiamato a sanare nel 2011 la drammatica condizione economica in cui versava l’Italia, a Grillo che non fa altro che urlare contro i politici tutti corrotti, per non parlare della Lega che sbraita contro l’euro.
Il libro di Ferrero racconta un’altra storia. Racconta come il debito sia stato in un certo senso creato ad arte, precisamente quando nel 1981, tramite un carteggio quasi privato, venne presa una decisione importantissima, mai dibattuta in parlamento: il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia. Questo divorzio ha fatto sì che lo stato italiano diventasse succube della finanza privata, pagando quindi tassi di interessi di gran lunga superiori al tasso d’inflazione, causando quindi l’aumento incontrollato del debito. Quindi, scrive Ferrero, il debito pubblico non è il frutto di una spesa pubblica eccessiva, bensì di una scelta politica ben precisa: “regalare i soldi delle nostre tasse agli speculatori” (pag.11). Ferrero porta poi il suo paragone in Europa. Se all’Italia fosse permesso di prendere in prestito il denaro dalla BCE al costo ufficiale del denaro che è dello 0,15% invece che pagare 80 milioni di euro di ne pagheremmo solo 3. Una bella differenza. Ma la BCE questi interessi, per statuto, li può fare solo alle banche, non agli stati.
Cui prodest? A chi giova? è la domanda che nasce spontanea leggendo il libro. Perché sono state fatte queste scelte scellerate che hanno portato e portano al progressivo impoverimento della popolazione italiana e all’arricchimento smisurato di pochi? Perché il debito e la necessità di ridurlo sono diventate le giustificazioni per tagliare la spesa pubblica, privatizzare e, soprattutto, togliere diritti alle persone, in altre parole, a mettere in pratica, senza grossi problemi, le politiche neoliberiste che favoriscono i ricchi e schiacciano sempre di più le classi meno abbienti. I diritti vengono sostituiti dal mercato. Così, per esempio, chi ha soldi si cura più velocemente e in maniera più efficiente, potendo accedere al servizio privato, mentre chi i soldi non li ha potrà accedere solo alla sanità pubblica dove, oltre ad avere liste d’attesa che spesso consistono di mesi, non si possono ottenere tutte le prestazioni. Un esempio, relativo almeno alla nostra regione, le cure dentistiche: nel pubblico sono coperte carie e pulizia dei denti, ma se ho bisogno di fare un impianto, dovrò necessariamente rivolgermi al privato. Gli esempi riguardanti l’erosione dei diritti potrebbero andare avanti all’infinito: pensiamo al Jobs Act, alle continue e scellerate riforme pensionistiche, all’appena prospettata riforma della scuola (chiamata – si direbbe ironicamente - riforma della Buona Scuola), alla svendita dei beni comuni, a cominciare dall’acqua e così via.
Quello che però mi pare particolarmente interessante, e che Ferrero illustra molto bene, è il teatro politico e mediatico messo su per sostenere la “lotta di classe dall’alto” (pag.34), una lotta contro il movimento dei lavoratori e i cittadini italiani. Alla faccia austera di Mario Monti, il professore costretto ad imporre una finanziaria “lacrime e sangue”, è stata sostituita la faccia giovanile e gioviale di Matteo Renzi, uno che lancia i suoi messaggi politici su Twitter, che sbraita contro le politiche di austerità a cui l’Europa ci avrebbe costretto, regala 80 euro in busta paga, promette di ridurre i costi della politica abolendo le elezioni del senato, dei consiglieri provinciali (ma non ha mai parlato di ridurre i vergognosi stipendi suoi e dei politici, ne di abolire i vitalizi), privatizzare tutto ciò che lo stato possiede (dove si annidano i politici trombati)....insomma, continua le politiche precedenti spacciandole per innovazioni favorevoli al povero e vessato popolo italiano. Il dramma è che la maggior parte della gente gli crede. Il lavaggio dei cervelli messo in atto dal regime ha creato un consenso diffuso alle peggiori nefandezze. Non esistono letture alternative. La modifica del titolo V della Costituzione è spesso visto in maniera positiva. La parola democrazia si scontra e si infrange davanti alle parole relative agli sperperi dello stato.
Che fare, allora? Ferrero comincia con il sottolineare l’importanza dell’informazione. Far sapere alla gente che la storia è un po’ diversa da come ci viene raccontata. Non si tratta di un lavoro facile, vista l’offensiva mediatica del pensiero unico a cui siamo sottoposti, però informare è sicuramente il primo passo fondamentale. Senza la conoscenza non si possono costruire argomenti solidi che confutino la narrativa dominante. Il secondo passo è quello di costruire un movimento europeo antiliberista (la terza via), un movimento che combatta l’austerità sia a livello nazionale che a livello europeo, rafforzando la rappresentanza della Sinistra Europea all’interno del parlamento europeo, Sinistra Europea che da sempre si oppone alle politiche neoliberiste imposte dall’Europa. Disobbedire ai trattati neoliberisti, come il TTIP, su cui da un paio d’anni l’Europa discute. Ribellarsi al Fiscal Compact, costringendo il governo italiano a ritirare la firma. Queste alcune delle soluzioni che si trovano nel libro. Si tratta di una lotta di lunga durata e non facile. Credo però che si possa e si debba cominciare. Iniziamo dal punto uno: l’informazione. Che i compagni di ogni circolo si impegnino a regalare o prestare il libro di Ferrero, a distribuire Il Lavoratore tra gli amici, conoscenti e parenti, tra i condomini, si organizzino incontri, seminari, conferenze che informino correttamente su quello che ci stanno facendo. Non sarà facile, ma si deve cominciare. L’alternativa è, come dice lo stesso Ferrero, tornare ad un mondo che assomiglierà moltissimo all’Antico Regime vigente prima della Rivoluzione Francese.
In questi anni si sta discutendo, a livello internazionale, di un accordo tra i paesi del nord America e l’Europa definito Transatlantic Trade Investements Partnership, che, nel segreto imposto dagli stati e nel disinteresse dei cittadini, finirà, se approvato, per colpirci tutti molto pesantemente.
Infatti, se da una parte Renzi ci distrugge la possibilità di avere rappresentanti politici, imponendo sistemi di persone nominate dai partiti, dall’altra sta contrattando anche piena libertà per investitori e commercianti, in poche parole rendere vero il motto “ogni diritto al profitto”.
Se passa questo accordo nessuna autorità pubblica (statale o locale) potrà più intervenire contro le aziende, anche se inquinano e uccidono con i loro scarichi. Autorizzate una volta l’autorizzazione è per sempre (pensate all’eternit, nessuna legge per impedire l’uso dell’amianto se la ditta è stata autorizzata ad aprire lo stabilimento). Ma pensate alle ferriera: nessun filtro, ha cominciato a produrre in condizioni legali allora, può continuare nello stesso modo fin che vuole…
Pensate al rigassificatore nel golfo, al primo si, non lo si blocca più.
E chi parla male di loro può essere portato in tribunale, perché sono “legali”. Solo se dimostrerà di aver subito un danno diretto potrà chiedere dei risarcimenti, individuali, ma dovrà prima vincere tutti gli avvocati della controparte, di solito ben pagati ed esperti di ogni trucco.
Metodo americano quindi, con lobbies potentissime ed abituate a vincere giocando duro.
Renzi, il distruttore dei poteri democratici in Italia, è anche uno dei più grandi sostenitori di questo trattato, che secondo lui porterà lavoro a crescita del PIL, permettendo scambi di merci ed esportazioni verso gli Stati Uniti e il Canada (omette ovviamente di dire che l’accordo permette anche le importazioni e non si potranno bloccare in nessun modo). E le decisioni su eventuali intralci posti a difesa delle produzioni nazionali (denominazioni di origine controllata o altri metodi di tutela dei consumatori) non saranno prese da tribunali statali ma da un organo “super partes” terzo, costituito, guarda caso, dalle multinazionali…
Adesso capite perché quel Renzi di prima, è così ben accolto alla Casa Bianca? Fa in Europa gli interessi degli Stati Uniti, distruggendo le tutele politiche e quelle economiche.
Non è un caso che contro il TTIP siano stati come Germania e Francia, che cercano di tutelare gli interessi del proprio capitale contro quelli del liberismo assoluto statunitense.
D’altra parte i cittadini, colpiti sia dagli interessi USA che da quelli del padronato locale, dovrebbero trovare la forza di dire:
Siamo un partito che non riceve finanziamenti, rifiuta le tangenti, vive del lavoro dei propri iscritti e simpatizzanti. Indicando il 2 per mille al PRC, indicando la sigla L19 nell’apposito spazio, non pagherete nulla, ma darete al partito una SOTTOSCRIZIONE per aiutarci nelle lotte per difendere I VOSTRI INTERESSI che sono anche i nostri.
Resta un onòr, dopo 70 anni, festegiàr la Liberaziòn.
Sacrificio de vita de tanti, per una sociàl rifondaziòn.
Xe stà liberàda ieri l’Italia del nazifascismo,
ma bisogna un’ altra Liberaziòn ogi del capitalismo.
Ghe vòl stimolàr el scrupolo de le coscienze,
rivendicàr el lavòr, scola, salute, diriti ne le vertenze.
Ne la vita bisogna avèr qualche sodisfaziòn
per creder nei valori de ieri e de ogi de la Liberaziòn.
La libertà xe un dirito de vita e un dovèr, no un sogno,
dovemo savèr dàr qualcosa pe gavèr, co xe bisogno.
Xe tropa la precarietà,la povertà le disuguaglianze,
ma no basta sospiràr e rassegnarse ne le lagnanze.
Bisogna studiàr, elaboràr, lotàr, partecipàr e refàr
per meritarse ogi sta Liberaziòn e indrio… mai più tornàr.
Ricordemo ogi, el sacrificio de ieri dei giovani e anziani,
quèi ideali atuali, stimola le lote per ogi e per el domani.
CLAUDIO SIBELIA
Ieri sera, 23 aprile 2015, alle 20.30 in Piazza Unità, a Trieste si è svolto il flash mob a difesa della scuola statale. L'evento, nato "dal basso", organizzato in rete, si è svolto in centinaia di piazze italiane. Nella nostra città, Trieste, ha avuto un formidabile successo. Oltre cinquecento persone, vestite di nero e con un lumino cimiteriale in mano hanno vegliato la scuola morente: in silenzio, per cinque minuti, una catena umana in nero ha circondato piazza Unità d'Italia al cui centro è stato depositato uno striscione del Comitato LIP "A difesa della Scuola per la Repubblica".
Insegnanti, genitori, studenti, persone, hanno vegliato con amore la scuola morente e hanno lanciato, con i loro cinque minuti di silenzio, un muto ma potente NO alla Scuola di Renzi. Questo è la prima delle molte manifestazioni del mondo della scuola e della società civile a difesa della scuola pubblica.
Sotto i link di alcune foto liberamente pubblicabili
http://www.terra32.it/materiali_LIP/IMG_0897.JPG
http://www.terra32.it/materiali_LIP/IMG_0931.JPG
http://www.terra32.it/materiali_LIP/IMG_0988.JPG
Comitato LIP Trieste
e-mail liptrieste@gmail.com
Ieri, 21 aprile, due giorni dopo l'ecatombe del naufragio nel Canale di Sicilia, si è svolta una giornata di mobilitazione nazionale in tutta Italia
promossa da: Arci, Acli, Act, Action, Amnesty International, Antigone, Archivio Memorie Migranti, Articolo 21, Asgi, Carovane migranti, Casa dei diritti sociali, Centro Astalli, Cgil, Cild, Cittadinanzattiva, Cnca, Comitato verità e giustizia per i nuovi desaparecidos, Comunità di S. Egidio, Consorzio città dell’altra economia, Cospe, Cric, Emergency, Emmaus Italia, Fiom-Cgil, Forum Terzo Settore, Gruppo Abele, Left, Legambiente, Libera, Link-coordinamento universitario, Lunaria, Medici Senza Frontiere, Nessun luogo è lontano, Rete della conoscenza, Rete degli studenti medi, Sos razzismo Italia, Terra del fuoco, Uds, Udu, Uil. Con l'adesione di L'Altra Europa, Sel, Prc, Green Italia, la partecipazione della CISL, (e si prega di scusare le involontarie omissioni).
A Trieste, ragazzi e ragazze, donne, uomini, facenti capo ad almeno quattro diversi gruppi od organizzazioni (gli scriventi, l'ARCI, la Consulta degli immigrati residenti a Trieste, Trieste Antifascista e Antirazzista), senza nemmeno accordarsi fra loro, si sono ritrovati alle 18 -chi mezz'ora prima, chi mezz'ora dopo- in piazza Unità, davanti alla Prefettura, per far arrivare al Governo la richiesta forte che si aprano immediatamente corridoi umanitari per gli esseri umani in fuga dalla guerra, dalla dittatura, dalla violazione dei diritti umani, dalla miseria; che si ripristini Mare Nostrum per il soccorso in mare, che venga garantita a tutti e tutte una accoglienza piena e degna nel Paese europeo di loro scelta.
Una delegazione dei cittadini che a Trieste si riconoscono nel programma europeo della lista elettorale "L'Altra Europa con Tsipras" è stata ricevuta in Prefettura dal Capo di Gabinetto dott. Enrico Roccatagliata, al quale hanno consegnato ed illustrato una lettera indirizzata al Prefetto (in allegato), che riporta le richieste al Governo di tutti i promotori.
Molti dei presenti si sono poi recati all'imbarcadero del Mandracchio antistante la piazza, dove hanno posato dei fiori: nello stesso mare dove, anche se tanto più a Sud, tanti "uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità" sono annegati senza poter nemmeno tentare la ricerca.
Dopo la toccante cerimonia, i ragazzi e ragazze della Casa delle Culture hanno iniziato davanti alla Prefettura un presidio con striscione autoprodotto sul momento, gruppo elettrogeno ed amplificatore per chi avesse voluto intervenire.
E il primo intervento è stato quello di Lidia Menapace, che dall'alto dei suoi 91 anni ha tenuto una lezione magistrale sulle migrazioni in epoca romana e normanna, le navi negriere del XVI secolo e le carrette del mare che naufragano nel Mediterraneo, che i e le ventenni presenti hanno ascoltato con incredibile attenzione e interesse.
Un servizio fotografico della manifestazione è disponibile qui: http://www.terra32.it/TSxTs/gallerie/index.php?spgmGal=21_aprile_2015-Basta_stragi (suggerita la slideshow)
Le foto sono di libera pubblicazione.
TRIESTINI sapete cosa è il TTIP ?
NO?
Significa TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP e lo dicono in inglese, così non ci spaventiamo… ma vuol dire che le aziende avranno ogni potere.
Se passa questo “accordo” tra stati:
Per questo lo discutono in gran segreto e se ne parlano ti ingannano con prospettive di nuovo lavoro…
BALLE, è solo togliere ogni limite allo sfruttamento sulle risorse e sugli uomini
La Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici ha deliberato l'accoglimento alla richiesta di accesso ai benefici di cui all'art 11 e 12 del DL 149/2013 e cioè l'ammissione alla contribuzione volontaria agevolata ed alla contribuzione indiretta.
Nella prossima dichiarazione dei redditi sarà possibile indicare il Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea come beneficiaria del 2X1000 ed avere il beneficio delle detrazioni per le "erogazioni liberali"(sottoscrizioni!) effettuate in favore del Prc-SE.
Rifondazione risulta dunque iscritta al registro nazionale dei partiti politici con il codice L19.
Le schede sono contenute nei modelli di dichiarazione dei redditi 730 e Unico Persone Fisiche, disponibili in formato elettronico sul sito dell’Agenzia delle entrate www.agenziaentrate.gov.it.
I soggetti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi possono effettuare la scelta utilizzando la scheda resa disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it presentandola in busta chiusa, entro il 30 settembre 2015, allo sportello di un ufficio postale o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF, ecc.).
Lunedì 27 Aprile nei locali di Via Tarabochia, 3 ore 17.30 si terra’ un
rivolta alla cittadinanza su un tema di scottante attualità:
Interverranno:
Prende avvio questa settimana, al Multicultura Center di via Valdirivo 30, la seconda parte dell’iniziativa “Per non dimenticare”, dedicata a Cinema e Resistenza e proposta nei giorni in cui si celebra il 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Si inizia giovedì 16 aprile con Il bandito di Alberto Lattuada, con Amedeo Nazzari ed Anna Magnani. Pur essendo un film ambientato nell’immediato dopoguerra, la palpabile devastazione del nostro Paese conseguente al ventennio fascista, all’entrata in guerra e all’occupazione tedesca, elementi combattuti appunto dalla Resistenza, rimanda di continuo agli anni precedenti: dalla scena iniziale di rientro dei prigionieri di guerra (il treno del ritorno è, come quello delle deportazioni, carico di dolore, di stanchezza e di speranze che verranno puntualmente disilluse) fino alla scelta banditesca, ad evidenziare l´impossibilità a rimuovere la guerra ed anzi la coazione a prolungarla, con un finale di scontri a fuoco che ci riporta al clima bellico.
La rassegna, organizzata dal Circolo Cinematografico Charlie Chaplin, in collaborazione col Comitato Pace e Convivenza “Danilo Dolci” e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Trieste, proseguirà giovedì 23 con due documentari dedicati alla strage di Marzabotto: Monte Sole ricorda di Tiziana Tartari e Lo stato di eccezione di Germano Maccioni. L’eccidio, compiuto dai nazisti tra il 29 settembre ed il 5 ottobre 1944, nella memoria collettiva prende il nome da uno dei comuni su cui si abbatté la furia degli occupatori; in realtà gli eventi non riguardarono una sola località, ma furono dilazionati oltre che nel tempo anche nello spazio, tanto da coinvolgere più di centoquindici luoghi distinti sotto Monte Sole, tra i fiumi Setta e Reno. In quei giorni vennero uccisi quasi ottocento civili, tra cui 216 bambini. Si trattò di una vera e propria operazione militare messa in piedi dai tedeschi, volta a far terra bruciata intorno ai partigiani, per piegarli evitando lo scontro diretto con loro. Molti tra i responsabili rimasero impuniti fino al 2006, anno in cui il processo si chiuse con una decina di condanne all’ergastolo.
Martedì 28 verrà proiettato Anni difficili di Luigi Zampa; il film racconta il ventennio fascista attraverso le disavventure di un tranquillo impiegato comunale che si iscrive al Partito Fascista nel timore di perdere il proprio posto di lavoro e finisce poi per pagare questa sua debolezza, al contrario di altri personaggi, maggiormente compromessi col regime, ma più abili di lui nel sapersi riciclare al momento opportuno.
Il ciclo si concluderà giovedì 30 con Corbari, film di Valentino Orsini ispirato ad una storia vera: Corbari fu un irregolare della Resistenza che condusse una personale ed audace guerra contro il fascismo, fatta inizialmente con azioni individuali di sabotaggio e poi con vere e proprie azioni di guerriglia, compiute assieme ad un pugno di uomini che rifiutarono qualsiasi coordinamento con il movimento di Liberazione, pur elaborando un utopico ed ambizioso progetto di riforma sociale. Tutti gli spettacoli, ad ingresso libero, avranno inizio alle ore 20.30, mentre alle ore 9.00 si terranno proiezioni riservate alle scuole.
Previste pure due iniziative straordinarie: una a Muggia il 24 aprile alle 18.30 nella sala Millo, con la proiezione in anteprima del film Corbari ed una a Trieste il giorno 6 maggio con il documentario di Saverio Costanzo Auschwitz 2006 e l’eccezionale testimonianza dal vivo di Piero Terracina, ultimo italiano sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz in grado di testimoniare l’ingresso delle truppe sovietiche e la liberazione del Campo, avvenuta 70 anni fa; quest’ultima iniziativa verrà replicata per le scuole al mattino del 7 maggio. Info e prenotazioni al 3481686226 o scrivendo al charliechaplints@libero.it.Sia a livello statale che a livello regionale negli ultimi mesi si discute di tagliare i conti delle società partecipate. Si tratta di società alle quali sono stati assegnati i servizi precedentemente erogati dagli enti pubblici (trasporti, energia, gestone della nettezza urbana, gestione delle strade e chi più ne ha più ne metta) nel falso mito del “privato è meglio”. Quindi, si diceva, se gestiamo questi servizi come società per azioni la concorrenza porterà a migliorarli, abbattendone i costi.
Ma la realtà dei fatti ha dimostrato che questa era una idea completamente sbagliata. I servizi sono peggiorati, il loro costo è aumentato, in compenso la maggior parte delle spa create è in deficit e oggi, se questo deficit venisse inserito nel debito pubblico tutti i rapporti economici del paese impazzirebbero.
Quello che invece è aumentato è il numero dei consiglieri d’amministrazione (di nomina per la maggior parte politica) e di dirigenti (per la maggior parte assunti senza concorso pubblico). Il tutto, ovviamente con aumento dei costi.
Questo mentre i dipendenti, dipendenti non pubblici (pur svolgendo “pubbliche funzioni”) ma gestiti “privatamente” (quindi senza concorso a loro volta) con stipendi di “categoria” e tutele “privatistiche”, avevano paghe basse rispetto alle analoghe precedenti, sempre che non fossero dipendenti di ditte o cooperative in subappalto. Il tutto mentre vigono coperture pubbliche per i costi.
Ad esempio l’asporto rifiuti, il trasporto urbano ecc. vengono pagati da comune e provincia con contributi fissati. C’è utile solo se la spa spende meno di quanto viene erogato (quindi taglia stipendi o sevizio o aumenta i costi per il cittadino), e parte di questo “utile” diventa dividendo quindi magari finisce anche a delle banche (leggi HERA in cui gli azionisti “non pubblici” stanno per avere anche la maggioranza delle azioni).
Noi comunisti proponiamo una cosa controcorrente: eliminare queste SpA e tornare alla gestione diretta e pubblica dei servizi. Per esempio a Trieste tornare alla vecchia cara ACEGAT, con dipendenti pubblici, assunti con contratto pubblico dopo concorso, con dirigenti pubblici, senza consigli d’amministrazione. Tanto, se sono comuni e provincie a pagare, sia tutto diretto e controllato da chi paga, senza costosissimi intermediari, soprattutto visti i risultati economicamente deprimenti che ci propinano.
Si potrebbe cominciare, tanto per rispettare il voto democratico dei cittadini, con la ripubblicizzazione del ciclo dell’acqua, su cui un referendum ha espresso una chiara e precisa volontà di pubblico e un rifiuto del privato.
Peter Behrens
segretario PRC Trieste
Rifondazione Comunista del Friuli Venezia Giulia esprime la propria preoccupazione per la ventilata manifestazione dell’estrema destra (Casa Pound) prevista per il 23 maggio a Gorizia. Chiede agli Organi di governo che tale manifestazione venga vietata in quanto ispirata a valori contrari alla Costituzione Repubblicana. Questa manifestazione si inserisce in alcune altre iniziative di esaltazione della prima guerra mondiale che viene proposta in modo nazionalistico ed acritico dimenticando di ricordare che quello fu uno scontro tra potenze economiche, ma a farne le spese furono milioni di cittadini, operai, contadini che nel fango e nel sangue morirono spesso maledicendo chi li aveva mandati al macello e che certamente non cercavano l’atto eroico.
Si svolgerà a Roma, il 18 e 19 Aprile, l'Assemblea de "L'altra Europa con Tsipras" che definirà tappe, modalità e contenuti di un processo costituente per contribuire alla nascita anche in Italia di un soggetto politico ampio, credibile, innovativo, determinato a contendere la guida del Paese a chi ne sta al contrario preparando l’invivibilità, alternativo al liberismo, alle politiche di austerità e ai governi che la interpretano.
All'Assemblea parteciperanno delegate e delegati eletti su base provinciale da tutti coloro che hanno comunicato l'adesione al processo costituente.
L'assemblea per la Provicia di Trieste si svolgerà VENERDI 10 APRILE alle ore 18 nella CASA DEL POPOLO di Ponziana, via Ponziana 14.
L'assemblea è aperta a tutte le persone interessate del territorio, anche se solo gli/le aderenti registrati entro il 31 marzo, hanno diritto al voto.
Trieste per Tsipras
Santa Croce sotto il tendone
Sottolongera
Križ pod šotorom
Podlonjer
Lunedì 30 marzo, nella sala del Cinema Teatro dei Fabbri, si è tenuta una partecipata assemblea cittadina indetta dal Comitato di Trieste a sostegno della Legge di iniziativa popolare (LIP) “per la Buona Scuola per la Repubblica" L'ampio dibattito si è concluso con diverse indicazioni operative e con questo documento approvato all'unanimità:
L'assemblea indetta dal Comitato a sostegno alla Legge di iniziativa popolare “per la Buona Scuola per la Repubblica” esprime il proprio appoggio a tutte le forme di mobilitazione che si svolgeranno nel Paese per contrastare democraticamente l’ennesima deriva autoritaria che il Governo sta perseguendo: quella del disegno di legge che - in tempi strettissimi e con una serie di pericolosissime deleghe in bianco - minaccia di minare definitivamente la Scuola della Costituzione. Un progetto di scuola che individua nella sostanziale applicazione del Jobs Act ai nuovi assunti, nella centralità autoritaria del ruolo del dirigente scolastico, nell’intervento dei privati e negli sgravi a vantaggio delle scuole paritarie i punti di forza di un’ideologia tesa a frantumare il modello laico, inclusivo, democratico e pluralista di questa istituzione dello Stato, depotenziando pericolosamente i principi della libertà di insegnamento e dell’unitarietà del sistema scolastico nazionale, garanzie di democrazia.
Il Comitato
La "Buona Scuola" di Renzi riesce a portare a compimento ciò che non riuscì nè a Moratti nè a Gelmini, la proposta di legge Aprea (deputata PDL) fu bloccata grazie alla mobilitazione di studenti, genitori e lavoratori della scuola.
"La Buona Scuola" di Renzi è quasi la fotocopia della proposta Aprea:
Non è questa la scuola che vogliamo, la legge di iniziativa popolare LIP definisce una VERA BUONA SCUOLA PER LA REPUBBLICA ma, sebbene presentata in parlamento nel 2006 con 100.000 firme, non è stata mai discussa.
Parliamone insieme, non lasciamo che i ricatti di Renzi contrappongano l'immissione in ruolo dei precari con la trasformazione in legge della SUA "Buona Scuola".
Il prossimo 18 aprile sarà la giornata transnazionale, convocata dalle campagne europee e statunitensi, contro il TTIP, il CETA e il TISA, i trattati internazionali di libero scambio che rischiano di travolgere cibo, acqua, ambiente, beni comuni, servizi pubblici, diritti sociali e del lavoro sottomettendoli agli interessi delle multinazionali. Nel pieno di una crisi sistemica si vuole sancire il passaggio dallo stato di diritto allo stato di mercato: si vogliono trasformare conquiste sociali, diritti e beni comuni in variabili dipendenti dai profitti e si vuole comprimere l’autonomia delle istituzioni pubbliche – dai governi agli enti locali - nel compiere scelte in favore dell’interesse generale.
ella più totale segretezza e opacità delle procedure, si sta sferrando un attacco senza precedenti alla democrazia.
L’approvazione del TTIP sancirebbe anche la definitiva “cristallizzazione” delle politiche liberiste e monetariste portate avanti da anni dalle oligarchie a capo dell’Unione Europea e applicate pedissequamente da governi nazionali, come quello italiano, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: impoverimento di fasce sempre più estese della popolazione, precarietà del lavoro e della vita, privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, abbandono a se stessa di un’intera generazione di giovani, imbarbarimento delle relazioni sociali, svuotamento della democrazia.
Da tempo, in Europa e negli USA,i movimenti sociali sono in campo per fermare il TTIP, attraverso un capillare lavoro di informazione e mobilitazione reticolare e diffusa che ha rotto il muro di silenzio intorno al trattato e ha aperto uno squarcio di consapevolezza sulla necessità di opporvisi con determinazione, chiedendone il ritiro “senza se e senza ma”.
Il 2015 è l’anno decisivo: per questo occorre intensificare la mobilitazione e imprimere un’inversione di rotta rispetto a un’Unione Europea oggi al servizio delle grandi élites finanziarie. Bisogna ridare voce all’idea di un’altra Europa, dei popoli, dei diritti e dei beni comuni.
Fermare il TTIP significa anche restituire vigore alle tante mobilitazioni sociali oggi in campo nel nostro paese e fornire nuova linfa agli sforzi per contrastare le politiche di un governo che, dal jobs act alle privatizzazioni dell’acqua e dei beni comuni, dallo Sblocca Italia alle riforme istituzionali, si fa portabandiera dei diktat liberisti.
Il 18 aprile ci saranno manifestazioni in decine di città italiane, europee e statunitensi.
Anche a Trieste vorremmo prenderci una piazza per costruire una giornata di lotta contro il TTIP e le politiche di austerità.
Per questo chiediamo a tutte le realtà sociali e di movimento di costruire assieme questo appuntamento, facendo della giornata contro il TTIP e i trattati internazionali di libero scambio una giornata della vita contro la Borsa, dei diritti contro la precarietà, dei beni comuni contro le privatizzazioni.
Care compagne e cari compagni,
è chiara a tutti l'importanza della riuscita della manifestazione nazionale promossa dalla Fiom per il 28 marzo.
La manifestazione del 28 rappresenta il principale appuntamento per rilanciare, dopo lo sciopero generale di dicembre, l'opposizione alle politiche del governo Renzi.
Un obiettivo tanto più necessario dopo l'approvazione dei primi decreti attuativi del Jobs Act, e mentre il governo va avanti nell' opera di distruzione del welfare, privatizzazione del residuo patrimonio industriale pubblico e dei servizi pubblici locali, attacco alla scuola, smantellamento della Costituzione e della democrazia.
Come PRC abbiamo peraltro espresso la nostra condivisione all'obiettivo che la Fiom si é data di costruire una coalizione sociale per ricomporre la frammentazione del lavoro e della società, con la convinzione che quel percorso possa positivamente interagire con la costruzione del soggetto politico unitario della sinistra antiliberista in cui siamo impegnati.
Invitiamo dunque tutte e tutti a contribuire con il massimo impegno alla riuscita della manifestazione.
Per quel che riguarda i mezzi di trasporto per raggiungere Roma é possibile rivolgersi alle strutture territoriali della Fiom.
Per quel che riguarda le modalità di partecipazione alla manifestazione, l'indicazione é quella di portare le bandiere, stando distribuiti nel corteo con le realtà di lavoro e con i territori di provenienza, come quasi sempre abbiamo fatto nelle manifestazioni sindacali.
Buon lavoro,
Roberta Fantozzi Giovanna Capelli
Il 21 marzo 1960 in Sudafrica 69 manifestanti neri muoiono sotto i colpi di poliziotti bianchi. Quella data simbolo della lotta alla discriminazione razziale, viene dichiarata nel '66 “Giornata mondiale contro il razzismo” dalle Nazioni Unite e rilanciata in Italia dall'UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.
Il Comune di Trieste, con il Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci assieme alla Consulta degli Immigrati del Comune aderisce alla “Giornata mondiale contro il razzismo”. E sempre il 21 marzo si unisce all'associazione Libera nella XX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.
Per presentare le molte iniziative di pace che avranno luogo fra sabato 21 e domenica 22 marzo fra Trieste Pordenone/Aviano e Bologna è stata indetta oggi una conferenza stampa al Caffè San Marco, alla quale hanno partecipato oltre alla vicesindaca Fabiana Martini la vicepresidente della Consulta comunale degli Immigrati Lidija Radovanovic, la rappresentante dell'associazione Donne Africa Erica Bruni, la rappresentante di "Libera" Letizia Di Martino e i referenti del Comitato "Dolci" Luciano Ferluga, Anna Maria Mozzi e Alessandro Capuzzo.
L’amministrazione comunale , ha detto la Martini, pur nei suoi limiti cerca di promuovere il messaggio per la pace, diritti umani e la non violenza;ha aderito alla settimana contro il razzismo sensibilizzando al tema le strutture e partecipando alle iniziative previste.per i giovani.La stessa vicesindaco parteciperà sabato a nome dell’amministrazione alla manifestazione a Bologna dell’associazione Libera.
Nel 100° anniversario dall’inizio della prima guerra mondiale - e nel 70° dalla fine della seconda guerra mondiale che tanti lutti portò alla città, il percorso verso una Trieste laboratorio di pace, genuinamente multietnica passa anche per l'appuntamento di sabato 21 marzo alle ore 16 intorno alla targa che ricorda l'annuncio delle Leggi razziali in piazza Unità, dove verranno letti dei messaggi di testimonianza contro le mafie e il razzismo. Tra gli altri, quelli di Claudio Magris , Paolo Rumiz.e Pino Roveredo.Vi aderiscono il Movimento Lavoratori e Studenti e il Collettivo UP -Attivismo Critico.
Uno squillo di tromba segnerà un minuto di silenzio per tutti i morti per cause di razzismo, saranno gettati in mare i fiori in omaggio ai migranti morti nel Mediterraneo. I partecipanti sono quindi invitati a portare un fiore.
In piazza proseguirà la raccolta delle firme sul Progetto di Legge d'iniziativa popolare per l'istituzione del Dipertimento della Difesa Civile in Italia, tramite il raccordo fra Servizio civile nazionale, Protezione civile e i Corpi civili di pace che inizieranno da quest'anno la loro operativitá con un primo contingente di 300 giovani.
Nella mattinata saranno in partenza per Bologna da Trieste ben due pullman di studenti per la manifestazione nazionale promossa dall'associazione Libera intitolata "La Verità illumina la Giustizia", nella XXa Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.Ci sarà anche un pullman di adulti grazie alla promozione di Coop Nord Est.
Alle ore 18 presso la sede del Comitato Danilo Dolci in via Valdirivo 30 in occasione della Primavera di Donne e della Giornata contro il Razzismo verrà inaugurata la mostra grafica sulle opere della giovane fumettista tunisina Gihèn Ben Mahmoud, promossa da Donne Africa onlus, associazione di donne che propone i lavori di questa artista che esprime la sua critica anche se esente da giudizio, sul cosiddetto "scontro di civiltà" che emerge in tutta la sua problematicità in questi tempi.
Per finire appuntamento a Pordenone in piazzetta san Marco alle 13.30 di domenica 22 aprile per la 19a Via Crucis Pordenone - Aviano, promossa da Beati i costruttori di pace con San Martino al Campo di Trieste.Acli, Emergency, Comboniani, centro Balducci, le Comunità Arcobaleno di Gorizia, Oasi2 di Pordenone.
Per maggiori informazioni telefonare al 338 2118453
Ingresso libero
Il rictus è una contrazione spasmodica dei muscoli del volto che provoca un’atroce fissità del viso e, per estensione, del corpo, incluso quello della società umana. Mai titolo più giusto per un libro che è una dichiarazione d’impotenza di fronte alle forze del degrado e della violenza sociale e culturale ma, al contempo, una dichiarazione di fede indomita in attesa che l’avvento di una nuova fase storica – potremmo dire di un/una messia – ridisegni il mondo in cui viviamo e restituisca ai vinti ciò che è stato loro sottratto dalla cruda disumanità del capitalismo e dei suoi falsi nemici. Questo libro è un grido politico contro l’orrore di ogni presente, e al contempo un’apertura verso il futuro. Una cavalcata fatta di versi e immagini che può lasciare sbigottiti ma anche più forti e pronti. Perché la poesia è uno degli anticorpi più vigorosi contro l’onda lunga dei disastri del Novecento, che si sono riversati in massa nel terso millennio.
“Come quella di Franco Fortini, anche la poesia di Gianluca Paciucci è poesia civile, permeata da una passione profonda e da una straordinaria lucidità, in cui si ritrovano istanze contrapposte: Etica ed Estetica; Marxismo e Cristianesimo; Onirismo e Pragmatismo, un fiume magmatico che scorre e ribolle in queste pagine”. (Francesco Improta)
L’AUTORE
Gianluca Paciucci (Rieti, 1960) è insegnante di Lettere nelle Scuole pubbliche italiane. Ha svolto la funzione di Lettore con incarichi extra-accademici presso la Facoltà di Lettere di Sarajevo e l’Ambasciata italiana in Bosnia Erzegovina. È presidente dell’Associazione culturale “Tina Modotti” (Trieste). Per Infinito edizioni ha tradotto Sarajevo, mon amour (2007) di Jovan Divjak e curato La polvere sui guanti del chirurgo (2007), versi di Senadin Musabegović, e ha pubblicato Erose forze d’eros (2009). Nel 2011, con Walter Peruzzi, ha scritto Svastica verde (Editori Riuniti).
Nei giorni scorsi il Presidente della Confindustria del FVG, Giuseppe Bono, si è lasciato andare ad una dichiarazione che ha avuto un discreto rilievo sul piano nazionale mentre è stata pressoché ignorata dalle forze politiche regionali. "Le imprese sono preoccupate per la revisione delle norme sul falso in bilancio. Riportare l'intera materia nella fattispecie del reato penale potrebbe risultare eccessivamente punitivo con la conseguenza anche di scoraggiare ulteriormente imprenditori stranieri dall'investire in Italia..." Così ha dichiarato incredibilmente il rappresentante degli industriali regionali, nonché Amministratore delegato di Fincantieri, cioé di un' Azienda a prevalente capitale pubblico. È noto che ad introdurre la depenalizzazione del falso in bilancio era stato il governo Berlusconi e questo non stupisce ricordando le vicende successive che hanno portato alla condanna del personaggio per evasione fiscale. Desta invece sconcerto la dichiarazione di Bono soprattutto perché pronunciata dopo che il Procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni, aveva denunciato le infiltrazioni della malavita organizzata nell' economia regionale. Rifondazione Comunista del FVG ritiene che questa presa di posizione sia gravissima tanto da richiedere le dimissioni di Bono dalle sue cariche e non debba passare sotto silenzio come invece sta avvenendo.
Per Rifondazione Comunista del FVG
il segretario regionale
Roberto Antonaz
Il volume, edito in traduzione italiana a Trieste da ASTERIOS, con la traduzione di Piero Budinich, confuta provocatoriamente la credenza che la crisi globale sia stata causata da regolamentazioni inefficaci, dall'avidità personale, dalla globalizzazione, dal peso eccessivo del debito pubblico ed altre banalità, ma disegna un quadro analitico ben più complicato e pone alcune ipotesi di prospettiva per rimettere ordine nel dissesto che nella fase attuale le politiche neoliberiste hanno creato, e da cui l'Europa non riesce ad uscire, anzi insistendo su austerità e rigore che inducono recessione e disoccupazione di massa.
Interverranno alla presentazione, cui seguirà un dibattito:
Il Partito della rifondazione comunista federazione di Trieste esprime per l'ennesima volta la propria assoluta contrarietà all'ipotesi di una rigassificatore nel golfo di Trieste.
E' assurdo che, dopo decine di voti e pareri contrari da ogni organismo elettivo, comuni, provincia, regione, autorità portuale, non si sia ancora giunti ad un chiaro e definitivo NO a questo progetto.
Sappiamo, purtroppo, che l'interesse delle aziende viene considerato sempre superiore a quello delle collettività, vediamo in Valsusa come la volontà della popolazione viene costantemente calpestata e violentata. Speriamo che nel nostro caso un minimo di logica prevalga e che a questa opera si dia un deciso de definitivo no, in alternativa confidiamo che l'opposizione ritrovi la forza di farsi sentire e collegarsi con le altre opposizioni a opere inutili e dannose per il territorio.
Comunque questo caso mette a nudo i problemi della riforma degli enti locali messa in campo dalla Regione: dal prossimo anno a dare il parere forte su questo tipo di opere finirà per essere un solo uomo, il presidente dell'Unione dei comuni di Trieste, cioè il sindaco di Trieste stesso. Un potere insindacabile quindi dato a una persona sola.
Peter Behrens, segretario Provinciale del PRC-SE
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
APCS "Trieste per Tsipras"
http://triestepertsipras.blogspot.it/2015/02/contro-la-controriforma-del-lavoro.html
I Comitati , le Asssociazioni, le esperienze organizzate del "L'ALTRAEUROPA con TSIPRAS" parteciperanno alle iniziative che in tutta Italia si svolgeranno il Primo marzo, una giornata che è un momento di riflessione e di impegno contro le discriminazioni e lo sfruttamento nei confronti dei migranti. La scrivente APCS, in particolare, in base alle considerazioni scritte ed evidenziate in quanto segue, ADERISCE alla manifestazione che si svolgerà DOMENICA 1 MARZO, dalle ore 11, in PIAZZA UNITA' per la GIORNATA MONDIALE DEI MIGRANTI.
L' APCS di Trieste denuncia , in tale circostanza, come le manovre neocolonialiste in Libia e nel CentroAfrica, il protrarsi del diniego al riconoscimento dello Stato Palestinese, la situazione di guerra etnica in Ucraina , il dilagare e l' estendersi delle zone di conflitto, di tensioni statuali ed interetniche in tutto il bacino del Mediterraneo provocate dall'ingerenza neoimperialista e neocolonialista siano a tutti gli effetti responsabili dell' insorgenza terrorista e come questa tragedia si traduca nelle apocalissi di esodi, devastazioni ambientali, distruzioni e dissipazione di risorse e ricchezza sociale e che alimentano all'infinito una spirale di morte, guerra e terrore.
L' integralismo religioso che diventa fondamentalismo armato o fanatismo terrorista preoccupa non tanto per le minacce che fa o la barbarie che produce, ma per il futuro di oscurantismo che prefigura, nella regressione di civiltà che profetizza.
La risposta militare, in Afghanistan o in Irak ieri, in Libia o in Siria oggi, non risolverebbe questa contraddizione, nè scioglierebbe positivamente il filo nero che lega la presente sciagura di quel paese alle precedenti politiche, interventiste e militariste dell' Occidente , che l'hanno generata.
Non intervenendo oltretutto nel merito delle questioni vere che qui ed altrove sono la causa dell' affermazione dell' ISIS e delle altre organizzazioni emulatrici di AlQaeda e sostenitrici della Jhiad, la questione sociale, dell' integrazione, della convivenza e comprensione tra culture che non puo' ridursi ad inclusione ospitativa ed assimilatrice delle comunità migranti, come il sanguinoso episodio di Parigi ammonisce.
Diciamo no all' ingerenza della Nato e della UE in Ucraina , si' al rafforzamento della tregua, al ripudio della contesa armata,in un quadro che ripristini con la legalità e la sicurezza democratica, una convivenza civile in grado di espellere o contenere pulsioni nazionaliste, neonaziste e russofobe.
Noi diciamo i NO ad ogni intervento militare italiano in Libia, no agli F35 e ad ogni politica di potenziamento dell' apparato di produzione bellica.
Denunciamo la manomissione dell' art 78 della Costituzione che prelude ad una opzione in contrasto con l' Art. 11 della Costituzione. La nostra politica estera deve essere fondata su iniziative di pace, di cooperazione e distensione pacifica , per risolvere i contrasti con il confronto e la diplomazia, attivando l' ONU o promuovendo iniziative di risoluzione dei conflitti con la mediazione ed accordi multilaterali. L' Italia deve rifuggire da scorciatoie militariste o di subalternità alle scelte geopolitiche della Nato.
A tal fine noi apprezziamo e sosteniamo iniziative come quella della DIFESA CIVILE, per cui è partita una campagna di raccolta firme su un progetto di legge, e saremo in piazza il 1 marzo, giornata internazionale dei migranti, per richiedere politiche di accoglienza e di tutela verso coloro che si muovono per sfuggire all' orrore, alla fame alla guerra.
Marino Calcinari
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
"Trieste per Tsipras"
Oggi venerdi 27 febbraio, dopo la prima riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a seguito della tregua firmata a Minsk da Ucraina Russia Germania e Francia, è stata presentata al caffè / libreria san Marco di Trieste l'iniziativa per la pace in Ucraina e nel mondo, che avrà luogo in città domenica 1° marzo, Giornata internazionale dei Migranti alle ore 11 in piazza Unità, dove Mussolini proclamò le leggi razziali nel '38.
Hanno partecipato alla conferenza stampa Victorya Shehedrova del Gruppo folkloristico russo-ucraino-italiano Rodnik, che si esibirà nel corso della manifestazione, Lidija Radovanovic per la Consulta degli Immigrati residenti del Comune di Trieste, Gabriella Taipi per il Movimento Studenti e Lavoratori, Luciano Ferluga del Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci ed Alessandro Capuzzo per la Campagna d'istituzione della Difesa Civile in Italia.
Victorya ha narrato, anche con cenni personali, la pesante situazione che si vive nelle zone di guerra in Ucraina, dove il conflitto viene subito dalla popolazione che lo sente come imposto dall'alto, e dove si spera che la tregua regga ed apra la strada alla pace. Per questo motivo il gruppo folklorico Rodnik ha accettato di aderire alla Giornata internazionale dei Migranti con una esibizione coreografica e musicale in costume.
Lidija Radovanovic, quale vicepresidente della Consulta degli Immigrati residenti del Comune di Trieste, ha espresso la convinta adesione della Consulta all'iniziativa ed ha ricordato, in quanto parte della Comunità Serba di Trieste, il doloroso periodo della guerra nell'ex Jugoslavia, che tante analogie presenta con la situazione in Ucraina.
Gabriella Taipi ha presentato il Movimento Studenti e Lavoratori, formato da giovani provenienti da Romania Russia Albania Serbia e Italia, ed haparlato dell'importanza della Pace per il nostro futuro.
Luciano Ferluga del Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci ha stigmatizzato la latitanza delle istituzioni, la mancanza di protagonismo dei giovani, lo scarso interesse delle associazioni, del mondo sloveno e dei sindacati per la "terza guerra mondiale a pezzi" - come annunciata da papa Francesco - che si combatte a 1500 kilometri da Trieste.
Nel ricordare la tragedia di Alina Bonar, la giovane ucraina suicidatasi nel commissariato di polizia di Opicina, Alessandro Capuzzo ha dedicato la Giornata dei Migranti al poeta Edvino Ugolini, animatore del locale Comitato 1° marzo per anni ed ha annunciato per domenica, la raccolta di firme su di un Progetto di Legge d'iniziativa popolare per l'istituzione della Difesa Civile in Italia, come prevista dalla nostra Costituzione.
Apprendiamo dal quotidiano locale di oggi che il Comune, tanto per disincentivare l'utilizzo di forme di lavoro precarie e sottopagate, secondo quanto scrive Fabio Dorigo, intende ricorrere al lavoro col voucher (legge 30 di Maroni e Sacconi, poi "valorizzata dalla modifica Fornero del 2012"), in una caricaturale simulazione di evergetismo istituzionale, per alleviare quelle situazione di povertà che proprio quella legge ha fatto esplodere e dilatare in tutto il paese.
Nessuno si indigna per il fatto che vi si voglia porre rimedio, ma ci sembra, per usare una metafora, che se uno ha la febbre anzichè dare la giusta medicina, ci si limiti a cambiargli il termometro che la registra. La febbre non cala.
Tanto per restare in argomento che fine ha fatto, ad esempio, a livello territoriale il programma " Garanzia giovani" (un progetto europeo che Renzi con molta calma ha varato con cinque mesi di ritardo, il 1 maggio) sull'occupazione?
Ricordiamo che la nostra regione, con un tasso di disoccupazione giovanile del 24,2% detiene il ben triste primato di questa forma atipica di lavoro (tralaltro a tutele zero per chi lavora) e che dunque l'estendere questa forma contrattuale, di fatto in sostituzione dei CCNL non fa che accrescere l'instabilità occupazionale, la precarietà, il disagio, sociale e generazionale.
La nostra città (Indice di QV dicembre 2104) è all'ultimo posto quanto a potenzialità produttive e spirito d' iniziativa delle imprese, sestultima per imprenditoria,con un tasso d' occupazione del 63%, dove le forme di lavoro atipico e di contratti a tempo determinato sappiano essere cresciuti in modo esponenziale negli ultimo anni.
Come inciderà su questo quadro, già in sofferenza, il jobact di Renzi? Rrisolverà tutto o peggiorerà la situazione?
Per di più se poi accade di leggere, due pagine, dopo che il lavoro volontario di alcuni cittadini, per sopperire ad evidenti carenze dell'intervento pubblico, viene monitorato dai vigili urbani, allora si comprende come il cerchio si chiuda, e quale sia la filosofia che questa giunta ha deciso di adottare.
Ce ne dispiace, a chi scrive non risulta che il programma del centrosinistra cinque anni fa, fosse questo, ma si vede che ci siamo perso qualcosa. O non siamo stati al passo coi tempi.
Comunque non ci rassegniamo a denunciare quanto accade, non ci limitiamo alla protesta.
Anzi si può sempre trovare una alternativa: in questi giorni la FIOM sta raccogliendo firme a sostegno di una petizione per rilanciare lavoro, occupazione, cura dell'ambiente, reindustrializzazione del territorio. E' una iniziativa che va nella giusta direzione. Invitiamo i cittadini a dare una mano.
E contro il jobact non lasceremo nè a Renzi, nè a Marchionne l' ultima parola.
Marino Calcinari
portavoce Associazione politica per la Costituente della Sinistra
APCS "Trieste per Tsipras"
"La truffa del debito pubblico" spiega in modo semplice e chiaro come il debito pubblico italiano non abbia nulla a che vedere con la spesa pubblica, e men che meno con la spesa sociale. Come il debito pubblico italiano sia gonfiato artificialmente a causa degli interessi da usura volutamente pagati dallo Stato agli speculatori. Il debito pubblico, infatti, è aumentato repentinamente a partire dal 1991, quando il ministro del Tesoro Andreatta decise, con l’allora governatore della Banca d’Italia Ciampi, di rendere autonoma la Banca d’Italia, obbligando così lo Stato a finanziare il proprio debito pubblico attraverso i mercati finanziari. A partire da quella data gli interessi pagati dallo Stato sono schizzati alle stelle e con essi il debito, che dal 60% è passato al 120% in pochi anni. L’esplosione del debito pubblico è diventata l’argomento per giustificare politiche di tagli e rigore. Così, dal 1992 la spesa pubblica è stata continuamente tagliata producendo un risultato straordinario: da quell’anno lo Stato registra un avanzo primario, cioè la spesa è regolarmente minore delle entrate, fatte salve le spese per interessi. In questo modo lo Stato è diventato in questi trent’anni una gigantesca idrovora che prende i soldi dalle tasche dei cittadini e li sposta nelle tasche degli speculatori e della rendita finanziaria. Il tutto è giustificato da un enorme debito pubblico che nulla ha che vedere con la spesa, perché è tutto integralmente dovuto agli interessi da usura che lo Stato paga agli speculatori. Il libro chiarisce i termini di questa gigantesca truffa e avanza proposte su come uscirne.
Due focolai di guerra, tra i tanti nel mondo, rischiano di indurre il nostro governo a scelte pericolose e anticostituzionali.
Il primo riguarda la Libia. Il gravissimo errore compiuto nel 2011 quando offrimmo sette delle nostre basi aeree e più tardi una flotta di cacciabombardieri per aggredire un paese sovrano, violando gli articoli 11, 52, 78 e 87 della nostra Costituzione, ha provocato la distruzione di uno stato sicuramente dispotico ma laico, in cui la condizione economica e civile delle donne era tra le più avanzate nei paesi arabi. Ora la Libia è lacerata da bande, islamiste e no, e la ricomposizione della pace e sicurezza della popolazione non può essere raggiunta a colpi di cannone o con bombardamento aerei.
Il secondo riguarda l’Ucraina. L’abbattimento del presidente Yanukovych fu ottenuto con un putch di piazza, limitato alla capitale Kiev, da parte di una coalizione di cui fa parte a pieno titolo la formazione neonazista Svoboda. Le successive elezioni, a scarsissima partecipazione popolare, hanno confermato un governo di centro-destra filo-occidentale. La popolazione russa della Crimea e del Donbass, da sempre residente nell’est Ucraina, ha cercato l’autonomia e l’indipendenza, ottenendo una reazione repressiva del governo in nome dell’unità nazionale. Da ciò la guerra attuale, con migliaia di morti civili, donne e bambini in primo luogo.
E’ chiaro che la Russia non tollererà la presenza di forze militari Nato sul confine nazionale, per cui il conflitto può allargarsi in maniera pericolosa rischiando di esplodere con una guerra globale.
Di fronte a tutto ciò il governo italiano è subalterno agli interessi delle grandi potenze: degli USA nei confronti dell’Est Europa, della Francia nei confronti del Nord Africa. La logica della Nato prevale sul ruolo dell’ONU, dell’Unione Europea e degli Stati sovrani. Gli interessi militari sembrano avere la meglio sull’azione politica tesa a salvaguardare la pace e la sicurezza.
E’ questa l’occasione che la ministra della difesa Pinotti aspettava per rimangiarsi la promessa di dimezzare l’acquisto dei costosi (e difettosi) cacciabombardieri F35. Ora si riparla di acquisire tutti i 90 velivoli, con un costo economico enorme a fronte dei tagli lineari nella sanità e nella scuola.
I tagli riguardano anche i servizi della salute e della tutela delle donne, tra cui i consultori, i centri anti-violenza e gli ammortizzatori sociali. L’occupazione femminile è in caduta libera ma il governo propone una spregiudicata politica di privatizzazione e di monetizzazione: voucher invece di contratti stabili; risarcimenti invece del reintegro per le donne licenziate ingiustamente; bonus bebè invece di asili nido.In quest’ottica la guerra di aggressione, così come viene ventilata in Libia e indirettamente in Ucraina, non solo è anticostituzionale, non solo provoca morte e distruzione tra i civili, ma anche sottrae fondamentali risorse allo stato sociale. Le prime a farne le spese saranno le donne. Opponiamoci alla guerra e al riarmo! Celebriamo un 8 marzo chiedendo il rispetto della dignità, della vita, della salute delle donne!
Prenotazioni tel. 040/572114
Rezervacije tel. 040/572114
Un anno fa si costituiva a Trieste il Comitato de "L'ALTRAEUROPA" che raccoglieva le candidature e le firme di sostegno per la lista TSipras.
Alle elezioni di maggio 5773 elettori diedero il loro voto ad una formazione politica che, dopo anni di divisioni a sinistra, teneva assieme, con i partiti, le associazioni, i comitati, la cittadinanza attiva.
"Prima le persone" dicevamo, e tale impegno crediamo di avere mantenuto, con le iniziative cui abbiamo partecipato e/o che da soli abbiamo costruito,in un' ottica di rapporti e relazioni con la società civile, e di rifondazione ed unità a sinistra su idee di democrazia e progresso. Solo un progetto di cambiamento, di rifiuto dei dogmi del neoliberismo infatti, ha consentito a Tsipras di vincere le recenti elezioni politiche e di aprire una via per l' alternativa in Europa: contro l'austerità, il potere della finanza, i risorgenti nazionalismi e di affermare i valori universali della democrazia, del lavoro, della giustizia sociale, della dignità nazionale contro il diktat delle lobbies che calpestano diritti e tutele dei cittadini.
Queste linee guida sono anche la nostra identità. Sosteniamo e solidarizziamo con quanti si battono per la pace, la solidarietà internazionalista, per la fratellanza e la convivenza democratica.
Il Comitato di sostegno alla lista Tsipras, esaurito lo scopo per cui era nato, si è quindi trasformato in Associazione Politica ed ha proseguito la sua attività, come in tutta Italia esperienze analoghe, di continuità con l' iniziale percorso, si sono consolidate.
Ci ritroviamo quindi in una Assemblea, che è un incontro aperto a tutta la cittadinanza, per un primo bilancio, per discutere dei prossimi progetti e appuntamenti, ed anche per festeggiare,
A seguire CENA DI AUTOFINANZIAMENTO
A tutti gli uomini ed i gruppi politici di buona volontà:
sempre più violenti e pesanti segnali di guerra agitano i nostri cieli. Dal sud all’est scontri armati, voglie di intromissioni e minacce terroristiche stanno scuotendo come non mai l’Europa, mentre quella che era chiamata la prima potenza mondiale solo dodici anni or sono, il movimento pacifista, rimane immobile ed impotente a guardare.
Riteniamo sia giunta l’ora di riprendere in mano le bandiere arcobaleno e far apparire un segno di pace su tutto questo tetro fumo di guerra.
Proponiamo di ritrovarci tra chi è interessato lunedì 23 alle ore 18 in via Tarabochia 3, sede del nostro partito, per discutere su possibili iniziative, manifestazioni e attività per promuovere la pace e la fratellanza tra i popoli.
Per il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea
il segretario provinciale Peter Behrens
Nel 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, una serata culturale dedicata a tutte le donne che hanno combattuto e a tutte le donne deportate.
Spettacolo di teatro civile per attrice sola e fisarmonicista
Due anni fa è morta Savina Rupel, nata a Prosecco nel 1919, fioraia nel rione di San Giacomo a Trieste fino alla Seconda Guerra Mondiale, arrestata dai nazisti nel 1944 e trasferita in Germania nel campo di concentramento di Ravensbruck. La sua storia è quella di una deportata incinta che partorisce in quel campo.Esistono numerose testimonianze sulla realtà dei Lager ma nel racconto teatrale che abbiamo tratto dalle varie interviste fatte a Savina si tocca uno dei suoi punti più strazianti. La morte di un figlio, nato tra gli orrori del campo di sterminio, rappresenta infatti una delle vicende più dolorose che si possano raccontare. Savina ha avuto la grande forza di rievocare il dolore del suo percorso estremo, spinta dal bisogno di ricordare suo figlio Danilo, vissuto solo pochi giorni, e motivata dalla necessità morale di lasciare una testimonianza. Ora che lei non c’è più è nostro dovere raccontare questa atroce vicenda, trasmettendola in questo modo anche alle generazioni future, affinché tragedie così orrende non vengano dimenticate.
con Tatiana Malalan
fisarmonica Neva Kranjec
testo e regia Giorgio Amodeo
Ob 70. obletnici osvoboditve izpod nacifašizma, kulturni večer posvečen vsem ženskam, ki so se borile in bile deportirane.
Približno pred dvema letoma je umrla Savina Rupel, ki se je rodila leta 1919 na Proseku, in je med drugo svetovno vojno delala kot cvetličarka v bližini Svetega Jakoba v Trstu. Leta 1944 so jo nacisti internirali v koncentracijskem taborišču Ravensbrück v Nemčiji. To ni le zgodba o njenem izgnanstvu a tudi njenega sina Danila, ki se je v taborišču rodil in tudi umrl. Obstajajo številna pričevanja o realnosti taborišč, ampak se gledališka pripoved, ki je bila sestavljena iz različnih intervijujev s Savino, dotakne ene svojih skrajnih točk. Deportiranci se v večini primerov s smrtjo soočajo ravnodušno, tako da jo celo rotijo. A smrt sina, rojenega med grozotami taborišča, postane neznosna bolečina za vse tiste, ki so bili žrtev nasilja in poniževanja.Savina je imela dovolj moči, da je lahko doživljala spomin bolečine in ob izgubi njenga sina Danila, ki je živel e dva tedna, a tudi zradi čuta do civilne in moralne dolžnosti, da pusti pričevanje drugim. Zdaj, ko nas je zapustila, imamo pa mi dolžnost,da pričevanja tako grozljivih dejanj posredujemo prihodnjim generacijam, da ne gredo v pozabo. Uprizoritev je v italijanščini.
igra: Tatiana Malalan,
harmonikašica Neva Kranjec,
tekst in režija Giorgio Amodeo
Il compagno Rudy Flego, noto come Rudy rosso, ci ha lasciati, ma lascia impresso in noi il ricordo della sua storia, della sua passione politica di partigiano comunista, gapista (gruppo di azione patriottica) che assieme ad altri valorosi compagni e compagne ha sacrificato la propria esistenza per un ideale di democrazia, di libertà, negli anni più difficili della storia italiana.
Rudy rosso, nato il 18 agosto 1919, a Trieste, che fu la prima città a conoscere il fascismo, fu più volte arrestato dai fascisti e poi nel 1944 deportato nel campo di concentramento di Dachau. Anche a Trieste, molti delle sue compagne e compagni, di lavoro e di lotta, vengono imprigionati, torturati e impiccati. Con emozione e tanta tristezza Rudy li ricordava e nominava spesso con la raccomandazione a noi tutti a non dimenticarli e di continuare il percorso da loro intrapreso e così bruscamente interrotto, ma infine, faceva emergere con emozione le due compagne a lui care, Gigetta e Ardemia, bruciate in risiera. Rudy Rosso, sopravvive per caso, alle barbarie naziste del campo di concentramento, ritorna a Trieste il 18 giugno 1945 per la ripresa dell’attività lavorativa e di lotta politica.
Dopo il vuoto lasciato in lui dalla scomparsa della cara moglie Wanda, si trasferisce saltuariamente presso la figlia Nadia vicino a Rieti, dove Rudy diffonde le sue esperienze e le sue preziose testimonianze. Ma in modo particolare il nome di Rudy Rosso resterà anche e soprattutto a Trieste, nella federazione Comunista, nei Circoli politici e culturali, nell’ANPI e ANDP, un ricordo perenne assieme a tutte le vittime del nazifascismo con la coscienza e la speranza che tante altre persone, giovani, donne e uomini collaborino concretamente affinché i sacrifici di questi martiri non siano stati vani.
Alla figlia Nadia e ai familiari le più sentite condoglianze da parte della Federazione di Rifondazione Comunista di Trieste, del Circolo A. Gramsci PRC e dei compagni tutti.
La “azienda” INSIEL, grande operatore informatico di totale proprietà della Regione, è dai tempi di Illy sotto minaccia di “privatizzazione”, cioè di svendita a privati. La minaccia, temporaneamente rientrata, in quanto divenuta società “in house” (cioè gestrice di servizi per gli enti pubblici che ne sono proprietari) si è fatta più concreta oggi, sotto la gestione Serracchiani. Nel 2008, quando la Regione FVG era guidata dal centro destra di Tondo, sono state create due società distinte, una delle quali “privata” che non si occupa più solo di enti pubblici, a cui sono stati dirottati alcuni dipendenti, con la clausola “prendere o lasciare”. Il fatto che al licenziamento per passaggio ad altro settore, avendo chiuso un ramo di azienda, 24 lavoratori si siano opposti, vincendo il ricorso (non in via definitiva però) non ha fatto fare marcia indietro all’attuale giunta. È stato posto il pesante ricatto: o rifiutate il reintegro imposto dal giudice in Insiel (chiudendo di fatto il contenzioso) o rischiate di perdere entrambi i lavori in caso di vittoria in appello dell’Insiel. Un vero e proprio aut – aut dato da chi tiene in mano, essendo padrone, la vita degli altri. Di quegli altri di cui può fregarsene allegramente, essendo loro solo costo per lui, costi facilmente sostituibili ed a un prezzo minore. Tanto è in corso la guerra tra i poveri…
Una guerra che sembra voler portare alla chiusura di produzione di proprio software per acquistare solo programmi delle onnipotenti multinazionali, asservendo, di fatto, ancor più le capacità produttive del paese e dei suoi lavoratori.
Ai lavoratori INSIEL, qualunque siano le loro scelta finali, va tutta la nostra solidarietà per la lotta iniziata in difesa della dignità del lavoro e dei suoi diritti.
La ferriera, da molti anni, è uno dei problemi “caldi” della città. Sul piano ambientale è certamente un problema perché, anche solo a vederla, fa impressione e pochi vorrebbero abitare vicino a un impianto simile. Poi decenni di “malacura” hanno portato l’impianto ad essere inquinante ed imbrattante, causando giuste e comprensibili tensioni e rancori.
Ma dall’altra parte vi sono alcune centinaia di posti di lavoro e famiglie che di questi vivono, quindi, soprattutto in periodo di “crisi occupazionale”, non si può chiedere a cuor leggero di chiudere e fregarsene di chi rimane senza reddito.
Un serio programma di recupero ambientale, magari anche di ricostruzione della fabbrica, con impianti controllati e ben schermati e filtrati sarebbe la soluzione ideale. Perché se l’acciaio serve, da qualche parte deve pur essere fabbricato, e non è ne pensabile ne giusto spostare le produzioni inquinanti in altri posti. È corretto invece pretendere che siano presi tutti gli accorgimenti perché non siano inquinanti.
Noi non scommettiamo sul nuovo padrone, come tutti i capitalisti sarà comunque interessato a massimizzare il suo profitto, contiamo sul controllo di autorità e di cittadini, che sappiano vigilare sul corretto operare e sul fatto che vengano prese tutte le precauzioni del caso. E anche che vengano imposte soluzioni da parte di chi è competente a effettuare le verifiche.
Comunque è certo che solo un serio piano industriale può garantire la riqualificazione dell’impianto. Ma presentarlo spetta ovviamente all’imprenditore, che non può dire “dimezzo o raddoppio”, proprio perché in questo modo di fare sembra mancare la serietà.
A chi compete dare indirizzi e prescrizioni serve conoscere cosa Arvedi intende attuare, chiusura o raddoppio degli altoforni? Le cose da imporre e da indicare sono, ovviamente diverse nei due casi. Certo una AIA fatta nel chiuso degli uffici, senza partecipazione dei comitati cittadini ed ambientalisti, senza che si conoscano i termini della stessa, non è oggi un buon inizio per nessuno. Però quello che manca, da parte pubblica, è un serio adeguamento di quelle leggi che hanno permesso tutti gli inquinamenti precedenti, pensiamo, oltre a Trieste, a Taranto e Terni. Senza questo adeguamento cosa si può imporre di più stringente come prescrizioni?
Se la Giunta regionale e il Commissario volessero comunque la cosa potrebbe essere più trasparente e partecipata, ma siamo sicuri che partecipazione e democrazia siano le cose che questi due organismi regionali desiderano e cercano?
Noi, come componente della Federazione della Sinistra abbiamo sempre richiesto che si chiariscano questi aspetti, fondamentali per noi in quanto abitanti di Trieste, che si sappia se proseguirà la produzione di gas per la centrale elettrica, quali siano i poteri del Commissario, quali le prescrizioni dell’AIA, quali le autorità a cui rivolgersi per sapere i dati relativi allo stato dell’inquinamento, quali i tempi della realizzazione delle opere di assorbimento dello stesso, quali campi di controllo legale.
Insomma gli abitanti desiderano avere trasparenza, non solo dell’aria priva di fumi e polveri, ma anche dell’operato di industriali e politici
Che Renzi si senta un po’ (per usare un eufemismo) il padrone d’Italia e ritenga di poter fare il bello e il brutto tempo lo sospettavamo da tempo. Ma l’uscita contro il Primo Maggio come festa dei lavoratori non lo avevamo messo in conto.
Il “loro” (ché nostro non è) si è incazzato perché una parte dei lavoratori della Scala di Milano ha dichiarato di non essere disponibile a lavorare quel giorno, perché “festa indisponibile”. Da aggiungere che il lavoro a cui erano chiamati è la prima della Turandot per festeggiare l’inaugurazione dell’EXPO di Milano.
Che si stravolgano le regole per questo appuntamento non ci stupisce. Ci sono fior di cantieri in odore di infiltrazione mafiosa che continuano a lavorare, per poter chiudere comunque entro aprile, fior di “volontari” che lavoreranno gratis come “valletti” per gli stand, avendo magari, se va bene, solo una buona lettera di presentazione a fine lavoro (una volta si chiamava schiavitù o corvée in tempi più recenti)… Già molti diritti si sono sacrificati sull’altare dell’EXPO, quindi uno in più… Ma che si continui a credere di sinistra un partito il cui presidente, che è anche premier del paese, si permette di dire che non si può permettere ad una minoranza di bloccare un evento così importante con uno sciopero, lascia veramente stupiti.
Si faccia pure a pezzi la carta costituzionale, si eliminino i diritti dei lavoratori, si prendano pure in giro quei quattro fessi che ancora ci credono, ma per favore chi lo fa abbia il coraggio di definirsi per quello che è: destra, e neppure moderata…
Questa è purtroppo l’Italia di Renzi, un paese in cui solo i padroni hanno diritti, ai lavoratori rimangono solo i doveri. Un paese in cui in piena “crisi” le 10 famiglie più ricche hanno visto raddoppiare il proprio patrimonio, a scapito evidentemente di pensionati, lavoratori e disoccupati che non riescono ad arrivare a fine mese.
Ed a scapito anche di chi lavorerà gratis all’EXPO anche il primo maggio, giorno della sua inaugurazione.
A chi ci chiede perché siete ancora comunisti?
Noi rispondiamo:
Siamo comunisti perché in un mondo che offre solo preoccupazioni per il futuro, guerre, disoccupazione, fame, migrazione forzata, scontri di civiltà, siamo ancora capaci di pensare cha la vita NON DEVE ESSERE SOLO QUESTO per arricchire solo pochissimi.
Un parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale…
Un governo il cui primo ministro è stato nominato senza essere stato eletto in parlamento…
Due coalizioni votate come alternative tra loro che si sfasciano e si ricompongono, un terzo partito che si sbriciola in vari rivoli…
Una discussione sulla Costituzione a colpi di sotterfugi per non discuterne ma per approvarla senza se e senza ma…
Botte contro chi non accetta di essere silenziato…
Costo 14 miliardi di euro, per ogni “modellino” circa 155 milioni di euro. Intanto si chiudono ospedali e riducono i posti letto, non si assumono i precari della scuola e si tagliano i maestri di sostegno, i giovani rimangono disoccupati e gli anziani vengono espulsi anche senza pensione, le pensioni sono sempre più da fame….
Ci dicono che servono contro i terroristi dell’ISIS.
Ma quelli sono sorti solo grazie ai nostri bombardamenti contro governi, forse poco “simpatici” ma certo non integralisti.
Il Comitato nazionale LIP a sostegno della legge di iniziativa popolare "Per una Buona Scuola della Repubblica" ha recapitato il 15 febbraio 2015 (PRE 00342239) una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo le gravi dichiarazioni del sottosegretario Davide Faraone che prefigurano un esautoramento del Parlamento dalle sue funzioni istituzionali e costituzionali: Davide Faraone, sottosegretario alla pubblica istruzione, nel corso della trasmissione radiofonica Fahreneit (canale pubblico Rai 3, 13 febbraio 2015) ha espresso l’intenzione del Governo di procedere, per il riordino del nostro sistema scolastico, con “un decreto in cui ci starà dentro tutto quello che riteniamo utile per la scuola italiana.Lo strumento del decreto ci consente di fare tutto in fretta perché sono molte le riforme che vanno in Parlamento ma poi si perdono in quella palude, quindi non si conclude mai una riforma utile della scuola”.
Il Comitato ha pubblicato la lettera in forma di appello a tutti i cittadini affinché - con la loro firma - sostengano una necessaria resistenza nei confronti della deriva antidemocratica di cui il Paese sembra essere vittima, chiedendo al contempo che la la Lipscuola - attualmente depositata come disegno di legge, sia alla Camera che al Senato - venga discusso rapidamente.
Al signor Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
c/o Palazzo del Quirinale
00187 - Roma
Egregio Signor Presidente,
nel complimentarci con Lei per l'elezione a Capo dello Stato, desideriamo innanzitutto porgerLe i nostri più sinceri e calorosi auguri di buon lavoro. Ascoltando il suo primo discorso a Camere riunite, abbiamo particolarmente apprezzato l’attenzione che ha voluto riservare al diritto allo studio e al futuro dei nostri studenti: "garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro".
Chi le scrive rappresenta il Coordinamento nazionale a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare “Per una buona scuola per la Repubblica”, un insieme che raccoglie attorno a sé decine di migliaia di cittadine e cittadini, insegnanti, studenti, genitori, tecnici di laboratorio, collaboratori scolastici, personale amministrativo, studiosi ed esperti, da sempre fermamente impegnati nella promozione dei valori e dei princìpi incarnati dalla scuola pubblica così come disegnati dalla nostra Costituzione: una scuola accogliente, aperta a tutte e tutti, inclusiva, capace di confrontarsi con le migliori tradizioni europee, garanzia di uguaglianza e pari opportunità nella formazione delle nuove generazioni. Un vero e proprio Organo Costituzionale, come ebbe a definirla l’indimenticabile giurista Piero Calamandrei.
Il nostro impegno per la scuola della Repubblica ci ha portati ad elaborare collettivamente, una Legge d’Iniziativa Popolare nata direttamente dalla passione e dalla sensibilità di chi studia e lavora nelle scuole del nostro Paese: quell’articolato, sottoscritto in modo certificato da oltre 100.000 elettori dieci anni fa, fu affidato a chi è delegato dal popolo a fare approvare le leggi; purtroppo nelle due legislature da allora trascorse, non venne mai discussa.
Riconoscendone ancora oggi l’importanza e l’attualità, negli ultimi mesi, parlamentari di tutte le forze politiche ne hanno riproposto il testo, opportunamente aggiornato: “Norme generali sul sistema educativo d’istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d’infanzia” questo è il titolo del disegno di legge che ne è seguito, presentato sia alla Camera (Ddl 2630, 12/9/2014) che al Senato (Ddl 1583, 2/8/2014), primi firmatari, rispettivamente, Paglia e Mussini.
E’ ormai di dominio pubblico l’intenzione del Governo di procedere, per il riordino del nostro sistema scolastico, con “un decreto in cui ci starà dentro tutto quello che riteniamo utile per la scuola italiana. Lo strumento del decreto ci consente di fare tutto in fretta perché sono molte le riforme che vanno in Parlamento ma poi si perdono in quella palude, quindi non si conclude mai una riforma utile della scuola” (Davide Faraone, sottosegretario alla pubblica istruzione, nel corso della trasmissione radiofonica Fahrenheit, canale pubblico Rai 3, 13 febbraio 2015).
Ci chiediamo e chiediamo a Lei, unica Istituzione legittimata a giudicare in tal senso, se su una materia così complessa e di interesse generale, sia giustificabile il carattere “d’urgenza e di straordinaria necessità” dell’annunciato decreto legge.
Sull’uso abnorme della decretazione d'urgenza Lei si è già opportunamente espresso nel suo discorso di insediamento e già ebbe modo di esprimersi a proposito della Riforma Gelmini (L. 133/2008) quando scrisse: “Ma il vero colpo di mano, sostanziale, sta nell’aver deciso una questione di questa portata con decreto legge: con poche righe viene travolto l’ordinamento, il modo di essere di un intero settore scolastico fondamentale. In questo modo si è riusciti a eludere confronto, discussione e un vero esame parlamentare”.
Come non essere d’accordo!
Siamo francamente convinti che la nostra proposta di legge, unitamente a quella prefigurata dal Governo, potrebbe avviare in Parlamento un fruttuoso e approfondito confronto, al fine di giungere ad una necessaria e peraltro attesa riforma del nostro sistema scolastico. Dopo i tanti insuccessi del passato, sarebbe più che auspicabile far sì che i rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento progettassero il futuro della scuola con quanti, in essa, operano e vivono ogni giorno.
Il Governo, viceversa, pare intenzionato ad includere nel decreto annunciato, non solo la regolarizzazione del personale precario imposta dalla recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 26 novembre 2014 - unico aspetto dove il carattere d’urgenza appare indubbiamente giustificato - ma anche “tutto ciò che si riterrà utile per una riforma della scuola”.
Ci appelliamo pertanto al Suo ruolo di Garante della Costituzione e alla Sua sensibilità istituzionale perché intervenga nei modi che riterrà più opportuni, al fine di evitare il rischio di una palese forzatura nell’uso della decretazione d’urgenza inibendo in tal modo anche le istanze di partecipazione dei cittadini.
Auguri di buon lavoro, signor Presidente.
Per il Coordinamento nazionale a sostegno della Legge “per una Buona scuola per la Repubblica”:
Antonia Baraldi Sani, Marina Boscaino, Giovanni Cocchi
15 febbraio 2015
In un incontro parecchio partecipato (quasi 70 persone) convocato nell'aula magna del Liceo "Dante Alighieri" per paragonare la proposta Buona Scuola del Governo Renzi, la proposta La Scuola Giusta della CGIL, e la LIP, Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica, il 10 febbraio a TRIESTE è nato il Comitato Territoriale a sostegno della LIP.
Circa 30 persone (fra cui una decina di studenti dell'UDS) hanno dato la loro adesione per portare avanti l'iniziativa. Si è costituita una mailing list locale che raccorderà tutti i partecipanti e si è deciso di individuare a breve alcune azioni presso le scuole per veicolare testo e storia della LIP.
Un grazie di cuore ai triestini per aver reso possibile l'evento e la nascita del comitato.
Carlo Salmaso
del Comitato a sostegno della legge popolare
“per una buona scuola per la Repubblica”
Ieri, nel corso di una trasmissione radiofonica su rai3 il sottosegretario al Miur onorevole Faraone si è così espresso: “Faremo un decreto in cui ci starà dentro tutto quello che riteniamo utile per la scuola italiana. Lo strumento del decreto ci consente di fare tutto in fretta perché sono molte le riforme che vanno in Parlamento ma poi si perdono in quella palude, quindi non si conclude mai una riforma utile della scuola”. Parole che esprimono disprezzo per le funzioni del Parlamento, considerato uno strumento inutile (“una palude in cui tutto si impantana”), un ostacolo da poter bellamente superare con lo strumento della decretazione d’urgenza. E’ così resa evidente l’intenzione del governo di andare oltre quanto fino all’altro ieri più volte dichiarato: decreto d’urgenza per il precariato, disegno di legge per la riforma. Denunciamo che per una riforma scolastica si possa procedere in questo modo illegittimo, che supererebbe i limiti posti dalla Costituzione alla decretazione d’urgenza, svuoterebbe delle sue funzioni il Parlamento e realizzerebbe nei fatti, dopo che nelle parole, uno sfregio alla democratica dialettica parlamentare. Denunciamo che si voglia ricorrere a tale improprio strumento anche per evitare il confronto con la ragionevolezza, la chiarezza, la semplicità e la costituzionalità dei principi contenuti nella legge d’iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica” già in Parlamento da mesi, sia alla Camera che al Senato, riproposta da 33 deputati e senatori, ed oggi finalmente conosciuta dall’opinione pubblica anche grazie all’informazione indipendente e coraggiosa della trasmissione “Presadiretta”. L’uso della decretazione d’urgenza renderebbe infatti del tutto impossibile il confronto tra la proposta governativa e la Lip, sottoscritta in maniera certificata da oltre 100.000 cittadini, seppellendola ancora una volta sotto la polvere parlamentare, seppellendo con essa la scuola della Costituzione, rendendo evidente a tutti quanto sia del tutto insincera la tanto declamata “volontà” del governo di voler ascoltare e confrontarsi con tutti. Si tratta, ancora una volta, di sola propaganda, di sole spudorate bugie. Ci appelliamo agli studenti, ai genitori, agli insegnanti, ai cittadini tutti affinchè esprimano con forza la propria indignazione e la propria volontà di difendere la scuola pubblica statale e l’idea stessa di democrazia.
La Grecia ha urgente bisogno della nostra solidarietà di Europei.
I prossimi giorno sono cruciali. Il nuovo governo di Alexis Tsipras ha intrapreso dei negoziati per attuare il mandato popolare. Applicando il suo programma di guarigione economica e democratica, Syriza può riuscire a cambiare la Grecia e, insieme a noi, cambiare le regole dell'Europa per poter uscire dall'austerità. La troika, Angela Merkel, i liberali e i poteri finanziari lo sanno. Vogliono azzerare questa possibilità. Per questo la Banca Centrale Europea ha deciso di cambiare il sistema di garanzie sui prestiti nelle banche greche.
Vogliamo essere al fianco del governo greco: a Syriza deve essere lasciato il tempo che serve per riavviare lo sviluppo del paese su nuove basi, invece di soffocarlo.
Tutte le forze che rifiutano l'austerità e il ricatto del debito si sono mobilitate perchè si amplifichi la pressione popolare nei vari paesi dell'UE sui rispettivi governi, sulle banche centrale e sulla BCE, moltiplicando le azioni di solidarietà in tutta Europa:
Per l'Italia,
La manifestazione è stata promossa dall'appello "Cambia la Grecia - Cambia l'Europa" Alla manifestazione hanno aderito tutti i soggetti che hanno sostenuto la lista L'Altra Europa con Tsipras, oltre ad altre sigle che si aggiungono ogni giorno.
A Trieste, avrà luogo un
Riteniamo che il voto greco, democraticamente espresso nelle elezioni del 25 gennaio debba essere rispettato.
Riteniamo altresì che organismi non democraticamente eletti, non possano condizionare, influenzare, limitare o mettere in discussione gli orientamenti e le scelte politiche che da quel voto sono emerse e che il governo greco intende portare avanti.
Ricordiamo sommessamente che i valori dell'uguaglianza tra gli Stati, della pari dignità e della pratica democratica degli stessi sono alla base dell'Unione Europea.
I cittadini greci che sono scesi in piazza, in quella simbolica ed al contempo fisica agorà da cui trae origine la democrazia, ricordano agli immemori ed ai prepotenti di ogni luogo che la loro dignità non è in vendita, che non esiste ricatto contabileo finanziario da opporre alla loro storia, alla loro identità, alla loro cultura, per fiaccarne al resistenza, l'orgoglio e la determinazione. E che sono intenzionati a difendersi, a non accettare passivamente i ricatti, i diktat, le minacce. A dimostrare infine che una alternativa all' austerità, al rigore, alla miseria che la crisi finanziaria ha prodotto, è possibile: ma solo uscendo dai meccanismi perversi e distorti che l' hanno generata.
Ascoltiamo le loro voci, sosteniamo le loro ragioni, manifestiamo la nostra solidarietà, la nostra vicinanza alle loro giuste rivendicazioni.
Invitiamo quanti, pochi giorni fa hanno dichiarato la loro affinità alle posizioni politiche espresse da Syriza - ad esempio la Presidente Debora Serracchiani e il capogruppo regionale di SEL Giulio Lauri - a essere presenti con noi,
MARINO CALCINARI
Portavoce della
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
APCS "TSxTSipras"
Carlo Salmaso, insegnante di matematica e matematica applicata nelle scuole della provincia di Vicenza e Padova, cofondatore nel 2002 della sede padovana dei Comitati "Per una buona scuola della repubblica" e successivamente nel 2008 del "Comitato genitori insegnanti per la scuola pubblica di Padova", e collaboratore nella stesura della proposta di legge "Norme per il governo della Scuola della Costituzione", sarà a Trieste MARTEDI 10 febbraio, su invito dell' Associazione Politica per la Costituente della Sinistra, che ha organizzato per quel giorno una tavola rotonda che si svolgerà
La tavola rotonda metterà a confronto le tre proposte di governo dell'istituzione scolastica oggi al centro del dibattito politico:
L' iniziativa è finalizzata a dare esaustiva e corretta informazione sulle tre diverse proposte.
A moderare la tavola rotonda interverrà PIERLUIGI SABATTI.
Seguirà il dibattito.
Presiederà MARINO CALCINARI
Portavoce dell' Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras".
Sarà presente l’autrice
Tornare nei luoghi che hanno causato tanta sofferenza e disperazione. Rivedere un inferno vissuto a 20 anni. Questo vuole testimoniare il documentario “Ritorni”.
“L'idea del documentario nasce dall'urgenza dei testimoni di narrare la loro tragica esperienza tornando nei luoghi che furono teatro dell'indicibile.
Dachau, Flossenburg, Allach, Buckenwald, per loro non sono solo dei punti su una carta geografica sbiadita ma ferite che hanno avuto il coraggio di riaprire in questo viaggio per darne testimonianza. Il nostro é un documentario di osservazione: le telecamere puntate su ciò che accade davanti ai loro occhi”.
Sabrina Benussi
Come ampiamente previsto, ORA tutti i politici nostrani scoprono Tsipras, ne diventano paladini, si mostrano amici, si interessano alle sue scelte politiche, fanno a gara a paragonare, a trovare improbabili analogie, con forzose e inverosimili comparazioni, alle loro idee, alle loro scelte politiche, simulando una lungimiranza - inesistente e inconsistente - con le loro pratiche politiche ed i loro orizzonti "ideali".
Ieri sera alcuni di noi , che da un anno hanno dato vita a un comitato (e ora a un'Associazione) di sostegno a Tsipras, hanno modestamente festeggiato - a pieno titolo - quella vittoria , avendo condiviso da tempo quel percorso , quello che ha consentito alla sinistra radicale greca di vincere.
Pochi giorni prima, durante un collegamento in televideoconferenza con la sede di Syriza a Ioanina nell' Epiro, era percepibile, da quanto e da come ci raccontavano i compagni greci, che la vittoria sarebbe stata conseguita; e che però su "con chi" si sarebbe fatta l' alleanza in caso di vittoria "non autosufficiente", avevano l' obbligo del silenzio...
Ora quella vittoria è venuta, l' alleanza anche - con una forza politica distante dalla sinistra ma vicina alle sue politiche contro l' austerità, e che accetta il programma di Salonicco - e per la prima volta in Europa, dopo l'89 , comincia un'altra storia.
Un governo con una netta connotazione antineoliberista , che non giura sulla Bibbia, che rende omaggio ai partigiani caduti per la libertà, che intende rinegoziare il debito e le politiche economiche dell'Europa dominata dalle lobbies e poi condizionata dalla Nato (e che discute sul TTIP).
Con buona pace dei renziani e filorenziani di casa nostra questa realtà, che oggi prende piede ad Atene dopo anni di opposizione durissima, è ben diversa da quella che oggi il nostro paese subisce, ed in cui la nostra Regione non ha proprio tanti titoli di merito da vantare: nè sul versante occupazionale (record del lavoro a voucher), nè su quello ambientale (con 32 siti pericolosi ed inquinanti da monitorare), nè su quello sociosanitario o quello culturale.
Del resto qui, come a Roma, l' agenda politica del PD ha accettato, senza discutere, le regole e la linea politica del governo delle larghe intese, ispirato e sorretto dal patto di Nazareno, succubo al fiscal compact, che attacca il sindacato ed i lavoratori, che stravolge la Costituzione, che recepisce unicamente la voce del padrone e dell'impresa.
Tutto il resto o i distinguo sono chiacchiere e propaganda. Che le persone sanno, sapranno riconoscere.
Marino Calcinari
A.P.C.S. Associazione Politica per la Costituente de LA SINISTRA
dal Comitato di Trieste a sostegno della Lista "L'ALTRA EUROPA con TSIPRAS"
La strepitosa vittoria di Syriza in Grecia è il segnale che tutte le forze politiche e sociali che in questi anni si sono battute contro l' austerità ed il rigore, contro quelle brutte politiche ispirate dall'eurotecnocrazia e dai falchi di Bruxelles, attendevano: la troika puo' essere sconfitta, i loro servi smascherati ed umiliati dal voto popolare.
Un voto limpidamente di sinistra, e il risultato del voto greco scuote dalle fondamenta, contestandone il primato, quel credo neoliberista che le oligarchie europee hanno imposto su tutto il continente.
In Italia il governo delle larghe intese per anni ha infierito contro i lavoratori, i pensionati, i giovani, le donne, e praticato nei loro confronti le piu' umilianti politiche di smantellamento del welfare, della privatizzazione dei servizi, di cancellazione dei diritti, di stravolgimento della Costituzione.
Da oggi non potrà piu' essere cosi'.
L'esito delle mobilitazioni, degli scioperi, delle iniziative di massa che crescono nel paese sono destinate a crescere, ad intensificarsi e non si fermeranno sino a quando, come in Grecia, questo governo ignobile senza legittimazione alcuna, non sarà cacciato da una vasta mobilitazione popolare.
Noi salutiamo la vittoria di Syriza che è la vittoria del popolo greco contro l'oscurantismo e la barbarie neoliberista, noi - che ci siamo presentati alle elezioni dello scorso maggio col simbolo rosso "L'ALTRAEUROPA CON TSIPRAS", cittadini democratici, lavoratori, militanti di SEL, PRC, Sinistra Anticapitalsita, PCdI ed altre formazioni della sinistra, quadri e delegati sindacali, - invitiamo tutti/e ad assumere il dato politico che la vittoria di Syriza rappresenta per la sinistra italiana e avviare da subito senza piu' ritardi, omissioni e reticenze, il processo aggregativo, organizzativo e fondativo per la ricostruzione dal basso della sinistra in Italia.
Marino Calcinari
A.P.C.S. Associazione Politica per la Costituente de LA SINISTRA
dal Comitato di Trieste a sostegno della Lista "L'ALTRA EUROPA con TSIPRAS"
Dinanzi al Comune di Trieste Città della Risiera di San Sabba, in piazza Unità presso la Targa che ricorda le leggi razziali, alle ore 18 di martedì 27 gennaio, il Comitato pace e convivenza Danilo Dolci promuoverà i film sulla liberazione dei superstiti dai campi di concentramento ed inizierà la raccolta firme sul Progetto di Legge d'iniziativa popolare per un Dipartimento per la Difesa civile in Italia
Crediamo che in piazza Grande / Unità possa venir collocata ancora una targa, in più lingue, a ricordo delle persecuzioni che hanno coinvolto cittadini di varie nazionalità, origine e orientamento, attraverso leggi d'impronta razziale prevalentemente riguardanti gli ebrei, e tante persone internate per motivi religiosi, politici, etnici, sessuali ed altro ancora. Nel 70° anniversario dalla Liberazione di Auschwitz, testimoniamo l'inpegno affinchè questo passato nefasto non si ripeta mai più.
Comitato pace, convivenza e solidarietà - odbor zamir in sozitje
Tel. 338 211 8453 – email comitatodanilodolci@libero.it
LUNEDI 26 GENNAIO alle ore 16.30 ci ritroveremo in Piazza della Borsa per una breve riflessione sull' esito del voto Grecia.
Mentre scriviamo queste note non possiamo prevedere l' esito delle urne, ma, aldilà di eventuali sorprese, un risultato politico è stato ottenuto dalla sinistra greca: quello di aver reso evidente e percorribile una soluzione diversa per uscire dalla crisi, fuori dal ricatto della troika, e senza cedere o inclinare al populismi o al nazionalismo.
Questo fatto è indiscutibile , e per questo ci ritroveremo a discutere ed a ragionare su come costruire una ipotesi di alternativa , di sinistra, in Italia.
L' Associazione Politica per la Costituente della Sinistra invita quanti il 25 maggio scorso hanno sostenuto e votato per la lista Tsipras, a venire in piazza e rendere visibile la concretezza di una speranza, che un cammino nuovo si è riaperto, per tutta la sinistra e i democratici, anche qui in Italia.
http://triestepertsipras.blogspot.it/2015/01/lunedi-26-commento-al-voto-greco.html
Mentre a Cremona si svolgerà il corteo antifascista, a Trieste si terrà un presidio per permettere a tutti coloro che non potranno essere presenti alla manifestazione nazionale di esprimere la loro solidarietà ai compagni del CSA Dordoni e ad Emilio, in coma per l'agguato dei neofascisti avvenuto domenica.
Durante la settimana ci sono state moltissime manifestazioni antifasciste in tutto il paese, e anche a Trieste abbiamo deciso di rispondere in modo deciso ai fascisti di Casa Pound, di Forza Nuova con un presidio in piazza della Borsa.
I fascismi non possono più avere uno spazio politico nelle nostre città!
Per chi non può partecipare alla manifestazione di Cremona, SABATO 24 ORE 15.30 PIAZZA DELLA BORSA!
Aderiscono:
Unione Degli Studenti Trieste
Coordinamento Studenti Medi Trieste
Collettivo UP
Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea Federazione di Trieste
Partito Comunista d'Italia Federazione di Trieste
Il 21 gennaio 1921, a Livorno, è nato il partito comunista d’Italia. La sua nascita, in un momento turbolento della storia d’Europa e del nostro paese era dettata dalla necessità di trovare il modo di tutelare gli interessi dei lavoratori e dei cittadini comuni contro lo strapotere delle già allora dilaganti forze reazionarie. Oggi, nel ricordare quei coraggiosi che cercarono di opporsi alla marcia protetta dal potere delle squadracce di Mussolini, consideriamo che, purtroppo, nulla è sostanzialmente cambiato. Le ragioni di quella lotta sono sempre presenti e pressanti. Lavoratori con sempre meno diritti, un potere statale sempre più centralizzato e a-democratico, privatizzazione di ogni elemento della società che possa dare profitti, pubblicizzazione di tutte le perdite economiche. Quindi Rifondazione comunista, nel ricordare quel 21 gennaio di 94 anni or sono dice “buon compleanno Partito Comunista”, di te c’è ancora tanto bisogno.
Peter Behrens
segretario provinciale dl PRC
Appreso dalla stampa che sarebbe intenzione del Comune porre un biglietto di ingresso per accedere al museo della Risiera di San Sabba esprimiamo la più totale contrarietà. Quel luogo non è e non deve diventare una “attrazione turistica”, ma deve rimanere un luogo in cui si rafforza la memoria di ciò che è potuto succedere quando si è scatenato l’odio e la guerra.
Porre un biglietto per andar a vedere il posto in cui migliaia di uomini soffrirono, vennero torturati e furono uccisi solo per il fatto di lottare per la libertà, per la religione che professavano o perché ostaggi del nazismo e del fascismo sarebbe offensivo nei loro confronti. Quasi un biglietto di ingresso al tunnel degli orrori, quelli del luna park , mentre in quel luogo le sofferenze furono vere e documentate.
Se proprio vi sono necessità di cassa si favorisca, mettendola bene in evidenza, la possibilità di donazioni spontanee, anche dai visitatori proprio per permettere i lavori di manutenzione e di restauro sia dei locali che dei materiali raccolti ed esposti.
Dobbiamo tutti ricordarci che non è sempre possibile mercificare ogni cosa, soprattutto la dignità di chi ha sofferto ed è morto per dare a tutti noi la libertà.
per il Partito della rifondazione comunista - Sinistra europea
il segretario provinciale Peter Behrens
Da “il Piccolo” del 20 gennaio 2015, pag. 8:
“RADDOPPIATTO IL PATRIMONIO DEI PAPERONI”
“La crisi economica ha raddoppiato il patrimonio alle dieci famiglie più facoltose del nostro paese…”
Ecco a cosa sono servite le politiche di austerità e di rigore:
A DARE PIÙ RICCHEZZA A CHI È GIÀ RICCO
A RENDERE PIÙ POVERO CHI LA RICCHEZZA LA CREA COL LAVORO
Altro che SBLOCCAITALIA, altro che tagli su stipendi e servizi:
SI DEVONO TAGLIARE I PATRIMONI ALLE “10 FAMIGLIE PAPERONI”,
E DISTRIBUIRE SERVIZI E LAVORO A “10 MILIONI DI FAMIGLIE PAPERINI”,
solo questa è una vera politica che può far ripartire il sistema economico
interverra' il compagno Peter Behrens segretario provinciale del partito.
A conclusione dell’assemblea, avrà luogo la
Un motivo in più per trovarci, ricordarci insieme dell'anniversario della costituzione del PCI (21 gennaio 1921), confrontarci, iscriversi passare una serata assieme e fare un brindisi!
Il Partito ha bisogno di tutti noi per cambiare lo stato delle cose esistente!
Circolo territoriale P.R.C. Antonio Gramsci
La segreteria
prisoten bo pokrajinski tajnik Peter Behrens.
Sledi
Razlog več: da se srečamo, da se skupaj spomnimo ustanovitve KPI (21.januar 1921), da se soočamo, da se včlanimo in prebijemo skupaj v tovariškem vzdušju večer ter nazdravimo!
Stranka potrebuje prav vse nas, če želimo spremeniti stanje!
Krajevni krožek Antonio Gramsci
tajništvo
Cara compagna/caro compagno
Ti invitiamo all'
presso la sede del PRC-SE a Monfalcone (via Carducci, 26/b - I piano)
interverra' il compagno Nando Mainardi della segretaria nazionale
Draga tovarišica/dragi tovariš
toplo vabljen/a na
na sedežu SKP-EL v Tržiču (ul. Carducci, 26/b - 1.nad.)
prisoten bo tov. Nando Mainardi iz vsedržavnega tajništva
MARTEDI' 6 gennaio 2015 dalle 18.00 in poi presso la Casa del Popolo “Canciani” di via Masaccio,24 (Sottolongera)
segue cena ...e un occasione per farci gli auguri di un BUON 2015 !!!
TOREK, 6. januar 2015 od 18. ure ljudski dom “Canciani” ul. Masaccio, 24 (Podlonjer)
sledi večerja..., to bo tudi priložnost za izmenjavo voščil...SREČNO 2015 !!!
L’associazione Tina Modotti in collaborazione con l’associazione Fuoritesto presenta il documentario
scritto e diretto da Sabrina Benussi
musica Carlo Boccadoro
fotografia Giuliano De Monte
montaggio Martin Debernardi Slavic
Realizzazione: Associazione Culturale Fuoritesto
Sarà presente l’autrice
Il documentario nasce dal desiderio di raccontare una pagina di una storia di confine, complessa e misconosciuta. Lo scopo è quello di contribuire a tratteggiare la vita della comunità italiana in Istria negli anni ’70 fino alla morte di Tito, nel 1980, attraverso lo sguardo e il vissuto dei bambini e degli adolescenti della comunità italiana d’Istria.
Si tratta dei figli e dei nipoti dei “rimasti”, che vissero gli anni ’70 come bambini, ragazzi, studenti nella scuola dell’obbligo, la cui iniziazione ideologica passava attraverso la formazione dei pionieri, la gioventù socialista fino all’eventuale inquadramento nella Lega dei comunisti.
Allo stesso tempo, essi furono la prima generazione “televisiva”, spettatrice partecipe delle trasmissioni sia di Tele Capodistria sia della Rai, esposta alla cultura di massa veicolata dalla radio e ai contatti, frequentissimi, con la società e la cultura italiane.
Il confine, poroso e mobile, lo hanno portato dentro di sé, senza troppi imbarazzi e senza sentirsi schizofrenici. Ed è il confine in senso più largo che viene raccontato, e nel quale si possono riconoscere tutti coloro che nelle varie aree europee sono stati segnati dalla sua mobilità.
CAMBIARE SI DEVE PERCHÉ LE POLITICHE DI RENZI DEVASTANO IL LAVORO, LA SOCIETÀ, LA DEMOCRAZIA.
Renzi, che ha costruito le sue fortune in nome dei giovani, sta invece distruggendo il futuro delle nuove generazioni: vuole precarizzare definitivamente il lavoro e la vita con la generalizzazione del lavoro a termine e dei voucher. Vuole distruggere l’articolo 18 perché chi lavora sia sempre sotto ricatto. Vuole cancellare le norme dello Statuto dei Lavoratori che proibiscono il demansionamento e la videosorvaglianza. Vuole il lavoro povero e senza diritti.
Insieme al lavoro, Renzi sta aggredendo l’ambiente con lo Sblocca Italia, attaccando la scuola pubblica, manomettendo la Costituzione, operando per accelerare la ratifica del TTIP. Il governo Renzi vuole che tutto sia merce. Vuole che il lavoro, la natura, il welfare, la vita, siano ridotti a meri strumenti di profitto nelle mani di poche multinazionali, del grande business economico e finanziario. Sono questi i suoi committenti e amici: quelli che per una cena possono spendere mille euro, senza vergognarsi nemmeno un pò.
CAMBIARE SI DEVE PERCHÉ LE POLITICHE DEL GOVERNO RENZI PEGGIORANO SEMPRE PIÙ LA CRISI ECONOMICA.
Renzi finge di litigare in Europa, ma è solo teatro. In realtà il governo italiano attua le politiche di austerità della Merkel, senza fare nemmeno come la Francia che se pure in maniera insufficente, si rifiuta di applicare i folli vincoli del Fiscal Compact. In attuazione di quei vincoli, la legge di stabilità taglia ancora su sanità, trasporti, asili nido, politiche sociali. Il governo Renzi inoltre rilancia le privatizzazioni, cioè continua con le scelte che hanno indebolito il nostro sistema produttivo, dismesso ogni capacità di innovazione, messo gran parte dell’economia nelle mani di poche multinazionali. I tagli e le privatizzazioni non fanno altro che produrre nuova disoccupazione, aumentare la povertà e le disuguglianze, peggiorare la crisi.
Rifondazione Comunista sostiene tutte le lotte, che sono riprese con forza in questi ultimi mesi: contro le politiche di austerità, per il lavoro e il reddito, la difesa dell’ambiente e dei beni comuni, per la scuola pubblica e il sapere critico, per la difesa della Costituzione e la democrazia partecipativa.
Rifondazione Comunista lavora per l’unita’ della sinistra. Se il governo Renzi fa politiche sempre più di destra, in continuita’ con i governi Berlusconi, Monti, Letta, va unita tutta la sinistra antiliberista per costruire l’alternativa. Come è avvenuto in tutti i paesi europei. Come abbiamo iniziato a fare con l’Altra Auropa con Tsipras.
La sinistra non ha niente a che vedere con Renzi. La sinistra esiste ovunque ci si batte per la dignità e i diritti del lavoro, l’uguaglianza, l’ambiente, la libertà dei saperi, la democrazia e la partecipazione.
Cara compagna/o il direttivo del nostro Circolo ha deciso di organizzare anch'quest anno il pranzo di autofinanziamento per coprire le spese delle attività politiche e quelle del’affitto e manutenzione della sede, ma anche per passare qualche oretta insieme, perciò Ti invitiamo ad intervenire ed invitare anche altri compagni ed amici.
Il pranzo si svolgerà:
Prenotazioni: tel. Federazone 040/639109 - Elena 3803584580
Draga Tovarišica/Tovariš, odbor krožka je odločil da organizira tudi letos tradicionalno kosilo samoprispevka za kritje stroškov politične dejavnosti, ter najemnine in vzdrževanja sedeža v Nabrežini.Tako srečanje je tudi možnost za preživeti skupaj par uric. Zato računamo na tvojo prisotnost, lahko povabiš zraven tudi druge tovariše, tvoje sorodnike in prijatelje.
Kosilo bo:
Rezervacije: tel. Federacija 040/639109 - Elena 3803584580
Care compagne/cari compagni
mercoledi' 17 dicembre dalle 18.30
presso la Casa del popolo di Sottolongera si svolgera' la tradizionale bicchierata di fine anno.
Partecipate !!!
Drage tovarišice/ dragi tovariši v sredo 17. decembra od 18.30
vas vabimo na tradicionalno tovariško srečanje ob
zaključku leta, ki bo v ljudskem domu v Podlonjerju
Il 10 dicembre ricorre il 66.mo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani. Il testo, che fu approvato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, indicava nel preambolo che il "riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili costituisce il fondamento della libertà, della giustizia, e della pace del mondo".
In questa giornata una delegazione della nostra associazione si recherà a portare un fiore in via del Rosario, in via Carsia, al cimitero di Dolina, dove in tempi diversi ma accomunati da un tragico destino, otto giovani vite furono stroncate in conseguenza di leggi ingiuste o inadeguate, di iniqui modelli economici, di assenza manifesta di un diritto che potesse render loro meno debole e precaria la loro vita:
Naseri Mohamad Gul era un profugo afghano, aveva 21 anni, s'è tolto la vita con un colpo di pistola il 12 marzo 2014; Alina Bonar, trattenuta in una stanza del commissariato di Opicina, si è suicidata il 16 aprile 2012; molti anni prima, nel 1976, sei giovani senegalesi morirono assiderati dalle parti di Dolina mentre cercavano di raggiungere Trieste.
Il problema dell'immigrazione non è un problema securitario o di ordine pubblico, ma una questione di civiltà e di accoglienza che va affrontato e gestito con una legislazione democratica e solidaristica.
Chiediamo che sia data attuazione alla carta Europea dei diritti fondamentali, che l'Europa dei cittadini, l'europa dei popoli, si attivi per il riconoscimento di una cittadinanza reale a tutti i profughi e rifugiati secondo quanto previsto dall' art.18, e che nel nostro paese si chiudano i CIE, veri e propri centri di detenzione, e che si superi l'attuale legislazione sui profughi e richiedenti asilo.
L'ALTRAEUROPA, se necessario, contro la deriva razzista e xenofoba che sta prendendo piede in Europa, ricorrerà al' art.11 del Trattato di Lisbona che non a caso sollecita lo strumento della democrazia partecipativa attraverso l' ICE ( Iniziativa dei cittadini europei) e si rivolgerà direttamente ai cittadini per costruire con essi un percorso che porti all'obiettivo della Cittadinanza europea ed alla omogeneizzazione legislativa dello ius soli.
A.P.C.S. Associazione Politica per la Costituente de LA SINISTRA
dal Comitato di Trieste a sostegno della Lista "L'ALTRA EUROPA con TSIPRAS"
Chi comanda a casa tua?
Chi decide dei tuoi servizi?
Chi riparerà le nostre scuole?
Chi discuterà i bilanci?
Chi deciderà sull'uso del nostro territorio?
Parliamo della "riforma" regionale che svuoterà di tutto il potere locale. Vieni a sentire, a domandare, a commentare
presso la sede del Circolo Culturale Rdeča zvezda a Sales con il dottor Norberto Fragiacomo e gli eletti della FdS.
Kdo bo ukazoval pri nas doma?
Kdo bo odločal o storitvah in uslugah?
Kdo bo popravljal naše šole?
Kdo bo sklepal o proračunih?
Kdo bo upravljal z ozemljem?
Pogovorimo se o deželni "reformi", ki krajevne uprave spreminja v votle lupine. Pridi, sprašuj, poslušaj, komentiraj.
na sedežu KD Rdeča zvezda v Saležu bodo o tem spregovorili izvedenec Norberto Fragiacomo in izvoljeni predstavniki ZL.
Chi comanda a casa tua?
Chi decide dei tuoi servizi?
Chi riparerà le nostre scuole?
Chi discuterà i bilanci?
Chi deciderà sull'uso del nostro territorio?
Parliamo della "riforma" regionale che svuoterà di tutto il potere locale. Vieni a sentire, a domandare, a commentare
presso la sede del Circolo Culturale a Prebenico con il dottor Norberto Fragiacomo e gli eletti della FdS.
Kdo bo ukazoval pri nas doma?
Kdo bo odločal o storitvah in uslugah?
Kdo bo popravljal naše šole?
Kdo bo sklepal o proračunih?
Kdo bo upravljal z ozemljem?
Pogovorimo se o deželni "reformi", ki krajevne uprave spreminja v votle lupine. Pridi, sprašuj, poslušaj, komentiraj.
v srenjski hiši v Prebenegu bodo o tem spregovorili izvedenec Norberto Fragiacomo in izvoljeni predstavniki ZL.
A trent' anni dalla strage della fabbrica indiana della Union Carbide a Bophal con decine di migliaia di abitanti intossicati, 15000 morti, oltre 500mila con danni di diversa gravità;
dopo la sentenza di Torino che ha assolto per prescrizione del reato - oltre 3000 morti di asbestosi - la multinazionale Eternit;
dopo l' accordo di programma del 21 novembre sulla Ferriera di Trieste sulle bonifiche del SIN, il cui testo deve ancora essere reso pubblico;
ci interroghiamo sul modello di sviluppo economico e sociale che il neoliberismo pretenderebbe di imporci, che noi dovremmo subire, e che il PD accetta nel nome del dio mercato, delle compatibilità economiche e del pareggio di bilancio.
quanto valgono la salute e la qualità della vita?
quanto vale il lavoro?
quanto vale la dignità del lavoratore/cittadino?
un mondo diverso è possibile, cambiamo l' economia, cambiamo le città , cambiamo la politica.
A.P.C.S. - Associazione Politica per la Costituente de LA SINISTRA
dal Comitato di Trieste a sostegno della Lista "L'ALTRA EUROPA con TSIPRAS"
La nostra petizione, la nostra iniziativa, ha vinto e convinto. Sulla “verità storica su Trieste” non arretreremo di un millimetro.
Ora si tratta di continuare, insieme, iniziative e percorsi per una Sinistra unita.
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras"
13 nov 2014 — Questa sera il Consiglio Comunale di Trieste deciderà se approvare o meno la mozione si revoca del Presidente Iztok Furlanič accusato di aver ricordato alla città che furono le truppe partigiane a liberare Trieste il 1 maggio 1945.
La stampa locale segnala i "dubbi amletici di PD e M5S" ancora indecisi se respingere o meno la mozione promossa dalla destra.
SEL invece voterà contro la revoca di Furlanic anche se ci ha chiesto di specificare che "non condivide nè la raccolta firme né la manifestazione in piazza perché alimenta delle posizioni di conflitto politico e etnico che non giovano alla città, facendo il gioco della destra triestina che ha innescato questo meccanismo ancora una volta". Ne prendiamo atto.
Noi invitiamo invece tutte e tutti quelli che possono a venire al presidio che si terrà in Piazza Unità dalle ore 17.00.
In questa occasione consegneremo le firme raccolte online e su moduli cartacei da militanti della sinistra che non hanno guardato a chi ha promosso l'iniziativa ma al merito della stessa.
Ringraziamo ancora chi ha firmato la petizione e si è mobilitato per diffonderla. Tra loro citiamo ad esempio lo scrittore Valerio Evangelisti, il giornalista sloveno Aurelio Juri, il segretario del PRC Paolo Ferrero, la sezione ANPI di Montebelluna e la Wu Ming foundation.
La gran parte delle firme proviene da Trieste ma la petizione ha assunto una dimensione "globale" raccogliendo il sostegno di molti cittadini sloveni ma non solo. Alcune firme sono arrivate dalla Croazia, dalla Serbia, dalla Repubblica Ceca, dalla Russia, dal Belgio, dalla Bulgheria, dalla Germania ed anche da Stati Uniti ed Australia.
Comunque vada a finire questa sera noi continueremo la "battaglia delle idee" contro il revisionismo storico ed il giustificazionismo del fascismo che imperversa nella nostra città e non solo.
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra Trieste per Tsipras
2000 firme per dire NO alle "larghe intese" (con la destra) a Trieste, per dire NO a un cambio di maggioranza, per dire NO alle strumentalizzazioni propagandiste della Storia.
La petizione che abbiamo promosso - in collaborazione con altre persone della Sinistra - di solidarietà al Presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanič, ha raggiunto e superato in quattro giorni le 1860 firme e prosegue.
Oltre al valore testimoniale, di vicinanza e di condivisione con la ferma e legittima posizione del presidente Furlanič, rivendichiamo il valore politico di questa iniziativa, cui hanno partecipato cittadini ed elettori che evidentemente hanno compreso e condiviso le TRE finalità per cui, chi ha sostenuto la Lista Tsipras a Trieste, si è mobilitato:
Esprimiamo ancora tutta la nostra solidarietà ad Iztok Furlanič, ringraziamo quanti/e hanno condiviso e sostenuto con noi l'impegno per questa mobilitazione.
Confermiamo la nostra presenza DOMANI GIOVEDI 13 NOVEMBRE in PIAZZA UNITA'dalle ore 17 in poi e chiediamo ai cittadini/e di venire in tanti/e.
Marino Calcinari
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras"
Vi segnaliamo questa petizione in solidarietà al presidente del consiglio comunale di Trieste, Iztok Furlanič, messo sotto accusa da esponenti della destra nazionalista triestina perché si è limitato a ribadire una verità storica, il 13 novembre si vota in consiglio sulle sua sospensione. Se siete d'accordo, firmate e fate firmare.
Predstavljamo vam peticijo v podporo predsedniku tržaškega občinskega sveta Iztoku Furlaniču, če se strinjate Vas prosimo da jo podpišete in poveste tudi naprej!
P.S.: su questa pagina Facebook potete trovare materiale di approfondimento
Abbiamo appreso, con stupore, dal Piccolo di oggi che il 13 novembre si deciderà sulla sfiducia per il “presidente “filo-titino” del Consiglio comunale”.
Lo stupore è legato a quella qualificazione sull’operato di Furlanič. Infatti aver ribadito che, storicamente, a liberare Trieste è stato l’esercito Jugoslavo, uno degli eserciti alleati, il primo che ha raggiunto la città di Trieste, non è ne pro ne contro Tito. Quell’esercito aveva un comandante in capo, come tutti gli altri eserciti operanti in Europa e altrove, quel comandante era Tito. Ma riconoscere a quei militari di essere stati quelli che hanno liberato la città dai nazisti e dalle forze fasciste, loro collaboratrici, è filo-titismo? Oppure è semplicemente affermare una verità storica? Perché non si parla di filo-alexandrini degli storici che affermano che Roma venne liberata il 5 giugno 1944 dagli americani comandati da Alexander?
Affermare invece che la guerra a Trieste finì il 12 giugno (giorno in ci avenne solo un concordato cambio della guardia tra due eserciti tra loro alleati) diventa forse verità storica per voto comunale?
La guerra, a seconda di come la si veda, può essere finita in molti giorni diversi, il 25 aprile, il I° o l’8 maggio del 1945, il 7 febbraio 1947…. E ognuno avrebbe le sue ragioni ma il 12 giugno proprio no, non può essere associato a quell’evento in nessun caso.
Farlo, da parte del consiglio comunale, sarebbe scrivere una pagina di una storia inesistente nei fatti e nei documenti.
Se è questo che vuole fare il Comune ed i suoi consiglieri, si accomodi, ma certamente non farà un buon servizio a nessuno.
Comprendiamo l’astio, tutto e solo politico, dei proponenti la targa, altro è avvallare, a spese della comunità, delle oggettive falsità storiche, che serviranno poi a riscrivere la storia inserendole quali “verità assodate ed accettate” per via politica.
Come purtroppo è ormai invalso affermare che gli jugoslavi durante i 42 giorni di presenza in città commisero atrocità tremende, di cui i documenti storici non danno sostanzialmente traccia. Vi furono si arresti, invio in campi di prigionia di militari (secondo le regole di guerra), processi, ma non in modo indiscriminato ne di massa. Ma ormai le falsità ribadite più e più volte (anche da personalità come il presidente della repubblica) sono diventate verità di fede. E dire, documenti alla mano, che non esistono fatti che le dimostrino, porta ad essere tacciati di negazionismo.
Ma perché risollevare tutta questa tensione oggi? Forse perché, avvicinandosi la conclusione della discussione sul cambiamento dello statuto del Comune si deve, finalmente, dare una risposta vera all’applicazione della legge sull’uso dello sloveno in aula del Consiglio comunale?
Peter Behrens segr. prov. PRC-SE
Bruna Zorzini segr. Prov. PDCI
La riforma della Sanità, approvata dalla Regione, contiene aspetti importanti per i cittadini che rischiano di fallire nel loro intento perché
da SUBITO si tagliano i posti letto e DOPO si aumentano i servizi territoriali.
Inoltre:
Per impedire che la riforma si trasformi in aumenti economici per i cittadini e per dare attuazione alla proposta di partecipazione prevista dalla legge Rifondazione Comunista avvia un servizio di monitoraggio e ascolto su le attuali disfunzioni del servizio sanitario e quelle che si andranno a determinare dopo l' applicazione della riforma attivando.
CONTATTI:
CASA DEL POPOLO ANTONIO GRAMSCI, VIA PONZIANA 14 (ogni martedì dalle 18 alle 19)
Pridi, da: se srečamo in skupaj organiziramo delovanje SKP na teritorju, ter se pogovorimo o aktualih temah in perečih problemih skupaj s pokrajinskim tajnikom Petrom Behrensem in izvoljenimi predstavniki: Goranom Čukom, Marino Trenta, Iztokom Furlaničem in Eleno Legiša.
Tovarišice in tovariši, ki niso še obnovili izkaznic SKP-EL bodo to lahko storili v četrtek.
PER: incontrarci, discutere, organizzare insieme le attività del PRC-SE sul territorio, sarà presente il segretario provinciale il comp. Peter Behrens ed i compagni eletti Goran Čuk, Marina Trenta, Iztok Furlanič, Elena Legiša.
Le compagne ed i compagni, qualora non l'avessero ancora fatto, potranno rinnovare la tessera del PRC-SE.
LAVORO: reso precario, insicuro, tassato e senza contributi. Ma penserai di essere ricco, per 90 euro mensili in più (tutti tassati), tra liquidazione e mancetta renziana?
SCUOLA: basta chiamare la riduzione di insegnanti, classi, scuole, “progetto per la buona scuola” per rendere migliore l’insegnamento?
SANITÀ: tagliano posti letto, chiudono ospedali, fanno pagare medicine e ticket (quindi meno medicine e meno visite) perché stiamo meglio o solo perché esigono che chi sta male paghi le cure da solo?
CONTRIBUTI: sicuri che se ora regalano ai padroni 3 anni di lavoro senza contributi, poi non ci diranno che le pensioni non reggono perché non ci sono soldi, quindi devono essere tagliate?
VOGLIONO CHE CI PAGHIAMO QUALSIASI COSA E magari farci credere che se non abbiamo i soldi è colpa nostra.
Anche chi non va a Roma può far sentire la sua voce:
DELO je začasno, negotovo, obdačeno in brez prispevkov. Mar misliš, da si že obogatel z 90 (obdavčenih) evrov mesečne odpravnine in Renzijeve napitnine?
ŠOLA: je zdaj boljša, ker so odpuščanje učiteljev in krčenje razredov poimenovali „načrt za dobro šolo“?
ZDRAVSTVO: krčijo število postelj in zapirajao bolnišnice, terjajo plačilo in ticket za zdravila (torej manj zdravil in pregledov) zato, ker se počutimo vsi bolje ali pa zato, ker hočejo, da si bolniki sami plačujejo zdravljenje?
SOCIALNI PRISPEVKI: Če zdaj podarijo gospodarjem 3 leta brez socialnih prispevkov, mislite, da ne bodo potem rekli, da ni več denarja za izplačevanje pokojnin in jih bo treba zmanjšati?
SKRATKA, HOČEJO, DA PLAČAMO ZA VSE. In potem nas bodo prepričevali, da smo sami krivi, če nimamo dovolj denarja.
Kdor ne more na manifestacijo v Rim lahko dvigne svoj glas:
Nella riunione tenuta il giorno 20 ottobre da vari gruppi e individualità della sinistra triestina si è concordato unitariamente sulla necessità di dare una forte risposta alle politiche contro il lavoro, già in passato molto colpito, proposte dall’attuale governo.
Per questo motivo si invitano i lavoratori e i cittadini a partecipare alla manifestazione di Roma del 25 ottobre, contattando i responsabili della CGIL e FIOM per concordare il viaggio.
Ma per dare voce anche a chi non può recarsi a Roma si propone comunque a lavoratori, studenti, disoccupati e pensionati di partecipare ad una manifestazione cittadina il 25 ottobre, in Piazza della Borsa dalle ore 10.30.
Non stupisce quanto sta accadendo alle COOP , a suo tempo ne avevamo parlato (e scritto) e traccia del nostro intervento è ancora riscontrabile in rete, sul sito del circolo del Manifesto di Trieste, allorquando alcuni di noi scesero in piazza con i lavoratori e le lavoratrici minacciate di licenziamento (già, proprio cosi.. le Cooperative Operaie intendevano licenziare chi, per legge avrebbero dovuto tutelare! come scritto nell' ARTICOLO 45 della Costituzione Repubblicana) ed a cui, in questa fase ancora piu' difficile per il loro futuro , rinnoviamo la nostra solidarietà.
Ma dalle indagini della magistratura triestina sembra emergere un quadro ancora piu' fosco e preoccupante.
Lungi da noi voler fare allarmismi, ma il richiamo ad una precedente grave vicenda, quella della PARMALAT, non sembra inappropriato,e dovrebbe pure suggerirci qualcosa.
Se ciò non fosse forse, allora sarebbe il caso di dire che, fatalmente si è perduta memoria di cosa voglia dire oggi avere a che fare con la finanza, il mercato, le speculazioni, l' arricchimento facile, mentre si continuano a perseguitare i " soliti noti", cioè i poveri cristi, si mancizzano i lavoratori con 80 euro - mentre si sottrae loro lo stato sociale, - si condanna tutti alla precarietà a vita e a tirare la cinghia fino a 67 anni. (Ma, contro questo futuro da incubo, andremo tutti a Roma il 25 ottobre.)
Ora, del caso Parmalat, val bene ricordare che il crac fu di 14 miliardi di euro e coinvolse 32mila risparmiatori, i reati erano quelli di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, falso in comunicazioni, aggiotaggio...e che però i cittadini si organizzarono da subito e dopo una lunga battaglia ottennero un parziale successo, riottennero qualcosa come 100 milioni di euro, costituendosi parte civile contro Tanzi ed i vertici dell'impresa!
A Trieste di quali cifre parliamo? Con quale scenario vogliamo misurarci?
Lasciamo a fare tutto le istituzioni?
Noi suggeriamo a quanti hanno versato soldi alle COOP a costituirsi da subito in associazione o comitato, esigere da chi c'è al vertice e nelle società collegate, azzeramento o meno, chiarezza su fondi e risparmi, quindi invitiamo clienti e cittadini ad organizzare, assieme, una giornata di solidarietà militante e di mobilitazione davanti ad ogni centro e rivendita COOP.
Ricordando che in ogni caso il salvataggio dell' impresa non puo' avvenire a spese dei lavoratori, dei cittadini , dei clienti, fino a prova contraria del tutto innocenti e inconsapevoli.
I silenzi, le complicità, le malversazioni, riteniamo stiano altrove.
PRIMA LE PERSONE, poi le imprese ed i profitti, prima i posti di lavoro, dopo le poltrone.
Marino Calcinari
socio COOP
Comitato Territoriale di Trieste per "L'altra Europa con Tsipras"
APSC (Associazione Politica per la Costituente della Sinistra)
A partire dal 10 ottobre 2014 oltre 100 eventi in tutta Europa, decine di iniziative da Nord a Sud del Paese per fermare il TTIP, trattato di liberalizzazione selvaggia tra Europa e Stati Uniti. Per non dare alle multinazionali mano libera sui servizi, le comunicazioni, l'istruzione, la cultura, la medicina e le cure sanitarie, la manipolazione biogenetica, la sicurezza sul lavoro...
Per informarti vieni all'
Ne parleranno:
Introduce Marino Calcinari, del Comitato territoriale di Trieste de l'Altra Europa con Tsipras.
A tutti gli organismi e individui della sinistra operanti a Trieste, alle forze sindacali:
riteniamo che il giorno 25 ottobre, indipendentemente dalla adesione o meno alla federazione sindacale promotrice, sia una occasione fondamentale per dimostrare all’attuale governo, che prosegue senza alcuna remora le politiche antipopolari e filocapitaliste del governo Berlusconi, che gli italiani non sono tutti d’accordo con Renzi.
Riconoscendo quindi l’importanza di essere a Roma in massa riteniamo però che siano moltissime le persone che non possono per vari motivi attivarsi in questo modo. Proponiamo quindi un incontro il giorno lunedì 20 ottobre, alle ore 18, per discutere di una possibile iniziativa a Trieste nella stessa giornata del 25.
Sicuri del fatto che la cosa possa riuscire, proponiamo che l’incontro si tenga nella nostra sede di via Tarabochia 3, che può ospitare un centinaio di persone, sempre che altri non abbiano disponibili sedi alternative più capienti.
Saluti, il segretario del PRC Peter Behrens
In occasione della Barcolana, a Trieste arriveranno fra 10 e 20 mila persone use di mare, e ben consce del principio etico e civile che impone la solidarieta' e il soccorso alle vittime di naufragi.
Con questo volantino ci rivolgiamo a loro per dare il nostro benvenuto, ma anche perché sappiamo che sapranno capire l'ignominia della sostituzione di "Mare Nostrum", missione umanitaria di soccorso senza limiti di acque territoriali, con "frontex plus/Triton", operazione di controllo e pattugliamento alle frontiere della Fortezza Europa.
Ai partecipanti alla Barcolana chiediamo di riflettere su questo e porgiamo il nostro augurio di Buon Vento
Trieste per Tsipras
Rifondazione Comunista Federazione di Trieste - Komunistična Prenova Tržaška federacija
Sinistra Ecologia Libertà Friuli-Venezia Giulia
Chi va per mare lo sa
Non si lascia annegare nessuno
MAI
Nel 2013 e 2014 Mare Nostrum ha operato fino a 170 miglia dalle coste italiane, oltre la zona ricerca e salvataggio che le Convenzioni internazionali assegnano al nostro Paese: anche per questo ha potuto salvare oltre 110.000 esseri umani in fuga dalla guerra, dalla dittatura, dalla violazione dei diritti umani, dalla miseria.
La missione 'Triton', nata come 'Frontex Plus', non sostituisce, checché ne dica il ministro Alfano, Mare Nostrum: si limiterà a pattugliare la frontiera sud dell'Europa, a non più di 12 miglia dalla costa. Davanti all’ecatombe di esseri umani nel Mediterraneo non ci si può contentare di vuote frasi di solidarietà.
Non è accettabile la sostituzione di Mare Nostrum con l’operazione Frontex Plus, ora rinominata Triton.
Un’operazione ambigua, la cui evidente funzione di respingimento viene sovrapposta, con grandi retoriche autocelebrative, alla missione umanitaria finora svolta da Mare Nostrum. La verità è che Triton farà controlli e pattugliamenti, più che ricerche e salvataggi, e non si avventurerà in acque internazionali. Triton ha l’evidente scopo di chiudere i muri della Fortezza Europa.
buon vento
Ardeshir Sepehrkhoui ha studiato con Alireza Tafghodi all'Università delle arti di Teheran, con Lily Afshar all'Università di Memphis (USA), con Hacob Jaghatspanyan all'accademia Komitas di Erevan (Armenia), con Frederic Zigante al Conservatorio di Alessandria. Attualmente si sta perfezionando alla scuola di Andrea Dieci al Conservatorio di Trieste.
Navid Zandaveh si è diplomato al Centro superiore della Cultura e dell'Arte di Teheran alal scuola di Kourosh Pourmoghadam. E' stato insegnante presso l'istituto “Golbange Shamloo” di Teheran, città dove ha ottenuto alcuni primi premi in concorsi chittaristici svolgendo nel contempo attività concertistica. Attualmente si sta perfezionando presso il Conservatorio di Trieste sotto la guida di Andrea Dieci.
Oltre 100 eventi in tutta Europa, decine di iniziative da Nord a Sud del Paese per fermare il trattato di liberalizzazione selvaggia tra Europa e Stati Uniti.
Sabato 11 e domenica 12 ottobre si svolgeranno nelle piazze d' Europa le manifestazioni di protesta e contrarietà al TTIP, cioè a quel Patto USA/UE sul commercio e gli investimenti, che si presenta di fatto come il piu'grave attacco mai tentato sinora contro la regolamentazione e le tutele che difendono gli interessi dei cittadini e dei consumatori.
Questo trattato, anche se molti dettagli restano ancora segreti, mette in luce il vero obiettivo che le multinazionali - gli interessi privati che oggi sovrintendono i meccanismi di regolazione e controllo dei flussi di merci e capitali - intendono realizzare.
Non si tratta di una semplice trattativa di "liberalizzazione commerciale": questo trattato non si applicherà solo alle merci (anche se per il capitale ovviamente ogni cosa non è altro che merce), ma anche ad altri ambiti: dai servizi alle comunicazioni, all'istruzione, alla cultura, alla medicina, alle cure sanitarie, alla manipolazione biogenetica, alla sicurezza sul lavoro...
L' obiettivo non è quello di abbattere barriere tariffarie, oggi già abbastanza basse, ma barriere NON tariffarie: le regole che tutelano i lavoratori ed i consumatori, che richiedono indicazioni su origine e qualità dei prodotti, che impongono ai produttori onestà e trasparenza sui processi produttivi: regole a tutela dei cittadini che oggi gli Stati ed i rispettivi governi rappresentano.
Queste norme giuridiche, di legalità e civiltà, verrebbero spazzate via. Il neoliberismo attraverso il TTIP avrà mano libera per una speculazione di ampio respiro che spossesserà milioni di cittadini di servizi pubblici e beni comuni.
A Trieste il primo appuntamento è per sabato 11 ottobre alle ore 17.30 in via Tarabochia 3
Marino Calcinari
Comitato Triestino Lista Tsipras/Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
Fra il 10 e il 14 ottobre oltre 100 eventi in tutta Europa, decine di iniziative da Nord a Sud del Paese per fermare il TTIP, trattato di liberalizzazione selvaggia tra Europa e Stati Uniti. Per non dare alle multinazionali mano libera sui servizi, le comunicazioni, l'istruzione, la cultura, la medicina e le cure sanitarie, la manipolazione biogenetica, la sicurezza sul lavoro...
Cosa sappiamo del TTIP?
Come si lega il TTIP col “Job Act” e la politica del governo Renzi sul lavoro?
Per saperne di più sabato 11 ottobre alle 17:30 a Trieste, in via Tarabochia 3
La scelta di chiedere il voto di fiducia sul Decreto lavoro, il fallimento (con ritardo) di "Garanzia giovani", l' attacco ideologico e l' irrisione ai sindacati, la truffa del TFR in busta paga dopo gli 80 euro, casualmente concessi poco prima delle Europee la dicono lunga sullo "statista" e premier Renzi.
La cancellazione dell' art.18, nessuna forma di sostegno al reddito nè politiche del lavoro fondate sui CCNL sono in perfetta sintonia con quella politica lacrime e sangue imposta dalla Troika e che fa proseguire una politica di austerità a senso unico, i ricchi diventano piu' ricchi, i poveri piu' poveri; i piu' poveri, miserrimi ed il ceto medio è in fase di destrutturazione grazie alla politiche di distruzione del welfare e taglio della spesa, da Berlusconi in poi, di cui Renzi è il degno erede.
Tutto viene fatto domani, mercoledì 8 ottobre, quando si svolge a Milano il vertice europeo su lavoro e precarietà. Si può dire che vuole portare lo scalpo in diretta.
Saremo domani mercoledì 8 ottobre, in occasione del voto di fiducia, davanti al Senato a Roma, in tutta Italia, e con i lavoratori della FIOM in piazza a Milano (alle 9.30 da piazzale Lotto).
Il Comitato Territoriale / Associazione politica per la costituente della Sinistra “L' AltraEuropa con Tsipras” sostiene e parteciperà alla manifestazione studentesca che si svolgerà a Trieste venerdi 10 alle ore 8.30 in Piazza Goldoni.
Questa iniziativa , che ha caratteristiche di massa , mobiliterà in tutta Italia centinaia di migliaia di studenti, insegnanti, lavoratori della scuola, che si oppongono alle politiche renziane di manomissione neoliberista della scuola pubblica, che non accettano la logica aziendalista di gestione dell' istituzione scolastica , che rivendicano, anche qui, nella regione FVG una legge regionale che tuteli e disciplini in modo equo e razionale le politiche e le didattiche della scuola pubblica, e che soprattutto siano in sintonia con quanto previsto dagli articoli 33 della Costituzione repubblicana.
Se la scuola pubblica , infatti, venisse svenduta ai privati, o messa in condizioni di non poter adempiere al ruolo che la repubblica democratica le assegna, un irreparabile vulnus verrebbe inflitto a tutto il paese, ed hanno dunque ragione studenti, professori, personale dipendente a scendere in piazza ed a protestare.
Ma non ci limitiamo a sottolineare questo dato, e la sola protesta non basta.
Noi sosteniamo che la questione dell' istruzione oggi più che mai ha un ruolo centrale per lo sviluppo e la crescita civile del paese ma che ciò non potrà avvenire laddove– nella scuola pubblica!- si introducessero logiche e modelli sempre piu' standardizzati, parcellizzati, aziendalistici, subalterni al mercato ed a logiche escludenti e selettive.
Mentre il paese deve fronteggiare l' abbandono scolastico,la disoccupazione giovanile, l' impoverimento formativo delle giovani generazioni, e non solo.
In Italia ed in Europa noi rivendichiamo il rilancio degli investimenti pubblici su scuola , università, ricerca, per cui nella Sinistra Europea lavoriamo per un accordo vincolante tra le forze democratiche e progressiste sul raggiungimento di obiettivi fondamentali sulla questione dell' istruzione, appunto in una logica europea e non esclusivamente localistica . Proponiamo obiettivi come i servizi minimi agli studenti,(borse di studio, alloggi, accesso alla cultura, reddito, etc), l'internazionalizzazione dei percorsi educativi e di ricerca, il livellamento verso l' alto delle politiche dell' educazione e per una reale convergenza sulle best practices a livello continentale.
Per questo è indispensabile cambiare la rotta, quella tenuta a Bruxelles da Merkel, Juncker e Schultz, e che qui si traduce in un insopportabile attacco predatorio ai processi formativi il cui obiettivo è proprio quello di smantellare i sistemi educativi pubblici per aprire spazi di profitto al credito ed ai privati.
Saremo quindi in piazza , qui a Trieste VENERDI 10 ottobre alle ore 8.30 accanto agli studenti, per manifestare loro la nostra solidarietà. E per dire no all' ennesima riformatruffa del governo.
Quando ci dicono che l’art. 18 (che vuol dire solo reintegro del personale licenziato senza giusta causa) tutela pochissimi lavoratori
Infatti se fosse così perché darsi tanta pena per distruggerlo?
Forse perché quella tutela serve invece ancora a milioni di lavoratori e potrebbe essere estesa a tutti.
Ricordiamo che le loro “cure contro la crisi” hanno sempre solo aggravato i problemi, impoverendo sia il paese che i cittadini
Lavoratori, studenti, pensionati e disoccupati facciamo sentire la nostra voce di dissenso, inviando messaggi al governo, ai parlamentari, partecipando ad ogni iniziativa contro questo massacro sociale…
Kadar nam pravijo, da člen 18 (ki danes pomeni zgolj ponovno zaposlitev v primeru krivične odpustitve) ščiti le maloštevilne delavce
Ko bi bilo tako, kot pravijo, zakaj bi si toliko prizadevali za njegovo ukinitev?
Morda zato, ker ščiti še milijone delavcev in bi ga lahko razširili tudi na vse ostale.
Opozarjamo, da njihove “protikrizne terapije” so doslej samo še poostrile probleme ter osiromašile državo in občane
Delavci, študentje, upokojenci in brezposelni, dvignimo svoj glas, izrazimo svoje nesoglasje, posredujmo svoje zahteve vladi, poslancem, sodelujmo pri vseh možnih pobudah proti temu družbenemu pokolu…
Mercoledì 1 ottobre alle ore 18 presso il caffè/libreria San Marco Aurelio Juri, ex sindaco di Koper/Capodistria e premio Danilo Dolci 2007 per la sua attività di pace, racconterà i giorni della guerra per l'indipendenza slovena del 1991 sul Litorale.
L'esperienza di Aurelio, nel momento della sanguinosa transizione dalla Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia alla Repubblica di Slovenia, è stata vissuta da un importante punto d'osservazione a noi vicino.
Qui il link al racconto di quei giorni sul suo blog : https://docs.google.com/file/d/0B9eapvEJyyGbLVFNdEE2LWJUdXc/edit?pli=1
Giova ricordare che negli anni '89/'91 il Movimento per la pace era molto forte in Slovenia, ed aveva elaborato una proposta per la soluzione della crisi nella RSFJ, con la quale prevenire la guerra.
All'interno di questa proposta complessiva, la Slovenia avrebbe potuto divenire uno Stato smilitarizzato. Su questo punto, tutti i partiti nel Parlamento di Lubiana dell'epoca si dichiaravano d'accordo ...
Gruppo pace mediterraneo europa immigrazione
de "l'Altra Europa con Tsipras" di Trieste
La lista l'Altra Europa con Tsipras parteciperà alla manifestazione contro la guerra in solidarietà con la Palestina, convocata da varie associazioni per sabato 20 settembre alle 18.30 in piazza della Borsa. Il Parlamento europeo ha adottato una Risoluzione di condanna per l’espansione degli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania, effettuata in violazione dei diritti umani dei palestinesi. In virtù di questa risoluzione di condanna si chiede il congelamento dell’Accordo di associazione Unione Europea - Israele.
Nel corso della manifestazione verranno distribuiti i libri raccolti con l'iniziativa "Un ponte di libri per Gaza" il 6 settembre scorso. Il ponte e il libro sono simboli di unione e umanità, contro l'orrore di ogni conflitto.
La giornata di mobilitazione terminerà alle ore 20 presso la sede di Rifondazione comunista in via Tarabochia 3, dove l'attivista di Assopace Palestina Lorena Fornasir proietterà e commenterà il servizio fotografico "Racconti per immagini della Palestina che ho visto" realizzato in Cisgiordania l'agosto scorso, nel pieno del sanguinoso attacco israeliano su Gaza.
Il Gruppo "Pace, Europa, Mediterraneo e Immigrazione"
de L'Altra Europa con Tsipras - Comitato di Trieste
La nuova riforma della Sanità Regionale prevede la riduzione dei posti letto ospedalieri. E intanto permane il blocco dei posti letto nelle strutture di ricovero per anziani. Ma la popolazione anziana cresce. Con il suo incremento, progredisce la presenza di malattie invalidanti. Malattie per cui servono cure sanitarie continue che né le r.s.a., né le case di riposo (comprese quelle comunali), private di personale e posti letto, sono nelle condizioni di erogare. Spesso infatti ci troviamo in presenza di anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti cronici, con più patologie: decadimento cognitivo, morbo di Alzheimer, encefalopatia, cardiopatia ischemica postinfartuale, che sono in carrozzina ecc., oppure affetti da malattie che necessitano di cure complesse e specialistiche.
Competenze che sappiamo essere proprie della professione medica e infermieristica e non delle badanti, formate superficialmente e prive di vera esperienza nell'ambito assistenziale.
I conti del welfare potrebbero non tornare più. Il fondo monetario internazionale lancia un “grido d'allarme” nel rapporto sulla stabilità finanziaria globale, e mette in chiaro che, se la vita media nel 2050 si allungherà di 3 anni in più di quanto previsto oggi, “costo dell’assistenza all’invecchiamento” della popolazione aumenterà del 50%. Se la vita si allunga quindi la loro ricetta è: “ridurre i servizi” ed eventualmente “smettere di fornirli”. Costiamo troppo. Forse qualcuno dirà all'industria sanitaria: “basta con le medicine sempre più efficaci e con le operazioni chirurgiche agli anziani. Bisogna che ne muoiano un po', altrimenti non ci stiamo dentro".
Ridurre i posti letto ospedalieri significa cure meno adeguate, meno tempestive, più lontano da casa e dagli affetti. Meno posti in strutture pubbliche per anziani significa soldi dirottati su assistenza privata o obbligo per le famiglie di curarsi a casa il congiunto, accollandosi anche responsabilità e compiti sia sanitari che economici non propri.
Questo non è favorire la vera domiciliarità per anziani (l’ASS che ti cura seriamente a casa tua) è solo un modo di dire: pensate di diventare vecchi e non morire? Arrangiatevi pagando una assicurazione privata se potete.
DOPO UNA VITA DI LAVORO E CONTRIBUTI PAGATI ABBIAMO DIRITTO A PENSIONI ED ASSISTENZA ADEGUATA E SUFFICIENTE A GARANTIRE UNA VITA DIGNITOSA!!!
Nova reforma deželnega zdravstva predvideva znižanje števila razpoložljivih ležišč v bolnišnicah, ob sočasnem trajanju blokade razpoložljivih ležišč v domovih za ostarele. Ampak populacija ostarelih stalno narašča. Skupaj z višanjem števila ostarelih narašča tudi pojav kvarnih obolenj, ki povzročajo razne oblike invalidnosti.Za kljubovanje slednjim sta potrebni stalna zdravniška nega in oskrba, ki jih v t.i. strukturah RSA in v domovih za ostarele (vključno z občinskimi), ki že delujejo ob stalni krnitvi osebja in ležišč, ne morejo zagotavljati. Večkrat se namreč srečujemo z nesamostojnimi ostarelimi ljudmi nad 65 letom starosti, ki jih pestijo večvrstne kronične patologije: padanje kognitivnih sposobnosti, Alzheimerjeva bolezen, encefalopatije, raznovrstne kardiopatije kot posledica srčnih in možganskih kapi, omejena sposobnost samostojnega gibanja, ali pa celo prisotnost bolezni, za zdravljenje katerih je potrebna kompleksna in specialistična oskrba.Gre za prisotjnosti, ki sodijo v zdravniški in bolničarski posel in ki jin ne morejo kljubovati pomočnice in varuške, ki nimajo ustrezne poklicne priprave.
Računi na področju socialnega skrbstva bi se lahko ne izšli. Mednarodni denarni sklad na to opzarja z “alarmnim krikom” v svojem poročilu o globalni finančni stabilnosti in dodaja, da že če se bo povprečna življenjska doba do leta 2050 zvišala za dodatna 3 leta v primerjavi z današnjo, bodo stroški za “oskrbo in nego staranja” populacije poskočili za celih 50%. Če se življenje daljša je njihov recept torej zelo enostaven: “okrnili bomo storitve” ali pa “ne bomo več oskrbovali”. Stanemo preveč! Mogoče si bo kdo tudi drznil predlagati zdravstveni industriji: “dovolj je z učinkovitimi zdravili in kirurškimi posegi za ostarele. Moralo bi jih umreti nekaj več, da omejimo stroške".
Omejiti število ležišč pomeni znižati raven ustrezne nege in oskrbe, pravočasnost posegov, večati oddaljenost od doma in sorodnikov. Krčenje mest v javnih strukturah za ostarele pomeni razporeditev sredstev zasebnemu skrbstvu in prisiliti družine, da doma negujejo starejše člane in si prevzemajo odgovornosti ter izpolnjujejo naloge, ki ne sodijo v njihove pristojnosti.Vse to sploh ni korak v smeri spodbujanja ustrezne oskrbe na domu za ostarele (Zdravstveno podjetje te lahko ustrezno zdravi na domu), ampak le način, da bi ne brutalno rekli: se mislite starati in ne umreti? Pomagajte si, kot veste, po možnosti si plačajte zasebno zavarovanje!
PO Z DELOM PREŽIVETEM ŽIVLJENJU IN PLAČANIM SOCIALNIM DAJATVAM SMO SI PRIBORILI PRAVICO DO USTREZNIH POKOJNIN IN OSKRBE ZA DOSTOJNO ŽIVLJENJE!!!
Senza entrare nel merito della causa giudiziaria, che li ha visti come dall’articolo del Piccolo, più volte vincenti, risulta assurdo impedire a delle persone di raggiungere la propria abitazione. Tale è infatti per quelle famiglie ciò che è stato sequestrato.
Ci sono carenze e omissioni nellas vicenda, ma stanno dalla parte delle istituzioni. Manca un campo attrezzato al quale indirizzare i nomadi e manca la volontà di realizzarlo.
Perché comune, regione e provincia, in accordo con l’Opera nomadi e con i rappresentanti dei vari popoli che compongono questa parte di umanità non si mettono a discutere e ragionare per uscire da questa situazione di stallo? Noi pensiamo che prima di intervenire con provvedimenti repressivi si deve cercare una soluzione pacifica. Le roulottes potevano essere spostate, indicando ai nomadi dove si potevano parcheggiare, perché non è stato fatto?
Operando di forza invece si continua ad alimentare la diffidenza dei nomadi contro la nostra società, che usa sempre metodi escludenti e repulsivi, ma anche l’astio dei “cittadini stanziali”, che vedendo sempre la mano della legge colpire alcuni individui si sentono in diritto di ritenerli responsabili di chissà quali crimini.
Non si tratta, come qualcuno certamente dirà, di “buonismo”, ma bisogna imparare ad accettare e tutelare le differenze, sale della vita e della civiltà.
"Un ponte di libri per Gaza" è un evento organizzato dal gruppo LA VOCE CONTRO LA GUERRA e dall'Associazione Libra2.0.
Il ponte e il libro come simboli di unione e umanità contro l'orrore di ogni conflitto. Non è una performance di poesia, i cittadini sono invitati a venire con un libro per lasciarlo sul ponte in segno di pace. Con un ponte di libri e di esseri umani si ricorderanno le vittime innocenti di questa estate fredda e disumana.
Chi vuole legge, chi vuole accende una candela, chi vuole piange, chi vuole sta in silenzio, chi vuole canta e suona. Gli artisti e i musicisti sono invitati a portare la loro musica.
L'evento si terrà il 6 settembre a Roma, sul Ponte della Musica, e si svolgerà con le stesse modalità e alla stessa ora in moltissime città italiane, in ognuna su un suo ponte. A Trieste alle 19.30 sul suo ponte più antico, Ponte Rosso. In caso di maltempo la manifestazione avrà luogo presso l'erboristeria di corso Saba 16.
L'estate 2014 verrà ricordata come la più fredda.
È settembre, tutto ricomincia; la cosa più facile è dimenticare l'estate di sangue. Abbiamo assistito impotenti alla morte come se fosse necessaria e utile.
Un ponte di libri per Gaza è un'occasione per mostrare, con un piccolo gesto simbolico, che siamo ancora umani.
Venite tutti. Farà bene a tutti. E poi che arrivi l'autunno.
A volte ritornano…
Non è il nome di un vecchio film, è purtroppo un “motto” per i progettisti.
Non si è ben neppure archiviato il rigassificatore di Zaule che ecco ne spunta uno (“ma mini, questa volta, meno grande…”) per Monfalcone.
Il problema dei rigassificatori però è che sono comunque impianti pericolosi, impattanti sul piano ambientale e problematici per i rischi commessi.
Quindi, come ogni opera di questo genere, devono essere pensati, progettati e costruiti solo SE e QUANDO servono.
Ma per sapere SE serve (questo, come qualsiasi altro) si dovrebbe avere un piano energetico nazionale e regionale. Dopo anni che se ne parla questi documenti non esistono ancora.
Si dovrebbe sapere di quanta energia si dispone oggi, di quali sono le previsioni di consumo per il futuro, se e quanto ha inciso la crisi sui consumi. Ma anche se vi sono progetti per ridurli, questi consumi, con efficienza dei nuovi macchinari e delle nuove costruzioni, con fonti alternative e rinnovabili… e anche da quali origini dovrebbero arrivare queste quantità di gas.
Sarà gas della Libia? Sarà dalla Nigeria? Sarà dai campi petroliferi attorno a Cipro? Sarà quello delle prospezioni in Adriatico o in Alaska, o il shellgas USA?
Il nostro no è per motivi di sicurezza, di costo ambientale, di inefficienza energetica del trasporto. Ma anche perché a quelle domande nessuno ha finora dato una risposta seria e ragionata.
In compenso, ce lo insegnano alcune delle documentazioni fornite per il rigassificatore di Trieste, il mancato uso dell’impianto era comunque coperto con contribuzioni pubbliche, eliminando il “rischio di impresa”. Non sarà così anche in questo caso? Magari con la speranza dei proponenti che ad un impianto più piccolo si dica di si?
Comunque dalla pagina a pagamento sul piccolo del 27 si è visto chiaramente che manca la volontà di confronto tra i rappresentanti della società ed i cittadini e le istituzioni. Non è accettabile che vengano sbeffeggiati, insultati e offesi coloro che pongono domande e dubbi, tra l’altro senza rispondere a nessuno dei dubbi e a nessuna delle domane. A tutti i nominati dall’ing. Vescovini va la nostra piena solidarietà, perché sapere è il fondamento delle buone scelte. Inoltre è la Costituzione italiana che impone di valutare rischi e impatti ambientali, SENZA tener conto dell’utile del proponente e del proprietario, infatti l’ Art. 41. afferma che l'iniziativa economica privata è libera, ma anche che non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
I dibattiti pubblici, i dubbi, e anche la possibilità di dire NO ad opere che costituiscono un rischio anche per uno solo di questi diritti della collettività sono quindi DIRITTI COSTITUZIONALI.
Ultima osservazione, non certo per importanza, il firmatario della pagina ha offeso sia italiani (chiamati italioti) che sloveni, presenti sul territorio e con i loro buoni diritti di parlare e sentir parlare la propria lingua. Certe uscite stile “siamo in Italia” risalgono al periodo fascista, e si speravano sepolte con quel regime, oggi sono definibili in un solo modo: RAZZISMO.
Peter Behrens
Segretario provinciale del PRC - SE
Stamane, 27 agosto 2014,sulle pagine del "Piccolo" di Trieste - anzi su tutta una pagina, in bella evidenza, a pagamento, acquistata da SmartGas col pretesto di contestare i pronunciamenti, dei cittadini di alcuni comuni di Trieste e Gorizia, sull' ipotesi di costruzione di un rigassificatore nel golfo delle acque di Duino - il titolare o AD dell' impresa ha stilato una lista di proscrizione degli oppositori, con pesanti allusioni, con parole sarcastiche ed offensive, comunque lesive della loro immagine, della loro onestà intellettuale, della loro dirittura morale. Che c'è di nuovo in tutto cio?
Un salto di qualità, che nemmeno per la vicenda del rigassificatore di Zaule abbiamo dovuto registrare, anche se - va detto - Gas Natural comunque adì le vie legali contro un nostro compagno di lega Ambiente, "reo" di aver ricordato a quella Multinazionale, il comportamento non proprio ortodosso tenuto in qualche situazione di eccessiva turbolenza delle comunità interessate ai suoi progetti per affermare le proprie idee e che le era valso una condanna morale da parte di una ONG che, appunto, tutelava i diritti dei piu' deboli. Ecco quindi dove siamo giunti.
Lo evidenziamo, per chi pensa che sia possibile ragionare e confrontarsi con imprenditori che usano di questi metodi, illudendosi che, se non è possibile asservire il libero pensiero e la capacità di critica delle persone, comunque si possono sempre sempre comprare le pagine del giornale e lì insolentire, disviare, insinuare,propagandare, mistificare, irridere o contestare anche l'incontestabile.
Si faccia la sua assemblea il signor dottor Vescovini, se la canti e se la suoni, non merita altro, a parte queste due righe che - ahimè - non è dato sapere se verranno pubblicate su qualche giornale. Ma non è importante, siamo abituati all'oscuramento.
Diamo la nostra solidarietà a Lino Santoro, a Marino Franzosini, a Egle Tarasic, ad Aurelio Juri, a Paolo Geri, al Principe di Duino e infine a tutti quei lavoratori, ai giovani, ai disoccupati, che non meritano di essere strumentalizzati, cioè colpiti nei loro bisogni e nei lori diritti e, infine, usati, per un obiettivo che, in un Paese Democratico, in una Repubblica fondata sul lavoro, e NON asservita alla speculazione ed all'impresa, comunque non può non passare al vaglio democratico dei cittadini. L'avrai, dottor Vescovini la tua assemblea, ma in quale luogo farla, su quali contenuti, a decidere tocca a noi, ai cittadini, ai lavoratori, alle istituzioni democratiche.
Marino Calcinari
Comitato Lista Tsipras
Trieste
"Dies nigro signando lapillo", un giorno ferale per quanto resta della nostra democrazia, devastata ed oltraggiata da quel "Patto del nazareno" siglato da Renzi e Berlusconi e che oggi Romani ha rivendicato ed esaltato nell' aula del Senato, insomma non una riforma (Berlusconi è un riformista?!)nè un cambiamento positivo, ma una deriva autoritaria verso un regime presidenzialista piegato a Confindustria, all'affarismo ed alla speculazione.
Gli italiani prendano atto che, mentre il paese arretra ed arranca, colpito dalla recessione, dalla desertificazione industriale, dall'aumento della disoccupazione , la priorità per Renzi ( e Berlusconi) era quella di abolire le province , sopprimere il Cnel, trasformare il bicameralismo ( ed il sistema della rappresentanza isituzionale) in un consesso unicamerale di eletti/nominati dalle lobbies che controllano le attuali segretarie dei partiti/padrone. Un bel passo avanti verso il caudillismo postmoderno.
Non ci rassegnamo al fatto compiuto, non saremo obbedienti ad un passaggio che svilisce e mortifica la parteciapzione democratica, l'appartenenza nazionale, la solidarietà e la giustizia sociale che la Costituzione del 1947 continua ad evocare ed a rappresentare.
In questi giorni abbiamo distribuito oltre 5000 volantini per denunciare ai cittadini quanto stava accadendo, e continueremo a farlo.
La Costituzione è nostra, è del popolo , dei cittadini e dei lavoratori, non rinunceremo a batterci per affermare la sua intangibilità e per richiederne, semmai, la giusta attuazione.
Marino Calcinari
Comitato lista Tsipras
In questi giorni il Comitato Cittadino che fa riferimento alla Lista Tsipras/Sinistra Unitaria Europea sta diffondendo via rete e nelle strade cittadine un comunicato che denuncia quanto il governo intende realizzare manomettendo - entro la fatidica data dell' 8 agosto - quella parte della nostra Costituzione che riguarda le Camere del Parlamento e la forma di governo.
Parliamo di manomissione, e non di riforma (semmai sarebbe una controriforma) del Senato, a ragion veduta.
Se si attuasse quanto previsto da Renzi, il Senato verrebbe esautorato dei suoi poteri, ridotto a mero organismo consultivo, senza più il ruolo di vigilanza e correzione rispetto all'iter di formazione delle leggi, che già oggi è compromesso dalla decretazione governativa e dalla ingerenza delle lobbies europee che di fatto impongono agli Stati nazionali linee guida e parametri legiferativi ben definiti soprattutto in materia economica; nel nuovo Senato i Senatori non saranno eletti dai cittadini ma scelti dal Governo.
In tal modo senza il bicameralismo il nostro sistema parlamentare lascerebbe in vita un'unica camera legislativa, dove però prevarrebbero quelle anomalie ed una rappresentanza eletta, o meglio nominata, con i metodi previsti dalla bozza dell' "Italicum": liste bloccate, alta soglia di sbarramento per i partiti cosiddetti "minori", un abnorme premio di maggioranza per il partito e la coalizione di Governo.
Dunque il Senato non potrà più controllare il Governo nè votare le leggi, mentre questo potrà imporre disegni di legge non emendabili da approvare entro 60 giorni.
Province e CNEL (quest' ultimo organismo di rilevanza costituzionale) sarebbero definitivamente aboliti, e con ciò la possibilità di poter sviluppare una migliore e più efficiente articolazione dello stato democratico sul territorio, elementi questi che sarebbero d'ostacolo alla gestione populista ed autoritaria che Renzi si immagina di poter far digerire al Paese.
I cittadini sarebbero poi espropriati di quegli strumenti di democrazia diretta che la nostra Costituzione prevede, proprio per supplire, talvolta - ma è quello che accade oggi! - ad un deficit di attenzione e di intervento dell'organo legislativo, cioè leggi di iniziativa popolare e referendum, per cui si innalzerebbe la soglia numerica delle firme da raccogliere ed autenticare.
La figura del capo dello Stato verrebbe sostanzialmente stravolta con la modifica del' art.83, egli non sarebbe più eletto dal parlamento, come capo dello Stato e dunque rappresentante dell' unità nazionale, ma direttamente dai cittadini, e dunque inevitabilmente di una parte di essi; inoltre controllando la Camera, il capo del Governo potrà influire sulla scelta del Presidente della Repubblica.
Non dimentichiamo infine che l'attuale maggioranza di governo è frutto di una legge che la Consulta ha dichiarato incostituzionale, di fatto quindi, per noi è certamente delegittimata oltreche priva di autorevolezza politica e di competenza tecnica per metter mano ad una operazione che non è di riforma, che non procede sulla strada del rinnovamento delle istituzioni, ma di fatto le cancella e rende ininfluente i principi della partecipazione democratica,della valorizzazione del lavoro, della gestione consapevole ed attiva della cosa pubblica, di cui invece i cittadini dovrebbero essere avvantaggiati, e non esclusi.
Lo stravolgimento dell'art.81 della Costituzione, quello sul bilancio, dovrebbe avere illuminato il paese su quale sia oggi il livello di commissariamento delle nostre istituzioni, imposto dalla troika, e come agisca in questo momento il principio dell'eterodirezione nel quadro che il governo delle larghe intese sta predisponendo per il Senato. Crescita zero, austerità, stagnazione, disoccupazione.
Questo è il contesto in cui avviene la cosiddetta "riforma del Senato"!!
Dunque per fermare questa deriva autoritaria, la sola opposizione parlamentare non basta.
Per difendere la democrazia, cioè le condizioni materiali della nostra convivenza sociale, il lavoro, la dignità, una politica pulita, una economia non piu' orientata al mercato ed al profitto, occorre che l'opposizione esca dal parlamento e riempia le piazze, che si costruiscano le condizioni politiche per arginare i populismi e la demagogia governativa, che non si esiti a ricorrere e ad organizzare lo sciopero generale nazionale per dire NO a questo disegno!
Noi lavoreremo affinchè queste condizioni si realizzino al piu' presto.
Marino Calcinari
Comitato di Trieste " L'Altra Europa con Tsipras"
Sinistra Unitaria Europa
Sabato 2 agosto 2014 alle ore 11.30 presso il Caffè San Marco il Comitato di Trieste “L’altra Europa con Tsipras” presenterà, nel corso di una conferenza stampa, la sua posizione in merito all’attacco alla Costituzione repubblicana che l’attuale governo, con impegno degno di miglior cause (crisi economica e occupazionale, aumento della povertà, riduzione continuo del tenore di vita dei ceti medi, crisi geopolitica, etc. etc.), sta tentando di perseguire riducendo i margini della partecipazione democratica diretta dei cittadini (referendum e leggi d’iniziativa popolare), stravolgendo l’equilibrio dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con la riscrittura e la modifica radicale dell’ordinamento del Parlamento, e il controllo da parte dell’esecutivo della Corte Costituzionale, utilizzando nel dibattito parlamentare meccanismi autoritari come la tagliola e il canguro, etc. etc.
Alla conferenza parteciperanno esponenti di partiti politici e di movimenti e associazioni che si identificano nelle preoccupazioni espresse dal documento dell'ANPI del 24 giugno, e nell’appello promosso da Zagrebelsky , Rodotà e da altri costituzionalisti, che hanno evidenziato le anomalie e i pericoli per la democrazia di questo percorso autoritario.
Marino Calcinari
Comitato "L' altra Europa con Tsipras"
Sinistra Unitaria Europea
Come PRC-SE aderiamo e sosteniamo ogni iniziativa utile per fermare la strage e per il diritto del popolo plaestinese al proprio stato e una pace giusta.La federazione del PRC-Se di Trieste sarà presente al presidio che si svolgerà venerdi' 1 agosto dalle ore 18. in piazza della Borsa, organizzato dal comitato BDS Trieste,invitando i cittadini a partecipare numerosi, per esprimere la solidarietà e la vicinanza al popolo palestinese colpito dall'ennesima criminale aggressione scatenata dallo stato di Israele; per chiedere il "cessate il fuoco"; perché si affermino i principi della pace e della convivenza.
Il segretario Provinciale
Peter Behrens
Domani, lunedì 28 luglio 2014 alle ore 19, a Trieste, in via Cumano 22, verrà inaugurato il "Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez". Ci saremo, per ricordare ai presenti che un'inaugurazione non basta, che nella Striscia di Gaza e' in corso un massacro che chiamare "guerra" è fin troppo benevolo, e che *qualcosa si può fare*.
Alla luce del disastro umanitario in corso a Gaza, risultato dell'ultimo terrificante attacco militare di Israele, il gruppo del Parlamento Europeo SINISTRA UNITARIA EUROPA / SINISTRA VERDE NORDICA chiama l'Unione Europea urgentemente ad agire. I parlamentari del gruppo hanno lanciato una petizione per esigere la fine del bagno di sangue, e invitano i parlamentari di altri gruppi ed i cittadini ad aderirvi. La petizione chiama il Parlamento il Consiglio e la Commissione europei ad agire urgentemente per:
I parlamentari chiedono agli Stati membri di implementare le Linee guida del 19 luglio 2013, sull'eleggibilità degli enti Israeliani e delle loro attività nei territori occupati dal giugno 1967; per quanto riguarda la concessione di sovvenzioni premi e strumenti finanziari forniti dall'UE, dal 2014 in avanti, e il divieto all'importazione in Unione europea di beni Israeliani prodotti nelle colonie stanziate illegalmente nei territori Palestinesi occupati.
Trieste per Tsipras
Se ho letto bene, LUNEDI 28 LUGLIO alle ore 20 SI INAUGURA il MUSEO DE HENRIQUEZ.
Dedicato alla memoria della guerra PER LA PACE.
L' occasione giunge a proposito , mentre il sindaco Cosolini dichiara (titolo dal " Piccolo " di oggi 26/7): "per il Medio oriente affittatevi una sala", cioè - prosegue l' articolo - "il consiglio non puo' impiegare ore e ore, con i costi e l' impiego di risorse che ne derivano, per dedicarsi ad antiche e stantie liturgie politiche, discutendo mozioni che palesemente non avranno alcun effetto se non quello di racimolare qualche voto con il rischio di esasperare contrapposizione già dolorose, etc"
Quindi, nessuna mozione di solidarietà per le vittime di Gaza , e piu' in generale per TUTTE le vittime di una folle politica di guerra, nessun impegno umanitario in tal senso, perchè, evidentemente far politica di pace costa, meglio limitarsi ad inaugurare il museo. Anzi, peggio, se la politica rinuncia anche a discutere ed a proporre idee e soluzioni per una questione fondamentale che è lo spartiacque tra barbarie e civiltà, allora è inevitabile che sia la guerra a farsi strada.
A seguire altre due notizie di questi giorni:
Marino Calcinari
Comitato di sostegno di Trieste della lista Tsipras
Si svolgerà venerdi' 25 luglio alle ore 18 presso la Casa del Popolo di Ponziana l'Assemblea provinciale del COMITATO DI TRIESTE della Lista Tsipras, con all'ordine del giorno i seguenti argomenti:
A seguire CENA DI AUTOFINANZIAMENTO
per il Comitato
Marino Calcinari
Il 21 luglio 2004 Marianna di Domenico, lavoratrice interinale di Pasta Zara, perdeva la vita nel corso del suo turno di lavoro, schiacciata da una pressa. Marianna lavorava come interinale per un'agenzia che non la legava direttamente alla fabbrica e che non le garantiva la tutela di un contratto nazionale e di una futura collocazione a tempo indeterminato su quel posto di lavoro. La condizione di Marianna, così come quella di buona parte dei nuovi lavoratori in Italia si basa su leggi inique, che deregolamentano gli accordi ed i contratti e che rendono stabile e perpetua la condizione di precarietà e incertezza. Il Partito della Rifondazione Comunista , rimarcando il perdurare di un sistema ingiusto che non tiene conto delle difficoltà sociali, collettive e personali delle lavoratrici e dei lavoratori che vedono quotidianamente ignorati e cancellati i diritti faticosamente acquisiti, manifesta viva preoccupazione ed indignazione per il degrado istituzionale e politico anche di questo Governo che non è in grado di dare una risposta seria e costruttiva a coloro che rappresentano la forza indispensabile per il suo esistere, i lavoratori. Lunedi' 21 luglio, alle ore 10.30, saremo presenti in via Delle Saline 2, ai cancelli del pastificio Zara di Muggia, per ricordare Marianna Di Domenico, operaia interinale, morta sul lavoro a 26 anni una mattina di dieci anni fa.
Il Partito della Rifondazione Comunista rinnova i sensi del piu' profondo cordoglio alla famiglia e mantiene fermo il proprio impegno per cancellare quelle inique condizioni di lavoro anche a causa delle quali Marianna è morta.
Invitiamo tutti i partecipanti a portare un fiore e/o una poesia a suo ricordo.
Per il PRC- SE
Peter Behrens
L'Italia è sempre più il Paese della ricchezza privata e della povertà pubblica, come sottolineano recenti studi, e come è sotto gli occhi di tutte e tutti. Mentre la corruzione politico-affaristica divora risorse generando enormi profitti privati, le attività culturali vengono puntualmente dimenticate o usate a fini di diseducazione delle masse (avvento della cultura-spettacolo infarcita di contorsioni ideologiche). Anche a Trieste sta avvenendo qualcosa di simile. Anche a Trieste i luoghi tradizionali di produzione culturale sono in stato di sofferenza: per mancanza di soldi, per aggiustamenti strutturali, ci viene detto, ma questa risposta non basta a chi, come noi, vuole ragionare su nuovi indirizzi della spesa pubblica, contro la corruzione strutturale del neoliberismo.
Uno dei luoghi di prestigio della cultura cittadina (e universale) è la Libreria antiquaria Umberto Saba. Sappiamo che vi sono in corso lavori, ma non ci è chiaro a cosa porteranno, se a una valorizzazione dello spazio (per decenni trascurato dalla classe politica e della pubblica opinione, nonostante l'impegno dell'attuale proprietà) o ad altre soluzioni. Non vorremmo, per riprendere le parole di un appello che circola in questi giorni, che sparisse 'un'altra grande e bella pagina di storia della città di Trieste'. Rifondazione Comunista sostiene qualsiasi operazione capace di rilanciare quel magnifico scrigno di cultura che è la Libreria antiquaria Umberto Saba e spinge per un necessario e continuativo intervento pubblico.
Il segretario del PRC
Peter Behrens
Il Peace Walk "Jorsala" da Ypres in Belgio sta dirigendosi ad Istanbul passando per i vari fronti della 1a guerra mondiale, e sarà a giorni a Trieste.
Per la precisione il 10 luglio a Sistiana, l'11 e 12 a Trieste, ed il 13 in partenza verso Fiume, lungo la ciclabile della Valrosandra. Trieste e Sarajevo sono due fra le tappe più importanti sul percorso, ampiamente descritto sul loro sito.
Il pomeriggio del12 luglio i marciatori di Jorsala saranno a Sottolongera per presentare questa loro iniziativa alla “festa contro tutte le guerre” dopo aver incontrato le amministrazioni comunali di Duino Aurisina e Trieste, per partecipare ad una manifestazione organizzata a cent'anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, che sembra pensata per stimolare la sinergia fra le iniziative.
Jorsala è sostenuta dal Consiglio d'Europa e sta percorrendo le strade del Friuli Venezia Giulia tra Prata di Pordenone, Cordovado, Muzzana del Turgnano, Turriaco, Sistiana, Trieste e San Dorligo della Valle / Dolina.
La città belga di Ypres dov'è stata sperimentata l'arma chimica chiamata perciò iprite, é divenuta referente europea di Mayors for peace - Sindaci per la pace, associazione internazionale di Comuni fondata dal sindaco di Hiroshima, per addivenire alla completa denuclearizzazione del pianeta. Ad oggi due terzi delle terre emerse sono tutelati da trattati internazionali in questo senso. L'iniziativa è anche un'occasione per rinnovare l'adesione dei Comuni interessati nel passaggio di Jorsala all'associazione Mayors for peace, con la quale erano entrati in contatto al passaggio di "Pace in Bici" da Parenzo ad Aviano tre anni fa.
Alessandro Capuzzo
per il Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci
Carissime compagne, carissimi compagni,
la situazione economica e politica è certamente gravissima. Una grande confusione sconvolge il paese sul piano politico, con dissapori che sconvolgono chi è uscito vittorioso dalle elezioni, ma anche con divisioni e scissioni che continuano a colpire l'opposizione, soprattutto quella di sinistra.
In questa situazione caotica si inserisce anche la crisi economica che continua a rastrellare fondi a spostare ricchezze dai poveri e dai dipendenti verso le classi privilegiate.
Tutto questo, unito alle difficoltà dettate dalla mancanza di rappresentanti istituzionali (consiglieri regionali e parlamentari), ha messo in grave difficoltà economica il partito. Nella nostra Federazione, in particolare, le varie tasse ( tasse e IMU per le varie sedi-case del Popolo di Trieste, che sono state costruite con grandi sacrifici e tanto lavoro volontario dai nostri compagni) ammontano nel 2014 sui 18.000 €!
Quindi la reiscrizione al partito, con il versamento della quota tessera e ogni contributo, anche piccolo, servono a mantenere vivo il Partito della Rifondazione comunista che praticamente da solo tenta di ostacolare l’imperante neoliberismo selvaggio che mira a distruggere ogni diritto dei lavoratori.
È importante che le compagne e i compagni riprendano a frequentare le Case del popolo, contribuendo alle varie attività che vi si svolgono, dando a questi luoghi presenza e forza. Si tratta di luoghi di incontro, luoghi che hanno visto generazioni di comunisti/e offrire il proprio lavoro volontario, luoghi che aiutano economicamente a svolgere attività politica, luoghi delle feste, ma anche e soprattutto dello sviluppo del pensiero comunista.
Cogliamo l'occasione per annunciarvi che il 12 e il 13 luglio prossimi in Casa del Popolo a Sottolongera si terranno delle iniziative politiche e culturali per ricordare il grande macello della Guerra mondiale del 1914 – '18, nella serata del 12, e delle guerre in corso oggi -Ucraina, soprattutto, ma anche Siria, Iraq, etc.-, nella serata del 13, tutte volutamente ignorate dai grandi media. Intervenite numerosi/e, per discutere e pensare insieme!
Compagne e compagni, abbiamo una grande storia alle nostre spalle, alla quale non possiamo né dobbiamo rinunciare, ma abbiamo anche un grande futuro davanti a noi, e non permetteremo che ci venga rubato.
DIAMO FORZA E GAMBE AL PARTITO: informatevi sulle iniziative attraverso il sito, su facebook e presso i circoli.
Frequentate le Case del Popolo, contribuite anche con poco, anche con la disponibilità per volantinaggi, turni nelle sedi e lavoro alle feste ecc.
per eventuali sottoscrizioni puoi passare in sede oppure fare un bonifico:
BANCA DEI PASCHI DI SIENA AG.10 FIL.2462
NR. C.C. 611103,16 IBAN IT06X0103002205000061110316
Saluti comunisti
Il Segretario
Peter Behrens
Drage tovarišice, dragi tovariši,
gotovo je ekonomska in politična situacija zelo kritična. Velik kaos vlada v državi, nesoglasja so doma tudi pri tistih, ki so zmagali na volitvah, razdelitve, ločevanja se nadaljujejo, predvsem v levici.
Ta kaotična situacija soupada z ekonomsko krizo, ki poglablja razlike med premožnimi-priviligiranimi sloji in navadnimi občani-delavci.
Kriza, a tudi pomanjkanje izvoljenih predstavnikov SKP-EL v deželi in parlamentu, zelo obremenjuje ekonomsko stanje stranke. Tržaška federacija bo morala v letu 2014 za razne davke in IMU za sedeže in ljudske domove, katere so z velikim odrekanjem in žrtvovanjem ter prostovoljnim delom naredili naši starejši tovariši, odšteti okoli 18.000€!
Zato ponoven vpis, s plačilom letne članarine in vsak (tudi majhen prispevek), pripomore, da SKP lahko preživi in je dejavna (edina) proti divjemu liberalizmu, ki krči vse socialne in delavske pravice.
Pomembno je da tovarišice in tovariši sodelujejo pri raznih aktivnostih v ljudskih domovih. Ljudski domovi in sedeži so kraji srečevanja. Kraji, kjer je bilo od vedno gonilna sila raznih generacij komunistov, prostovoljno delo. Kraji, za politično delovanje, kraji za praznike, a predvsem kraji kjer se lahko širijo komunistični ideali.
Izrabimo priliko, da vas obvestimo da bo, v soboto, 12.julija in v nedeljo ,13.julija v ljudskem domu v Podlonjerju, ob stoletnici začetka morije prve svetovne vojne (1914-1918), dvodenevni praznik proti vsem vojnam, spregovorili bomo tudi o današnjih vojnah v: Ukrajini, Siriji, Iraku, itd..., te vojne so večkrat zamolčane od medijev.
Udeležite se številne/i, da diskutiramo in razmišljamo skupaj!
Tovarišice in tovariši, za nami je pomembna zgodovina, katere ne smemo ne zavreči ne pozabiti, pred nami je bodočnost, te ne smemo dopustiti, da nam jo vzamejo.
DAJMO MOČ IN NOGE STRANKI...informirajte se o delovanju: pri krožkih, na spletni strani, na facebooku.
Pridite v ljudske domove, prispevajte, tudi z malimi vsotami, a tudi z vašo razpoložljivostjo za pomoč pri raznih dejavnostih kot so: razdeljevanje materjala, izmene na sedežih, pomoč na delu pri kioskih na praznikih.
V primeru da bi radi dodelili kak prispevek se lahko oglasite na federaciji v ul. Tarabochia,3 ali pri raznih krožkih, lahko pa naredite bančni polog na:
BANCA DEI PASCHI DI SIENA AG.10 FIL.2462
NR. C.C. 611103,16 IBAN IT06X0103002205000061110316
Tovariški pozdrav
pokrajinski tajnik
Peter Behrens
Siete gentilmente invitati alla conferenza stampa che si terrà
presso la sede del PRC federazione di Trieste in via Tarabochia,3 (1°piano)
Vljudno Vas vabimo na tiskovno konferenco, ki bo na pokrajinskem sedežu SKP, ul.Tarabochia,3 (1.nad.),
na temo:
Nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale (1914 -2014) e per ricordare l’assassinio di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht (15.1.1919), un reading che ripropone testi pacifisti e antimilitaristi dei più noti autori del periodo e riporta alla luce altre voci volutamente sepolte dalla storia ufficiale.
Entrambi i giorni sarà visibile una mostra di immagini di “Guerre di ieri e di oggi”
“Guerre di ieri” tratte dalla collezione di cartoline d’epoca di Liliana Pajola. “Guerre di oggi” prese dal web.
Bus 35 e 35/
Ob stoletnici izbruha prve svetovne vojne (1914-2014) in v spomin na uboj Rose Luxemburg in Karla Liebknechta, predstavitev mirovnih in antimilitarističnih tekstov in pesmi znanih avtorjev iz tistega obdobja, od uradne zgodovine večkrat zamolčana pričevanja.
Oba dneva na ogled razstava “Včerajšnje in današnje vojne”
“Včerajšnje vojne” razglednice iz osebne zbirke Liliane Pajola. “Današnje vojne” dokumenti iz raznih spletnih strani.
Avtobusi 35 in 35/
Siete gentilmente invitati alla conferenza stampa che si terrà mercoledi' 25 giugno alle ore 11.30, presso la sede del PRC federazione di Trieste in via Tarabochia,3 (1°piano)
L’utilizzo del pacchetto azionario Hera come base di garanzia per un prestito per creare disponibilità finanziaria per le opere di manutenzione in ambito comunale apre una pesante ipoteca sul rischio di privatizzazione definitiva dei servizi pubblici oggi forniti dalla multiutility. Servizi pubblici precedentemente forniti dalla municipalizzata ACEGAT (salvo i trasporti).
L’operazione del passaggi ad Acgas pa poi Acegas Aps, e poi a Hera, giustificata con la necessità di accrescere la possibilità di avere dei dividendi per il bilancio del Comune si sta dimostrando molto labile.
Infatti, una volta posti a rischio, o come qualcuno propone addirittura venduti per fare cassa, i pacchetti azionari daranno utili, ma solo ai loro proprietari, mentre all’amministrazione rimarrà l’onere di dover acquistare tutti i servizi (semaforico, illuminazione pubblica, cimiteriale ecc.) e di dover anche intervenire economicamente a sostegno delle fasce deboli pagando direttamente tutte integrali le bollette.
Inoltre i cittadini si troveranno a veder deviate verso l’arricchimento privato quelle risorse delle bollette che prima vedevano restituite sotto forma di asili, ricreatori, strade asfaltate…
Si aggiunga che i contratti ampiamente giugulatori, sottoscritti dal Comune con Acegas, quando ne era il praticamente unico azionista, oggi sono di fatto quasi insindacabili e irresolvibili, in quanto Hera ha piena conoscenza delle reti, impegni capestro per la loro manutenzione, propirietà dei pazzi di ricambio ecc. Quindi l’introitoper gli aziuonisti, a quel punto provati, sarà garantito.
Per risolvere il problema delle manutenzioni e delle opere pubbliche deve essere invece portata avanti una linea di confronto propositiva ma ferma, con governo e amministrazioni varie, per far recedere le parti più inique e bloccanti del “patto di stabilità”.
Dove i soldi ci siano (e ci garantiscono che per una serie di opere ci sono) devono essere disponibili e spesi, senza se e senza ma, sta ai pubblici amministratori seri e corretti dirlo ai cittadini, chiedere loro aiuto e far sapere ai prefetti, rappresentanti locali del governo, che la situazione è ormai al punto di collasso.
Le Segreterie Provinciali del PRC-SE e del P.d.C.I.
I migliori film scelti da voi
Ingresso libero - in entrambe le serate funzioneranno griglie e chioschi cibo/bevande
Mostra storica locandine Circolo
Trent'anni fa moriva Enrico Berlinguer. Il suo ricordo è ancora vivo se Renzi e Grillo - che con ì comunisti non c'entrano niente - hanno fatto la gara, nel corso dell'ultima campagna elettorale, a chi - a parole, ovviamente - era più berlingueriano dell'aItro. Berlinguer ha denunciato per primo l'emergenza della questione morale nel nostro Paese. Con quell'espressione il segretario del Pci intendeva indicare la deriva di un modello di sviluppo sbagliato e devastante, fondato suIl'illegalità, sull'alleanza tra gli apparati dello Stato e la criminalità organizzata, sulla trasformazione dei partiti che stavano al governo in comitati di affari, su imprese e imprenditori che fanno profitti a suon di bilanci falsi e di sfruttamento dei lavoratori.
Le ultime vicende dell'Expo a Milano e del Mose a Venezia dimostrano, una volta di piu lattuallta della riflessione di Berlinguer: le grandi opere - basate sul consumo del territorio e sulla distruzione dell'ambiente - rappresentano spesso una grande opportunità per pochi di arricchirsi depredando le casse pubbliche.
Berlinguer andò davanti ai cancelli della Fiat di Torino - quando nel 1980 vennero annunciati 15.000 licenziamenti - per dire che il Pci stava e doveva stare dalla parte dei lavoratori anche e soprattutto quando le cose sembravano andare nel peggiore dei modi.
Una grande lezione politica e morale che tanti hanno dimenticato: sia Renzi che Fassino, quando la Fiat ha scelto di non riconoscere il contratto nazionale di lavoro e di dichiarare di fatto "illegale" la presenza della Fiom - si sono schierati dalla parte di Marchionne senza se e senza ma. Ancora, vogliamo ricordare il Berlinguer che sostenne il referendum per difendere la scala mobile, ovvero l'adeguamento automatico dei salari al costo della vita.
Anche in questo caso Berlinguer - malgrado tanti ne reclamino l'eredità - è rimasto inascoltato: è sufficiente pensare alle diverse leggi e provvedimenti - da ultimo il Jobs Act - che hanno peggiorato le condizioni dei lavoratori a suon di precarietà, cancellazione dei diritti e disoccupazione di massa.
Noi pensiamo che il pensiero di Berlinguer sia indelebile e di grande attualità, perché ancora ci parla della necessità di costruire un'opposizione alle politiche che in questi anni hanno portato la disoccupazione e la povertà ai livelli più alti da quarant'anni a questa parte; della necessità di affermare con nettezza il permanere della questione morale e l'urgenza di un modello di sviluppo diverso; della necessità di costruire una sinistra coerente e radicata in grado di cambiare il paese.
Rifondazione Comunista sostiene la giornata di sciopero e la manifestazione nazionale, contro le gare al massimo ribasso, le delocalizzazioni, i licenziamenti e la condizione di precarietà in cui si trovano le lavoratrici ed i lavoratori dei call-center.
I casi sempri più frequesti di enti pubblici che per contenere i costi dei servizi procedono a gare al massimo ribasso, il mix micidiale prodotto dal mancato recepimento della direttiva europea e dal Dlgs 276 del 2003 attuativo della legge 30, stanno determinando una situazione insostenibile fatta di delocalizzazioni e licenziamenti.
Giustamente viene rivendicato il passaggio dei lavoratori dalle aziende che perdono l’appalto a quelle che se lo aggiudicano, la parità di trattamento, la fine delle gare al massimo ribasso. Richieste che peraltro abbiamo avanzato anche attraverso una proposta di legge fin dal lontano 2006.
Crediamo che accanto a queste rivendicazioni sia necessaria la richiesta di norme contro le delocalizzazioni che penalizzino le aziende che vi ricorrono, a partire dalla restituzione di ogni contributo, incentivo, agevolazione pubblica ricevuta. Come è necessario che si prenda piena consapevolezza che i tagli agli Enti Locali già prodotti dalle politiche di austerità e che si vogliono continuare con la spending review, non fanno altro che incentivare la riduzione dei servizi, la logica del massimo ribasso e l’attacco all’occupazione e alle condizioni di lavoro.
Daremo tutto il nostro sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dei call-center domani e per tutto il tempo che sarà necessario, in una vertenza che va oltre il comparto della telefonia e riguarda i diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.
Roberta Fantozzi
Responsabile Economia e Lavoro PRC-SE
Il buon risultato elettorale ottenuto a Trieste dalla Lista "Un'Altra Europa con Tsipras" obbliga, quanti si sono spesi per la sua affermazione, a continuare il percorso politico di sostegno e impegno per la ricostruzione della sinistra in Italia, ma anche ad interrogarsi sulle opportunità e possibilità che si sono aperte.
Il Comitato di Sostegno "Trieste per Tsipras" ha indetto pertanto una riunione aperta
a cui invita i sottoscrittori e gli elettori della Lista, ma anche tutti quanti altri hanno manifestato interesse per l'esperimento politico che la Lista Tsipras ha rappresentato, nel pur angusto spazio della campagna elettorale.
All'ordine del giorno l'analisi del voto su scala locale e nazionale, un ragionamento sul quadro politico e alcune proposte di lavoro per dare continuità all'impegno dei comitati e ricostruire un percorso unitario della Sinistra di alternativa in Italia.
A tutte/i le/i compagne/i del territorio;
Carissime/i compagne/i, intanto un grande grazie a tutti Voi, che vi siete messi a disposizione! Grazie compagne e compagni dei circoli Dolina e Goat-Kras che avete “messo teste, braccia, gambe ed il vostro tempo” al servizio del partito per volantinaggi, incontri, propaganda, il porta a porta... senza di voi il partito non potrebbe esistere.
Grande è la soddisfazione per la brillante vittoria delle coalizioni cui abbiamo dato il nostro appoggio, ma l’ottimo risultato raggiunto dalla lista a Dolina e dai compagni a Sgonico riempie anche d’orgoglio per un successo che in partenza non era scontato.
Evidente è il riconoscimento della popolazione ai candidati, le preferenze indicate sulle schede dicono che le liste presentate sono composte da persone conosciute e riconosciute come capaci, serie e meritevoli e radicate sul territorio.
Ora spetta a noi tutti, partito e singoli, continuare a meritare con il lavoro dentro e fuori le istituzioni la fiducia che ci è stata data.
Buon lavoro a tutti, sapendo che, nei limiti del possibile, il partito è a vostra disposizione per ogni necessità.
Peter Behrens
Segretario provinciale
PRC-SE/SKP-ELTrieste-Trst
rivolto ad iscritte/i e simpatizzanti per:
presso la Federazione provinciale PRC-SE a Trieste in ViaTarabochia, 3 (I piano)
na temo
Na pokrajinskem sedežu SKP-EL v Trstu Ul.Tarabochia, 3 (1. nadstropje)
L' esito della consultazione elettorale , per noi positivo, è stato raggiunto grazie al lavoro diffuso, all' impegno volontario, all' attivazione consapevole di oltre quattrocento cittadini che pubblicamente ringraziamo, per la serietà, la dedizione e la fiducia con cui ci hanno sostenuto.
La lista Tsipras, -il Comitato di sostegno che l' ha promossa- , a Trieste tocca la soglia del 6% e dimostra cosi', come, nonostante il silenzio dei media, l' oscuramento di fatto praticato nei nostri confronti, non abbiano pagato e che qui , come altrove , la novità di una sinistra che non rinuncia a difendere la causa della democrazia, del lavoro e della giustizia sociale , abbia un piu' che legittimo diritto di cittadinanza.
Complessivamente la Lista Tsipras supera la soglia del 4% ( soglia peraltro incostituzionale e priva di qualsivoglia giustificazione) in 15 regioni su 20 ed elegge tre deputati all' Europarlamento che andranno a rafforzare la compagine della GUE NGL, - della Sinistra Europea - , che coalizza e raccoglie 18 partiti e raggruppamenti, e che rappresenta , in uno scenario dove avanzano i partiti nazionalisti, euroscettici e xenofobi, l' unico punto di riferimento alternativo e programmatico alle politiche di austerità che inevitabilmente i governi di larghe intese , quello di Renzi incluso, continueranno a praticare.
Il voto alla Lista Tsipras tiene dunque aperta la speranza di una opposizione e di un cambiamento, di cui l' Europa dei cittadini , dei lavoratori e dei tanti disoccupati e precarizzati , necessita. La netta vittoria di Syriza in Grecia è un auspicio ,ma anche il segno concreto di come una nuova ed altra sinistra possa e debba ricostruirsi anche qui in Italia, oltre la frammentazione e la separatezza che hanno isterilito la sua immagine e credibilità.
Un esito positivo , non solo elettorale, dunque, quale quello che noi abbiamo registrato ,a Trieste e in regione, non nasce dal nulla e non si improvvisa se preliminarmente non vengono poste le precondizioni per garantirne il percorso, l' adesione alle aspettative di settori sociali, lavoratori e cittadini, e dunque il consenso alle proposte politiche cui il nostro programma faceva riferimento.
Il lavoro che abbiamo svolto, in una campagna elettorale difficile e per noi ostica perchè escludente, è stato quindi premiato da un consenso , non amplissimo ma certo significativo, e che andremo a rafforzare col lavoro politico quotidiano.
Il Comitato di sostegno continuerà a lavorare, come tutte le altre realtà che in questi mesi si sono costituite nel paese, per costruire uno sbocco al disegno politico di ricomposizione e ricostruzione della sinistra.
Marino Calcinari
Comitato di sostegno Lista Tsipras
In questi anni, durante la crisi finanziaria piu’ grave che si possa registrare in Italia e in Europa negli ultimi decenni, l’occupazione e’ crollata in modo particolare per gli uomini e un po’ meno per le donne. La crisi ha colpito in particolare due settori, l’industria e le costruzioni, dove sono concentrati soprattutto lavoratori uomini. Per questo sono stati più colpiti.
Ma questo non deve trarre in inganno perche’ l’occupazione femminile regge soprattutto grazie al part -time e ai servizi alle famiglie, dove lavorano principalmente le donne straniere in condizioni spesso precarie e non tutelate.
Rispetto al 2008 la tenuta dell’occupazione femminile si associa a un peggioramento della qualità del lavoro. Le donne firmano un numero maggiore di contratti di lavoro atipici (dipendenti a termine e collaboratori) rispetto agli uomini e spesso svolgono un lavoro che richiede un titolo di studio meno elevato di quello posseduto.
Le lavoratrici italiane inoltre, in media presentano una retribuzione mensile inferiore di circa il 20% a quella degli uomini.
Va comunque ricordato che l’Italia è il terzultimo paese OCSE ¬ che e’ l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - per livello di partecipazione femminile nel mercato del lavoro: 51% contro una media OCSE del 65%.
Nell’attuale contesto del mercato del lavoro e di crisi economica finanziaria le discriminazioni si abbattono maggiormente sul mondo femminile: nel triennio 2010-2013 i presunti casi di discriminazione sul luogo di lavoro hanno subito un incremento 67% rispetto agli anni precedenti.
Questa fase della crisi e’ caratterizzata da un aumento delle donne che si presentano sul mercato del lavoro, svolgendo anche impieghi che prima non avrebbero accettato ma spinte a farlo dalla perdita di occupazione del marito o del compagno che aggiunge responsabilità e aggrava la condizione sociale femminile.
C’è un dato che evidenzia questo scenario, lo scarto fra l’Italia e gli altri paesi europei, ed e’ quello delle ore per la cura della famiglia. Le mamme italiane lavorano fino a 3,7 ore in più rispetto agli uomini, a fronte di una media di 2,3 ore dei paesi Europei.
Rispetto ad altri paesi europei, soprattutto quelli nordici, le donne italiane hanno maggiori difficolta’ nel conciliare i tempi dedicati alla cura domestica con quelli lavorativi e le aziende dimostrano nella maggior parte dei casi una chiusura di stampo medievale quello più noto sono le dimissioni in bianco nel caso di maternità e non si può ignorare quello sessuale.
Uno dei punti principali è che ancora oggi a tutte le lavoratrici madri o che devono assistere i familiari e’ richiesto di essere “prestatrici di tempo di ultima istanza” e proprio per questo molte donne sono costrette a lasciare il lavoro quando diventa inconciliabile con la vita familiare.
Questo “atteggiamento” aziendale comporta, oltre ad essere culturalmente arretrato , uno spreco di risorse economiche, intellettuali e un fallimento per tutta la società in termini di parità dei diritti tra uomini e donne con conseguenze negative anche sotto l’aspetto di civiltà e convivenza. L’innalzamento dell’eta’ pensionabile – riforma Sacconi e riforma Fornero - rappresenta l’esempio più evidente di questo degrado lavorativo e sociale. Quotidianamente ci si domanda come faremo a resistere, soprattutto come si fa a resistere in catena di montaggio, con il peso delle prestazioni produttive che aumentano a fronte dell’avanzare dell’età e conseguenti ricadute fisiche, ad esempio, la menopausa.
Inoltre Le problematiche muscolo - scheletriche si aggravano e la presenza di patologie legate all’invecchiamento femminile spesso producono dei cambiamenti fisiologici ma anche psicologici dovuti dagli sbalzi ormonali che compromettono la produttivita’ delle lavoratrici.
Cio’ che noi ribadiamo e non ci stancheremo mai di denunciare e’ che i diritti delle lavoratrici non possono essere subordinati alla produttivita’o alle sole esigenze aziendali , e questo accentua un chiaro aspetto misogino perche’, di fatto portera’ al’estromissione delle donne dai posti di lavoro – e sta gia’ accadendo.
Le donne lavoratrici, precarie, a tempo determinato e indeterminato non possono subire in continuazione attacchi di questo tenore. Ricordiamo che il ruolo della donna non ha il suo compimento nel solo posto di lavoro ma anche nel quotidiano lavoro di cura.
Lavoro che non e’ riconosciuto dallo stato italiano ma lo stesso “stato” lo richiede in nome della famiglia e della solidarietà femminile intesa come “ madre “ ovvero il soggetto che si deve fare carico a prescindere delle esigenze degli altri siano questi i familiari che la società.
Per questo motivo e’ oltremodo importante che intorno a questa enorme fatica quotidiana ed al tentativo di togliere dignità e diritti alle donne e agli uomini si risponda in modo corale e ci si impegni spenda in maniera incisiva perche’ si ritorni ad un sistema previdenziale pubblico e che garantisca una pensione pari all'80% della retribuzione con 40 anni di lavoro si introduca il principio che non tutti i lavori sono uguali e che la diversità di genere esiste e richiede soluzioni adeguate alla realtà sociale a cui siamo chiamate a rispondere . Si deve andare in pensione o con questi anni di contribuzione o con la pensione di vecchiaia a 60 anni (55 per le donne).
Come lavoratrici e donne esigiamo il ripristino e estensione dell'articolo 18; l’abrogazione della legge Fornero sugli ammortizzatori sociali, la copertura della cassa integrazione che deve essere estesa a tutti e. e che l'integrazione salariale copra l'80% effettivo della retribuzione.
Chiediamo un reddito garantito a tutte le disoccupate e ai disoccupati coloro che perdono il lavoro fino a nuova occupazione.
Chiediamo che il lavoro sia il mezzo in cui le donne e gli uomini realizzino la loro autonomia e personalità e non il fine commerciale e di ricatto che il mercato oggi vuole imporre.
La scelte che si fanno in Europa condizionano la vita delle persone in maniera fortissima, ed in questi anni in Europa sono state fatte scelte profondamente ingiuste da un punto di vista sociale e sbagliate dal punto di vista economico, perché hanno aggravato la crisi piuttosto che risolverla.
Gli stati europei hanno messo a disposizione tra il 2008 e il 2011, 4.500 miliardi di euro per il salvataggio delle banche e della finanza speculativa, una cifra che corrisponde al 37% del Pil europeo. E’ questa l’origine della crisi del debito e non la spesa sociale. Una volta trasformato il debito della finanza in debito pubblico, l’Unione Europea ha deciso che per pagare quel debito andavano tagliate le risorse per le pensioni, la scuola, la sanità, i servizi. E’ cosi che in Italia è stata fatta la controriforma delle pensioni, una delle peggiori leggi dal dopoguerra ad oggi. Ed è questa la sostanza delle politiche di austerità e del Fiscal Compact che andrà a pieno regime nei prossimi anni.
Ma se si continua con queste politiche il welfare verrà distrutto e la crisi continuerà, perché queste politiche sono recessive. In Italia Renzi promette gli 80 euro che corrispondono a 10 miliardi di spesa, ma al tempo stesso con la spending review i tagli arriveranno a 32 miliardi e saranno in larga parte tagli al welfare. Sul lavoro, con il decreto Poletti siamo alla precarizzazione definitiva: si accelera la sostituzione del lavoro stabile con lavoro precario, senza diritti e povero. Renzi inoltre si appresta a fare privatizzazioni per quasi 50 miliardi nei prossimi anni: invece di fare politiche industriali si fanno nuove svendite del patrimonio pubblico.
In tutte queste scelte chi paga di più sono i giovani e le donne. I giovani perché il loro lavoro è destinato ad essere sempre più precario. Le donne che vengono colpite sul terreno dei tagli al welfare: scaricando su di loro la responsabilità del lavoro di riproduzione sociale. Ma quello che succede non è un destino. Alexis Tsipras Europa, ha vinto pochi giorni fa le elezioni amministrative in Grecia ed il Partito della Sinistra Europea sarà uno dei gruppi principali nel prossimo parlamento. Diversamente da chi come Grillo ha un programma messo insieme all’ultimo momento e non ha nessun collegamento in Europa, l’affermazione della Sinistra Europea più cambiare radicalmente l’Europa: perché non sia più l’Europa della finanza, ma l’Europa dei diritti del lavoro, del welfare, dell’ambiente.In questa conferenza stampa presentiamo le proposte della Lista L’Altra Europa con Tsipras.
Partecipano
Al termine presso il bar Goldoni aperitivo alla greca "E' qui la feta?"
Siete gentilmente invitati alla conferenza stampa che si terrà venerdì 23 maggio alle ore 16.00, presso la sede del PRC federazione di Trieste in via Tarabochia,3 (1°piano) sul tema
con ROBERTA FANTOZZI della SEGRETERIA NAZIONALE PRC - SE, RESPONSABILE LAVORO E WELFARE
Il partito della Rifondazione Comunista esprime il proprio totale dissenso nei confronti dell’ultimo decreto legge sulla Casa, approvato martedì 20 maggio 2014. Con questo decreto non solo si colpiscono le persone che hanno occupato per stato di necessità, anche grave, abitazioni vuote o in stato di abbandono, cancellandole per 5 anni dalle liste degli aventi titolo ad una casa popolare, non solo si impedisce loro l’allacciamento anche ai servizi primari, quali l’acqua. Ben peggio il governo fa con lo storno di 25 milioni di euro, destinati alla stabilizzazione dei precari nella Pubblica Amministrazione, verso quell’EXPO 2015 che ha ampiamente dato pessima prova del livello tangentizio e del malaffare imperante. Come dire che con le speranze di vita degna e di lavoro certo di tanti giovani si stanno coprendo i buchi lasciati dalle mazzette dei corrotti. Questo purtroppo è solo un modo di far confluire voti verso gli urlatori populisti del momento, non certo un esempio di quel buon governo, attento ai bisogni comuni dei cittadini e seriamente propositivo, di cui il paese ha un disperato bisogno. Queste sono le cose che possono succedere perché mancano, in parlamento, i comunisti, unici ad essersi sempre occupati di difendere i diritti dei lavoratori e della gente comune.
Peter Behrens
Segretario provinciale del PRC - SE
Trieste/Trst, 21.05.2014
attraverso l'Ucraina, come in Siria, passano gasdotti ed oleodotti che forniscono energia all'industria ed alle città dell'Europa occidentale?
nel paese in 20 anni di indipendenza gli oligarchi capitalisti hanno provocato una catastrofe economica ed è ora sull'orlo della bancarotta?
l'occidente greco-cattolico del paese è agricolo e terra di emigrazione, mentre le regioni orientali ortodosse hanno industrie che esportano sui mercati russi?
dopo le prime proteste popolari era stato raggiunto, con la mediazione internazionale, un accordo per nuove elezioni presidenziali, un governo di unità nazionale ed una riforma costituzionale in senso parlamentare e regionalista?
gruppi di destra, nazionalisti e fascisti, hanno preso il potere con un colpo di stato appoggiato dagli USA, dalla NATO e dall'UE ed ora nel governo di Kijev siedono 6 ministri nazisti eredi dei collaborazionisti di Bandera?
i nazisti ucraini furono tra i boia nella Risiera di San Sabba?
gli squadristi sono stati arruolati nella Guardia nazionale che prende parte attivamente alla guerra che la “giunta” di Kijev ha dichiarato al proprio popolo?
nella Casa dei sindacati di Odessa il 2 maggio vennero uccisi a freddo e poi bruciati più di cento cittadini, tra cui una donna incinta di otto mesi?
l'orribile strage è stata compiuta con la polizia inerte o complice ed i pompieri impediti a svolgere il proprio compito?
la destra, sostenuta dall'Occidente, vuole mettere fuori legge il PC ucraino, forte di più del 20% di consensi, fautore della riforma regionalista e federale del paese per conservarne l’integrità?
gruppi fascisti hanno cercato di uccidere con il fuoco il segretario del PCU Simonenko anche perché continua a chiedere la verità sui “cecchini” di Majdan e le stragi di Odessa e Marjupol che la giunta di Kijev si rifiuta di rendere pubblici?
i comunisti ucraini avevano ripetutamente proposto un referendum popolare sull'eventuale adesione all'UE o all' unione doganale con la Russia, la Bielorussia ed il Kazahstan?
i referendum autonomisti in alcune regioni (Lugansk, Doneck) sono stati la risposta alle aggressioni delle forze armate di cui fanno parte mercenari americani, come ribadito anche da fonti tedesche?
la giunta di Kijev ha congelato i salari, mentre ha aumentato i prezzi dei beni e dei servizi, svalutando la moneta del 60%?
C' E' UN RISCHIO DI GUERRA NEL CUORE DEL NOSTRO CONTINENTE!
Nell’accettare la candidatura alla Presidenza della Commissione Europea, Alexis Tsipras ha indicato le sue priorità politiche, e proposto un piano globale. Questo documento è la piattaforma politica attorno a cui si è raccolta la lista italiana L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS che si situa chiaramente A SINISTRA nello schieramento politico italiano ed europeo. Essa coinvolge partiti, associazioni, movimenti e singoli/e individui/e in un progetto di ricomposizione delle divisioni e di rinascita, a livello europeo, che abbia la GIUSTIZIA SOCIALE, la LOTTA AL PATRIARCATO e la PACE come punti essenziali.
“L’Unione Europea sarà democratica o cesserà di esistere ”, afferma Tsipras: “ Per noi, la democrazia non è negoziabile”. Il documento sottolinea la necessità di “ superare la divisione fra Nord e Sud dell’Europa”, e definisce così il sogno dell’Europa che vogliamo: “ un’Europa al servizio dei/delle cittadini/e , invece di un’Europa della disoccupazione e dei razzismi. Un’Europa dei diritti , anziché un’Europa che penalizza i poveri, schiava di banche e finanza”.
Per costruire questa Europa il documento di Tsipras indica tre priorità politiche:
I contenuti principali del Piano contro la crisi sono:
“Per ricostruire l’Europa - conclude Tsipras - è necessario cambiarla. E dobbiamo cambiarla adesso, perché sopravviva. Mentre le politiche neo-liberiste trascinano indietro la ruota della Storia, è il momento che la sinistra spinga avanti l’Europa ”.
IL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA aderisce con convinzione al progetto della lista L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS affinché la SINISTRA D’ALTERNATIVA italiana torni ad avere una rappresentanza nel Parlamento Europeo per battersi contro povertà, precariato ed esclusione.
Ko je Alexis Cipras sprejel kandidaturo za Predsednika evropske komisije je takoj pojasnil katere so njegove politične prioritete in predlagal globalni načrt. Ta dokument je postala politična platforma okoli katere se je snovala lista “L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS”, ki se s političnega vidika jasno opredeljuje kot LEVIČARSKA alternativa v italijanski in evropski politični areni. Lista združuje stranke, združenja, gibanja in posameznike/ice z načrtom premostitve ločitev in prenove na evropskem nivoju, ki ima kot vodilo SOCIALNO PRAVICO, BOJ PROTI PATRIARHATU in MIR.
“Ali bo Evropska Unija postala resnično demokratična, ali je obsojena na smrt”, zatrjuje Cipras: “Za nas niso možna pogajanja o demokraciji”. V dokumentu je jasno zapisano, da je “treba premostiti ločitve med severom in jugom Evrope” in se tako izreka o Evropi, ki si jo želimo: “Evropa, ki naj bo na razpolago državljanom, ne pa Evropa brezposelnosti in rasizmov. Evropa pravic, ne pa Evropa, ki penalizira revne, ki je v primežu bank in finančnih združb”.
Da bi gradili tako Evropo Ciprasov dokument poudarja tri primarne politične aspekte:
Najbolj pomembne vsebine Načrta proti krizi so:
“Če želimo obnoviti Evropo, zaključuje Cipras – jo moramo spremeniti. In moramo jo nemudoma sprementi, če želimo da preživi. Medtem ko se kolo zgodovine zaradi neoliberistične politike nazaj vrti, je to trenutek da levica Evropo naprej poriva.”
STRANKA KOMUNISTIČNE PRENOVE s prepričanjem podpira načrt DRUGE EVROPE S CIPRASOM – L’ALTRA EUROPA C0N TSIPRAS, tako da lahko ALTERNATIVNA LEVICA znova dobi svoje zastopstvo v evropskem parlamentu v boju proti revščini, prekernosti in izključevanju.
Associazione culturale Tina Modotti
CASA DEL POPOLO Via Ponziana, n° 14 – Trieste
Canti di lotta, di protesta, di lavoro, anarchici, anticlericali, socialisti, comunisti, antifascisti, antimilitaristi e contro la guerra, anti imperialisti e anti capitalisti, di prigione e/o di esilio, contro le forze dell’ordine, di emigrazione, femminili e/o femministi, satirici, d’amore, paraliturgici…
Il canto sociale è un concetto molto ampio, utile perché ci permette di comprendere la storia e l’attualità dei canti di protesta, di lotta, di lavoro e più in generale tutte le pratiche musicali delle culture popolari di tradizione orale. Nel recente passato, questa storia cantata, si riattiva in Italia a partire fin dagli anni Cinquanta con l’esperienza del Cantacronache e in maniera più diffusa a partire dai primi anni Sessanta con la nascita del Nuovo Canzoniere Italiano e quindi di tutti i Canzonieri diffusi in Italia. Dagli anni '80 la canzone politica diminuisce la sua vena creativa ed emergono altri fenomeni più rilevanti dal punto di vista etno-sociologico musicale: le sottoculture punk degli anni '80, il rap e l'hip hop negli anni '90 e le culture dei migranti che sbarcano in Europa nel nuovo millennio.
Musicista, ricercatore e trovatore, studioso appassionato delle culture popolari di tradizione orale e del canto sociale, nato e cresciuto in Sardegna (Gallura) ha poi studiato a Bologna (DAMS musica) e a Parigi (Dottorato in Scienze dell’Educazione) e ha una lunga, intensa e continuativa attività di sperimentatore delle pratiche di apprendimento musicale e più in generale del fare musica insieme. Dal 2000 è curatore dell’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame di Bologna. Autore di diverse pubblicazioni, nel 2001 ha scritto il libro “Il mito sardo, Cultura della festa e società dello spettacolo”, Dogliani (CN) Sensibili alle foglie.
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Da notizie desunte dalla stampa sembra sia intenzione dell’amministrazione comunale procrastinare a tempi non precisati la messa in sicurezza delle volte della galleria di piazza Foraggi, da tempo pericolanti e pericolose per l’incolumità dei cittadini. È una decisione che mette a rischio la vita dei cittadini ma anche tutta la fruibilità della città al traffico. Se quella arteria venisse chiusa per tempi non meglio definiti il pesante traffico che la percorre, di persone che si recano al lavoro dai quartieri popolari e di mezzi che riforniscono negozi e supermercati, verrebbe incanalato altrove, con aggravi di chilometri percorsi, ma soprattutto con intasamento delle strade. Mentre questo succede, l’amministrazione si dichiara però pronta a spendere la stessa cifra necessaria per le opere di sistemazione della galleria per opere di sistemazione “estetica” del centro storico e per l’avvio del piano traffico così come previsto. Di fatto, in barba al programma di attenzione alle periferie indicato dal sindaco, si continuerebbe a favorire una speciale attenzione al salotto buono della città, meritevole di investimenti, mentre degrado e abbandono continuano a rendere sempre più precaria la vita di chi a quel salotto accede solo per lavorarci. Non erano questi gli impegni presi in campagna elettorale. Se esiste quella disponibilità economica, deve essere usata per le necessità primarie di manutenzione e messa in sicurezza, il lusso deve venire dopo. Sappiamo che vi sono vincoli soffocanti imposti dal Governo e dalla Regione e ci dichiariamo pronti a sostenere il Sindaco e l’amministrazione in ogni iniziativa contro il “patto di stabilità” imposto ormai da anni ai comuni, però esigiamo che le risorse eventualmente rese disponibili servano soprattutto a risolvere le esigenze dei cittadini “comuni” e la sicurezza collettiva.
Peter Behrens
Segretario Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea
Bruna Zorzini
Segretario Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani e Sloveni
Trieste, 14 maggio 2014
A conclusione della decima edizione di “Per non dimenticare – seconda parte”, dedicata a Cinema e Resistenza e proposta nei giorni in cui si celebrava il 69° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, il Circolo Cinematografico Charlie Chaplin, organizzatore della rassegna in collaborazione col Comitato Pace e Convivenza “Danilo Dolci” e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Trieste, propone una serie di iniziative che avranno per protagonista Lidia Menapace, ex senatrice dela Repubblica e già staffetta partigiana. Si inizia mercoledì 14 maggio alle ore 20.30 con la proiezione presso il Teatro dei Fabbri del film “L’Agnese va a morire” di Giuliano Montaldo con Ingrid Thulin, tratto dall’omonimo libro di Renata Viganò, uno dei pochi esempi di cinema e letteratura che rivisitano la Resistenza trattandola da un punto di vista femminile. Il film verrà introdotto dalle lucide testimonianze di vita vissuta della Menapace. La stessa presenzierà alla replica del film rivolta alle scolaresche, che si terrà giovedì 15 maggio alle ore 9.00 presso il cinema Ariston. In tale occasione gli alunni avranno la possibilità di rivolgerle domande e di vivere un'esperienza che probabilmente lascerà loro un indelebile ricordo. Sempre nella giornata del 15 alle ore 18.30 alla Casa del Popolo di Sottolongera, Lidia Menapace presenterà in anteprima per Trieste il suo ultimo libro “Io, partigiana – la mia Resistenza”. Al termine possibilità di cenare con lei (a base di pesce, su prenotazione, allo 040/572114) e chiacchierare in una situazione conviviale. A fine serata (ore 21.30 c.a) proiezione del film “Ci dichiariamo nipoti politici” di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero.
Ordine del giorno:
Relazione sulla situazione politica attuale e le proposte per le elezioni europee del 25 maggio nell’ambito della Federazione Europea (“L’altra Europa con Tsipras”).
Concluderà il dibattito il compagno Peter Behrens, segretario provinciale del partito.
A conclusione dell’assemblea, aperta agli iscritti e ai simpatizzanti, avrà luogo la
Un motivo in più per trovarci, confrontarci, iscriversi, passare una serata assieme e fare un brindisi!
Il Partito ha bisogno di tutti noi per cambiare lo stato delle cose esistente!
Circolo territoriale P.R.C. Antonio Gramsci
La segreteria
Ieri sera durante la seduta del Consiglio comunale di Trieste abbiamo assistito ad una delle pagine più tristi nella sua storia. Un partito che trae le sue origini anche dal PCI ha definitivamente rinnegato la propria storia politica. Parliamo della fine che ha fatto la mozione urgente “Apertura negozi durante le festività” presentata dal sottoscritto e sostenuta anche dai consiglieri Menis e Patuanelli (Movimento 5 Stelle) e Sossi (SEL).
La mozione originaria aveva due semplice richieste. In primis chiedeva al Consiglio comunale di esprimersi contro le aperture dei negozi il 1°maggio e nelle altre giornate di festa (non si faceva riferimento alle domeniche - proprio per ricercare un consenso più ampio possibile sul testo della mozione - seppure la Federazione della Sinistra si è sempre espressa contro le aperture domenicali), in secondo luogo invitava i triestini a disertare i negozi nella giornata del 1°maggio, Festa del Lavoro.
Durante la riunione dei capigruppo i proponenti hanno accettato di _eliminare il secondo punto della mozione_, facendo proprio un emendamento presentato dalla consigliera Rosolen (Un’altra Trieste), limitando dunque la mozione ad una semplice espressione di contrarietà alle aperture nelle giornate festive (sempre escluse le domeniche). Nonostante tutto ciò e nonostante la mozione facesse riferimento anche a quelle festività religiose per le quali ci dovrebbe essere particolare sensibilità da parte di certa parte politica, su mozione d’ordine del consigliere Zerjul (PD), il consiglio, con 21 voti favorevoli e 11 contrari, ha deciso di lavarsene le mani e inviare la mozione nella commissione competente, di fatto insabbiandola e rendendone nulli gli effetti.
Spiace osservare che ormai il PD non ha nessun interesse a difendere i più basilari diritti dei lavoratori. Per coerenza spero e auspico vivamente che al corteo del primo maggio non sia presente alcun esponente di questo partito. Sarebbe alquanto fuori luogo, infatti, partecipare al corteo del primo maggio sapendo che molti lavoratori non potranno essere presenti perché costretti a lavorare nel supermercato di turno. Ritengo la loro presenza al corteo uno schiaffo morale per tutti i lavoratori che ancora considerano questa una giornata “sacra”.
Il consigliere comunale
Iztok Furlanič– Federazione della sinistra
Premesso che la deregulation per quanto riguarda l’apertura degli esercizi commerciali ha portato ad un ampliamento degli orari di apertura, non ponendo di fatto alcun limite nemmeno nelle giornate festive
Visto che spesso sono proprio le giornate festive quelle dedicate alla famiglia, da passare insieme alle persone più care
Considerato che il primo maggio è una festa dedicata al lavoro, si ritiene un vero controsenso che in tale data si decida di tenere aperti i negozi, impedendo ai lavoratori di festeggiare dignitosamente la propria giornata
Visto che si ritiene il diritto al riposo durante le festività un diritto assolutamente inalienabile
I consiglieri comunali
Il primo maggio, presso la casa del popolo G. Canciani a Sottolongea verrà inaugurata la mostra "Finalmente liberi a Trieste", basata su documenti che dimostrano la presenza dei distaccamenti partigiani in città ben prima del primo maggio '45.
Testi del 1943, disposizioni per la raccolta di fondi, indirizzi per l'attività politica nel gennaio del 1944 dimostrano che il movimento partigiano era attivo e ben strutturato in città, che nessuno "calò" su Trieste nel 1945, semplicemente i combattenti locali poterono salutare, alla luce del sole, i loro compagni di lotta, molti anche essi triestini, che avevano combattuto nelle formazioni dell'esercito jugoslavo. Non invasori, quindi, ma liberatori in tutti i sensi, finalmente liberi di parlare, scrivere, vivere...
LA MOSTRA SARA' VISITABILE GIA' DAL 25 APRILE
Il segretario del Partito della rifondazione comunista
Peter Behrens
Mercoledi' 23 Aprile alle ore 17.00 il Comitato di Sostegno della Lista Tsipras ha organizzato una ASSEMBLEA APERTA AL TEATRO DEI FABBRI, in via Fabbri 2/a per parlare di diritti sociali e civili, di acqua pubblica e beni comuni in una Europa piu' giusta e solidale.
Saranno presenti due candidati della LISTA " L'ALTRAEUROPA con TSIPRAS" :ASSUNTA SIGNORELLI, già psichiatra all' ex OPP di Trieste, responsabile del servizio CMAS per le tossicodipendenze dal 1980 al 1984 , fondatrice della Cooperativa Sociale " Il Posto delle Fragole" e il prof. RICCARDO PETRELLA, economista politico, fondatore nel 1997 del " Contratto mondiale per l' Acqua", professore emerito all' Università Cattolica di Lovanio, presidente dell' Istituto Europeo di Ricerca sulla Politica dell' Acqua a Bruxelles.I loro interventi saranno moderati dal giornalista Gianpaolo Carbonetto.
La cittadinanza è invitata.
Marino Calcinari
Comitato di Sostegno Lista Tsipras Trieste
Stranka komunistične prenove-evropska levica in stranka italijanskih in slovenskih komunistov vabita na predstavitev kandidatne liste združene levice za občinske volitve v Dolini, ki bo v prvem nadstropju gledališča Prešeren v Boljuncu, v četrtek, 10. aprila ob 19.45. Predstavitev bo obenem priložnost za zbiranje podpisov v podporo liste združene levice.
Il primo giorno: Milano 25 aprile 1945 è il titolo del film che va a inaugurare la seconda parte della rassegna “Per non dimenticare”, dedicata a Cinema e Resistenza e giunta ormai alla sua decima edizione. Il documentario, girato per la regia di Marco Pozzi, è costruito attraverso le parole e le immagini di uomini e donne che hanno vissuto quelle giornate straordinarie e che, a distanza di sessant’anni, raccontano in prima persona il loro 25 aprile 1945. La scelta di far parlare alcuni di quelli che furono i protagonisti della guerra di Liberazione dal nazifascismo (tra cui Giovanni Pesce e Tino Casali) risponde all’intenzione di dar forma, attraverso gli sguardi e le emozioni dei testimoni, al desiderio di libertà e di democrazia che si credette realizzare nel 1945. Vengono così rievocati i giorni della Liberazione di Milano, che prendono vita dalle preziose testimonianze dei cittadini e dei partigiani allora presenti, componendo un mosaico in cui i diversi punti di vista si raccordano in un caleidoscopico ed avvincente racconto. Il documentario ci restituisce la cronaca emozionante di quello che, dopo anni di miseria, guerra e fascismo, fu un giorno pieno di entusiasmo, coraggio e passione: il primo giorno di libertà. La proiezione verrà effettuata, a cura del Circolo Cinematografico Charlie Chaplin, in collaborazione con il Comitato Pace, Convivenza e solidarietà e il patrocinio di Comune e Provincia di Trieste, presso il *Multicultura* Center di via Valdirivo 30 giovedì 10 aprile alle ore 20.30. Ingresso libero.
Nessuna conquista è per sempre. C’è sempre qualcuno interessato a portarcela via. Per questo Resistere è oggi (come allora) non solo un dovere ma una necessità.
DAT, eutanasia o dichiarazione di trattamento?
Ci sono alcune persone che, a vario titolo, cercano di far credere ai cittadini che le DAT siano dichiarazioni di volontà eutanasica.
A nessuno di questi signori è venuto in mente che anche loro potrebbero esprimere una DAT, dalla quale risulti la loro chiara volontà di essere tenuti in vita “ad ogni costo”, anche mediante accanimento terapeutico invasivo e anche se i parenti non sottoscrivono per l’impossibilitato l’assunzione di responsabilità?
Perché devono pensare solo CONTRO il diritto di qualcuno di dire oggi (ma poter anche cambiare idea in seguito, nulla lo impedisce) di non voler essere tenuto in vita vegetativa (tanto poi comunque saranno i medici ad esprimere comunque la loro ultima volontà)?
Inizino a valutare, per cortesia, anche le possibilità “positive” che questa disposizione offre a tutti, loro compresi.
Peter Behrens.
Segretario Provinciale di Rifondazione comunista
I Comunisti triestini (Pdci e Prc) ricorderanno la generosa figura del dottor Sergio Minutillo, già Direttore di Cardiologia e - per anni - Primario di Medicina d'urgenza a Trieste.
Comunista coerente in tutte le sue scelte di lavoro e nella vita quotidiana, sempre pronto ad aiutare e consigliare, autorevole e mai autoritario.
La sua militanza politica iniziò, negli anni giovanili nel Partito Comunista Italiano, dopo l'esperienza in PRC, in tempi recenti ricoperse per lungo tempo, il ruolo di Presidente del Comitato regionale del Partito dei Comunisti Italiani del FVG.
Alla presenza della moglie Mariangela e del Presidente onorario del Pdci Antonino Cuffaro, porteranno la loro testimonianza i compagni Bruna Zorzini, Peter Behrens, Stojan Spetič e Giorgio Rossetti.
A Trieste si favoleggia ormai da anni di TAV e di TAC, avendo speso milioni di euro in progetti, regolarmente respinti perché pieni di lacune e problemi ambientali. Intanto non sono solo i treni per i pendolari, quelli più usati, a cadere a pezzi, ma anche le linee esistenti presentano il conto delle mancate manutenzioni.
Si apprende dal Piccolo di oggi, 1 aprile, che la linea da Campo Marzo a Opicina dovrà rimanere inagibile per alcuni anni, in quanto vi sono stati cedimenti e mancano i soldi per la manutenzione. Quella linea che costituiva, cent’anni or sono, uno dei principali elementi di collegamento del porto, con 12 treni al giorno per Vienna, non è un reperto di archeologia industriale, è l’unica via d’uscita dal porto in caso di blocco della galleria di circonvallazione per qualsiasi motivo (fosse anche solo di manutenzione). Potrebbe ancora essere usata per creare treni verso est, nella stazione di Opicina, risparmiando i più di 20 chilometri di risalita lungo la vecchia meridionale. Qualsiasi amministratore degno di tale nome avrebbe quindi cercato di mantenerla attiva ed usabile prima di prevedere finanziamenti per altri progetti futuribili. Invece la gestione Moretti ha pensato bene di disinteressarsene, rivolta come è non al trasporto merci ma alla sola creazione di linee veloci dall’alto costo di realizzazione. Pochi milioni dei miliardi di euro previsti in Valsusa per un’opera devastante quanto inutile avrebbero permesso al porto di Trieste di avere ancora questa linea efficiente, come all’inizio del 1900, ma non si è voluto tenerla in funzione. Questa è la reale politica di chi ci parla di TAV.
Il segretario della federazione triestina del PRC,
Peter Behrens
Dopo Berlusconi e Monti, che tagliavano il pubblico impiego, colpivano le pensioni, tagliavano i servizi sanitari e sociali, riducevano i diritti del lavoro con precariato, mancanza di garanzie salariali, niente contratti...
licenziare 85.000 dipendenti pubblici, rendere il precariato una condizione a vita eliminando i contratti nazionali, ridurre gli stipendi, colpire le pensioni, tagliare la sanità...
creare lavoro stabile e sicuro, colpire le rendite parassitarie delle banche ed i profitti, tassare i grandi patrimoni, investire in opere di manutenzione delle strutture pubbliche esistenti e in salvaguardia ambientale...
Po Berlusconiju in Montiju, ki sta rezala javni sektor, prizadela pokojnine, krčila zdravstvene in socialne usluge, zmanjšala delavske pravice s prekernostjo, nezagotavljanjem dostojnih plač, pomanjkanjem pogodb...
odpuščanje 85.000 javnih uslužbencev, odprava državnih pogodb in v zameno doživljenska prekernost, znižanje plač, napad na pokojnine, krčenje zdravsvenih uslug...
treba ustvariti stalna in gotova delovna mesta, odpraviti parazitarno obnašanje bank pri rentah in profitih, obdavčiti velike imovine...
coordina Igor Kocijančič
intervengono
Durante l'iniziativa sarà possibile firmare per la lista L'Altra Europa Con Tsipras
predseduje Igor Kocijančič
posegi
Na pobudi lahko podpišete za listo L'Altra Europa Con Tsipras
Piangiamo oggi l’ennesima morte causata da infortunio sul lavoro. Nel porto di Trieste un lavoratore ha perso la vita, non per fatalità, ma evidentemente per carenze nella sicurezza. Eppure da anni si dice che devono essere programmati investimenti per garantire che le persone possano tornare a casa a fine turno, senza rischiare infortuni o morti causate dal lavoro.
Però in questo paese, in cui continuano privatizzazioni, distruzione dei diritti sindacali e di controllo, ricatti sui posti di lavoro, diventa sempre più difficile imporre regole che garantiscano la vita di chi lavora.
La morte di questo lavoratore deve essere un monito a tutti per capire che la rincorsa al massimo profitto, riducendo “il costo del lavoro” è solo una rincorsa alla riduzione del diritto alle pause per recuperare attenzione, alle sicurezze, che “intralciano” la massima produttività. Condividendo il dolore dei familiari vogliamo poter esprimere il nostro impegno perché queste tragedie possano essere impedite con ogni mezzo.
Il segretario
Peter Behrens
In sintonia con la decisione del CPF i compagni del partito sono tutti invitati a partecipare.
Saluti comunisti,
il Segretario Peter Behrens
Nella notte tra il 17 e il 18 “ignote mani” hanno lordato con vernice rossa e scritte la facciata dell'edificio in cui hanno sede il Partito della Rifondazione comunista e quello dei Comunisti Italiani. La “coraggiosa” azione è stata fatta per intimidire chi oggi intende discutere sulla cattiva memoria della città, sbilanciata in una esaltazione esclusiva degli eventi dell'esodo e dello sciovinismo.
La firma dell'azione è chiara, da una croce celtica, ed è da cercare tra chi negli ultimi tempi, anche a seguito dello spettacolo di Cristicchi, ha ritrovato forza e spunti per riproporre memorie a senso unico e tese verso la destra politica.
In questo clima di totale mancanza di cultura e di serio dibattito trovano facilmente presa le posizioni più estremiste e vandaliche, amplificate anche da un rilancio incontrollabile sul web di posizioni estremistiche, alimentate da affermazioni prive di qualsiasi fondamento storico assunte dai più alti vertici dello stato.
Auspichiamo che sulle “più complesse vicende storiche del confine orientale” come recita la legge sulla giornata del ricordo, possa aprirsi finalmente un serio dibattito, che si basi su documenti e ricostruzioni veramente storiche e non continui, come da dieci anni a questa parte, ad essere solo un riproporre le incontrollate tesi del più becero fascismo.
Peter Behrens, Segretario Provinciale PRC-SE
Bruna Zorzini, Segretario Provinciale PDCI
Il capitano Boëldieu e il tenente Maréchal sono abbattuti con il loro aereo dall’ufficiale tedesco von Rauffenstein, asso dell’aviazione. Farri prigionieri, vengono inviati al campo di detenzione di Hallbach, dove insieme ad altri connazionali preparano una fuga. Un improvviso trasferimento impedisce loro di mettere in pratica il tentativo, ma da quel momento cercheranno ripetutamente di fuggire dai campi i quali saranno destinati.
“…Vi si pratica una guerra ancora improntata sul fair-play, una guerra senza bombe atomiche e senza torture. Un film di cavalleria, sulla guerra considerata, se non come una delle belle arti, per lo meno come uno sport, come un'avventura in cui si tratta di cimentarsi tanto quanto di distruggersi.[...] La grande illusione consiste quindi nel credere che questa guerra sia l’ultima. Renoir sembra considerare la guerra come un flagello naturale che ha i suoi aspetti positivi come la pioggia, il fuoco… Secondo Renoir è l’idea di frontiera che bisogna abolire per distruggere lo spirito di Babele e riconciliare gli uomini che continueranno tuttavia a essere divisi per nascita…” (F. Truffaut)
La multinazionale svedese Electrolux con il ricatto della delocalizzazioni degli stabilimenti italiani in Ungheria e Polonia, chiede che le lavoratrici e i lavoratori accettino il taglio dei salari fino al 40%, tra diminuzione della paga oraria, taglio dei premi aziendali, blocco dei pagamenti delle festività e degli scatti di anzianità, riduzione dell’orario a 6 ore per 6 giorni, e che contemporaneamente aumentino i ritmi, si tagli la pausa mensa, si taglino i permessi sindacali.
La multinazionale svedese porta come motivazione il costo del lavoro che in Italia sarebbe troppo alto. E’ un falso. I salari delle lavoratrici e dei lavoratori italiani sono tra i più bassi d’Europa, mentre il numero di ore lavorate è tra i più alti. Né è vero che il costo complessivo del lavoro sia superiore a quello della maggior parte dei paesi europei. E’ invece più basso di quello di Svezia, Germania, Francia, Inghilterra…
La verità è che Electrolux vuole realizzare sovraprofitti a spese delle lavoratrici e dei lavoratori. Così facendo non solo propone il ritorno del lavoro ad una condizione di miseria e schiavitù, ma continua con le stesse politiche che hanno prodotto la crisi: i prodotti non si vendono per il blocco del mercato interno causato dai bassi salari, mentre i sovraprofitti finiscono nel circuito della speculazione finanziaria. Ed è inaccettabile questa Europa che non pone limiti alla concorrenza al ribasso su salari e condizioni di lavoro, nel solo interesse delle multinazionali.
Electrolux va fermata, perché se passa, quello stesso modello sarà imposto a tutte le lavoratrici e i lavoratori italiani.
Rifondazione Comunista chiede da tempo una legge contro le delocalizzazioni produttive che pretenda la restituzione di tutti i contributi e le agevolazioni pubbliche ricevute dalle imprese che vogliano delocalizzare.
Rifondazione Comunista è a sostegno della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contro l’inaccettabile piano dell’azienda e chiede che si impedisca la delocalizzazione, se necessario con la requisizione pubblica degli impianti ed un piano industriale pubblico.
Sono le proposte contenute nel Piano per il saremo affianco alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori per pretendere che il governo dia risposte garantendo la continuità delle produzioni e i diritti del lavoro.
Il Comitato politico provinciale del PRC – SE si è riunito a poco più di un mese dalla chiusura del IX° Congresso del partito con all’ordine del giorno l’elezione del nuovo segretario provinciale. La riunione del comitato politico federale ha avuto luogo dopo una consultazione svolta tra i 21 componenti l’assise, che oltre all’individuazione di candidature alla segreteria provinciale riguardava anche altri aspetti dell’attività politica locale di Rifondazione Comunista. Alla fine del percorso sono rimaste in lizza due candidature, quella di Peter Behrens per il primo documento, che ha ottenuto più del 65% per cento di consensi ai recenti congressi territoriali e quella di Maurizio Coslovich, espressione del terzo documento congressuale che ha raccolto circa il 25% di consensi.
Alla fine della votazione a scrutinio segreto (17 presenti e votanti) è stato eletto segretario provinciale Peter Behrens, che ha ottenuto 10 voti, mentre Coslovich ha raccolto 5 preferenze. Due gli astenuti.
Peter Behrens ricopre ruoli di direzione politica negli organismi locali di Rifondazione Comunista da molti anni, essendo attivo specialmente in campo urbanistico ed ambientale, settori nei quali dimostra conoscenze e competenze approfondite. E’ attivo anche nel movimento sindacale di base all’interno dell’USB e del movimento No Tav Trieste.
Trieste, 28.01.2014
Per il PRC Trieste
Igor Kocijančič
Pokrajinski politični odbor SKP – EL se je sestal dober mesec po sklenitvi IX° strankinega kongresa za izvolitev novega pokrajinskega tajnika. Pred zasedanjem pokrajinskega odbora je bilo posvetovanje z 21 članicami in člani skupščine, ki so se razen kandidatur za pokrajinsko ztajništvo izrazili tudi o drugih pogledih krajevne politične dejavnsoti Komunistične Prenove. Ob koncu posvetovanja sta se izoblikovali dve kanidaturi. Za prvi dokument, ki je na kongresu zbral več kot 65% podpore, je bil enotni kandidat Peter Behrens, medtem ko je Maurizio Coslovich kandidiral za funkcijo v predtsvništvu tretjega kongresnega dokumenta, ki je na teritorialnih kongresih zbral približno 25% glasov.
Ob koncu tajnega glasovanja (17 prisotnih in glasujočih) je bil v svojstvu pokrajinskega tajnika izvoljen Peter Behrens, ki je dobil 10 glasov, medtem ko jih je Coslovich prejel 5. Dve glasovnici sta ostali beli.
Peter Behrens je na krajevni ravni že vrsto let prisoten v vodilnih organih Komunistične Prenove, posveća pa se predvsem urbanističnim in okoljskim vprašanjem, v materi je razvil visoko stopnjo poglobljenega vedenja in pristojnosti. Aktiven je tudi na sindikalnem področju v vrstah sinfikalne organizacije USB ter v okviru gibanja proti hitri železnici No Tav Trieste.
Trst, 28.01.2014
Za SKP Trst
Igor Kocijančič
Associazione culturale Tina Modotti
CASA DEL POPOLO Via Ponziana, n° 14 – Trieste
Ingresso a offerta libera
Canti di lotta, di protesta, di lavoro, anarchici, anticlericali, socialisti, comunisti, antifascisti, antimilitaristi e contro la guerra, anti imperialisti e anti capitalisti, di prigione e/o di esilio, contro le forze dell’ordine, di emigrazione, femminili e/o femministi, satirici, d’amore, paraliturgici…
Il canto sociale è un concetto molto ampio, utile perché ci permette di comprendere la storia e l’attualità dei canti di protesta, di lotta, di lavoro e più in generale tutte le pratiche musicali delle culture popolari di tradizione orale. Nel recente passato, questa storia cantata, si riattiva in Italia a partire fin dagli anni Cinquanta con l’esperienza del Cantacronache e in maniera più diffusa a partire dai primi anni Sessanta con la nascita del Nuovo Canzoniere Italiano e quindi di tutti i Canzonieri diffusi in Italia. Dagli anni '80 la canzone politica diminuisce la sua vena creativa ed emergono altri fenomeni più rilevanti dal punto di vista etno-sociologico musicale: le sottoculture punk degli anni '80, il rap e l'hip hop negli anni '90 e le culture dei migranti che sbarcano in Europa nel nuovo millennio.
Musicista, ricercatore e trovatore, studioso appassionato delle culture popolari di tradizione orale e del canto sociale, nato e cresciuto in Sardegna (Gallura) ha poi studiato a Bologna (DAMS musica) e a Parigi (Dottorato in Scienze dell’Educazione) e ha una lunga, intensa e continuativa attività di sperimentatore delle pratiche di apprendimento musicale e più in generale del fare musica insieme. Dal 2000 è curatore dell’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame di Bologna. Autore di diverse pubblicazioni, nel 2001 ha scritto il libro “Il mito sardo, Cultura della festa e società dello spettacolo”, Dogliani (CN) Sensibili alle foglie.
Il mezzo di trasporto pubblico deve essere un servizio, un valore aggiunto per tutti i cittadini.
Rende più vivibile e meno inquinata la città.
Libera spazi e riduce i costi degli spostamenti rispetto al mezzo privato.
Unisce tutte le zone della città e dei comuni vicini.
500.000 chilometri di corse tagliate nel 2013 per volontà della regione.
Altri pesanti tagli nel 2014 significano meno corse e maggiori attese.
Si riducono gli autisti e i contratti sono sempre più precari.
Biglietti e abbonamenti aumentano fino al 5%, ben oltre l'inflazione.
Il piano del traffico e le pedonalizzazioni sconvolgono la rete attuale con risultati ben evidenti nella vigilia di questo Natale.
Si progettano nuovi parcheggi privati e si mormora di dare ai privati anche gli stalli ancora in gestione comunale.
I comunisti triestini invitano i cittadini a mobilitarsi per far tornare Trieste Trasporti nuovamente tutta pubblica.
Vogliamo servizi per i cittadini che già pagano pesanti tasse.
Basta con la "logica del mercato" che toglie a tanti per dare a pochi.
Javni prevozi so usluga, dodatna vrednost za občane.
Tako je v mestu s čistim zrakom lepše živeti.
Na ulicah je več prostora in premiki so cenejši, če jih primerjamo s privatnimi sredstvi.
Povezuje vse mestne okraje in bližnje občine.
na zahtevo Dežele 500.000 km ukinjenih voženj v letu 2013.
Novi rezi v letu 2014 pomenijo manj voženj in več čakanja na postajah.
Krči se število šoferjev, dajejo jim samo začasne pogodbe.
Listki in abonmaji so dražji za 5%, kar je preko meja inflacije.
Občinski prometni načrt in uvajanje novih con za pešce so negativno vplivali na mrežo javnih prevozov, kar smo občutili še posebej tik pred Božičem.
Hkrati načrtujejo nova zasebna parkirišča in, tako pravijo, naj bi privatnikom dali tudi upravo sedanjih občinskih parkirišč na prostem.
Tržaški komunisti pozivajo občane, naj se zavzamejo, da bi tržaško prevozno podjetje TT spet bilo povsem javna last.
Zahtevamo storitve za občane, ki itak plačujejo težke davke. Dovolj nam je tržne logike, ki jemlje mnogim in daje redkim.
Alcuni di noi, soci Coop e iscritti al PRC piu' di un anno fa ci eravamo pronunciati sulla liceità delle Coop di continuare a praticare una politica che stava producendo deficit di bilancio e limitazioni di diritti ai lavoratori ed alle lavoratrici.
Perdipiu' molti di noi , solo dalla stampa venivano a conoscenza, il giugno dell' anno scorso, che, oltre alle Coop anche altre società ad essa collegate erano coinvolte nella pesante crisi di bilancio che negli ultimi anni si era concretizzata con circa 18 milioni di utili in meno.
Per l' esattezza: - 6,6 milioni di euro nel 2011,- 5,4 milioni nel 2010, -6,6 milioni nel 2009.
Apprendevamo inoltre che , nelle pieghe della vicenda Dennis Visioli, già decaduto dal ruolo di Consigliere Coop tre anni prima , iscritto e dirigente di Rifondazione Comunista, inaspettatamente compariva come presidente di una società partecipata e controllata dalla Coop, insieme allo stesso Livio Marchetti attuale presidente delle Coop, e ad Augusto Seghene, già vicesindaco socialista di Trieste negli anni 90 , inquisito ed arrestato per mazzette nel 1993.
Che il signor Per Paolo Della valle, direttore generale delle Coop , che oggi si lamenta per la presunta aggressività sindacale avendo CGIL, CISL UIL promosso ed organizzato uno sciopero contro i licenziamenti – a proposito lo sciopero è ancora un diritto costituzionale- risulta essere ( anche) consigliere della Srl Reparto 7, una società cui poco si confanno , a leggere le finalità della stessa ed i poteri dei consiglieri e degli amministratori, i valori della cooperazione.
Il perdurare e l' aggravarsi di una già cronica situazione finanziaria di bilancio, se non è la sola causa all' origine dei minacciati 79 licenziamenti , certo è una delle cause principali che fanno riflettere su cosa siano le Coop oggi.
I lavoratori con cui siamo stati in piazza stamane non hanno avuto dubbi nel sostenere che ormai le Coop non praticano piu' politiche sociali, concetti mutualistici o solidaristici. Fanno profitti o almeno ci provano , ed applicano le leggi di mercato.
L' esatto opposto di quello che facevano le Coop delle origini e che i lavoratori hanno ricordato su un volantino che distribuivano in Piazza Goldoni, luogo centrale della città e perciò accuratamente presidiata da vigili urbani e polizia .
Diceva il testo: “ Le Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli sono nate nei primi anni del 900 per dare vita alla cooperazione tra poveri. Da questo principio parti' l' iniziativa di distribuire gli utili ai soci non unicamente in denaro ma al 50% con buoni che sarebbero stati utilizzati nuovamente in Cooperativa il tutto con lo scopo di non favorire spese superflue. Oggi sembra che non solo si sia perso il vecchio e sano spirito cooperativistico delle Coopeative operaie ma che per scelta commerciale l' azienda decida di dimenticare la propria storia chiedendo di ribaltare tale senso che ha dato vita a quello che per ora è , come si usava dire, lo spaccio ancora oggi amato dai triestini.”
D' altronde sono gli stessi vertici a sostenere tale linea di condotta , fino a respingere la doverosa e legittima trattativa sindacale a difesa dei lavoratori , una linea politica , quella delle Coop che , come riporta il quotidiano locale di sabato 21 dicembre, si concretizza con la dichiarata intenzione di alleggerire il costo del lavoro, dunque stare piu' dalla parte della Confindustria che da quella dei sindacati e dei lavoratori. Dalla parte sociale cioè, aggiungiamo, da cui le stesse Coop sono nate e da cui solamente possono trarre legittimazione. Dal mondo del lavoro, non da quello della finanza, o del mercato, tanto per chiosare.
Vero è che oggi le Coop sono diventate un' altra cosa e quelle del FVG non faranno la differenza, essendo una piccola isola di un grande arcipelago che conta 43mila aziende cooperative, con 1milione e 300mila dipendenti, che le Coop sono azioniste di controllo della grande Unipol, con dentro FONSAI e sono azioniste in Banca MPS. Nulla di strano se, sposando la logica della finanziarizzazione , si perdano i valori di fondo su cui la Cooperazione è nata e che l' art.45 della Costituzione ricorda in modo esemplare: “ La repubblica riconosce la funzione sociale della Cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.”
Anche a questa deriva , oltre ai licenziamenti ed al deficit, si sono opposti i lavoratori e le lavoratrici che , organizzati dalla Filcams Cgil, dalla Fisascat Cisl e dalla Uiltucs hanno occupato stamattina Piazza Goldoni, giungendo in delegazione da Udine e da Pordenone, per spiegare alla persone , forse distratte e frettolose che passavano, il motivo della loro presenza, delle loro bandiere, e perchè fosse oggi quantomai importante non rinunciare a capire chi veramente sia la maggior vittima di questa crisi, riflettere su chi stia pagando sulla propria pelle, il prezzo di politiche dissennate ed orientate a senso unico, contro il lavoro, l' occupazione,la solidarietà.
Ora, come il voler indurre i lavoratori ad accettare buoni pasto invece del salario , l' investire danaro e risorse dei soci per realizzare punti vendita perdurando una forte passività di bilancio, ed in presenza di un acclarato calo dei consumi, vista la crisi, possano dirsi in linea con le finalità ideali e sociali cui si richiama la nostra Costituzione, è ben difficile comprendere.
Cosi' come non comprendiamo, tanto per non voler restare sul generico quali utilità abbiano le collegate o partecipate Triestine di Coop ovvero la “Grandi Iniziative Spa”, la “Reparto7 srl”, la Cotif Immobiliare srl” , la ConitCoop, la “Tresmontes srl”, la “Folium srl” cui prima abbiamo accennato.Il signor Marchetti vuole spiegarcene la ragione? Ed a quale titolo, con quali meriti, logiche, competenze, dinamiche sono stati individuati manager , responsabili e personale della Spa e srl citate? Con quali mansioni e soprattutto onorari e o retribuzioni? Tutto lavoro volontario?
Ma se è così, in questi tempi di corruttela dei costumi, di illeciti e ruberie, tale fatto andrebbe illustrato , e rivendicato con orgoglio il ruolo propositivo e socialmente utile della cooperazione che si schiera per calmierare i prezzi, per difendere e fare buona occupazione, garantire solidarietà e sostegno ai soci ed alla cittadinanza in un momento cosi' cruciale della crisi economica che stringe il paese.
Chiediamo quindi all' attuale dirigenza delle Coop di soprassedere ai licenziamenti e di procedere semmai ad una operazione di trasparenza , a fare luce su tutto quanta riguarda gli attuali criteri gestionali vigenti,e nel caso di redistribuzione di risorse esistenti oggi in Coop , di illuminarci su come siano stati spesi, ad esempio i 258mila euro di capitale sociale della “Grandi Iniziative Spa” , anche per consentire ai soci Coop, e poi ai cittadini e piu' in generale all' opinione pubblica, di capire perchè oggi si vogliano ridurre stipendi e licenziare i lavoratori!
Dal nostro punto di vista riteniamo che non debbano essere i lavoratori a pagare la cattiva gestione della Coop , se solo di questo si tratta , né che si possa addirittura nascondersi dietro le loro spalle adducendo pretestuosamente il costo del lavoro, che sarebbe troppo alto (!)
Oggi a Trieste si è svolto il primo sciopero regionale contro il managemente delle Coop, ma crediamo che non sarà destinato a rimanere un fatto isolato, se le politiche delle Coop non dovessero cambiare rotta, se i vertici del management non faranno autocritica e marcia indietro sui licenziamenti , se dirigenti, amministratori e consiglieri , ovunque collocati in Area Coop, non dovessero dare spiegazioni sulle loro scelte di gestione operativa ed economica, e se, infine, in assenza di un piano credibile di rientro dal deficit dovessero insistere a riproporre soluzioni punitive , contro il reddito e la dignità dei lavoratori.
Per risolvere il problema del passivo di bilancio, infine, ricordiamo quanto fecero i padri fondatori al manifestarsi della primi crisi tra il 1903 ed il 1904 : i membri della dirigenza ed i compagni piu' abbienti, colmarono il deficit autotassandosi , e c' era allora un Comitato di Sorveglianza , severo ed intansigente che vigilava su tutto.
Ma forse oggi questa soluzione è improponibile non perchè antica ma perchè troppo lineare, logica , onesta . E soprattutto di sinistra.
Marino Calcinari
già coordinatore PRC Trieste
Trieste, 21 dicembre 2013
Care compagne/cari compagni, mercoledi' 18 dicembre dalle 18.30 presso la Casa del popolo Canciani di Sottolongera in via Masaccio, 24 si svolgera' la tradizionale bicchierata di fine anno. Partecipate!!!
Drage tovarišice/dragi tovariši, v sredo 18. decembra od 18.30. vas vabimo na tradicionalno tovariško srečanje ob zaključku leta, ki bo v ljudskem domu Canciani v Podlonjerju, Ul. Masaccio, 24. Pričakujemo vas!!!
Mercoledì 18 dicembre ore 18.30 tradizionale bicchierata di fine anno presso la Casa del Popolo di Sottolongera.
Il circolo PRC Goat-Kras organizza domenica 15 dicembre alle 14.oo il tradizionale pranzo di autofinanziamento (15.00€) per pagare affitto e spese della sede di Aurisina.
Il pranzo si svolgerà presso la sala della ex Casa del Popolo a Santa Croce. Prenotazioni Elena 3803584580 oppure in federazione 040639109.
L’incontro è organizzato in collaborazione con il Coordinamento Donne Trieste - ingresso libero
Cara compagna/caro compagno,
il nostro Partito svolge nel mese di novembre i suoi congressi.Tutte/i le iscritti e le iscritte possono partecipare ai loro congressi di circolo ed elleggere i delegati per il congresso provinciale. Qui sotto l'elenco delle date dei congressi di circolo. Per qualsiasi maggiore informazione puoi chiamare in fed.tel. 040639109.Dove sono anche disponibili i documenti congressuali.La presenza e l'azione dei Comunisti si dimostra sempre piu' necessaria rispetto alle politiche agressive e disperate del capitalismo e degli speculatori che stanno mandando in fallimento i stati nazionali e le politiche sociali che il movimento operaio ha conquistato con le sue lotte. Discutiamone insieme ai Congresso tutti/e sono necessari.
Ti comunichiamo che viene organizzata a Sottolongera il giovedi' 7 novembre per l'occasione della celebrazione della Rivoluzione d'ottobre un incontro popolare e una cena di autofinanziamento su prenotazione. Per celebrare questa importante giornata verrano organizzate due iniziative anche presso la Casa del popolo di Ponziana venerdi' 8 novembre e presso la Casa del Popolo a Borgo San Sergio sabato 9 novembre.Inoltre il 13 novembre presso la casa del popolo di Sottolongera viene organizzata alle 20.30 una serata contro il femminicidio.
Ti invitatiamo a partecipare anche al congresso provinciale con apertura venerdi' 22 novembre alle 18.00 presso la sala in via Tarabochia,3( seconda giornata sabato 23 novembre alle 09.30).
Draga tovarišica/dragi tovariš,
v mesecu novembru se bodo zvrstili tudi pri nas kongresi stranke, vse članice in člani ste toplo vabljeni da se jih udeležite. Na kongresu krožkov bodo izvoljeni delegati za pokrajinski kongres. Spodaj dobiš seznam kongresov z datumi in urniki.Za katerokoli informacijo in za kopije kongresnih dokumentov se lahko obrneš na pokrajinski sedež SKP v Ul. Tarabochia,3 (Tel 040639109).Prisotnost in dejavnost Komunistov je še kako potrebna, posebno v teh trenutkih vsesplošne krize in napada kapitalizma in špekulantov na socialne politike in na pravice, ki si jih je izbojeval delavski razred .Srečajmo se in diskutirajmo skupaj!
Vabimo te da se udeležiš pobud,ki jih stranka organizira ob 96.obletnici oktobrske revolucije, v četrtek 7.novembra od 19.30 v ljudskem domu v Podlonjerju srečanje in večerja za samofinanciranje ( z rezervacijo), v petek 8.novembra v ljudskem domu na Pončani in v soboto 9. novembra v ljudskem domu v naselju Sv. Sergija. Poleg tega bo v sredo 13.novembra ob 20.30 v ljudskem domu v Podlonjerju večer proti nasilju nad ženskami.
Vabimo te da se udeležiš pokrajinskega kongresa, ki bo v petek 22 novembra ob 18.00 (otvoritev) na pok.sedežu v ul. Tarabochia,3 (zaključek v soboto 23. novembra ob 09.30).
Il femminicidio, la violenza privata, lo stalking sono una tragedia che non tocca solo le donne di cui son vittime ma tutta la cittadinanza. Oggi piu’ che mai bisogna conoscere, bisogna sapere, bisogna parlarne, tra le pareti domestiche e nelle strade.
Lo spettacolo racconta frammenti di vita quotidiana al femminile che si compongono a formare uno spaccato impietoso dell'attuale situazione della società italiana, dove le donne ancora hanno difficoltà a definire e far rispettare il proprio spazio inviolabile e dove ancora tutti faticano a riconoscere il legame esistente tra stereotipia, discriminazione e violenza. La narrazione attraversa anche il dramma dei femminicidi veri e propri, che in Italia avvengono al ritmo di una donna ammazzata ogni tre giorni, quasi sempre per mano di un uomo con cui è in relazione.
Uboji žensk, nasilje v privatnem okolju, stalking so tragedija, ki se ne tiče samo ženske-žrtve, ampak vseh nas. Še posebno danes moramo to stanje spoznati, o tem govoriti tako doma kot v družbi.
Predstava nam prinaša prizore iz ženske vsakdanjosti, ki sestavljajo neusmiljen prerez sedanjega stanja italijanske družbe, kjer je ženskam še težavno priti do tega, da se definira in spoštuje njihov neprekršljiv lastni prostor in kjer vsi še vedno težko razumejo povezanost med stereotipijo, diskriminacijo in nasiljem. Pripoved zaobsega tudi dramo pravih ženskih ubojev, ki se v Italiji ponavljajo vsak tretji dan – večinoma s strani življenskega sopotnika.
A seguire cena di autofinanziamento.
Chi desiderasse fermarsi anche per la cena è pregato di prenotare tra le 17.00 e le 21.00 al 040 572114 oppure tel. comp. Arianna 3382585746.
Sledita večerja in tovariško druženje.
Tovariši, ki bi se radi zadržali na večerji, so zaprošeni da rezervirajo na štev. 040 572114 med 17.00 in 21.00 ali tel. tov. Arianna 3382585746
Il PRC di Trieste fin dall’inizio della vertenza siderurgica triestina ha individuato nell’accordo di programma lo strumento prioritario per rispondere ai quesiti posti in previsione della ventilata chiusura dello stabilimento di Servola, sostenuta dai Partiti di centro/destra, e ai temi, sollevati da cittadini e da associazioni ambientaliste sul rispetto della salute pubblica e dell’ambiente.Il Partito della Rifondazione Comunista si è sempre attivato all’interno delle istituzioni e nei rapporti con la cittadinanza per sostenere la necessità di avviare un confronto che avesse al centro la prospettiva dello sviluppo economico della città e della Provincia e per definire la presenza industriale a Trieste, che dopo le dismissioni delle Partecipazioni Statali ha subito un crollo attestandosi al di sotto della soglia del 12%; è un fatto grave che impedisce un equilibrio dei settori economici della città.Questa vertenza, poi, sostanzialmente iniziatasi nei primi anni 2000, ha avuto carattere discontinuo nonostante incontri reiterati e tavoli istituzionali di confronto conclusisi nel 2002 con un protocollo d’intesa firmato e consegnato al Governo – sottoscritto dalle rappresentanze politiche e imprenditoriali senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali-. Ancora più recentemente ulteriori tavoli hanno portato a protocolli d’intesa e cronoprogrammi mai rispettati o comunque privi di sostanza.Il percorso, di cui sopra, è stato caratterizzato dalla scelta implicita, delle istituzioni, sia di centro-destra che di centro-sinistra, di voler prendere tempo e rinviare qualsiasi decisione.Il quadro descritto motiva la netta critica che RC di Trieste esprime nei confronti di chi oggi, costretto da evidenti necessità, in presenza di una emergenza occupazionale ritiene di trovarsi di fronte all’ultima possibilità di salvezza della siderurgia triestina, ma in effetti, è responsabile della situazione così come si è evoluta fino alla crisi attuale. Il PRC Condivide le preoccupazioni dei dipendenti dello stabilimento e della cittadinanza, messi entrambi, nuovamente, davanti ad una incertezza di prospettiva e in assenza di qualsivoglia accenno di comprensione per la situazione che essi patiscono, in seguito alla manifestazione d’interesse dell’imprenditore Arvedi. E perciò comprende le critiche sollevate anche da rappresentanti politici di maggioranza presenti nel Consiglio Comunale. Il PRC giudica nel merito negativa la proposta, ad oggi avvalorata solo da fonti giornalistiche, di dividere i dipendenti in tre società.E’ invece necessario avere maggiore chiarezza sull’attività logistica e sul quadro di riferimento normativo/contrattuale. Il PRC sottolinea, inoltre, come i profitti derivanti dal CIP6, anche in previsione dell’accordo tra Elettra e Lucchini, andrebbero utilizzati per investimenti finalizzati all’innovazione tecnologica e al risanamento ambientale. Perché il tema delle bonifiche, il loro costo e la loro copertura, deve essere contestuale al mantenimento dei livelli occupazionali e ad una politica di ammodernamento degli impianti, così come è previsto dal Piano di azione dell’Unione Europea riguardante gli eventuali finanziamenti per le riconversioni e le riqualificazioni delle industrie siderurgiche in crisi.Il contesto di cui sopra, se impostato in questi termini, potrebbe determinare una parziale risposta alla vertenza della siderurgia triestina sia sul versante occupazionale che su quello ambientale e di tutela della salute. Di conseguenza Rifondazione Coumnista di Trieste esprime in questa fase:il suo interesse relativamente alle proposte che si andranno a determinare sul versante occupazionale, condizionando il giudizio sul mantenimento degli attuali occupati siano essi diretti che indiretti;la preoccupazione sui tempi, sulle modalità di attuazione e sulla copertura degli investimenti necessari all’ammodernamento degli impianti e al contenimento delle emissioni inquinanti. Su questo ultimo punto RC di Trieste ritiene necessario individuare un soggetto pubblico con poteri decisionali e terzo -non escludendo forme di partecipazione decisionali negli organi aziendali- a cui demandare il controllo, l’attuazione e la responsabilità, anche penale, del rispetto delle normative ambientali e sanitarie. Sembra che tale soggetto possa essere la stessa Presidente della Regione, così come appare nella bozza del Decreto del fare 2, che affiderebbe a Debora Seracchiani i poteri di Commissaria straordinaria dell’area da riconvertire della Ferriera di Servola, compresa la banchina e la zona retrostante, in grado quindi di garantire l’accordo di programma. In vista della prossima scadenza della vigente Autorizzazione Integrata Ambientale, il PRC sostiene che, fino alla definizione del futuro piano industriale, siano applicate rigorosamente le attuali prescrizioni AIA e che, solo dopo la definizione del futuro quadro produttivo, si proceda ad una nuova AIA. Sarà opportuno che le autorità responsabili e tutti i portatori d’interesse valutino se il nuovo assetto industriale debba essere sottoposto a una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale. Il PRC di Trieste condiziona il suo eventuale giudizio positivo alle risposte che si andranno a determinare sui punti precedenti, e si dissocia da coloro che sposano acriticamente la cosiddetta operazione Arvedi fintantoché gli incontri continueranno a evolvere su una linea caratterizzata da quella parzialità e da quella segretezza finora registrate insieme all’ assenza di coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interesse sociale e di cittadinanza.
Per la Commissione ambiente PRC
Lino Santoro
"Realizzare la Costituzione!" è lo slogan che campeggia sulla copertina dell'ultimo numero di MicroMega, in edicola e su iPad da giovedì 24 ottobre (copertina costruita con due immagini di partigiani in armi sovrastate dalla 'Libertà che guida i popoli' di Delacroix). Un volume miscellaneo comprendente anche un blocco filosofico e diversi contributi su temi esteri.
Dalla difesa e applicazione della carta del 1948 prende le mosse Paolo Flores d'Arcais nel suo editoriale. La Costituzione italiana, argomenta il direttore di MicroMega, è di per sé un programma politico-elettorale fra i più avanzati, che ha tuttavia urgente bisogno di trovare una rappresentanza parlamentare e una leadership riconosciuta che sappia dare battaglia in suo nome.
Mercoledì 2 Ottobre alle 20.30 presso la Casa del Popolo sita in Via Ponziana n° 14, avrà inizio un nuovo ciclo di proiezioni a cura dell’ Associazione “Tina Modotti”. Il primo ciclo verterà sul tema "Nel capitalismo finanziario":
2 Ottobre: J. C. Chandor, “Margin call” (thriller politico, 2011, 107’). Con Kevin Spacey, Jeremy Irons e Demi Moore
Il film si svolge nell'arco di 24 ore presso una banca d'investimento e si concentra sulla crisi finanziaria del 2007-2010. Eric Dale, uno dei capi settore di una grossa banca di credito finanziario, viene licenziato in tronco. Ha solo pochissimo tempo per prendere i suoi effetti personali ed andarsene. Fa in tempo però a consegnare una chiavetta USB al giovane analista Peter Sullivan dicendogli di fare attenzione. Peter, dopo che i suoi colleghi di lavoro sono usciti, scopre che i dati che emergono dai file di Eric dicono che la banca, appoggiandosi su azioni virtuali, ha le ore contate. Sullivan mette in allarme le alte sfere e si convoca nella notte una riunione di emergenza. Bisogna decidere in tempi rapidissimi il da farsi, o il crollo dell'istituto sarà verticale.
Seguiranno il 9 Ottobre “Il gioiellino” di Andrea Molaioli e, il 23 Ottobre, “Wall street 2” di Oliver Stone.
Ricordiamo che per accedere alle proiezioni occorrerà essere in possesso della tessera 2013 F.I.C.C. (Federazione Italiana dei Cine Club) disponibile all'ingresso (10 € + 5 € di iscrizione all’Associazione “Tina Modotti”, che consente di partecipare anche alle altre attività culturali).
Si ricorda che la tessera annuale F.I.C.C. dà diritto anche alla visione delle proiezioni programmate dai Circoli affiliati:
Ne discutono Franco Belci e Giorgio Rossetti con Marco Revelli e Riccardo Terzi
Seguirà dibattito
MARCO REVELLI
Storico e sociologo, è professore ordinario di Scienza della politica e Sistemi politici e amministrativi comparati all’Università del Piemonte orientale.
Si è occupato tra l’altro dell’analisi dei processi produttivi (fordismo, post-fordismo, globalizzazione) della “cultura di destra” e, più in genere, delle forme politiche del Novecento.
Ha pubblicato recentemente “Finale di partito” (Einaudi 2012), e “Poveri, noi”; in precedenza “Oltre il Novecento. La politica, le ideologie e le insidie del lavoro” (Einaudi 2001), “Berlusconismo senza Berlusconi”(Baldini Castoldi Dalai 2006) e “Sinistra Destra. L’identità smarrita” (Laterza 2007).
RICCARDO TERZI
Esponente di spicco nella cultura della sinistra italiana, dal 1975 al 1981 ricopre l’incarico di segretario Provinciale dell’allora Partito Comunista Milanese. Il suo ingresso nel sindacato risale al 1983. Dal 1984 entra nella Cgil Lombardia per essere eletto poi segretario generale regionale. Incarico che ricoprirà dal 1988 al 1994. Successivamente e fino al 2003 viene chiamato dalla Cgil nazionale per diventare responsabile delle politiche istituzionali della confederazione. Torna in Lombardia per ricoprire l’incarico di segretario generale regionale Spi-Cgil, fino al 2006, quando viene eletto segretario nazionale allo Spi-Cgil con delega all’ufficio Studi e ricerche.
Il Partito della rifondazione comunista Circolo „Canciani“ invita iscritti e simpatizzanti all' incontro con gli eletti del PRC:
Stranka komunistične prenove krožek „Canciani“ vabi člane in simpatizerje na srečanje z izvoljenimi tov. SKP:
È possibile fare a meno delle megastrutture energetiche e ridisegnare un modello di sviluppo ecocompatibile?
Tav, rigassificatori, inceneritori, combustibili fossili e nucleare appartengono al passato.
È tempo di pensare al futuro ed immaginare, ragionando assieme, come costruirlo.
Chissà perché le megastrutture energetiche esercitano un fascino perverso su molti nostri amministratori. Sarà perché mettono in moto tanti flussi di denaro da distribuire fra royalties e progetti, da cui deriva un flusso di ritorno in appoggi, sostegni e clientele da utilizzare nelle occasioni più opportune.
Le multinazionali, per ridurre al minimo il rischio d’impresa, ricorrono a man bassa agli incentivi, attinti dalle bollette dei consumi energetici, che la nostra ambigua normativa rende disponibili anche per progetti che sono sì utili ai proponenti ma meno o per nulla per la collettività, anzi spesso costituiscono solo impatto sull’ambiente e rischio per la popolazione. Sul CIP6 l’Unione Europea ha già espresso puntuali critiche.
TAV, impianti di rigassificazione, autostrade, inceneritori, mega ponti, mega gallerie e mega infrastrutture in genere si collocano in questo desolante e devastante quadro. Su questi aspetti la posizione della Commissione Europea lascia al nostro paese facoltà di formulare proposte decenti, poiché il rigassificatore di Zaule è stato inserito fra i Progetti di Interesse Comunitario su sollecitazione dei ministri italiani dello Sviluppo Economico e di Infrastrutture e trasporti.
In alternativa a mega infrastrutture energetiche che impattano pesantemente sui territori esistono le reti intelligenti, esito positivo di una programmazione finalizzata all’interesse effettivo della collettività. La green economy può essere un diverso modo di impostare il rapporto fra imprese e cittadini, un modo per integrare sviluppo e sostenibilità, di inventare nuovi spazi occupazionali, di ottimizzare l’uso delle risorse e di ridurre i consumi, di utilizzare in modo intelligente i meccanismi della termodinamica riscontrabili nelle trasformazioni che caratterizzano i flussi naturali di materia ed energia.
Ma non tutte le interpretazioni della green economy sono automaticamente benefiche se non sono filtrate attraverso i meccanismi partecipativi che affidano alla collettività il ruolo di attore principale nelle decisioni che riguardano il proprio territorio. Le indicazioni delle direttive europee che impegnano gli stati a utilizzare nel modo più ampio possibile gli strumenti partecipativi rappresentano un elemento determinante nelle politiche ambientali dell’Unione.
Su questo e sui meccanismi decisionali e di programmazione e di pianificazione discuteremo nel corso di queste due giornate.
Gli/le antifascisti/e e i/le comunisti/e ne rievocano la figura di letterato, di uomo politico e di combattente per la democrazia, il socialismo e la libertà dei popoli
Programma:
Lunedì 23 Settembre ore 18.00 presso la Federazione del Partito della Rifondazione Comunista, via Tarabochia, 3 (I PIANO) - Trieste
Pablo Neruda (pseudonimo di Neftalì Ricardo Reyes Basoalto) nato nel 1904 da una famiglia proletaria di Parral, a sud di Santiago, iniziò a comporre versi nel 1921 e, laureatosi, s'avviò alla carriera diplomatica. Nel1934 a Madrid, conobbe Rafael Alberti e Garcia Lorca. Qui si schierò apertamente contro il franchismo. Nel 1939 a Città del Messico chiuse la sua esperienza diplomatica per poi aderire al Partito Comunista Cileno, nelle cui file fu eletto senatore nel 1943. Dal 1948 al 1952 fu mandato in esilio: in questo periodo scrisse il “Canto General” che esalta le lotte popolari per la liberazione del continente. Autore di un'opera oceanica e raffinata, nel 1971 ricevette il Premio Nobel. Dopo l'elezione di Allende, nel 1970 fu ambasciatore a Parigi. Gravemente ammalato per un tumore, si spense pochi giorni dopo il colpo di stato. Il tumore paradossalmente lo sottrasse alla ferocia dei generali golpisti
COMMISSIONE CULTURA PRC
CIRCOLO “CHARLIE CHAPLIN”
ASSOCIAZIONE “TINA MODOTTI”
CIRCOLO DEL MANIFESTO “RAFFAELE DOVENNA”
ASSOCIAZIONE NAZIONALE “ITALIA-CUBA”
FESTIVAL CINEMA LATINO AMERICANO
RIVISTA "GUERRE&PACE"
In occasione dei 75 anni dell’annuncio delle leggi razziali (Trieste, 18 settembre 1938) il Comitato spontaneo “Cittadini Liberi ed Eguali” promuove il Convegno “Trieste e il fascismo razzista” che si svolgerà presso il “Circolo della Stampa” di Corso Italia n. 13 in Trieste, in data giovedì 19 settembre 2013 dalle ore 17 alle 20.
I relatori saranno, nell’ordine:
Sarà proiettato un video, curato da Claudio Sepin, sul discorso di Mussolini in Piazza Unità.
Di fronte al mare e alla folla delirante in Piazza Unità, il dittatore disse, tra l’altro: “Il problema di scottante attualità è quello razziale. Anche in questo campo noi adotteremo le soluzioni necessarie (...). Il problema razziale non è scoppiato all’improvviso”. L’annuncio delle leggi razziali consacrava istituzionalmente una componente del fascismo che aveva radici lontane, in certo nazionalismo locale degli inizi del Novecento. Nel 1920 e 1922 Mussolini aveva visitato le terre al confine orientale esaltando ripetutamente la superiorità della civiltà latina e italiana su quella slava e non solo.
Il discorso del settembre 1938 fu una sfida alla storica multiculturalità mitteleuropea della città dove risiedeva una delle più numerose comunità ebraiche d’Italia, parte integrante del locale tessuto economico e culturale. Lo stesso Podestà, carica di nomina governativa, Paolo Salem, era fascista della prima ora e di padre ebreo. La sua conversione alla religione cattolica e il cambiamento del cognome nel più ariano D’Angeri non gli permisero di evitare le gravi conseguenze dell’antisemitismo legalizzato.
A 75 anni da quegli eventi proponiamo di analizzare e discutere, oltre che ricordare, il significato locale e nazionale dell’avvio, su decisione autonoma, di una collaborazione più stretta del regime fascista con l’antisemitismo nazista. Fu l’intensa attività istituzionale italiana a preparare, anche a Trieste, lo sterminio successivo. Ricostruire la memoria di quei fatti può aiutare ad evitare che tragedie simili possano ripetersi.
Giulietto Chiesa esordisce, all' assemblea di Trieste convocata dal Comitato triestino per la difesa della Costituzione , che si è tenuta negli spazi della festa provinciale della Cgil, citando Matrix, un film USA del 1999 che esplicitava la dissimulata metafora dell' irrealtà virtuale, cioè che questo mondo o la rappresentazione che ne viene data attraverso i media è una beffa, truffa e presa in giro, che le intelligenze artificiali manovrate dalle corporations ci controllano. E che noi paradossalmente oggi siamo lì , siamo a questo punto.
Non abbiamo a che fare solo con la realtà virtuale che è deformazione della realtà, ma con un piu' globale ingranaggio di condizionamento dell' agire sociale e di modicazione subliminale delle nostre percezioni.
Non si tratta pero' di una lettura “ complottista “ della situazione reale, quella della crisi politica della democrazia e del modello di sviluppo , che nel loro avvitarsi determinano condizioni sempre piu' insostenibili per milioni di individui , è una situazione reale che ci conduce a fare i conti con un tipo di lettura della crisi che non è quella manipolata dalla rete o, peggio ancora, per certi versi, dalla TV.
Partiamo da un esempio locale, di questi giorni , dal rigassificatore.
Perchè si vuole fare , a Trieste, ma non solo a Trieste un megaimpianto di questo tipo?
Per il fatto che cio' legherebbe ancor di piu' la nostra economia , la nostra politica energetica a quella USA che sta dietro a progetti di questo tipo, che non solo sostituiscono il gas angloamericano a quello russo , ma che perpetuano , con il saccheggio dei gas di scisto bituminosi , il loro vecchio modello di crescita e di sviluppo dell' economia.
Ma su questo è la stessa Goldman Sachs che, descrivendo in un suo rapporto la storia dell' industria petrolifera dagli anni '60 del secolo scorso in poi , ci illumina sullo scenario attuale.
Certo è che la recente escavazione di circa 2000 nuovi pozzi di scisti bituminosi ha fatto crollare il prezzo del gas sul mercato mondiale e di cio' gli USA momentaneamente si sono avvantaggiati, ma si tratta di un exploit di breve durata , perchè , a parte la limitatezza e la scarsa convenienza economica di ricorrere a tale fonte non rinnovabile, questi potranno durare non piu' di un decennio e nel frattempo provocheranno danni e guasti ambientali gravissimi.
Anzi, questi scavi provocano terremoti, per le metodologie che vengono impiegate e che però vengono derubricate, da una informazione disattenta o superficiale, come “ catstrofi naturali e imprevedebili”, come ad esempio lo scorso anno quando c'è stato il terremoto in Emilia Romagna..ed intanto si trivellava sotto le acque dell' Adriatico.
Quindi si fanno i rigassificatori, ma perchè?
Perchè siamo nel bel mezzo di una colossale crisi energetica mondiale!
E quindi si va freneticamente ancora alla ricerca di risorse fossili , che stanno finendo, non si guarda altrove, ma si persiste nella reiterazione di un vecchio modello di sviluppo e gli USA cercano di mantenere la loro egemonia anche attraverso il controllo delle fonti energetiche. Però è necessario, ai fini del compimento di tale disegno , avere l' alleanza ed il consenso dell' Occidente, dunque politiche di consumo o pseudobenessere legate a questo modello, ma la sensazione che si prova , osservando le dinamiche dei vari eventi collegati a tale disegno, è che tutto questo sia perfettamente inutile, perchè quel modello sta finendo, e noi siamo dentro un cambio d' epoca.
Cosa potremmo dire?
Innanzitutto che lo sviluppo infinito, la cosidetta crescita di cui parla anche il governo Letta, è impossibile!
In un sistema finito di risorse la crescita geometrica del PIL , di cui si parla , spesso a vanvera, è matematicamente impossibile, non solo , ma realisticamente irrealizzabile, e quando le risorse finiscono , è PER SEMPRE.
E non parliamo di secoli, ma verosimilmente di anni.
Dobbiamo pensare perciò altrimenti, al sole , alle energie rinnovabili, ad un modello energetico e di sviluppo completamente diverso.
Per la qual cosa siamo già in grande ritardo.Volendo fare una ipotesi , se ci sono voluto due secoli per affermare questo modello industriale , per il prossimo serviranno cent' anni , per traguardare cioè il prossimo salto teconologico...ma chi è che si prepara a questo salto di paradigma? Nessuno, nemmeno la Cina che persegue e ripropone il vecchio modello di accumulazione e produzione capitalista.
Siamo davanti alla caduta dell' Impero? Non dimentichiamo che esistono alcuni precedenti.
Per vicende analoghe la millenaria costruzione del' Impero Romano collasso' e l' Occidente ripiombò per secoli nell' oscurantismo e nella barbarie.
Riusciremo ad evitare questa catastrofe? ( Per saperne di più cfr il libro, scritto dallo stesso Chiesa: “ INVECE DELLA CATASTROFE”, ed PIEMME, euro 17,50).
Le stesse vicende siriane ci dicono, considerata l' impazienza USA di far parlare le armi, su quale baratro ci stiano portando gli USA, ma la loro fretta disvela anche la loro impotenza , nel non poter piu' padroneggiare gli eventi come una volta, se pensiamo al golpe cileno di 40 anni fa.
Una guerra o anche una a ggessione armata contro la Siria avrebbe un effetto domino, scatenerebbe la reazione iraniana, e proseguirebbe sino allo scontro inevitabile con la RPC che è ormai, di fatto, la prima potenza mondiale!
Dunque esprimiamo la nostra preoccupazione davanti a questo inquietante scenario di guerra ( guerra“infinita” come ha detto Bush jr dopo l' 11 settembre 2001) ma non ci rassegnamo, e rivolgiamo quindi la nostra critica politica , la nostra aperta denuncia contro chi oggi è al governo, contro una classe dirigente che dice di rappresentarci ma che invece davanti ai diktat degli Usa e dell' Europa è composta da maggiordomi,o, peggio , da politici che sono dei dementi!
Paul Krugman , Nobel per l' Economia 2008, non la pensa diversamente.
Anzi cita testualmente i masters of the world, coloro che comandano e reggono le sorti del pianeta.Che stanno ai vertici delle multinazionali, dei centri del potere economico e finanziario e che dettano legge all' economia gobalizzata del pianeta.
Sono questi soggetti, alcuni dei quali molto consciuti, che hanno nome e cognome, come J.P. Morgan , ad esempio, che possono permettersi di dire che c'è troppa democrazia, e che bisogna ridurne il tasso nella società per esercitare senza piu' tanti condizionamenti il potere del mercato, e dunque bisogna ritoccare le costituzioni dei singoli stati per ottenere questo risultato.
Ecco quindi il motivo che ha spinto molti di noi a mobilitarsi, consapevoli che non basta bloccare la modifica dell' art 138( che stabilisce le modalità di revisione della Costituzione) ma che bisogna fare molto di più.
In un quadro dove l' Italia è commissariata dall' Europa, dove il Presidente della Repubblica anziché essere garante della Costituzione s' è attivato per modificarla ( vedi art.81 sul bilancio dello Stato), dove il Parlamento , a parte il M5S , è occupato da nominati con una legge elettorale indegna, con i 40 “ saggi” che stanno lavorando per riscrivere non una parte, ma TUTTA la Costituzione, i nostri margini di manovra non sono molti larghi, né agevoli.
Dunque non bastano i Comitati, servirà una grande ALLEANZA DEMOCRATICA POPOLARE, e non è vero che il paese è di destra o d'Alema sia di sinistra, usciamo dagli stereotipi e dalla letture datate , ferme a trent' anni fa!
Non piu' tardi di due anni fa gli italiani avevano capito benissimo cosa andavano a votare- i quattro referendum-e l' esito vincente di quella battaglia deve ispirare oggi la nostra iniziativa politica, che non è di sinistra o solo di sinistra, ma parla a larghe masse, a tutti i cittadini della Repubblica, e che non è una battaglia di conservazione o retroguardia. ma vuole essere una battaglia di civiltà per difendere la Costituzione del 1947, ripristinando i diritti e le “ modifiche” che nel frattempo ne hanno alterato la fisionomia.
Proviamo a ripartire anche dal 25% che ha votato per il M5S, che non si identifica con Grillo e Casaleggio, ma che è , sui territori, ben altra cosa, se noi non parliamo con le persone, come potremo mai convincerle? Che battaglia saremmo in grado di fare?
Ecco, sul grillismo la sinistra non ha capito nulla, o molto poco , per cui adesso, dopo aver perso ( Pd e Pdl assieme) oltre 10 milioni di voti non è che possano venirci a spiegare alcunchè.
Ma anche l'altra sinistra, quella che la scorsa settimana a Roma ha dato vita al Comitato Nazionale, con Landini, Rodotà, Zagrebelskj,etc.si è dimostrata scarsamente lungimiramte escludendo l' apporto, ed un rapporto , con gli esponento del M5S, che sono invece, e l' hanno dimostrato , per la difesa della Costituzione.
Insomma, non possiamo pretendere di voler costituire un grande movimento di popolo se escludiamo il 25 % dell' elettorato , ed una rappresentanza istituzionale , che pure avrà dei difetti, ma che non è stata nominata, e che non è, a quanto sappiamo, ricattabile.
Dobbiamo darci da fare insomma per allargare questa alleanza, coinvolgere altre persone, se vogliamo fermare il GOLPE BIANCO. IL COMITATO DI RODOTA' NON BASTA.
Precondizione inoltre, per agire con consapevoleza e cognizione di causa è capire la crisi per interpretare gli eventi.
E proprio perchè la crisi non intacca solo una parte dell' assetto sociale degli stati e delle condizioni materiali di vita di pochi cittadini, ma colpisce universalmene, certo non in modo uguale , ma in profondità,l' intero corpo sociale, il compito che ci attende, nello spazio politico che la crisi ha aperto, non è solo quello di unificare la sinistra, ma aggregare e saldare uno schieramento sociale ben piu' ampio.
E' una direttrice di marcia ed una indicazione di lavoro, ma anche qualcosa di piu'.
L' invito è quello di procedere organizzati, per affrontare i compiti che ci attendono ci serve molta, tanta ORGANIZZAZIONE!
E costruire iniziative, visibili, non stando in difesa ma attaccando materialmente la disinformazione e la cattiva politica là dove esse si producono o si manifestano, assediare le sedi RAI, quelle dei quotidiani, quando scrivono sciocchezze o producono cattivo giornalismo che veicola informazioni false o farlocche.
L' agitazione, la mobilitazione che saremo capaci di produrre stanno quindi dentro un programma minimo che adesso ci diamo e per cui vanno definiti, individuati ed utilizzati alcuni strumenti.
Diffidiamo della rete anzi “ NON CADERE NELLA RETE”, è necessario, proprio, perchè internet non è il luogo della democrazia e della nuova partecipazione, al culmine di quella realtà virtuale ci sono le multinazionali, ci sono i filtraggi e le deformazioni, le manipolazioni ed i disviamenti dal mondo reale, è la faccia ipertecnologica dell' antipolitica, appunto il mondo di Matrix che disegna e riplasma la nostra esperienza soggettiva sottomettendola ad una percezione multisensoriale che non solo non facilita apprendimento, formazione, conoscenza, ma vieppiu' confonde , - o ci porta a tale esito, - spazio reale e spazio virtuale.
Noi dobbiamo percio', anche senza disistimare l' importanza di facebook e degli altri device ricollegabili alla rete, privilegiare un terreno di lavoro piu' materiale, stare tra la gente, parlare di sovranità popolare, bisogna aprirsi e condividere il lavoro che c'è da fare.
Non mettiamo gli steccati, agire solo un generico discorso di sinistra , ormai, non basta piu'.
Siamo infine consapevoli che per impedire ogni attacco al nostro ordinamento democratico, è importante essere presenti là dove si prendono le decisioni, e per noi quei luoghi non sono tanto le istituzioni, quanto i territori che dobbiamo presidiare, a cominciare dai nostri corpi e dai nostri cervelli, dalle nostre facoltà che diventano intelligenza collettiva , e dagli spazi sociali come la scuola pubblica che va difesa, e che consentono di vincere , con la solidarietà e la partecipazione battaglie come quella della Val Susa.
Possono anche accanirsi , gli uomini del potere ma lì hanno vinto i 30 sindaci che hanno detto no, che hanno rispedito al mittente un progetto surreale ed inutile di meagopera realizzato sotto dettatura. Analogamente dovremo fare noi.
Cittadini, cittadine!
Il decreto Clini ha solo sospeso l’efficacia della compatibilità ambientale del 2009 al progetto di Gas Natural. Dopo il 18 ottobre riprenderà il percorso dell’autorizzazione unica.
Il progetto del rigassificatore di Trieste-Zaule non è stato cancellato!Il Governo Letta , inoltre insiste nel dichiarare “strategico” l’impianto proposto da GasNatural tanto che lo ha fatto inserire nell’elenco delle infrastrutture “prioritarie” della Commissione Europea; a sua volta la Commissione Europea ha invitato l’Italia ad accordarsi con la Slovenia e la Croazia. I colloqui diplomatici tra i tre Stati sono in corso. Quale sarà la merce di scambio che il governo italiano offrirà a Slovenia e Croazia per superare la loro contrarietà al progetto? Le amministrazioni locali e la Giunta Regionale si stanno impegnando per confermare e sostenere la loro opposizione al progetto?Se sì come?
La città di Trieste , gli enti locali hanno espresso piu' volte la loro contarietà al progetto!
Se ne vuol tener conto oppure no?
la Commissaria europea Viviane Reding ed il ministro per gli affari europei Enzo Moavero saranno al Centro Congressi della Stazione Marittima per un... “dialogo con i cittadini” (SIC).Bel dialogo! Hanno mai “dialogato” le istituzioni europee con i cittadini quando si trattava di far loro ingoiare privatizzazioni, fiscal compact, distruzione dello stato sociale ed amenità del genere?
TUTTI DAVANTI ALLA STAZIONE MARITTIMA!!!
....... per dissentire democraticamente!
Trieste dice No al rigassificatore!
No ai diktat della Troika!
No alle politiche economiche che devastano i territori ed impoveriscono i cittadini!
Domenica alle 18.30 premiazione » dei più bei rasponi«
Nedelja ob 18.30 nagrajevanje najlepših špronov
La relazione sarà accompagnata dalla proiezione di alcune immagini relative al progetto.
Vista l' importanza dell' argomento, che anche in sede di discussione in Consiglio comunale ha sollevato non pochi distinguo e alcune contrarietà, invitiamo i compagni della Commissione Ambiente, e tutti gli altri interessati ad approfondire l' argomento, a partecipare numerosi.
La riunione è altresì aperta alla cittadinanza.
Mercoledi' 11 settembre alle ore 18, si svolgerà presso la sede della Federazione di PRC in via Tarabochia, una iniziativa UNITARIA E COPROMOSSA per ricordare l' anniversario del golpe cileno e per riflettere sul presente.
NON è solo una iniziativa commemorativa o celebrativa, ma si vuole affinare i nostri strumenti di lotta in occasione delle prossime scadenze. Questa iniziativa è stata pensata ed organizzata per riconnettere particolarità, incongruenze, eccezionalità e per tenere aperto uno spazio di riflessione politica con la collaborazione del circolo Che Guevara, del circolo cinematografico Charlie Chaplin, di Italia Cuba , etc, recependo una proposta del Circolo del Manifesto di Trieste afferente al progetto "Archivio Storico della Nuova sinistra".
Il gramscismo fa parte della nostra storia e come Commissione Cultura del partito della Federazione di Trieste riproponiamo all'attenzione dei compagni, con l’intento di investire tutto il partito, in una fase di studio, apprendimento, lavoro intellettuale e collettivo per attrezzarci a superare gli ostacoli che la politica di ogni giorno ci mette davanti.
Insomma noi ricorderemo l' 11 settembre 1973 perché - lo spiegheranno i relatori in quella sede- fu allora che tutto ebbe inizio.
Nello stesso giorno si svolgeranno analoghe iniziative nel nostro paese e in gran parte del mondo per ricordare non solo quel drammatico episodio ma soprattutto per denunciare come il neoliberismo sia stato e sia ancora complice, anzi promotore delle dittature che in questi anni hanno devastato e continuano a distruggere i diritti democratici dei cittadini. Gli strumenti messi in atto dal neoliberismo hanno impregnato anche le cosiddette democrazie liberali e il tentativo messo in atto dal governo italiano di snaturare la Costituzione ne è un evidente esempio.
Stranka komunistične prenove komisija za kulturo, krožek Tina Modotti, kinokrožek C. Chaplin, tržaška sekcija združenja Italija Kuba, krožek „Manifesto“ Trst, vabijo ob okrogli 40.letnici državnega udara v Čileju, v sredo 11.septembra ob 18.uri na srečanje na temo „1973-2013 40 let po državnem udaru “ . Pobuda se bo odvijala na pokrajinskem sedežu SKP v ulici Tarabochia, 3- 1.nadstropje. Sodelujejo: Marco Consolo (SKP iz urada za stike s tujino),Maurizio Matteuzzi (časnikar Manifesta) in Alma Mase ( predstavnica združenja Italija Kuba, Oscar Garcia Murga, večer bo uvedla Mabel Sandra Guitian.To je prva pobuda v spomin na državni udar v Čileju druga bo 23.septembra ob obletnici smrti pesnika Pabla Nerude.
TRIESTE NON HA BISOGNO né di PADRINI né di PADRONI o FACCENDIERI, MA DI IMPRENDITORI CHE RISPETTINO I DIRITTI DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI E DISPOSTI AD INVESTIRE PER IL FUTURO DEL PAESE.
La vicenda Ferriera , con l' ennesimo ma non inaspettato ricatto presentato da Arvedi, la dice lunga sulle reali possibilità di sottrarsi, per i lavoratori e per i cittadini, alla malapolitica, che è qualitativamente diversa dalla realpolitik cui ogni tanto accenna il nostro sindaco, e quindi la difficoltà di rispondere adeguatamente a questo livello di cavalleresca dialettica sociale, è comprensibile.
Lo stile Marchionne, evidentemente ha fatto strada e proseliti , contaminando del suo veneficio ideologico e mediatico persino rispettabili ed anziani cavalieri d' industria.
Ma è utile, è normale, è progressista, poi, affidare le sorti di una fabbrica , di una città , di un quartiere, a logiche di questo tipo?
Che visione del futuro, che concezione della democrazia, quale senso di vicinanza e rispetto hanno per i cittadini ed i lavoratori quanti sin qui hanno agito in questa vicenda?
Cosa succederebbe se , alla stregua di quanto sta accadendo oggi a Servola, questa pantomima prendesse piede in circostanze analoghe anche per altre future vicende?
O pensiamo che il caso della DIACO sia stato un caso isolato, una trascurabile pacchianata?
Perchè si vuole congedare definitivamente Trieste dalla prospettiva di un rilancio della sua storia industriale?
20 anni fa durante il salvataggio- cosi' impropriamente definito- operato dalla Lucchini, durante le manifestazioni in piazza qualcuno aveva esclamato “ Menomal che gavemo un paron! ”
Come a dire, dato che ormai è usuale pensare ad un preteso ruolo salvifico della figura imprenditoriale, che oggi , se qualcuno dicesse : “ ma non vedete che vi si lega ancor di piu' con pesanti catene, qualcun altro rispondesse, per celia o forse no, “ Be' muli, intanto gavemo qualcossa”.
Ecco, il lato drammatico e grottesco al tempo stesso è che in un paese dove crescono povertà ineguaglianze ed ingiustiza sociale, dove il prof. Monti si permette di parlare di “ generazioni perdute” di “ privilegi “ delle classi meno abbienti, dove un governo di nominati è ricattato da un pregiudicato, e quisquilie del genere, una città come Trieste dovrebbe forzatamente affidarsi al “ mercato” per poter sopravvivere ,cioè a quei soggetti , niente affatto eterei , illuminati o angelici come desuete filosofie vorrebbero,ma “procuratori del capitale” che intanto di tale crisi si avvantaggiano per incrementare le loro fortune ed i loro patrimoni. O no?
Ricapitolando: sicuramente l' attuale stabilmento di Servola non è ecocompatibile, ed è dannoso innanzitutto per chi ci lavora dentro, ma non è contrapponendo diritti a diritti, lavoro contro salute,che noi possiamo ragionare.
Su questo terreno accidentato , ma proclive alla barbarie , che i padroni vorrebbero fare accettare a noi tutti, rendendoci subalterni alla loro , peraltro pessima , visione del mondo, non si getta un tappeto rosso, e non si fanno ponti, si pongono semmai regole o condizioni, dialogo ed attenzione sì, ma non a prescindere dalle leggi della repubblica, e dagli articoli della Costituzione.
(Non a caso oggi sotto attacco perchè non terrebbe conto delle esigenze del mercato!)
Noi chiediamo che vengano tenuti assieme diritto al lavoro, diritto all' occupazione, diritto alla salute.
Riteniamo che riqualificazione e continuità produttiva non siano scindibili da riconversione degli impianti e dalla bonfiica delle aree, che ragionare in termini di sviluppo significa innzitutto avere un progetto concreto per la reindustrializzazione controllata ed ecocompatibile del territorio, dunque un progetto di avvaimento al lavoro per centinaia di persone, e se non vi fossero disponibilità private è lo stato che deve assumersi questa responsabilità, anche con una leva fiscale starordinaria, altrimenti non avremo scelta. Trieste , con la Ferriera è giunta al bivio.
Ed è un discrimine che interessa soprattutto la sinistra .
O si riconducono le lotte e le vertenze sociali verso una prospettiva di radicale cambiamento della realtà sociale,come esemplarmente la stessa situazione della crisi oggi richiede, oppure si subordina il nostro futuro alle imposizioni del mercato, dei suoi apologeti e corifei, dei “tecnici” insomma,che - pare – abbiano sempre la verità in tasca.
Quindi su questo discrimine, il confronto va perseguito e chiediamo preliminarmente un autorevole passo delle istituzioni in tal senso. Ma nessun accordo puo' essere preso contro i lavoratori .Nessun ricatto puo' essere accettato dalla città e dalle istituzioni democratiche.
Marino Calcinari
Coordinatore PRC Trieste
8 settembre 2013
Parleremo di Cile, paese che ha ancora in vigore la costituzione di Pinochet che si regge sul modello neoliberista imposto dal colpo di stato del 1973 e che va alle elezioni il prossimo novembre, e di America Latina alla ricerca di modelli alternativi. E ancora, quanto siamo vittime inconsapevoli anche noi di assenza di democrazia richiesta da quello stesso modello neoliberista? Un dibattito per ricordare Salvador Allende e cercare di capire l’attualità dell’allendismo oggi.
Il Consiglio Comunale con deliberazione del 28/7/2012 aveva detto che ….il mancato accoglimento di tutte le prescrizioni..comporterà automaticamente la decadenza del parere favorevole…..Fra queste prescrizioni, raccomandazioni, osservazioni era presente quella riguardante il cantiere di imbocco galleria localizzato presso Scorcola e accessibile da via Marziale, imbocco considerato critico perchè il tratto di via Commerciale è interessato da un notevole traffico veicolare e la via Marziale appare particolarmente inadeguata con un innesto sulla via Commerciale del tutto inidoneo.
Fra le prescrizioni alcune riguardavano le problematiche connesse con il flusso trasportistico, i vincoli paesistico ambientali, l’iter di adozione del nuovo strumento urbanistico generale (le cui direttive dicono …Sarà altresì esclusa la costruzione sul territorio comunale di infrastrutture di trasporto, come le linee ferroviarie AV/AC, qualora comportino impatti non sostenibili sull’ecosistema carsico e sui fenomeni ipogei ed epigei ), l’analisi vibrazionale, la staticità di alcuni tratti del tracciato le cui gallerie presentano un ridotta profondità rispetto al suolo soprastante.
Ebbene 11 delle 24 prescrizioni non sono state accolte da Italferr nel suo stralcio del Progetto Preliminare inerente la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria “Nuova linea AV/AC Venezia-Trieste”.
Nonostante ciò dopo una prima intenzione di esprimere parere contrario sul documento di Italferr la Giunta Comunale propone alle Circoscrizioni una delibera in cui il Consiglio Comunale dovrebbe non esprimere parere.
Via Marziale è un’area abitata in stretta prossimità con il Parco Urbano di Villa Giulia, lì sarà situato il cantiere di imbocco della galleria.
Abitanti di via Marziale, di via Commerciale, di Villa Giulia, di via Cantù ribellatevi a chi si lava le mani rispetto ad un’opera economicamente insostenibile e sostanzialmente inutile che devasterà i vostri territori.
Non vogliono solo scavare una galleria sotto i vostri piedi, vogliono metter i piedi sulla vostra testa!
Nella conferenza stampa odierna i rappresentanti della Federazione della sinistra hanno ribadito il proprio no al progetto di alta velocità/alta capacità che sarà nuovamente in discussione nei prossimi giorni, prima nei consigli circoscrizionali e successivamente in consiglio comunale.
Il consigliere comunale Iztok Furlanič nel suo intervento si è collegato alla delibera votata il 28 luglio del 2012 (passata con 15 voti favorevoli, 8 contrari - tra i quali i due voti della FdS - e 11 astenuti) sullo stesso tema. In quell’occasione è stato votato anche un emendamento (presentato dal consigliere Ferrara e subemendato dal consigliere Furlanič) in cui si diceva chiaramente che il mancato accoglimento di tutte le prescrizioni elencate a pag. 10, 11, 12, 13 e 14 comporterà automaticamente la decadenza del parere favorevole espresso…”.
Considerato che nel 2012 il consiglio comunale aveva inserito 19 prescrizioni (e tre osservazioni/raccomandazioni) e che Italferr nel documento inviato recepisce solo 3 (tre!) prescrizioni su 19, logica vorrebbe che il parere debba essere negativo. Invece la giunta comunale ha deciso di presentare una delibera in cui “non si esprime parere” smentendo in questo modo sia gli uffici che il consiglio comunale.
La Federazione della Sinistra presenterà un unico emendamento a questa delibera in cui si chiederà di modificare il testo con “esprime parere contrario”. Legato all’esito dell’emendamento sarà il voto finale. Permanendo l’attuale dicitura il voto della FdS sarà ovviamente negativo.
I consiglieri circoscrizionali Peter Behrens e Paolo Geri hanno sottolineato alcuni aspetti più negativi del progetto che, in tempi di patto di stabilità, a causa del quale non si fanno le opere necessarie ed indispensabili, si pensa di impegnare pro futuro miliardi di euro in questa maniera. Il progetto prevede inoltre:
Il consigliere comunale Marino Andolina ha in conclusione rimarcato due concetti. “Se il Partito Democratico è a favore di questo progetto lo dica chiaramente e non si nasconda dietro ad un ‘non esprimere parere’. Dal punto di vista economico poi ci si domanda come è possibile che non si riescano a reperire pochi milioni di euro per collegare il Porto Vecchio alla ferrovia esistente, mentre si trovano le risorse per un opera costosissima ed inutile. Mentre i pendolari vengono quotidianamente tartassati si continua a parlare di tav.
il gruppo consiliare della
Federazione della Sinistra
Il Partito della Rifondazione Comunista federazione di Trieste esprime la piu' netta riprovazione per l'ennesimo atto di forza che verrà compiuto ancora una volta dagli USA e dai suoi alleati occidentali contro la Siria: anzichè usare le armi della diplomazia, secondo una consuetudine consolidata il democratico Obama impiegherà i bombardamenti aerei.Condivide la presa di posizione del ministro Bonino ma altresi' invita il governo, dopo questo enesimo atto di sopraffrazione del diritto internazionale che esautora l' ONU, e che corre il rischio di far deflagrare tutto il medio oriente, di rivedere la propria collocazione nella NATO, di non concedere piu' basi ed appoggio per imprese belliche, di adeguare i propri comportamenti a quanto previsto dal' ART. 11 della Costituzione Repubblicana. Il PRC aderisce al presidio che si svolgerà oggi venerdi' 30 agosto dalle 17.30 in piazza Unità e invita tutta la cittadinanza a partecipare.
per il PRC di Trieste
Marino Calcinari
Care compagne,
come deciso l'ultimo CPF, c'è la necessità di riunirci come Commissione donne per discutere e riflettere su quanto sta accadendo in Italia di questi tempi e quanto la realtà si ripercuota prepotentemente sulla figura femminile: lavoro, pensioni, disoccupazione, maternità, scuola, femminicidi. Io credo che ognuna di noi abbia nello specifico la possibilità di portare la propria esperienza ed il proprio contributo alla stesura di un documento articolato.
Pertanto propongo di incontrarci giovedì 29 agosto alle ore 18.00, presso la sede di Via Tarabochia, 3.
Un abbraccio
Erika Innendorfer
Il partito di Rifondazione Comunista di Trieste , non da oggi , è interessato agli sviluppi della “ vertenza “ che riguarda lo stabilimento siderurgico Triestino il suo futuro sia per l’aspetto occupazionale che ambientale e di salute dei cittadini.
Interesse che deriva dalla complicazione intrinseca degli aspetti economici finanziari e le relazioni tra i soggetti imprenditoriali che si possono focalizzare dalla presenza del contributo del CIP6 che riguarda la centrale di cogenerazione Elettra.
Alcuni mesi fa rifondazione ha sviluppato una lettura dei bilanci , oltre alla composizione societaria del gruppo Lucchini , evidenziando il condizionamento economico esistente tra Elettra e lo stabilimento ; vogliamo ricordare la minaccia di chiusura ,fatta da Lucchini , nel mese di febbraio a seguito dei mancati pagamenti di Elettra , oppure della portata economica del CIP6 che ammonta a circa 12 milioni di Euro/anno o l’ammontare di quanto incasserà Elettra dopo la firma dell’accordo di anticipo del CIP6 che è di circa 96,3 milioni.
Abbiamo voluto ricordare , brevemente , di cosa si parla quando si affronta la vertenza che da anni riguarda lo stabilimento ed alla possibilità che questi soldi non siano dati ai privati imprenditori ma utilizzati per gli investimenti necessari per l’ambiente e la salute ovvero come risposta ai dipendenti e cittadini.
Oggi assistiamo ,per l’ennesima volta, a dichiarazioni che rappresentano più una speranza che una risposta da parte delle Istituzioni che continuano a riunirsi tra di loro senza gli imprenditori e senza comunicare le reali motivazioni di interesse di Arvedi.
Comprendiamo che per i dipendenti questi annunci possono rappresentare , nel buio più pesto della crisi , una possibile e parziale risposta – in fin dei conti stiamo parlando di affitto di ramo d’azienda per 6 mesi prorogabili e non sappiamo a che condizioni si possa realizzare questa condizione – ma comprendiamo che non è la risposta che possa soddisfare le richieste dei cittadini.
Detto quanto sopra , il partito di Rifondazione Comunista non si aggiunge al coro della speranza e si augura che le rappresentanze sindacali non si accontentino di buone intenzione ma chiedano alle istituzioni di avviare il tavolo sul’ accordo di programma a cui sia presente , oltre agli EE/LL il Governo e gli imprenditori con l’obiettivo di rendere noto e giudicabile l’operazione Arvedi , le sue ricadute in termini di investimenti occupazionali , ambientali e di salute pubblica – un tanto per evitare nel piccolo di Trieste quanto accade a Taranto ; inoltre è opportuno un tavolo di confronto con le associazioni ambientali e sociali che in questi anni hanno denunciato la pericolosità derivata dalla gestione Lucchini ma soprattutto per avere chiaro i costi dell’operazione e chi li paga.
Trieste, 26 luglio 2013
ai compagni ed alle compagne
del Partito della Rifondazione comunista
ai nostri elettori, ai simpatizzanti
Care compagne, cari compagni,
Viviamo in un momento particolarmente grave, e pericoloso, della vita politica del paese.
Lo sapete meglio di me.
Non si tratta solo della crisi economica, che perdura, e che a Trieste colpisce in maniera pesante i lavoratori,le stesse piccole medie aziende ma poi anche il commercio,e chi vi lavora, ed i giovani, inoccupati o disoccupati o precari , poiché costretti a subire i ricatti della precarietà e del lavoro atipico. Non è solo questo.
Viviamo in un paese, in realtà , dove grave è il deficit di democrazia, dove la Costituzione, già intaccata in e da vent' anni di belusconismo, sta per essere archiviata o stravolta dal governo Letta e dall' emergere di pulsioni presidenzialiste che mirano ad una svolta restauratrice classista ed autoritaria della repubblica.
Dobbiamo opporci a tale disegno , resistere, e, di piu' dobbiamo urlare e far sentire forte il nostro NO..
Io ritengo che questa battaglia, per difendere la Costituzione, cioè il patto fondativo della nostra identità sociale collettiva, sia inevitabile e che davanti ad una urgenza ormai insorgente ed indifferibile nessuno di noi possa assumere atteggiamenti di passività, di minimizzazione o di ideologici distinguo.E men che meno stare a guardare.
Mi rivolgo a tutti/e voi , affinchè , in questa eccezionale situazione di gravità per le sorti della democrazia nel paese, non si receda dal dare il nostro contributo a sostegno delle ragioni che il nostro partito, per quanto indebolito e provato dalle tensioni politiche e dalle conseguenze del disastroso esito della doppia prova elettorale , ancora rappresenta ,e dunque concretizzare ogni disponibilità rinnovando l' adesione al partito, iscrivendosi , e sostenendo le sue iniziative, contribuendo poi a rafforzare i legami sociali ed il dialogo piu' largo con la società, di cui esso ha bisogno per affrontare le prove che verranno.
In questi giorni, mentre si giocano i destini del paese, noi saremo in piazza a manifestare ed a costruire iniziative in difesa del futuro e della democrazia dell' Italia, una, democratica e repubblicana.
Contiamo sulla vostra presenza, sulla vostra partecipazione, sul vostro apppoggio.
Marino Calcinari
Coordinatore Federazione PRC di Trieste
CITTADINI, CITTADINE, aiutiamo e sosteniamo chi difende il posto di lavoro.
La difesa del lavoro, dei diritti e della dignità di chi lavora è il miglior modo di difendere la democrazia e la Costituzione
La chiusura della Diaco è l' ennesima riprova dell' incapacità , manageriale ed imprenditoriale, della vera classe dominante di questo paese: cialtroni parassiti ed arrivisti,personaggi senza scrupoli né moralità, che lucrano sui bisogni per fare cassa ed accrescere i loro profitti.
Li conosciamo bene, perchè è da anni che li sopportiamo con democratica tolleranza, e che , con pazienza degna di migliori cause, paradossalmente registriamo il disco rotto dei loro gli alibi, le giustificazioni, le lamentele - addirittura-con cui taluni di essi cercano di scaricare altrove le prove piu' evidenti della loro sinecura e della loro incapacità.
Trieste di queste storie ne ha conosciute tante, ma ogni volta il ritornello era uguale.
La crisi, la congiuntura, il piano Cipe,la mancata programmazione, gli sprechi, il mercato,la concorrenza, , gli extracomunitari,etc.
E sempre di questo passo , con questa tiritera, fino alla provocazione estrema di colpevolizzare i lavoratori, magari additati come fannulloni, sfaticati, assenteisti, e chi piu' ne ha metta. Come se leve dell' economia, la gestione del comando d' impresa, il controllo sulla organizzazione del lavoro, le politiche di mercato , anziché governate dal management aziendale o dalle altre piu' svariate forme di proprietà, fossero state , se non proprio sotto controllo operaio(!) soggette , e tutelate da una minima presenza dello Stato, o degli EntiLocali , sul cui territorio si esercita l' attività produttiva. Che invece ha svenduto gran parte di questo patrimonio in ossequio alla logica delle privatizzazioni ad oltranza.
Coi risultati che ora si vedono, ed i lavoratori costretti a pagare i conti.
La provocazione dei dirigenti della ex Diaco, di voler trasferire i 33 lavoratori a Potenza, va rispedita al mittente, ed in un paese normale questi imprenditori non dovrebbero nemmeno farsi vedere in giro.
Purtroppo talvolta succede ( che non si vedano in giro), ma non lo fanno per vergogna, ma perchè hanno delocalizzato la fabbrica.
Dove il lavoro costa meno, si sfrutta meglio, si fanno soldi facili. Neoliberismo, insomma.
Ora, per mantenere tale stato di cose, forse la soggezione dei lavoratori non basta, chissà, forse alcuni potrebbero stufarsi, giustamente, potrebbero fare causa, adire le vie della legge,scioperare, ed anche se sinora molto spesso la legge ha dato loro torto, continuare su questa strada , che è la pura rivendicazione di quanto la Costituzione oggi prevede.
Ma non si sa mai, ed allora confidano nel Governo Letta , e sul cambio di passo, se si manomette , appunto , la costituzione in quelle parti piu' odiose ( perchè contrarie all' anarchia di mercato che essi pretendono) che parlano a difesa del lavoro e della giustizia sociale.
Quella della Diaco non è solo l' ennesima morte annunciata di una impresa industriale un tempo fiorente, ma la cartina al tornasole di quello che potrà accadere dovunque nel paese, se non si fermano questi disegni.
Fino a prova contaria la nostra è ancora una Repubblica fondata sul lavoro , ed è interesse di tutti i cittadini, di ogni lavoratore difenderla, sempre,doverosamente, con onestà , determinazione e rettitudine.
Domenica 21 luglio, alle ore 10.30, saremo presenti in via Delle Saline 2, ai cancelli del pastificio Zara di Muggia, per ricordare Marianna Di Domenico, operaia interinale, morta su lavoro a 26 anni una mattina di nove anni fa.
Il Partito della Rifondazione Comunista rinnova i sensi del piu' profondo cordoglio alla famiglia e mantiene fermo il proprio impegno per cancellare quelle inique condizioni di lavoro anche a causa delle quali Marianna è morta.
Invitiamo tutti i partecipanti a portare un fiore e una poesia a suo ricordo.
Per festeggiare e ricordare la prima grande vittoria dei movimenti popolari del 1943 e la fine del esperienza fascista
incontro per discuterne tra forze politiche, associazioni e persone della società civile sulle paventate riforme istituzionali che porterebbero l'Italia ad essere una repubblica presidenziale come nel progetto del "Piano di rinascita democratica" della loggia P2.
A seguire fisarmoniche partigiane e canti di lotta.
Apertura chioschi dalle 18.00.
Praznovanje in v spomin na prvo veliko zmago ljudskih gibanj leta 1943 in na konec fašistične oblasti
Srečanje in razprava med političnimi in predstavniki civilne družbe
Sledi: partizanski glasovi in harmonike
Odprtje kioskov ob 18.00.
Venerdì 28 giugno on stage: X Pound, Classification, Yard 3X4, interventi del duo cabarettistico No Cabaret No Party
Sabato 29 giugno musica reggae con DJ Matteo
Apertura chioschi ore 18.00
Stranka komunistične prenove vabi člane in simpatizerje na srečanje z izvoljenimi tov. SKP in politično-kulturni program
Il Partito della rifondazione comunista invita iscritti e simpatizzanti all' incontro con gli eletti del PRC
È il settimo giorno di una rivoluzione che da Istanbul si sta progressivamente espandendo in tutta la Turchia. Tre i morti, finora, un ragazzo di 22 anni colpito alla testa ad Ankara, un altro di 20 colpito dai proiettili di plastica della polizia nel sud del paese e Abdullah investito da un taxi di fronte al Gezi Park di Istanbul. Tanti, troppi feriti (oltre 2800 secondo la ong Turkish Human Rights Association) e circa 800 arresti, dopo gli ultimi scontri di ieri pomeriggio a Ankara e la sera prima a Istanbul, che hanno visto in prima linea anche gli abitanti di uno dei quartieri più benestanti della città.Un «no» secco alle risposte che il premier Erdogan ha dato in questi giorni di scontri. Ha definito irrilevante e futile la protesta, ha invitato alla calma, ha inveito contro Twitter ritenendolo uno dei colpevoli degli incidenti e prima di partire per una visita ufficiale in Marocco e Tunisia, ha avanzato la teoria del complotto internazionaleLa gente a questo punto è ancora più indignata. E Taksim, che letteralmente significa «divisione», è stata ancora il punto d’incontro della miriade culturale, etnica, religiosa e politica di questa folla colorata, che vede come attrici principali le donne. Donne che non hanno paura, sono in prima linea nelle strade, di fronte ai blindati della polizia, fronteggiano gli agenti, parlano con loro, quasi sembra che li sfidino. Donne che sfidano una società ancora fortemente maschilista, malgrado sia aumentano il numero di coloro che ricevono un’educazione e hanno un lavoro fisso. Secondo un recente rapporto Onu il 39% delle donne turche ha subito violenze fisiche. I reati di natura sessuale sono aumentati del 400% negli ultimi 10 anni.Ora vogliono decidere del loro futuro, unite a un’eterogeneo assortimento di gruppi e organizzazioni, tutte e tutti riuniti sotto la bandiera del «Buyun Egme!» (alzare la testa), diventato già uno slogan sulle magliette. «Voglio continuare ad alzare la testa – dice una giovane liceale – senza aver paura di cosa la gente pensa di me, vorrei poter decidere della mia educazione futura, vorrei poter decidere in cosa credere e chi diventare».La piazza è ancora in fermento. Alle tre di mattina, il Gezi park è un’oasi di chitarre e canzoni, il sonno dei giusti piomba su una città trasformata, ancor più bella se possibile. Uno dei maggiori sindacati turchi, il Kesk, con i suoi 240,000 iscritti ha indetto uno sciopero generale che è iniziato ieri e andrà avanti anche oggi, per contestare la violenza indiscriminata usata dal governo.
Riuscirà questa piazza a sfidare questo governo? Sarà capace di ottenere il diritto di poter manifestare le proprie idee liberamente, a essere ascoltata e integrata nel processo decisionale? Sono tutti pronti ad aspettare il ritorno di Erdogan annunciato per venerdì. Nel frattempo non si va da nessuna parte: «Devrim simdi», La rivoluzione è adesso.
Per queste sintetiche motivazioni il partito di Rifondazione Comunista di Trieste è solidale con i presidi che si stanno svolgendo in tante città italiane, compresa Trieste.
Stranka komunistične prenove krožek „GOAT-KRAS“ vabi člane in simpatizerje na srečanje z izvoljenimi tov. SKP:
Občina Trst: Marino Andolina - Iztok Furlanič;
Rajonski svet: Roberto Cattaruzza - Mitja Košuta;
Občina Zgonik: Jan Sossi;
Občina Devin Nabrežina: Tatjana Kobau - Elena Legiša,
sledi praznik včlanjevanja 2013
Il Partito della rifondazione comunista - Circolo „GOAT-ALTIPIANO“ invita iscritti e simpatizzanti all' incontro con gli eletti del PRC:
Comune di Trieste: Marino Andolina - Iztok Furlanič;
Circoscrizione: Roberto Cattaruzza - Mitja Košuta;
Comune di Sgonico: Jan Sossi;
Comune di Duino Aurisina: Tatjana Kobau - Elena Legiša;
ed alla festa del tesseramento 2013
mercoledi’ 12 giugno 2013 alle ore 18.30 presso la casa del popolo “Antonio Gramsci” via Ponziana, 14 Trieste
Aneddoti, ricordi e testimonianze dell’unico italiano presente sul Granma insieme agli altri 81 che nel 1956 diedero inizio alla Rivoluzione cubana.
Con la partecipazione di:
Roberto Massari – editore e curatore del libro
Antonella Marazzi – Fondazione Ernesto Che Guevara
ANPI-VZPI Trieste
Alma Masè – Circolo “Hilda Guevara” – Associazione Nazionale Amicizia Italia-Cuba
Claudio Sibelia – Associazione Culturale Tina Modotti
v sredo, 12. junija 2013 ob 18.30 v ljudskem domu “Antonio Gramsci” ul. Ponziana, 14 Trst
Anekdote, spomini in pričevanja edinega Italijana, ki je bil leta 1956 prisoten na Granmi in je z ostalimi 81 revolucionarji začel kubansko revolucijo
Sodelujejo:
Roberto Massari – založnik in urednik
Antonella Marazzi – Sklad Ernesto Che Guevara
ANPI-VZPI Trst
Alma Masè – Krožek „Hilda Guevara“ - Vsedržavno združenje prijateljstva Italija -Cuba
Claudio Sibelia – Kulturni krožek Tina Modotti
Giovedì 30 Maggio ore 18.00 presso la Casa del Popolo in via Ponziana n° 14 L’ASSOCIAZIONE “TINA MODOTTI” invita alla presentazione del n. 170 del bimestrale di informazione internazionale alternativa GUERRE&PACE
Questo numero si occupa delle affermazioni dei partiti e dei movimenti populisti (M5S ed altri) in Italia e in parte dell’Europa
parteciperanno
Claudia Cernigoj, storica e giornalista
Gianluca Paciucci, della redazione di G&P
L’incontro si svolge nell’ambito di una serie di appuntamenti che l’Associazione ha organizzato per contribuire a riavviare una discussione libera e aperta a tutta la cittadinanza, sui temi della pace e delle guerre, sulle vicende del femminismo e della “questione maschile”, sul lavoro, sulla crisi della democrazia, etc
“…Non più sfruttati su questa terra / ma più forti dei cannoni / noi sarem…” (dal canto popolare Son la mondina)
Ingresso libero
Casa del Popolo "Giorgio Canciani" Sottolongera via Masaccio 24 - bus 35 e 35/
Sabato 1° giugno dalle ore 20 musica rock con i gruppi LE FORT 2, TAG OF WAR, S.A.DI.C. intercalata con flash su "Costi militari, quello che non vi dicono"
Domenica 2 giugno dalle ore 19.30 musica rock, soul, blues con il WILSON TRIO intercalata con flash su: "La Costituzione tradita"
Interventi in collaborazione con l'ARCI - Apertura chioschi dalle ore 18
Ljudski dom "Giorgio Canciani" Podlonjer Ul. Masaccio, št. 24 bus 35 in 35/
V soboto, 1. junija, od 20. ure dalje večer rock glasbe z LE FORT 2, TAG OF WAR, S.A.DI.C. z vmesnimi kratkimi sporočili na tematiko: “Vojaški stroški, to kar vam ne povejo”
V nedeljo, 2. junija, od 19.30 ure dalje večer rock, soul, blues glasbe s skupino WILSON TRIO, z vmesnimi kratkimi sporocili na tematiko: “Izdana Ustava”
V sodelovanju z ARCI - Otvoritev kioskov ob 18.00 uri
La S.V. è invitata all’inaugurazione della nuova via, in prossimità della piscina comunale di Monfalcone, che sarà dedicata alla prima staffetta partigiana Ondina Peteani
A fine cerimonia si esibirà il Tržaški Partizanski Pevski Zbor P. Tomažič - coro partigiano triestino, dirige Pia Cah
Il Sindaco del Comune di Monfalcone Silvia Altran
Il Sindaco del Comune di Staranzano Lorenzo Presot
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, con Fabio Amato, responsabile Esteri di Rifondazione comunista, dichiarano:
«Insieme a Rifondazione comunista ci sarà anche una delegazione del partito della Sinistra europea domani in piazza con la Fiom, con la vicepresidente Maite Mola, di Izquierda unida, e rappresentanti della Linke tedesca , di Syriza , del Front de Gauche. Per contrastare le sciagurate politiche di austerità europee, la dittatura dei mercati e della Bce, c’è bisogno che anche in Italia cresca un movimento contro questa Europa e la troika, come già accade nel resto del continente. Per questo occorre battere la grande coalizione delle banche, quella formata da conservatori e socialdemocratici europei, che come accade chiaramente in Italia con Monti prima e Letta/Alfano oggi, è la responsabile politica dell'austerità che toglie sovranità ai popoli e fa pagare la crisi ai più deboli. Una politica che crea disoccupazione di massa e recessione. Bene quindi la mobilitazione della Fiom che mette questi temi all’ordine del giorno nel nostro paese. Noi proponiamo di disdire unilateralmente i trattati europei liberisti, Fiscal compact e Maastricht, perché di fronte ad una aggressione è necessario difendersi».
17 maggio 2013
Il consiglio comunale/provinciale/regionale di …………………………
Premesso che
Considerato che
Ritenuto che
Chiede che
Camera e Senato avviino subito la discussione della legge per giungere quanto prima alla sua approvazione.
Il movimento operaio è nato nella lotta per le 8 ore, lanciata per la prima volta nel 1855. E’ nato dal rifiuto delle lavoratrici e dei lavoratori di essere merce, dalla rivendicazione di essere persone con il diritto a una vita piena. Una vita in cui il tempo fosse sottratto alla fatica e al comando altrui, perché fosse tempo per sè, per il riposo e lo svago, per la relazione libera con le altre e gli altri. Un vita in cui il lavoro non fosse solo un mezzo per sopravvivere, ma fosse strumento di realizzazione di sé, con le altre e gli altri.
A distanza di oltre un secolo e mezzo dalla rivendicazione delle 8 ore, il lavoro è più che mai ridotto a merce. Trent’anni di neoliberismo hanno impoverito, precarizzato, diviso il mondo del lavoro. Il capitalismo finanziario ha inasprito le disuguaglianze, mercificato e distrutto i diritti sociali, prodotto la crisi in cui siamo immersi. Le elitès finanziarie europee vogliono continuare su quella strada in forma sempre più estrema. La politica italiana si prepara ad assecondarle con il nuovo governo di larghe intese, per continuare le politiche di Monti.
Diciamo NO! Diciamo no a che continuino le politiche inique e recessive che peggiorano la crisi economica e creano una crisi di civiltà. Diciamo no alla distruzione dei diritti sociali e del lavoro, mentre si salvaguardano la finanza e gli speculatori.
Casa del Popolo "Giorgio Canciani" Sottolongera - via Masaccio 24 autobus 35, 35/
Dopo il corteo tutti a pranzo a Sottolongera
Dalle ore 19.00 suoneranno The Bob O'Lones
Alle ore 20.30 parleranno Antonio Saulle, segretario provinciale del PRC, e Bruna Zorzini, segretaria provinciale del PdCI
Chioschi di bevande, grigliate, musica e voglia di stare insieme, fino a tarda sera.
Ljudski dom "Giorgio Canciani" v Podlonjerju - ul. Masaccio 24 avtobusa 35 in 35/
Po prvomajskem sprevodu vsi na kosilo v Podlonjer
Od 19.00 ure bo igrala skupina The Bob O'Lones
Ob 2.30 bosta spregovorila pokrajinski tajnik SKP Antonio Saulle in pokrajinska tajnica SIK Bruna Zorzini
Kioski s pijačo, hrano na žaru in dobro voljo do poznega večera.
Casa del Popolo "Giorgio Canciani" Sottolongera - via Masaccio 24 autobus 35, 35/
Dopo la cerimonia in Risiera tutti a pranzo a Sottolongera
Ore 16.00 Commemorazione dei partigiani caduti di Sottolongera
Chioschi di bevande, grigliate e voglia di stare insieme, fino a tarda sera.
ORA E SEMPRE, RESISTENZA
Ljudski dom "Giorgio Canciani" v Podlonjerju - ul. Masaccio 24 avtobusa 35 in 35/
Po svečanosti v Rižarni vsi na kosilo v Podlonjer
Ob 16.00 proslava spomina padlih iz Podlonjerja
Kioski s pijačo, hrano na žaru in dobro voljo do poznega večera.
Upor nekoč, zdaj in vedno
Nella sala: MOSTRA SULLA PALESTINA “QUI RIMANIAMO” organizzata dal movimento BDS della Slovenia e dal Circolo culturale SKD Tabor
v dvorani: razstava o Palestini “TU OSTANEMO” v organizaciji GIBANJA BDS SLOVENIJE in SKD TABOR
In uno Stato democratico e di diritto la partecipazione del popolo ad eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni è fondamento di civiltà e convivenza sociale.
La legge elettorale è lo strumento che definisce la modalità con cui il singolo elettore esprime, da protagonista, la scelta di governo delle Istituzioni.
Questi elementari diritti non verranno garantiti nelle prossime elezioni regionali alla lista “SINISTRA”, che forte di oltre 4000 firme certificate è stata esclusa dalla competizione elettorale per un vizio di forma, determinando un vulnus democratico e scippando la libertà di voto e di scelta agli elettori.
Rifondazione Comunista denuncia ancora l’ottusità della burocrazia amministrativa che ha determinato l'esclusione di una lista dichiaratamente antiliberista e anticapitalista ed evidenzia che in altre situazioni e per altri partiti non si è usata la stessa determinazione ad escludere.
PER CONTINUARE LA PROTESTA E’ ORGANIZZATO
VENERDI' 19 APRILE 2013 DALLE 11.30 ALLE 13.00 IL PRESIDIO CON CONFERENZA STAMPA IN PIAZZA UNITA' PRESSO LA PREFETTURA ALLA PRESENZA DEL SEGRETARIO NAZIONALE PRC PAOLO FERRERO
V demokratični pravi državi je udeležba ljudstva k izvolitvi lastnih predstavnikov v inštitucijah temelj civiliziranosti in družbenega sožitja.
Volilni zakon je sredstvo, ki opredeljuje način, s katerim posamezni volilec izraža, v vlogi protagonista, izbiro za upravljanje inštitucij.
Te temeljne pravice ne bodo zajamčene listi “Levica” na prihodnjih deželnih volitvah, ki je bila, kljub dejstvo, da je bilo za njeno predložitev zbranih več kot 4000 overovljenih podpisov, izločena iz volilne tekme zaradi formalne napake, detjansko pa povzročila rano demokratičnosti in prikrajšala številne državljane za svobodo izražanja in izbire.
Komunistična Prenova obsoja še enkrat togost upravne birokracije, ki je povzročila izloćitev liste, ki je bila odkrito antikapitalistična in proti liberalizmu, ob tem pa izpostavlja dejstvo, da v podobnih situacijah za druge stranke ni nikoli prevladala tolikšna odločnost za izključitev.
ZA NADALJEVANJE PROTESTA SKLICUJEMO
V PETEK, 19. APRILA 2013 OD 11.30 DO 13.00 SHOD S TISKOVNO KONFERENCO NA TRGU ENOTNOSTI PRED SEDEŽEM PREFEKTURE. PRISOTEN BO VSEDRŽAVNI TAJNIK SKP PAOLO FERRERO
Spiace osservare che l’amministrazione comunale ha nuovamente dimostrato che, ogni qualvolta si debba affrontare tematiche legate alla storia locale del ’900 dimostri sempre mancanza di coraggio. Alla prima protesta di stampo fascista l’amministrazione comunale ha detto “obbedisco”. Come mai la precedente amministrazione è stata sorda ad ogni tipo di protesta quando si trattò di intitolare una via o una scala alle figure non certo limpide di Almerigo Grilz o Mario Granbassi? Evidentemente c’è chi ha gli attributi e chi no.
La rinuncia all’intitolazione del “Ponte Curto” alla memoria di Angelo Cecchelin è un atto grave con il quale si sta sostanzialmente infangando la memoria di un artista che ha fatto la storia di questa città e che con le sue battute sibilline ha fatto ridere intere generazioni di triestini.
Se da parte della commissione Toponomastica non ci sarà un’inversione di rotta la Federazione della Sinistra proporrà una mozione urgente richiedendo l’intitolazione del ponte o di altra via ad Angelo Cecchelin. E poi in Consiglio Comunale ci conteremo e vedremo chi si schiera con chi.
I consiglieri comunali:
Marino Andolina
Iztok Furlanič
davanti al TAR in piazza Unita' venerdi' 19 aprile dalle 11.30 alle 13.00. Sara' presente anche il compagno Ferrero.
Care compagne e cari compagni, Vi comunichiamo che è indetto un attivo provinciale delle iscritte e degli iscritti, aperto anche ai simpatizzanti, che avrà luogo giovedì 11 APRILE 2013 alle 18.00 presso la sede provinciale del PRC in via Tarabochia, 3. All’ordine del giorno LE ELEZIONI REGIONALI 2013. Vi invitiamo vivamente a partecipare.
Il Segretario provinciale Antonio Saulle
Drage tovarišice, dragi tovariši, obveščamo Vas, da je za četrtek, 11. aprila 2013, ob 18.00, sklican aktiv članic in članov, ter simpatizerjev SKP EL, na pokrajinskem sedežu v ul.Tarabochia 3, na temo DEŽELNE VOLITVE 2013. Toplo vabljeni da se seje udeležite!
Pokrajinski tajnik Antonio Saulle
Le compagne ed i compagni del Partito della Rifondazione Comunista federazione di Trieste, riuniti in comitato politico mensile, condannano il femminicidio e stigmatizzano qualsiasi tipo di violenza nei confronti delle donne, sia essa fisica o psicologica.
In occasione della “giornata internazionale delle donne-8 marzo”, propongono di dedicare l'8 marzo 2013 a tutte le donne che hanno subito una qualsiasi forma di violenza per mano maschile. Inoltre si propone a tutta la cittadinanza di evidenziare la propria condanna esponendo sul proprio volto un segno rosso, ben visibile, per tutta la giornata.
La Casa del popolo “G. Canciani” di Sottolongera organizza venerdi’ 8 marzo 2013 la
Cena e musica dalle ore 20, Prenotazioni allo 040572114
Ljudski dom “G. Canciani” v Podlonjerju prireja v petek, 8. marca 2013,
Večerja in glasba od 20.ure dalje, za rezervacije pokličite na 040572114
La Lista Rivoluzione Civile - Ingroia invita i sostenitori all’incontro di chiusura della campagna elettorale che avrà luogo venerdì 22 febbraio 2013 alla Casa del Popolo “Gramsci” (Via Ponziana 14) a partire dalle 19.30.
Lista Rivoluzione Civile - Ingroia (Državljanska Revolucija) vabi somišljenike na srećčanje ob koncu volilne kampanje v petek, 22.02.2013 v Ljudskem domu “Gramsci” (Ul. Ponziana 14) od 19.30 dalje.
Il Partito della Rifondazione Comunista ed il Partito dei Comunisti Italiani rivolgono alle proprie elettrici ed ai propri elettori l’appello a votare per la Lista Rivoluzione Civile – Ingroia. Nel sottolineare che a causa della pessima legge elettorale vigente NON è possibile esprimere voti di preferenza, ma si vota unicamente il simbolo, ricordano le candidate ed i candidati espressione del PRC – SE e del PdCI nelle liste che Rivoluzione Civile – Ingroia presenta per l’elezione alla Camera dei Deputati ed al Senato.
CAMERA DEI DEPUTATI: Alberto Burgio (3), Boris Kobal (4), Kristian Franzil (5), Elena Caccamo (8), Rita Orecchio (10) e Claudia Cernigoi (11).
SENATO DELLA REPUBBLICA: Marino Andolina (1) e Isabella Sartogo (2).
Stranka Komunistične Prenove in Stranka Italijanskih in Slovenskih Komunistov pozivajo lastne volilke in volilce naj svoj glas oddajo za listo Rivoluzione Civile – Ingoia (Državljanska revolucija). Še enkrat poudarjamo, da zaradi obstoječega krivičnega volilnega zakona NI mogoče izražati preferenčnih glasov, ampak se glasuje samo za simbol ter opozarjamo na kandidatke in kandidate, ki so izraz SKP – EL in SIK na listah, ki jih Rivoluzione Civile – Ingroia predstavlja za izvolitev v Poslanski zbornici in Senatu.
POSLANSKA ZBORNICA: Alberto Burgio (3), Boris Kobal (4), Kristian Franzil (5), Elena Caccamo (8), Rita Orecchio (10) in Claudia Cernigoi (11).
SENAT REPUBLIKE: Marino Andolina (1) in Isabella Sartogo (2).
Volantino di Rivoluzione Civile (PDF)
Volantino del candidato Boris Kobal (PDF)
Venerdì 15 febbraio dalle ore 18.30 incontro con i candidati di
a Sottolongera (casa del popolo di via Masaccio 34). Programma della serata:
Cena di finanziamento per le attività elettorali. Si prega di prenotare al 040 - 572114. Costo 10 €, bevande a parte, specificare se vegano od onnivoro.
V petek, 15. februarja, od 18.30 dalje srečanje s kandidati
v Podlonjerju (Ljudski dom v ul. Masaccio 34). Program večera:
Večerja služi financiranju volilnih pobud. Prosimo za rezervacijo na št. 040 - 572114. Cena 10 €, pijačo zaračunamo posebej. Z rezervacijo pojasnite če želite veganski ali navaden meni
Incontro con la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista e con alcuni candidati della lista "Rivoluzione Civile" sul tema:
Nell'occasione si inizierà la campagna del tesseramento 2013 e saranno disponibili le tessere P.R.C.
A conclusione della serata verrà offerta una bicchierata accompagnata da piacevole musica e da qualche poesia dialettale.
Domani 30 gennaio alle 20.30 incontro con il segretario nazionale Paolo Ferrer presso la sede di via Tarabochia 3.
Jutri, 30. januarja, ob 20.30 bo na pokrajinskem sedežu na ul. Tarabochia 3 srečanje s vsedržavnim tajnikom Paolom Ferrer.
Care compagne e cari compagni,
nel rinnovarvi gli auguri di un buon e prospero 2013, vi comunichiamo che è indetto un attivo provinciale delle iscritte e degli iscritti, aperto anche ai simpatizzanti, che avrà luogo giovedì, 10 gennaio 2013, alle 18.00, presso la sede provinciale del PRC in via Tarabochia, 3.
All’ordine del giorno:
Vi invitiamo vivamente a partecipare.
Il Segretario provinciale Antonio Saulle
Drage tovarišice, dragi tovariši,
predvsem srečno 2013, poleg tega Vas obveščamo, da je za četrtek, 10. januarja 2013, ob 18.00., sklican aktiv članov in simpatizerjev SKP EL, na pokrajinskem sedežu v ul.Tarabochia 3
s sledečim dnevnim redom:
Toplo vabljeni da se seje udeležite!
Pokrajinski tajnik Antonio Saulle
A Trieste ci siamo già passati, abbiamo già visto sindacati e operai manifestare di fronte al Palazzo di Giustizia, operai opporsi a provvedimenti di sequestro degli impianti, lavoratori in piazza per reclamare i crediti della Lucchini Severstal.
Ancora irrisolto a Trieste il problema si ripresenta in questi mesi a Taranto ( viste le dimensioni diventa caso nazionale ) ma in piccolo o in grande è sempre lo stesso problema: Tutela della salute e dell’ambiente contro il lavoro.
Si tratta di uscire da questo contrasto per poter immaginare una soluzione. Trieste non può passare dal ricatto occupazionale della Lucchini Severstal a quello di altri imprenditori o multinazionali. Esiste un piano industriale della Jindal Sertubi per un proseguimento della produzione siderurgica alla Ferriera ? La Jindal e il suo amministratore Leonardo Montesi non chiedano una generica e preventiva “disponibilità” della Regione a continuare la produzione. Il problema centrale a Trieste come a Taranto è quello di produrre senza inquinare e danneggiare la salute di lavoratori e cittadini . Per fare questo servono soldi ed investimenti che gli imprenditori solitamente, per difendere i loro profitti, sono molto restii a fare e molto avari quando mettono mano al portafoglio. Montesi avanzi la richiesta che il milione di euro, versato dai cittadini nella bolletta elettrica, che ogni mese viene versato con il nome CIP6 ad Elettra sia destinato al miglioramento degli impianti dal punto di vista ambientale e non escludiamo a priori una compartecipazione degli enti locali nella società . Sarebbe la destinazione giusta per questa tassa in favore dell’ambiente che in fondo era nata proprio con questa finalità: agevolare le produzioni non-inquinanti.
La Jindal Sertubi avanzando questa richiesta dimostrerebbe, senza costi da parte sua, di voler interrompere la speculazione sul CIP6 per incrementare i guadagni.
Non venite a dirci che il Governo tecnico Monti, lo stesso che ha spostato di anni, nonostante gli accordi firmati, la data della pensione per i lavoratori, creando la nuova categoria degli “esodati”, non può cambiare la destinazione di una tassa per l’ambiente che i cittadini pagano e metterla a disposizione degli obiettivi per cui era stata istituita. Ministro Clini pensaci tu.
Il Segretario del PRC di Trieste
Antonio Saulle
La Federazione della Sinistra intende chiarire le proprie posizioni su questi interventi pesanti che alcuni vorrebbero imporre alla città.
La linea ferroviaria TAV-TAC, secondo le indicazioni di Trenitalia, interesserebbe ampie parti delle aree naturali sul Carso e di gran parte della città, con conseguenti rischi idrogeologici, di frane, di reperimento e distruzione di cavità naturali, di modifica della percezione del paesaggio, cioè degli aspetti visibili e vivibili dell’ambiente, che tanto contribuiscono al senso di comunità delle persone. Sul Carso si tratta prevalentemente di aree SIC e ZPS, tutelate quindi da direttive europee che sembrano non avere più alcuna valenza quando si tratta di “interessi superiori”.
Tutto ciò in totale assenza di documentazione dedicata all’analisi dei costi-benefici, cioè di cosa e quanto, ipoteticamente, si andrebbe a guadagnare e cosa si andrebbe a perdere.
Se si lavorasse in casa propria in questo modo si finirebbe in fallimento immediatamente ; perché invece Lo Stato può farlo? Perché non si pensa a migliorare l’uso di ciò che esiste già ed è decisamente sotto utilizzato (la stessa Trenitalia dice che l’utilizzo dell’esistente si ferma al 20-25% delle capacità)? Perché non si studia come creare sinergie e non antagonismi con le strutture ferroviarie esistenti a meno di un chilometro e che corrono parallele in Slovenia? Perché, infine, ci si intestardisce su linee in galleria, altamente costose, pericolose e di difficile realizzazione? Quale è il bacino di utenza che si può raggiungere e come indirizzarlo verso le ferrovie? I dati europei più recenti registrano cali notevoli dei volumi di traffico di merci su rotaia e gli studi specialistici affermano non si tratti di un fenomeno temporaneo.
Sono domande alle quali nessuno ha risposto, e che noi continuiamo e continueremo a porre.
Esiste un piano energetico nazionale e regionale, che supporti la necessità di una nuova struttura del genere? Perché scegliere Trieste, con le sue criticità date dal golfo stretto, dallo scarso ricambio d’acqua, dalla vicinanza col confine e con un altro porto che usa gli stessi canali di avvicinamento, in una zona densamente abitata, che in caso di incidente anche lieve sarebbe certamente coinvolta, con altre industrie ad alto rischio e con fiamme libere a poche centinaia di metri?
Trieste ha già dato, nel tempo, molto del suo territorio; sottratto e mai restituito (Aquila, Siot, i siti inquinati, ecc.). Oggi, in una provincia piccolissima convivono già troppe attività “dismesse” o in fase di possibile dismissione (Ferriera), che occupano dei terreni impraticabili e devastati da strutture il cui smaltimento richiede tecniche e interventi speciali onerosissimi, non abbiamo bisogno di altre strutture impattanti, e, soprattutto, non riusciamo a capire la logica dell’insistenza su strutture ormai anche tecnicamente obsolete, alle quali esistono già oggi alternative più efficaci, economicamente più efficienti, meno costose e più sicure, già presentate pubblicamente in alcune sedi istituzionali.
A parte la mancanza del piano energetico già citato, altro intervento che rischia di essere devastante, e contro il quale ci esprimiamo, è la prevista centrale elettrica ad olio vegetale di Opicina. Questa rischia di essere una fonte di inquinamento non solo nell'area triestina, con movimento di camion cisterna, di vagoni ecc. per portare il combustibile, non solo con il deposito fisso dei bidoni sul territorio (che costituiscono un punto di rischio per incendio e anche in caso di temporale) ma anche nei territori di produzione dell'olio. Infatti sottrarre terreno nel terzo mondo alla coltivazione di prodotti alimentari per destinarlo alla produzione di materiali energetici da sfruttare nel mondo avanzato, è solo una forma di elevato sfruttamento dei paesi poveri a vantaggio del cosiddetto mondo sviluppato.
Inoltre tutte queste attività, TAV, rigassificatore, e centrale elettrica comportano un bassissimo livello di incremento occupazionale, poche decine di persone a fronte di un alto consumo territoriale, con probabili ricadute negative sulle attività agricole e turistiche, che potrebbero trovarsi nella condizione di chiudere, causando perdite occupazionali più alte rispetto alle assunzioni previste dai progetti di cui sopra.
Quindi il nostro triplice NO è motivato dalle seguenti considerazioni:
Tre NO per un ambiente e una produzione industriale sostenibili ed integrati alla presenza scientifica, universitaria e di ricerca che trovano nella nostra città un alto livello di specializzazione riconosciuto ed apprezzato a livello internazionale.
Comune di Trieste-Trst Furlanič Iztok Andolina Marino CIRCOSCRIZIONI I Cattaruzza Roberto Košuta Mitja III Geri Paolo IV Deliso Gino V Sibelia Cluadio VI Behrens Peter VII Zaccai Claudio Comune di Duino Aurisina-Devin Nabrežina Kobau Tatjana Legiša Elena Comune di Muggia-Milje Coslovich Maurizio Comune di San Dorligo della Valle-Dolina Ota Igor Tatjana Turco Comune di Sgonico-Zgonik Sossi Jan Provincia di Trieste-Trst Legiša Elena Consiglio regionale FVG Kocijančič Igor
Martedì 10 luglio in Casa del Popolo di Sottolongera, Via Masaccio 24, i Giovani Comunisti di Trieste organizzano la proiezione del film "I diari della motocicletta"
Al Comitato politico regionale
Ai delegati, alle delegate al Congresso regionale
Agli iscritti, alle iscritte
Cari compagni, care compagne
Il Congresso regionale del nostro partito è, credo, un’occasione importante per tutti/e i/le nostri/e iscritti/e per un confronto sulla situazione politica sia nazionale che, appunto, regionale.
L’appuntamento s’inserisce in un momento in cui il Parlamento ha votato la pessima legge Fornero di “riforma” del mercato del lavoro e mentre, per recuperare ulteriori risparmi, il Governo sta studiando varie iniziative contro il pubblico impiego.
Il vertice europeo n°19 dell’era Monti, venduto come decisivo, ancora non riesce a fare altro che riprodurre la stessa inefficace politica liberista, inutile a superare la crisi.
Nella nostra Regione, inoltre, si stanno muovendo i passi decisivi rispetto alle elezioni del prossimo anno ed anche noi, in quest’occasione, inizieremo la discussione sulle modalità di presentazione del nostro Partito.
L’importanza dei temi, ma soprattutto l’importanza di prendere decisioni e stabilire una linea politica la più condivisa possibile, richiedono la massima partecipazione a questo appuntamento.
A seguire il programma:
Federazione PRC – SE di Trieste, via Tarabochia 3/I° piano
presso la Casa del Popolo “Togliatti” di Borgo San Sergio, Via Peco 7
In allegato indicazioni utili per come arrivare alla Casa del Popolo "Togliatti":
Dopo l’uscita dall’autostrada al casello del Lisert si prosegue sulla grande viabilità per altri 30 km circa. Si attraversa la galleria Padriciano/Cattinara (3,8 km) e si esce a destra a Cattinara immeditamante dopo il tunnel. Dopo l’immissione sul raccordo si tiene la corsia sinistra, ci si immette sull’ex SS 202 (camionale) e si prosegue per circa 500 m, dopodichè al bivio si svolta a sinistra e si prosegue per altri 4 km circa. Quando a sinistra si vedono le sagome azzurre dei grattacieli ATER (case dei puffi), si svolta s sinistra e si prosegue lungo la Via Grego per circa 800 m, quindi si svolta a sinistra e si arriva alla Casa del Popolo, che dispone anche di un ampio parcheggio (almeno 40 posti auto).
In concomitanza del congresso avrà luogo la Festa di Liberazione del Circolo PRC Davide Pescatori.
Fraterni saluti,
Kristian Franzil
v petek 6. in soboto 7. julija v Ljudskem domu "Giorgio Canciani" ul. Masaccio 24 autobusa št. 35 in 35/
Hrana in pijača že po 18. uri
Il gruppo “Donne a confronto” della Federazione della Sinistra mette a disposizione della cittadinanza uno “Sportello di ascolto donna” per intercettare e dare voce al disagio femminile. L’attivita’ avrà inizio lunedì 4 giugno presso la sede di PRC Servola, via di Servola, 114/a.
Ogni lunedì 17.30 - 18.30, tel. 040 281985, e-mail donneaconfrontosportellodonna@gmail.com
L' IMU (Imposta Municipale Unica) è la nuova tassa sulla casa, che sostituisce l'ICI e riguarda sia gli immobili residenziali sia quelli commerciali; abitazione principale (prima casa), immobili concessi in uso gratuito ai parenti, case in affitto, e anche eventuali case all'estero.
Parliamone e discutiamone, in un Incontro pubblico con il presidente del Consiglio comunale di Trieste Iztok Furlanič
mercoledì 16 maggio 2012 alle ore 19.00 presso la Casa del Popolo “G. Canciani” a Sottolongera (Circolo ARCI Stella) via Masaccio 24 organizzato dalla FEDERAZIONE della SINISTRA e dall'ARCI PROVINCIALE
IMU (enotni občinski davek) je nov davek na nepremičnine, ki nadomešča ICI. IMU pride v poštev pri bivalnih in komercjalnih nepremičninah; kot so prvotna bivališča, a tudi prostorov danih v koncesijo brezplačno sorodnikom, hiš v najemu in nepremičnin v inozemstvu.
Pogovorimo se o tem na javnem srečanju s predsednikom tržaškega občinskega sveta Iztokom Furlaničem
v sredo 16. maja 2012 ob 19.00. v ljudskem domu „G. Canciani“ v Podlonjerju (krožek Arci Zvezda) v ul.Masaccio 24 v organizaciji ZVEZE LEVICE in POKRAJINSKEGA ARCI
É ormai da qualche anno che il sedicente GUD – Gruppo Azione Difesa, soggetto inesistente per il resto dell’anno, all’approssimarsi del 25 Aprile, Festa Nazionale della Liberazione, procede ad affissioni abusive di manifesti riproducenti deliranti slogan inneggianti al fascismo ed alla Repubblica di Salò per pubblicizzare quella che vorrebbe essere la controcelebrazione del 25 Aprile alla foiba di Basovizza, alla quale solitamente si aggregano alcune decine di neofascisti dal Veneto.
Negli ultimi le autorità preposte, ritenendo probabilmente di agire nell’ambito di una discutibile riduzione del danno, hanno autorizzato lo svolgimento della comparsata fascista, alquanto in controtendenza con molti altri paesi dell’Unione europea e non, che ultimamente hanno pensato bene di tornare a proibire i raduni neofascisti e neonazisti.
Sarebbe molto opportuno ripristinare questa sana consuetudine anche nella nostra città, così come sarebbe altrettanto opportuno che il Comune provvedesse a far togliere quegli orrendi manifesti abusivamente affissi.
Trieste, 24.04.2012
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno
nella sala interna : FILM-DOCUMENTARI, MOSTRE, LIBRI, ecc.
V dvorani: FILMI-DOKUMENTARCI, RAZSTAVE, KNJIGE...
“Siamo entusiasti e ottimisti”, questo è il clima generale alla presentazione pubblica della lista delle candidate e dei candidati della “Federazione della sinistra -Zveza levice” (così si presentano sulla scheda uniti Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani). La lista e' aperta da una giovane laureata con contratto precario e comprende operai, impiegati, tecnici, tutti disposti ad impegnarsi per una nuova amministrazione comunale che vedono ben guidata dal candidato a sindaco Vladimir Kukanja, già vincitore delle primarie di coalizione. Il più giovane dei candidati è uno studente, il più anziano un ferroviere pensionato. Tutto facile quindi? “Per niente, sappiamo che c'e' sfiducia e diffidenza verso i partiti e la politica in generale, anche se sono notizie che arrivano dai palazzi alti e non certo dalla vita dei paesi e delle frazioni. Per questo faremo assieme alle altre liste alleate una campagna elettorale diffusa, aperta al confronto e all'approfondimento, con incontri faccia a faccia con i cittadini in tutte le frazioni del comune di Duino Aurisina. Crediamo così di ribadire la nostra differenza dal clima corrotto che sentiamo aver rovinato purtroppo la vita della politica che per noi e tanti altri é fatta di onestà, serietà, impegno e volontariato, non a caso il nostro impegno non nasce oggi dato che siamo presenti nei circoli e nelle associazioni che nel territorio comunale arricchiscono la vita di relazione e il mantenimento delle tradizioni e della cultura delle nostre genti. La lista e' composta da 12 candidate e candidati, italiani e sloveni, tutti residenti o con luogo di lavoro sul territorio di Duino Aurisina. Questi i nomi:
“Smo navdušeni in optimistično naravnani”, tako bi lahko strnili splošno vzdušje v okviru katerega je potekala javna predstavitev liste kandidatk in kandidatov Zveze levice (skupna lista Komunistične Prenove in Slovenskih in Italijanskih Komunistov). Nosilka liste je mlada prekerna delavka z univerzitetno izobrazbo in v njej so še delavci, uradniki, strokovnjaki, ki so vsi skupaj voljni vložitve svojega truda in prizadevanja za novo občinsko upravo, ki si jo zamišljajo pod vodstvom županskega kandidata Vladimirja Kukanje, zmagovalca na nedavnih koalicijskih primarnih volitvah. Najmlajši kandidat na seznamu je študent, najstarejši pa upokojeni železničar. Se bo torej vse najlepše izteklo brez kakršnihkoli težav? “Kje pa, dobro vemo, da vladata malodušje in nezaupanje v odnosu do politike in strank, čeprav vse to prijhaja iz osrednjih oblastniških palač in prav gotovo nimajo veliko skupnega z življenjem in vsakodnvnimi izkušnjami naših vasi in zaselkov. Zato bomo skupaj z ostalimi koalicijksimi partnerji izvedli obširno in kapilarno volilno kampanjo, v kateri bo mesto za odkrito soočenje in za poglobitev temeljnih vprašanj. Srečali se bomo neposredno z občani v vseh občinskih vaseh in zaselkih. Menimo, da bomo tako lahko poudarili svojo drugačnost in oddaljenost od skorumpiranega ozračja, ki je žal skvarilo politico, ki je za nas in za toliko drugih sestavljena predvsem iz poštenosti, resnosti, požrtvovalnosti in prostovoljne dejavnosti. Ponašamo se lahko z večletno dejavnostjo v domala vseh sredinah na našem ozemlju, ki bogatijo družbeno bit in skrbijo za ohranitev tradicij in kulture naših ljudi.
Listo sestavlja 12 kandidatk in kandidatov, italijanske in slovenske narodnosti. Vsi imajo bivališče ali službeno mesto na teritoriju občine Devin Nabrežina. To so:
OGGETTO: disagi ai cittadini derivanti dal malfunzionamento del servizio di prenotazione telefonica unificato per visite mediche specialistiche.-
Premesso che allo scrivente sono pervenute varie segnalazioni riguardanti il malfunzionamento del servizio telefonico unico regionale che dal 1° gennaio 2012 sostituisce i numeri telefonici locali o i numeri verdi per la prenotazione delle visite mediche specialistiche, lamentando che lo stesso è più complicato e costringe l’utenza a lunghi tempi d’attesa che molto spesso si conclude senza che l’utente possa effettivamente parlare con l’operatore;
Rilevato che il precedente servizio su base provinciale risultava molto più efficiente ed efficace, mentre quello nuovo sta creando notevoli disagi a tutti gli utenti e soprattutto agli anziani bisognosi di prenotare visite specialistiche;
Rilevato, infine, che da quanto segnalato le nuove modalità di prenotazione risultano peggiori rispetto alla situazione precedente e che francamente non si comprende quale sia l’effettivo miglioramento ed il risparmio di risorse pubbliche che derivi dalla scelta operata;
Tutto ciò premesso
Il sottoscritto consigliere regionale interroga il Presidente per sapere
Trieste, 10 aprile 2012
Il Comune di Cividale continua ad essere inadempiente per quanto concerne uno dei propri compiti istituzionali, cioé il rilascio di documenti d’identità. In allegato il testo dell’interrogazione presentata in data odierna che testimonia a quali vicissitudini debbano andare incontro i cittadini che in quel Comune chiedono il rilascio della carta d’identità bilingue. Cividale rientra nel novero dei Comuni nei quali si applica la legge 38/2001, ma il rilascio dei documenti d’idenità non è una competenza dello sportello bilingue: è sufficiente che il Comune si doti di un congruo numero di documenti bilingui e li rilasci ai richiedenti, come succede in tutti gli altri comuni nei quali si applica la legge 38/2001. Non si richiede alcun servizio di traduzione o di conoscenza specifica della lingua slovena, ma il rilascio di modelli bilingui già prestampati ed esistenti, per questo la condotta del Comune di Cividale è da ritenersi inqualificabile e per questo lo scrivente, nello specifico, ipotizza l’omissione di atti d’ufficio.
Občina Čedad nadaljuje z neizpolnjevanjem svojih institucionalnih dolžnosti, oz. izdajo osebnih izkaznic. V priponki besedlio vprašanja, ki sem ga predložil danes in dokazuje, kakšnim težavam gredo naproti občani, ki v tisti Občini zaprosijo za izdajo dvojezične osebne izkaznice. Čedad sodi med Občine, v katerih se izvaja zakon 38/2001, ampak izdaja dokumentov ne sodi v pristojnosti dvojezičnih okenc: dovolj bi bilo, da bi Občina razpolagala z zadostnim številom dvojezičnih dokumentov in jih izdajala prosilcem, tako kot se dogana v vseh drugih občinah, v akterih se izvaja zakon 38/2001. Ni potrebna nobena prevjalaska storitev ali specifično znanje slovenščine, le izdaja že obstoječih dvojezičnih obrazcev, zato je ravnanje Občine Čedad pod vsako kritiko in zato podpisani, v danem primeru, domneva da gre za kršitev uradnih dolžnosti.
OGGETTO: disagi ai cittadini derivanti dalla reiterata disapplicazione della Legge 23 febbraio 2011, n. 38 nel Comune di Cividale del Friuli in materia di rilascio di carte d’identità bilingui.-
Premesso che in data 24.11.2011 il sottoscritto, unitamente ai colleghi Gabrovec e Pustetto, presentava analoga interrogazione riguardante l’odissea di un cittadino residente a Cividale del Friuli al quale il Comune di Cividale stava negando da mesi il rilascio di una carta d’identità bilingue;
Atteso che al cittadino richiedente, dopo che lo stesso si era visto costretto a rivolgersi alla Prefettura – UTG di Udine, oltre che al Comune di Cividale del Friuli per conoscere i motivi che avevano impedito il rilascio del documento d’identità personale in forma bilingue, fu effettivamente rilasciato il documento nel gennaio del 2012 e che a distanza di pochi giorni il documento d’identità bilingue fu rilasciato senza intoppi ed interminabili attese anche alla figlia del suddetto;
Rilevato che la figlia del richiedente smarriva i documenti a Trieste a fine febbraio e, dopo aver fatto regolare denuncia alla Polizia, provvedeva a richiedere copia della patente e della carta d'Identità agli uffici competenti, presentando quindi al Comune di Cividale la richiesta di rilascio di una nuova carta d'identità bilingue;
Dato atto che in seguito la richiedente riceveva dal Comune di Cividale copia, per conoscenza, della nota che il Comune aveva inviato alla Comunità Montana con richiesta di riattivazione dello sportello bilingue per gli adempimenti del caso, ma nella medesima missiva si segnalava anche la sopravvenuta scadenza della convenzione con il Comune di Cividale per le finalità previste dalla legge 38/2001;
Rilevato che in seguito un impiegato del Comune di Cividale comunicava informalmente alla richiedente che, essendo cessata la convenzione con lo sportello linguistico, non era possibile procedere al rilascio della carta d'identità bilingue;
Rilevato che il Comune di Cividale del Friuli è compreso nella tabella approvata con D.P.R. 12 settembre 2007 contenente il novero dei comuni nei quali si dà attuazione della Legge 23 febbraio 2001, n. 38;
Ritenuto nella circostanza descritta inqualificabile il comportamento del Comune di Cividale del Friuli che, oltre a non ottemperare ad una legge nazionale adducendo motivazioni pretestuose – lo sportello linguistico infatti non è preposto al rilascio di documenti d’identità bilingue, mentre lo è sicuramente il Comune - è imputabile, nella fattispecie, di omissione di atti d’ufficio.;
Rilevato, infine, che il sottoscritto, in attesa di risposta, si riserva comunque di informare dell’accaduto il Commissario del Governo e l’autorità giudiziaria trasmettendo la presente interrogazione.
Tutto ciò premesso
Il sottoscritto consigliere regionale interroga la Giunta regionale per sapere se
Trieste, 10 aprile 2012
presso il Circolo A. Gramsci, Casa del Popolo, via Ponziana 14, 1° piano
Ordine del giorno:
Concluderà il dibattito il compagno Igor Kocijančič, consigliere regionale P.R.C.
A conclusione dell’assemblea, aperta agli iscritti ed ai simpatizzanti, avrà luogo la
Un motivo in più per trovarci, confrontarci, iscriversi e fare un brindisi!
Il Partito ha bisogno di tutti noi per cambiare lo stato di cose esistente!
Ricordiamo, con l’occasione, che la BIBLIOTECA del CIRCOLO è disponibile il MARTEDI’ dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20 ed il MERCOLEDI’ dalle 18 alle 20.
Circolo territoriale del PRC Antonio Gramsci
34137 Trieste via Ponziana 14 – tel./fax 040 364922
email rifcom.ponziana@gmail.com
Festa del tesseramento al Circolo Primo Maggio del P.R.C.
Musica, rinfresco e, soprattutto, le tue, le nostre idee.
Interverrà il Segretario Provinciale Antonio Saulle
alla Casa del Popolo “Giorgio Canciani” di v. Masaccio 24
Poiché crediamo che potrà abolire i Partiti solo quella società che avrà abolito le classi sociali, livellato ogni disuguaglianza in campo economico e ridato pari diritti e dignità a tutti i suoi cittadini
Poiché crediamo che i Partiti restino comunque la forma più democratica in cui le persone possano organizzarsi per stimolare mutamenti organici e strutturali della società
Poichè crediamo che i Partiti non solo debbano esistere, ma debbano avere forme trasparenti di finanziamento pubblico, per evitare che solo i ricchi possano farsi i loro Partiti e curare così i propri interessi
Poiché crediamo di essere l'unica forza politica organizzata che da 20 anni lotta per cambiare lo stato di cose presenti seguendo, con estrema coerenza, alcune coordinate ben precise (pace, giustizia sociale, diritti -ed in primis quello al lavoro-, difesa dell'ambiente, solidarietà, internazionalismo)
Poichè crediamo che un Partito ha tanta più voce e peso, quanto maggiore è il numero dei suoi iscirtti e dei suoi militanti (fattore, a nostro avviso, ancor più importante dei voti)
Ti invitiamo a darci forza con il tuo sostegno ideale ed economico e con la forza delle tue idee, del tuo impegno, della tua passione...
Vieni a trovarci: sarai il benvenuto anche nel caso decidessi di non iscriverti o nel caso tu sia già iscritto ad altro Circolo del P.R.C.
L'IMU (Imposta Municipale Unica) è la nuova tassa sulla casa, che sostituisce l'ICI e riguarda sia gli immobili residenziali sia quelli commerciali; abitazione principale (prima casa), immobili concessi in uso gratuito ai parenti, case in affitto, e anche eventuali case all'estero.
Parliamone e discutiamone con chi ne decide al Comune, in un Incontro pubblico con il presidente del Consiglio comunale di Trieste
Giovedì 12 aprile 2012 alle ore 17.30 presso la sala del Circolo culturale Ivan Grbec in Via di Servola 124
IMU (enotni občinski davek) je nov davek na nepremičnine, ki nadomešča ICI. IMU pride v poštev pri bivalnih in komercjalnih nepremičninah; kot so prvotna bivališča, a tudi prostorov danih v koncesijo brezplačno sorodnikom, hiš v najemu in nepremičnin v inozemstvu.
pogovorimo se o tem na javnem srečanju s predsednikom tržaškega občinskega sveta
v četrtek 12. aprila 2012 ob 17.30 v dvorani kulturnega društva Ivan Grbec , ulica di Servola 124
presso la Casa del Popolo Sottolongera ”G.Canciani” (Via Masaccio,24)
Giovedi' 8 marzo dalle 19.00
Riflessione sull’8 marzo, lettura di poesie, cena e musica
(prenotazioni tel. 040/572114)
v Ljudskem domu ”G.Canciani” (ul. Masaccio,24)
v četrtek 8. marca od 19. ure
Priložnostna misel o 8. marcu, branje poezij, večerja in glasba.
(rezervacije tel. 040/572114)
La segreteria provinciale e il direttivo del Circolo locale Goat-Altipiano/Kras del Partito della Rifondazione Comunista esprimono grande soddisfazione per la buona affluenza dei cittadini di Duino Aurisina alle primarie.
L'elezione del candidato Vladimir Kukanja e' un risultato ottenuto grazie al lavoro comune e capillare di squadra operato sul territorio dai partiti - PRC, PdCI, PSI, SEL, IDV, Unione slovena, Verdi - ma anche di singoli cittadini che sono riusciti a trovare una “lingua comune” con lo slogan “da Comune a Comunità”.
Un progetto portato e discusso tra e con la gente , una attività di ascolto e di condivisione, un obiettivo esigibile e non “promesse da libro dei sogni” che vuole affrontare positivamente il rapporto quotidiano con e per i cittadini.
Un programma che guarda lontano ma fatto “come dice il candidato a sindaco” di piccoli passi.
La scelta delle primarie risulta vincente per la sinistra quando:
Ora parte la la vera campagna elettorale con lo stesso impegno delle primarie e con l'obiettivo di realizzare nelle elezioni del 6 maggio il cambiamento necessario in questo comune portando “un vento nuovo” che sappia interpretare l' esigenze della comunità anteponendo il bene comune a quello privato.
L'inizio è promettente e Rifondazione Comunista – Federazione della sinistra è impegnata a dare continuità alla sua azione svolgendola con la condivisione di tutti così come fatto per le primarie.
L'inizio è promettente , il risultato è positivo e impegna tutti a consolidare il rapporto che si è creato con le persone.
Ricordo sempre...
che IL FASCISMO E’ IL MALE ASSOLUTO!
Vedno se spominjam...
da JE FAŠIZEM NAJHUJŠE ZLO!
Il giorno 31 gennaio 2012 si sono riunite le Segreterie di: IDV; PdCI - FDS, PRC - FDS; PSI e SEL presso la sede di via Tarabocchia 3.
La riunione si è caratterizzata sulla valutazione dell'azione del Governo Monti e sulle criticità di Trieste.
Le segreterie confermano il loro sostegno alle iniziative Sindacali Confederali sia Nazionali che locali; sulle prime condividono l'indirizzo sui diritti e la centralità del Contratto Nazionale del Lavoro, inoltre aderiscono alla manifestazione del 11 febbraio promossa dalla FIOM.
Sul Governo monti confermano:
Sulle criticità locali condividono:
Per sviluppare questi temi le segreterie sono impegnate a svolgere azioni, nelle sedi istituzionale e nella società, coerenti alle loro scelte politiche ed agli obiettivi che le contraddistinguono ; a tale scopo hanno concordato di incontrarsi periodicamente.
p. Le Segreterie
Antonio Saulle
Cara Compagna/caro Compagno,
Ti invitiamo a partecipare LUNEDI’19 dicembre alle 20.00 presso la Casa del Popolo Canciani a Sottolongera (Via Masaccio,24) alla tradizionale bicchierata di fine anno per scambiarci gli Auguri !!!
Draga Tovarišica / dragi tovariš,
toplo vabljen/a V PONEDELJEK 19. decembra ob 20.00 v ljudski dom Canciani v Podlonjerju (ul. Masaccio,24) na tradicionalno tovariško srečanje ob zaključku leta !!!
Presiede i lavori Bruno Steri della Direzione Nazionale PRC
Predseduje Bruno Steri, član vsedržavne direkcije SKP
Casa del Popolo, via Ponziana 14, 1° piano
Sabato 5 novembre alle ore 18 in ricordo della Rivoluzione d’Ottobre Giovanni Oro terrà la conferenza
A conclusione verrà offerta una bicchierata.
Intervenite!!!
Lunedì 7 novembre dalle ore 18.30, incontro alla Casa del Popolo “Giorgio Canciani”, Via Masaccio 24 a Sottolongera, sul tema
Seguirà un incontro conviviale per trovarci tra compagni
V ponedeljek 7 novembra ob 18.30 srečanje v Ljudskem domu “Giorgio Canciani”, ulica Masaccio 24 v Podlonjer, na temo
Sledilo bo družabno srečanje s tovariši.
Kongres bo tako potekal:
ob 16 uri začetek, imenovanje kongresnih organov, poročilo o dejavnosti krožka, predstavitev dokumentov, razprava.
od 19 do 20 ure tovariši bodo podpisali dokumente, sledilo bo imenovanje predstavnikov krožka na Pokrajinski Kongres in upravnih organov krožka.
Dokumenti so na voljo v krožek, ali v Federaciji v ulici Tarabocchia 3, ali po pogodbi na telefonsko številko 040577316.
Povabim tiste, ki še niso vpisani, naj se vpišejo do 4 novembra, da bodo lahko glasovali.
Komunistične pozdrave,
Tajnik Krožka I Maj
Peter BEHRENS
giovedi' 10 novembre con inizio alle ore 19.00
Dettagli alla pagina dei circoli
v četrtek 10. novembra ob 19. uri
Podrobnosti na strani dejavnosti krožkov
Sabato
Domenica
Domenica alle 19.30 premiazione »dei più bei raspi«
V soboto
V nedeljo
V nedeljo ob 19.30 nagrajevanje najlepših špronov
OGNI GIORNO da mercoledì 17 fino a lunedì 29 agosto
chioschi enogastronomici dalle 18.00 alle 23.00
ogni sera dibattiti e musica
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – CIRCOLO MUGGIA
VSAK DAN od srede 17. do ponedeljka 29. avgusta
enogastronomski kioski od 18.00. do 23.00.ure
vsak večer razprave in glasba
STRANKA KOMUNISTIČNE PRENOVE - KROŽEK MILJE
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamattina presso la sala azzurra del Consiglio regionale del FVG i consiglieri regionali del PRC – SE Igor Kocijančič e Roberto Antonaz sono intervenuti sul tema degli effetti della manovra finanziaria nazionale e su una prima valutazione, dopo il confronto in commissione, della proposta di assestamento del bilancio regionale.
Kocijančič ed Antonaz hanno evidenziato che alla luce degli effetti della manovra nazionale anche sullo scenario regionale, l’assestamento del bilancio andrebbe praticamente riscritto, prevedendo una nuova e diversa ripartizione dei 186 milioni di avanzo “libero e disponibile”, in modo di reperire le risorse necessarie a non imporre il pagamento del ticket alle cittadine ed ai cittadini del FVG e di venire incontro alle giuste richieste avanzate anche dalla CGIL (fondo non autosufficienza, turn over personale sanitario, politiche della famiglia, risorse per gli asili nido).
I consiglieri regionali del PRC – SE hanno stigmatizzato duramente la decisione di Tondo di introdurre il ticket anche in FVG, regione a statuto speciale e fuori dal sistema sanitario nazionale. Sarebbe stato opportuno ricorrere alla Corte Costituzionale senza introdurre questa ulteriore imposta iniqua e reperire in aula le risorse necessarie (circa 8 milioni di euro).
Nel prosieguo della conferenza è stata espressa anche forte preoccupazione per il quadro politico nazionale ed europeo, dal quale si continua ad eseguire i dettami della banca centrale europea e ad imporre sacrifici, trattando gli stati alla stregua di aziende (emblematico il caso della Grecia). Se la politica continuerà ad essere sottomessa alle indicazioni del capitale finanziario la situazione è destinata unicamente a peggiorare.
Infine, prendendo in esame le varie proposte di legge sul tema dell’abbattimento dei costi della politica Antonaz e Kocijančič hanno convenuto sul fatto che sarebbe possibile intervenire rapidamente e sensibilmente con due unici provvedimenti: abrogazione del vitalizio e decurtazione delle indennità. Tutto il resto, specialmente le proposte mirate a ridurre il numero dei consiglieri che prevedono modifiche statutarie e costituzionali, necessiterebbe di tempi molto lunghi e inoltre dipenderebbe dalla volontà dei due rami del Parlamento.
Trieste, 20 luglio 2011
La recente sentenza del TAR FVG, che ha rigettato il ricorso proposto dalla proprietà del centro commerciale Città Fiera di Torreano di Martignacco pone a tutti noi la necessità, per ragioni di civiltà soprattutto, di lavorare per consentire che questo delicato settore sia finalmente dotato di regole certe. Tali regole possono discendere unicamente da norme chiare e non interpretabili.
In questo senso c’è un’occasione da utilizzare subito: la sessione di assestamento del bilancio regionale. C’è tutto il tempo affinché la Giunta regionale - che dovrebbe seguire un chiaro indirizzo: quanto contenuto (e finora non applicato) nel programma elettorale del Presidente Tondo - apra un rapido confronto con le parti sociali interessate e arrivi in aula con una proposta di modifica dell’attuale norma.
Da parte nostra auspichiamo che la norma sia improntata ad un numero definito e non estensibile (da 20 ad un massimo di 25) di aperture festive, non interpretabili e non estensibili, salvaguardando quelle festività di chiusura “non negoziabili” peraltro già individuate con la precedente legge regionale sul commercio.
Avere regole certe e non interpretabili è l’unica maniera per garantire gli interessi di consumatrici e consumatori, lavoratrici e lavoratori, imprenditrici ed imprenditori.
Trieste, 19.07.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno
Sabato 16 luglio alle 15:30 presso la Casa del Popolo di Ponziana
Spiace osservare che l'arcivescovo di Trieste monsignor Giampaolo Crepaldi sia nuovamente intervenuto a gamba tesa su temi politici che nulla hanno a che fare con questioni spitrituali che dovrebbro essere la priorità per le autorità ecclesiastiche.
Se i valori della Chiesa sono quelli spesso annunciati dall'attuale papa Benedetto XVI e da monsignor Crepaldi, quali:
E ancora potremmo continuare...
Su tutti questi pensieri non mi posso assolutamente trovare d'accordo con l'arcivescovo Crepaldi. Per aiutare veramente il nostro paese e le amministrazioni locali in particolare il Vaticano cominci a pagare l'ICI sugli immobili che non sono di stretto uso religioso.
Non sono credente, ma se analizzo il mio pensiero politico e le idee che proponiamo come Federazione della sinistra allora posso tranquillamente dire che mi sento molto piu' cristiano di alcuni che si professano cattolici praticanti; visto il loro modo di vivere e fare politica, la loro religiosita' rimane solo sulla carta.
Il segretario provinciale e consigliere comunale del PRC
Iztok Furlanič
Per Bassa Poropat Presidente, per Cosolini Sindaco
Za županskega candidata Roberta Cosolinija in za Mario Tereso Basso Poropat predsenico Pokrajine:
COLLEGIO/OKROŽJA | CANDIDATO/KANDIDAT |
---|---|
DUINO AURISINA 1 | Ferfolja Adriano |
DUINO AURISINA 2 | Goat Emiliano |
DUINO AURISINA 3 | Cuffaro Virginia |
DUINO AURISINA 4 | Legiša Elena |
MUGGIA 1 | Kosic Giorgio |
MUGGIA 2 | Etta Rolf detta Balbi |
MUGGIA 3 | Demarchi Sergio |
MUGGIA 4 | Coslovich Maurizio detto Lola |
MUGGIA 5 | Zuppin Fulvio |
DOLINA 1 | Sigoni Maurizio |
DOLINA 2 | Zagabria Giuliana |
SGONICO MONRUPINO | Gustin Nives (ind.) |
TRIESTE 1 | Marchioli Marco |
TRIESTE 2 | Siskovic Mojca |
TRIESTE 3 | Pezza Sabrina |
TRIESTE 4 | Coccolo Marina |
TRIESTE 5 | Andolina Marino |
TRIESTE 6 | Visioli Dennis |
TRIESTE 7 | Apollonio Rosella (ind.) |
TRIESTE 8 | Fiorini Davide |
TRIESTE 9 | Behrens Peter |
TRIESTE 10 | Geri Paolo |
TRIESTE 11 | Sossi Jan |
TRIESTE 12 | Zergol Rada |
30 APRILE
1° MAGGIO
30 APRILE
1° MAGGIO
30. APRIL
1. MAJ
30. APRIL
1. MAJ
Ne parliamo GIOVEDI’ 28 APRILE alle ore 19.00 alla CASA DEL POPOLO “Giorgio Canciani” di SOTTOLONGERA, via Masaccio 24. Sarà presente l’autrice del libro “Spagna ’36, voci dal POUM” Isabella Lorusso
Il Partido Obrero de Unificación Marxista è stato un movimento rivoluzionario, soprattutto catalano, di tendenza antistalinista. Il POUM cercò di fondere la guerra ai generali golpisti con la realizzazione della rivoluzione sociale nella Spagna repubblicana del 1936. Fu accusato di “fare il gioco dei nemici” e venne eliminato durante e dopo le tragiche Giornate del Maggio 1937 che portarono allo scontro armato tra repubblicani a Barcellona. Il suo dirigente Andrei Nin scomparve nella repressione. Queste vicende hanno ispirato il noto reportage “Omaggio alla Catalogna” di Gorge Orwell e il film “Terra e libertà” di Ken Loach.
Apertura chioschi per il pranzo alle ore 13.00, a seguire commemorazione dei compagni caduti per la Libertà
Venite a discutere, incontrare, conoscere i candidati della FDS e anche…a divertirvi!!!
Presso la sala della Casa del Popolo mostra di manifesti “La storia del PCI ”
Saranno presenti stand di libri sulla Resistenza e sulle lotte per la Libertà.
Incontriamoci tutti in via Masaccio 24, a Sottolongera, nei pressi del capolinea della linea 35/
ob 13.h odprtje kioskov - kosilo, ob 16.h poklon padlim v boju proti nacifašizmu
Pridite, da se srečamo, da se pogovorimo in da spoznate kandidate zveze levice…in se tudi pozabavate!!!
V dvorani ljudskega doma razstava plakatov “ZGODOVINA KPI”.
Velika izbira knjig o odporništvu in o boju za svobodo.
Dobimo se v ul. Masaccio 24, v Podlonjerju, (avtobus št. 35/)
alla pagina delle attività dei circoli
Al Sindaco,
al Consiglio comunale,
ai cittadini del Comune di San Dorligo – Dolina
Il nostro Comune dispone in abbondanza di una delle risorse naturali più preziose, l’acqua. Fino ad ora aveva il pieno controllo della gestione in tutte le sue fasi. Due mesi fa al Consiglio comunale è stata fatta votare, con procedura singolare, una “presa d’atto” della decisione, assunta dall’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) della provincia di Trieste, di affidare la gestione dell’intero ciclo dell’acqua ad una s.p.a., l’AcegasAps, in cui il nostro Comune ha una partecipazione minima. I nostri due rappresentanti in Consiglio, Igor Ota e Tatjana Turco, non hanno partecipato al voto, ritenendo l’operazione di dubbia legittimità e politicamente sbagliata. Infatti, pochi mesi prima, il Consiglio aveva votato all’unanimità una mozione contro la privatizzazione del sistema idrico integrato.
In questi giorni si è appreso che anche nei confronti del personale dipendente del Comune è stata seguita una procedura scorretta con l’omissione di una informazione preventiva ai sindacati e della contrattazione. La polemica tra il Sindaco e l’esponente della CGIL Funzione Pubblica ha messo in luce come i vantaggi economici per la popolazione, che dovrà pagare le nuove bollette, siano pressoché inesistenti. La gestione pubblica e autonoma dell’acqua aveva permesso di mantenere delle agevolazioni importanti, come la gratuità dei nuovi allacciamenti e le tariffe agevolate per i consumi agricoli, agevolazioni che sicuramente saranno destinate a scomparire.
Più in generale, il passaggio alla gestione di una Società che ha tra i fini principali il profitto e l’aumento del rendimento delle azioni (come risulta dalla trionfalistica presentazione pubblica del bilancio) espone gli utenti del nostro Comune ai rischi delle fluttuazioni del mercato azionario e di decisioni prese al di sopra delle loro teste.
Ma soprattutto va detto che l’acqua cesserà di essere considerato un servizio pubblico fondamentale e diventerà una occasione di business.
Per tutti questi motivi, esclusivamente al fine della salvaguardia dei diritti e degli interessi dei concittadini, avanziamo al Sindaco e alla Giunta comunale la proposta di una moratoria, cioè di un rinvio degli atti di affidamento del servizio all’AcegasAps s.p.a., almeno fino a giugno, cioè sino al referendum in cui la voce degli elettori potrà farsi sentire.
Inoltre questo referendum, a livello comunale, dovrà essere considerato a tutti gli effetti ed indipendentemente dal raggiungimento del quorum dei votanti, come un referendum popolare sulla proposta di esternalizzare il servizio. In caso di esito favorevole dei referendum – ovvero contrario all’ipotesi di esternalizzazione del servizio ad AcegasAps– il Sindaco dovrà prendere atto della volontà dei cittadini di San Dorligo – Dolina mantenendo la gestione del servizio “in house”. Se ciò non dovesse avvenire il Partito della Rifondazione comunista prenderà atto della scelta del Sindaco e si comporterà di conseguenza.
Siamo convinti che la maggioranza dei cittadini di Dolina si esprimerà per la salvaguardia di un bene comune essenziale, e lo sottrarrà al mercato al quale il governo nazionale ha voluto regalarlo.
La Segreteria del Circolo di San Dorligo - Dolina
ed il Comitato politico Federale di Trieste
del Partito della Rifondazione comunista
Županji Občine Dolina,
Občinskemu svetu,
občanom Občine Dolina
Naša občina ima obilno razpoložljivost ene od najvažnejših naravnih dobrin, vode, in do sedaj je imela nad upravljanjem te dobrine popoln nadzor. Pred dvema mesecema je moral občinski svet po čudnem postopku glasovati sklep, s katerim je “vzel na znanje” odločitve, ki jih je ATO tržaške pokrajine sprejel. S to odločitvijo je ta organ “de facto” predal celotno upravljanje voda delniški družbi AcegasAps, v kateri ima naša občina le minimalen delež. Naša dva predstavnika v občinskem svetu, Igor Ota in Tatjana Turco, se glasovanja nista udeležila, saj sta imela pomisleke nad celotno proceduro, ki je bila z zakonskega vidika precej dvomljiva, mimo tega da je šlo za popolnoma zgrešeno politično potezo. Ob tem moramo upoštevati tudi dejstvo, da je večina v občinskem svetu le nekaj mesecev prej enotno glasovala resolucijo proti privatizaciji integriranega idričnega sistema.
V teh dneh smo zvedeli, da je prišlo do napačnih postopkov in nepopolnega prenosa informacij v pogajanjih s sindikalnimi ustanovami in v odnosu do uslužbencev. Manjkala je celo predhodna informacija sindikalnim organizacijam in sploh ni prišlo do pogajalnega omizja, kjer bi se o zadevi bolj poglobljeno pogovarjali. Polemika med Županjo in zadolženim pri sindikatu CGIL za javno službo je tudi dokazala, da obljubljenih ekonomskih olajšav v korist dolinskih davkoplačevalcev ni na vidiku. Javno in avtonomno upravljane voda je dovoljevalo pomembne ugodnosti - kot na primer brezplačne povezave na vodovodno omrežje in olajšane cene za poljedelske potrebe - ki bodo z novim upraviteljem, zasebnikom, gotovo prenehale.
S splošnega vidika prenos upravljanja te usluge na družbo, ki ima kot glavni cilj dobiček in povišanje rentabilnosti svojih delnic (kot očitno izhaja iz zadnje predstavitve proračuna), postavlja naše občane v nelahek položaj; podvrženi so namreč nihanjem delniškega tržišča in posledično tudi odločitvam, ki so jim vsiljene.
Najhujše pa je dejstvo, da voda ne bo več osnovni javni servis, temveč bo postala nova priložnost za dobiček nekaterih.
Zaradi vseh teh razlogov in za varstvo pravic in interesov naših občanov, Županjo in odbor prosimo za moratorij, t.j. za preložitev vseh aktov s katerimi bi se predalo upravljanje družbi AcegasAps Spa. To vsaj do junija, ko bo potekal referendum, na katerem se bodo volivci demokratično izrekli na to temo.
Poleg tega menimo, da bi moral na občinski ravni referendum veljati - tudi v primeru, da se na državni ravni ne doseže 50% udeležbe - kot občinski referendum za ali proti oddajanju teh uslug zunanjim izvajalcem. V slučaju pozitivnega rezultata referenduma, t.j nasprotovanju predaje servisa družbi AcegasAps, bo morala Županja vzeti na znanje voljo občanov, naj voda ostane še naprej v javnem upravljanju. V primeru, da bi sedanja uprava vztrajala pri izbirah, ki ne uživajo podpore občanov, bo naša stranka posledično ravnala.
Prepričani smo, da bo večina prebivalcev Občine Dolina glasovala za zaščitio javne dobrine in jo bo tako odvzela tržišču, kateremu ga je državna vlada podarila.
Tajnišvo Krožka SKP Dolina
Tržaški pokrajinski politični odbor SKP
Il Partito della Rifondazione Comunista esprime la sua piu' netta contrarietà alla reintroduzione del nucleare in Italia e considera puramente strumentale l' ipotesi della moratoria avanzata dal ministro Romani. Il 12 e 13 giugno pertanto sarà necessario che la stragrande maggioranza dei cittadini ed elettori del nostro paese si rechi a votare per esprimere in maniera chiara e definitiva la piu' ferma opposizione, sia al nucleare, sia alle politiche energetiche del governo,che con l' abbattimento degli incentivi per le ennergie rinnovabili, dimostra tutta la sua incapacità di agire in un settore strategico per lo sviluppo del paese.
Il partito della Rifondazione Comunista parteciperà alle iniziative del Comitato antinucleare, recentemente costituitosi anche nella nostra città, non mancando di evidenziare come, dopo i rigassificatori, anche l' eventuale pericolo di una scelta irrazionale ,ma sotterraneamente sostenuta dalle lobbies degli imprenditori nuclearisti, potrebbe paradossalmente passare inosservato se contasse sull' acquiescenza o il sostegno giustificazionista di un' opinione pubblica fagocitata dai luighi comuni della autosufficienza energetica, dello sviluppo e della ripresa economica a tutti i costi,come il governo ( e la Confindustria) intendono fare.
Quello di Fukushima infine, non è che l' ultimo di una serie di “incidenti” che sfata defintivamente il mito del “ nucleare sicuro”.In ordine temporale citiamo Windscale (GB) e Mayak( URSS) nel 1957, Saint Laurent des Euax(F) nel 1964,Three Mile Island (USA) nel 1979, Chernobyl nel 1986 e Tokai Mura (Giappone) nel 1999.
Per opporsi efficacemente alla costruzione delle centrali nucleari in Italia il PRC invita sin d' ora i cittadini, i lavoratori, i giovani a rendersi parte attiva e protagonisti di una vasta e capillare campagna di informazione che porti il giugno prossimo all' abrogazione della legge 133/2008.
E magari suggerisca al ministro Romani di impiegare la moratoria per la liberalizzazione o le privatizzazioni che recano solo danni, disagi e redistribuzioni del reddito alla rovescia per le classi popolari e proletarie del paese.
Per la segreteria provinciale del PRC
Marino Calcinari
Trieste, 23 marzo 2011
Le compagne ed i compagni di Rifondazione Comunista del Altipiano hanno deciso di intitolare il proprio Circolo al compagno Giuliano Goat, lavoratore, sindacalista, indimenticabile figura di comunista. L’intitolazione avrà luogo
in piazza San Rocco ad Aurisina presso la sede del PRC e proseguira’ presso la sala del Dopolavoro ferroviario ad Aurisina Stazione, con la partecipazione del coro “Slovenski lovski pevski zbor Doberdob”.
Tovarišice in tovariši komunistične prenove krožka Kras so odločili da bodo poimenovali krožek po tovarišu Giulianu Goatu, delavcu, sindikalistu, nepozabnemu komunistu. Poimenovalna slovesnost bo
na trgu Sv. Roka v Nabrežini (sedež SKP) z nadaljevanjem v dvorani “Dopolavora” v Nabrežini Postaja, kjer bo nastopil tudi “Slovenski lovski pevski zbor Doberdob”.
presso la Casa del Popolo di Sottolongera ”G.Canciani” (Via Masaccio,24)
Domenica 13 marzo dalle 19.00
Riflessione sull’ 8 marzo, lettura di poesie, cena, musica e animazione con Mauro
(prenotazione tel. 040/572114)
v Ljudskem domu ”G.Canciani” (ul. Masaccio,24)
v nedeljo 13. marca od 19.00.ure
Priložnostna misel o 8. marcu, branje poezij, večerja, glasba in animacija z Maurom
(rezervacije tel. 040/572114)
La Federazione della Sinistra organizza, in collaborazione con il gruppo consiliare Sinistra Arcobaleno, un dibattito pubblico sulle rivoluzioni che stanno cambiando il volto di Tunisia ed Egitto. Si terrà presso la Sala Tessitori di Piazza Oberdan 5 giovedì 10 febbraio dalle ore 17: introdurrà Maurizio Musolino, del dipartimento esteri del Pdci e autore di vari libri sul mondo arabo come Piccolo dizionario dell’Islam; Saddam Hussein. La vita del raìs di Baghdad; Barghouti. Il Mandela palestinese; e Il popolo di Hezbollah. Viaggio in Libano dopo la guerra tra rovine e speranza. Interverranno nel corso del dibattito un’italiana che lavora in Egitto e che è stata costretta recentemente a rientrare, Igor Kocijančič, consigliere regionale della Sinistra Arcobaleno, e Giorgio Stern, presidente del comitato Salaam, Ragazzi dell’Olivo.
ASSEMBLEA PUBBLICA LUNEDI’ 24 GENNAIO alle 18.00
CASA DEL POPOLO in VIA DI PONZIANA 14
CIRCOLO GRAMSCI
JAVNO SREČANJE V PONEDELJEK, 24. JANUARJA ob 18.00
LJUDSKI DOM ULICA DI PONZIANA 14
KROŽEK GRAMSCI
OGGETTO: problematiche inerenti lo stato di crisi dei porti e su possibili ulteriori ripercussioni negative sul porto di Trieste.-
Premesso che la crisi dei porti è arrivata con un “ritardo tecnico” inevitabile e prevedibile rispetto alla crisi finanziaria e si sta abbattendo violentemente sul sistema portuale italiano appena adesso;
Rilevato che le ricadute delle scelte dei grandi gruppi armatoriali rischiano di danneggiare seriamente gli scali italiani e che in analogia al ricatto delle delocalizzazioni posto in atto nell’industria sta diventando una prassi quotidiana nei traffici marittimi: se la delocalizzazione di uno stabilimento Fiat prevede investimenti e spostamenti di macchinari e costruzioni di strutture fisse, nel caso del trasporto marittimo la delocalizzazione si realizza ogniqualvolta la nave “cambia rotta”;
preso atto che proprio questo sta succedendo in questi giorni a Gioia Tauro, dove il gruppo armatoriale Maersk rischia di ridurre il primo terminal per il transhipment del Mediterraneo in un “porto fantasma” e che il gruppo armatoriale Maersk è, guardacaso, grazie alle sue enormi capacità nel settore del traffico container, anche il soggetto centrale del progetto Unicredit per il cosiddetto superporto di Monfalcone – Trieste;
Rilevato come risulti evidente, alla luce dello scenario prospettato, la necessità inderogabile di mantenere almeno la continuità amministrativa dell’Autorità Portuale, alla luce dei buoni risultati ottenuti e rilevato che per il porto di Trieste sarebbe deleterio affrontare il prossimo periodo con un commissario, o, peggio ancora, con una presidenza dimezzata da stuoli di probabili ed inevitabili ricorsi e controricorsi;
Ritenuto indubbio che la Procura della Corte dei Conti abbia attivato l’azione di responsabilità nei confronti delle dott.ssa Monassi a tutela dell’Autorità Portuale, per cui si potrebbe presentare un problema di illegittimità della nomina nel caso questa precedesse la conclusione dell’accertamento in corso per danno erariale, sulla vicenda Greensisam;
Trieste, 14 gennaio 2011
Le recenti anticipazioni ed il clamore mediatico su quello che potrebbe essere il probabile futuro della presidenza dell’Autorità Portuale di Trieste derivano essenzialmente dal nome indicato dal ministro Matteoli.
Non ci interessa qui entrare nel merito di altre anticipazioni, previsioni e connessioni ad altri livelli e ruoli istituzionali, in primis quello di futuro candidato sindaco del centro destra triestino, che riproducono la stucchevole litania delle questioni spartitorie all’interno di un PdL e di una coalizione impantanata ed improntata ormai alla mera resa dei conti tra correnti interne al PdL ed alle correnti interne, alle più recenti nuove formazioni politiche ed agli alleati sempre più rumorosi.
Ci interessa far rilevare che negli ultimi 15 anni di storia dell’Autorità Portuale di Trieste, tralasciando il periodo della presidenza Fusaroli e dei commissariamenti che si sono succeduti fino all’entrata in vigore della Legge 84/94, ovvero della nomina del dott. Lacalamita (giugno 1995) a primo Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, alla guida di questo ente si sono succeduti altri tre Presidenti e 3 o 4 commissari (il dott. Maresca nel 1999, il dott. Mucci a cavallo degli anni 2003 e 2004 e la dott.ssa Monassi nella primavera del 2006).
Senza voler far torto a nessuno, possiamo affermare che la presidenza Lacalamita si è trovata con il problema, non indifferente, di introdurre l’attuazione di un quadro ed un assetto legislativo completamente nuovo, ad oggi ancora non pienamente attuato o quantomeno applicato in modo disomogeneo in tutta Italia, la presidenza del prof. Maresca è stata caratterizzata da una forte presenza mediatica ed enunciativa (un po’ come sta succedendo adesso con il cosiddetto progetto Unicredit) – operativamente caratterizzata dalla concessione alla TICT Luka Koper il ruolo di terminalista al Molo VII, la presidenza Monassi si è distinta, così come il suo precedente periodo da segretario generale dell’AP, sul fronte delle diffide, dei ricorsi e dei controricorsi, non possiamo certo affermare che sia stata una gestione contraddistinta da particolare brillantezza e da grandi successi operativi.
Arrivati al periodo di presidenza Bonicciolli (2006-2010) possiamo affermare, sulla base di dati oggettivi e non di simpatie personali, che ci troviamo di fronte alla migliore gestione possibile degli ultimi 15 anni, che oltre ad aver fatto registrare un incremento costante dei traffici (cfr. elaborazione grafica), ha provveduto a risanare strutturalmente il bilancio portandolo da un pasivo di 4 milioni all’attuale attivo di 12,5 milioni di euro, ha avviato ed attuato una riorganizzazione interna che ha prodotto risultati certi di efficienza ed efficacia, ha provveduto a rivalutare i canoni demaniali secondo gli indici fissati a livello nazionale, ha saputo svolgere in termini certi i propri compiti autoritativi previsti per legge, senza tentare confusamente di addentrarsi in spuri tentativi di svolgere ruoli operativi, che la 84/94 prevede espressamente siano svolti da soggetti imprenditoriali terzi. E’ riuscita inoltre, questa presidenza, a portare a compimento l’approvazione del nuovo piano regolatore portuale del quale si è dibattuto per venti anni senza alcun risultato.
L’indicazione del ministro Matteoli sembra produrre un’accelerazione, riteniamo del tutto inopportuna, in direzione di una nomina, quella della dott.ssa Monassi, sulla quale pende anche il futuro pronunciamento della corte dei Conti sulla questione dei canoni di concessione Greensisam. Cosa succederebbe se vi fosse, nella primavera del 2011, quando presumibilmente la Corte dei Conti si pronuncerà, una sentenza sfavorevole alla ex e, forse, futura presidente dell’AP di Trieste.
Alla luce della lunga premessa, ma soprattutto dei dati oggettivi riportati e dei risultati ottenuti, dovrebbe essere lo stesso ministro a ritenere Claudio Boniccciolli il miglior candidato per succeder a se stesso. E, per favore, non si tirino in ballo ridicole questioni anagrafiche, che non attengono quasi mai il merito delle questioni ed i meriti delle persone.
Trieste, 25.11.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno
DOMENICA 7 NOVEMBRE dalle ore 17.00 presso la CASA DEL POPOLO G. CANCIANI di SOTTOLONGERA
Segue cena di autofinanziamento per Liberazione
Dettagli alla pagina del circoli
NEDELJA 7. NOVEMBRA od 17.00 ure v LJUDSKEM DOMU G.CANCIANI v PODLONJERJU
Sledi večerja v podporo dnevniku Liberazione
Detalji na strani pobud krožkov
Cara compagna, caro compagno, la riunione del comitato politico provinciale è convocata i giorni
con il seguente ordine del giorno:
Giovedì, 4 novembre:
Mercoledì, 10 novembre:
Ti ricordiamo, che la puntualità di ciascuno di noi ci permetterà di iniziare, svolgere e terminare i lavori con regolarità, per la soddisfazione di tutti. Se sei impossibilitato ad essere presente, ti invitiamo a contattare per tempo la Segreteria della Federazione. Si rammenta che il CPF opererà in conformità a quanto stabilito dal regolamento sia in relazione all'orario di inizio dei lavori sia per quanto riguarda la durata degli interventi (di norma 5 minuti).
Il Presidente del CPF
Piero Dapretto
Draga tovarišica, dragi tovariš, sklicuje se pokrajinski politični odbor
s sledečim dnevnim redom:
Četrtek 4. novembra:
Sreda 10. novembra:
Spominjamo te, da točnost vsakega nam omogoča, da z zadovoljstvom vseh začenjamo, nadaljujemo in zaključujemo dela pravočasno. Če ne boš prisoten te prosimo, da pravočasno sporočiš svojo odsotnost tajništvu Federacije. Začetne zamude negativno vplivajo na nadaljevanje debate. Opozarjamo, da bo PPO deloval v skladu s pravilnikom tako v zvezi z urnikom začetka kot z dolžino posegov (praviloma 5 minut).
Predsednik PPO
Piero Dapretto
Circolo Antonio Gramsci - Trieste
Relatori:
nella sede del circolo Antonio Gramsci, casa del Popolo di via Ponziana 14, 1° piano
Seguira il dibattito
Concluderà PIO DE ANGELIS - responsabile comm